Teoria e Progetto, Parma 2009. Fotografia di Marco Buzzoni.
Presentazione di
Fabrizio Schiaffonati
Coordinatore del Dottorato in “Progetto e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, Dipartimento BEST
La pubblicazione raccoglie e sistematizza un panel significativo di contributi infradisciplinari elaborati a partire dall’esperienza svolta nell’ambito del ciclo di Seminari “Teoria e progetto” promosso dal Dottorato e curato da Emilio Faroldi nel 2007.
L’iniziativa, collocata all’interno del Dottorato in “Progetto e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali”, ma aperta anche alla partecipazione di altri dottorandi e ricercatori del Dipartimento BEST, ha inteso promuovere una riflessione ad ampio spettro sul ruolo e l’apporto progettuale delle discipline dell’Area Tecnologica all’interno dei molteplici processi che – a vario titolo – concorrono alla valorizzazione dei beni culturali e più ampiamente del capitale territoriale.
I contributi qui raccolti, elaborati e proposti da figure e personalità operanti anche al di fuori del contesto accademico e non riferibili unicamente all’ambito disciplinare della Tecnologia dell’architettura, rendono conto della ricchezza e della molteplicità degli apporti e delle visioni – anche innovative – che si aprono attorno al tema della valorizzazione quando questo venga letto cogliendo gli aspetti di interscalarità e infradisciplinarietà della problematica dei beni culturali.
A partire ad esempio dalla chiave di ingresso fornita da Massimo Venturi Ferriolo ad una nuova nozione di paesaggio come progetto del mondo umano, per riscoprire i luoghi della nostra cultura e identità attraverso uno sguardo che è al tempo stesso conoscenza, esperienza e attenzione al divenire. Un’idea di paesaggio, quindi, alla quale sempre più deve guardare ogni azione di tutela e valorizzazione – anche a partire da un rinnovato quadro di riferimento normativo -, tarando obiettivi, strategie e modalità di intervento in una prospettiva di salvaguardia ma anche di incremento della fruizione. Governando la qualità del progetto di trasformazione, come sottolinea Umberto Vascelli Vallara, non solo nel contesto di paesaggi eccezionali (singoli beni e ambiti di particolare rilevanza storica, ambientale od ecologica), ma in tutti i paesaggi della quotidianità e i luoghi dell’abitare.
Conoscenza, conservazione e fruizione sono i cardini attorno ai quali Alberto Sposito fa ruotare una riflessione sul rapporto con la storia, e con i manufatti che essa ha sedimentato nei nostri paesaggi, per orientare il progetto entro una non semplicistica dialettica tra tradizione e innovazione tecnologica.
Una tecnologia del saper fare, come la definisce Paolo Felli – nel solco di quella cultura tecnologica del progetto che ha originato la Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura -, che implica capacità di visione, consapevolezza della complessità del reale, cura del dettaglio e attenzione alla qualità dell’architettura costruita.
Non è un caso che Aldo Norsa, affrontando il tema della costruzione delle opere pubbliche, e in particolare delle infrastrutture e dei loro effetti sull’ambiente e sul paesaggio, riporti al centro proprio il problema della produzione di progetto: ovvero l’esigenza di una maggio attenzione – nella ricerca così come nei processi formativi – ai saperi che supportano le attività di programmazione e le valutazioni in ordine alla sostenibilità ambientale e alla fattibilità economica degli interventi, per un più un equilibrato rapporto tra risorse e mercato, in una prospettiva di qualificazione imprenditoriale delle professioni che operano al progetto e alla valorizzazione.
Il rapporto valore e bisogni ritorna anche nel contributo di Flaviano Celaschi, che rilegge le problematiche del “consumo” e dell’immissione dei beni culturali entro i processi di scambio che reggono un mercato sempre più competitivo prospettando nuovi modelli relazionali, non “tradizionalmente” commerciali, e più orientati viceversa ai nuovi valori delle società creative.
In questo senso, l’innovativo progetto comunicativo del portale “architetturadi pietra.it”, presentato da Alfonso Acocella, è paradigmatico di una trasformazione sociale e strutturale che va sostituendo le logiche dell’autorialità individuale con nuove forme e modelli comunicativi di intelligenza collettiva, (network e progetti di comunità)
Gli scenari più recenti registrano queste dinamiche di innovazione a molti livelli, con il ricorso a strumenti evoluti di valorizzazione che tendono ad una crescente integrazione delle politiche territoriali con azioni a sostegno dello sviluppo socio-economico.
L’esperienza dei distretti culturali come volano dell’economia locale, illustrata da Stefano Della Torre, evidenzia come una dimensione territoriale distrettuale consenta di operare aggregazioni virtuose e sinergiche, ancorando il processo di valorizzazione dei beni culturali alla più ampia scala delle reti infrastrutturali e dei servizi che ne supportano la fruizione; reimmettendo quindi i beni stessi all’interno del sistema della produzione che alimenta la crescita del capitale territoriale complessivo.
La logica delle reti, unitamente ad una concezione del bene culturale come servizio, alimenta anche le sperimentazioni in atto con riferimento ad alcune specifiche tipologie di beni.
Il contributo di Maria Benedetta Spadolini segnala le trasformazioni che vanno investendo le strutture museali ed espositive, e più in generale tutte le istituzioni culturali, nella direzione di sistemi aperti e accessibili, connotati – grazie all’apporto del design e dell’innovazione tecnologica – da nuove valenze di interazione l’utenza. Con l’affermazione di un’altra idea di museo, spazio e servizio collettivo, che affonda le radici in un sistema multidirezionale e multidisciplinare.
La memoria, intesa come deposito per la conservazione e la trasmissione del sapere, costituisce il requisito essenziale per la nascita e lo sviluppo della cultura. Emilio Faroldi pone l’accento sull’esigenza di preservare i mezzi di trasmissione della memoria come tema della contemporaneità: la disciplina dell’architettura e le scienze archivisticobibliotecarie si delineano come realtà funzionalmente collegate, ai fini della progettazione dei luoghi e delle tecnologie atte a tale scopo, nell’ottica di una diffusa sostenibilità degli interventi.
Questi contributi di inquadramento teorico trovano poi interessanti riscontri nelle testimonianze che documentano casi e sperimentazioni progettuali reali, svolte e tuttora in corso, in diversi territori e contesti nazionali. Si tratta di esperienze accomunate da una spinta all’innovazione sia nelle modalità analitiche e programmatorie (audit territoriale, partecipazione, sussidiarietà) che nelle pratiche attuative (oltre la mera salvaguardia, nella logica di una “tutela attiva”), entro una dimensione flessibile ed aperta di governance strategica attenta al carattere processuale delle trasformazioni.
I numerosi esempi presentati – il Piano Strategico di Valorizzazione dei beni culturali nei comuni della Bassa Vercellese presentato da Gianni Bergadano, l’esperienza del Museo Territoriale del Canton Ticino illustrata da Rosanna Cardani Vergani, Marco Molinari e Filippo Rampazzi, gli strumenti di piano e di progetto per il Parco Naturale della Valle del Ticino piemontese descritti da Matteo Gambaro e Andrea Tartaglia, le iniziative di Programmazione strategica della città di Novara rappresentate da Elena Mussinelli, l’Ecoprogettazione come strumento di qualificazione del sistema produttivo nel territorio mantovano documentata da Roberto Bolici e Andrea Poltronieri, il caso dei Distretti culturali termali approfondito da Maria Pilar Vettori – si configurano come esperienze significative di una linea di tendenza che segna indubbiamente uno scarto qualitativo negli approcci al tema della valorizzazione.
Il confronto culturale che emerge dai contributi qui raccolti si colloca nel più ampio contesto di dibattito e di rapporti di scambio tra i Dipartimenti di Area Tecnologica, promossi anche attraverso l’istituzione di OSDOTTA, l’Osservatorio Nazionale dei Dottorati di Ricerca in Tecnologia dell’architettura. Da diversi anni OSDOTTA organizza un seminario di confronto rivolto sia ai docenti dei Collegi che ai dottori, e in particolare ai dottorandi, al fine di consolidare la rete delle relazioni e di verificare gli avanzamenti della ricerca. Un confronto aperto anche ai referenti del mondo culturale, delle istituzioni e della professione, con l’obiettivo di superare l’autoreferenzialità delle singole scuole, nella prospettiva di radicare i contenuti della ricerca universitaria alla più complessa realtà della domanda sociale di conoscenza.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito ad arricchire questo dibattito, e in particolare ad Emilio Faroldi per il grande impegno nella promozione dell’iniziativa.
Emilio Faroldi (a cura di)
Teoria e progetto.
Declinazioni e confronti tecnologici
Umberto Allemandi & C., Torino 2009
Le trasformazioni culturali e produttive collocano oggi la disciplina architettonica al centro di una profonda riconsiderazione critica, delineando nuovi modelli interpretativi e operativi che rivelano l’esigenza di una “razionalità tecnica” in grado di restituire centralità alle specificità del costruire, ai suoi metodi, ai suoi linguaggi, ai suoi strumenti.
La volontà di stimolare una lettura transdisciplinare della tecnologia è intesa sia come base per una rivalutazione dell’accezione materiale della costruzione, sia come riconfigurazione dei processi culturali che ne costituiscono i fondamenti.
Riflettere sul valore che l’innovazione tecnica può oggi assumere all’interno del dibattito architettonico e della scuola significa affermare il suo ruolo primario nella definizione del progetto di architettura, al di là di una sua concezione come strumento di realizzazione, ponendo la coniugazione tra teoria e progetto come fondamento per il superamento della contraddizione tra ambito ideativo e ambito realizzativo all’interno della pratica del costruire.
saggi di
Alfonso Acocella, Gianni Bergadano, Roberto Bolici, Rossana Cardani Vergani, Flaviano Celaschi, Stefano Della Torre, Emilio Faroldi, Paolo Felli, Matteo Gambaro, Marco Molinari, Elena Mussinelli, Aldo Norsa, Andrea Poltronieri, Filippo Rampazzi, Elena Rosa, Fabrizio Schiaffonati, Maria Benedetta Spadolini, Alberto Sposito, Andrea Tartaglia, Umberto Vascelli Vallara, Massimo Venturi Ferriolo, Maria Pilar Vettori
apparati a cura di
Francesca Cipullo
Emilio Faroldi, architetto, sviluppa la propria attività di ricerca nell’ambito della cultura architettonica con particolare attenzione alla relazione esistente tra progetto di architettura e tecnologie atte alla sua costruibilità, riferite ai più aggiornati lineamenti di definizione, controllo e governo del nuovo statuto del progettare contemporaneo. Promotore di convegni, corsi di formazione e seminari ha partecipato a concorsi di architettura ricevendo premi e menzioni. Ha realizzato opere in Italia e all’estero, alcune delle quali sono state pubblicate e recensite dalle principali riviste di settore. Docente di ruolo presso la Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano, svolge attività didattica e di ricerca rivolgendo particolare attenzione a tematiche di matrice tecnologica riguardanti l’ambito urbano e il manufatto edilizio lungo il suo intero ciclo di vita. All’interno del contesto accademico riveste ruoli di natura gestionale, riferiti alla definizione e governo dei processi formativi della figura dell’architetto. Attualmente è Presidente dell’Osservatorio della Didattica della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano. In qualità di studioso del fenomeno architettonico è autore di diverse opere. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Paesaggi Tecnologici. Gli stadi per il calcio: progettazione costruzione gestione di strutture multifunzionali integrate (2006), Continuità armonica. Villa e Giardino Garzoni a Collodi (2007), Progettare uno stadio. Architetture e tecnologie per la costruzione e gestione del territorio (2007), Terme e Architettura. Progetti tecnologie strategie per una moderna cultura termale (2007), Memoria Progetto Tecnologia. Lineamenti e strategie per l’identità della conoscenza (2008), Verticalità. I grattacieli: linguaggi, strategie, tecnologie dell’immagine urbana contemporanea (2008).