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13 Luglio 2016

News

Go Hasegawa + Pibamarmi al Marmomacc 2016

Pibamarmi sarà presente alla prossima edizione Marmomacc di Verona con un nuovo spazio espositivo firmato dall’architetto giapponese Go Hasegawa. L’installazione valorizzerà le proprietà di traslucenza del marmo grazie a un corpo compatto, a pianta centrale, scavato all’interno secondo profili variabili, concepiti per ottenere diversi gradi di assottigliamento e trasparenza della materia litica.

Go Hasegawa
Dopo essersi formato all’Institute of Technology di Tokyo, Go Hasegawa apre il proprio studio di architettura nel 2005 dedicandosi principalmente alla progettazione di residenze private, caratterizzate da un attento studio dell’illuminazione naturale e del rapporto tra interni ed esterno. Tra le sue opere si ricordano anche la sede del Nippon Design Center a Ginza e la realizzazione, fortemente simbolica, di un campanile per Ishinomaki, centro del Giappone orientale gravemente danneggiato dallo tsunami del 2011.
Go Hasegawa ha tenuto conferenze e corsi universitari a Los Angeles, Milano, Mendrisio, Oslo e Tokyo e la sua opera ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti in tutto il mondo.

Verona, Marmomacc
hall 6, stand B4
28 September – 1 October 2016

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11 Luglio 2016

News

THE ITALIAN STONE THEATRE

50 YEARS OF LIVING MARBLE
a cura di Vincenzo Pavan

La presenza di pietre e marmi nel design italiano, anche se meno conosciuta rispetto a quella di altri materiali, ha una storia prestigiosa sia per il livello delle personalità che hanno contribuito alla vicenda progettuale e creativa, sia per il significativo sforzo imprenditoriale delle aziende che hanno realizzato i prodotti.
Dagli anni ‘60 a oggi, numerosi oggetti di marmo, divenuti icone nel panorama internazionale, sono stati inseriti nei cataloghi delle più rinomate marche italiane di design con la firma di autori prestigiosi come Tobia Scarpa, Gae Aulenti, Angelo Mangiarotti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Sergio Asti, Sottsass Associati, Michele De Lucchi, Mario Bellini, Enzo Mari, Karim Rashid, Zaha Hadid, Alessandro Mendini, Antonia Astori, Paolo Ulian, Claudio Silvestrin, Raffaello Galiotto e altri, tutti facenti parte della celebrata scuola italiana di progettisti che costituisce uno dei pilastri del Made in Italy nel mondo.
Inserita tra gli eventi progettuali del padiglione 1 – The Italian Stone Theatre -­ la mostra 50 Years of Living Marble si propone come rassegna storico-­antologica, fino a oggi inedita, del design di prodotto litico italiano. L’esposizione, composta da oggetti in marmo provenienti dalle collezioni e dagli archivi di aziende storiche del design e di altre più recenti del settore lapideo orientate al design di prodotto, sarà arricchita da un catalogo, un video e una iniziativa convegnistica.
Questo evento, curato dall’architetto Vincenzo Pavan, nelle sue diverse articolazioni consentirà di effettuare un raffronto tra il design litico attuale e i prodotti della “generazione artigianale” e offrirà una preziosa occasione di riflessione sulle vicende culturali, tecniche e commerciali che hanno accompagnato la controversa ma feconda presenza di questi materiali nel design italiano. Costituirà inoltre un efficace strumento di dibattito sulle prospettive del rilancio del marmo nel design, anche alla luce delle recenti tecnologie digitali che aprono nuovi orizzonti a tutto il settore.

La mostra 50 Years of Living Marble rientra nel progetto The Italian Stone Theatre, realizzato da Marmomacc con il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), di ICE-­?Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine nell’ambito del Piano di Promozione Straordinaria del Made in Italy per la valorizzazione dell’eccellenza del comparto litico e tecnologico nazionale.

Albo prestatori
Agape, Citco, Budri, Bigelli Marmi, Cassina, Flos, Lithos Design, Marsotto, Pibamarmi, Robot City

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30 Giugno 2016

News

The power of stone
a cura di Raffaello Galiotto


Agave, RaffaelloGaliotto e MarmiStrada

La mostra intende coniugare la tradizione millenaria della lavorazione lapidea con il linguaggio contemporaneo del design.
Design inteso come “progetto totale” che coinvolge e gestisce il processo produttivo, i dispositivi, gli utensili e i software per la realizzazione di opere dal forte impatto formale e dall’alto contenuto tecnologico. Lavorazioni portate all’estremo, superfici complesse, particolari di altissima precisione, riduzione dello scarto e valorizzazione delle caratteristiche dei materiali sono il fil rouge di ogni opera.
La mostra, composta da una sequenza di installazioni realizzate con tecnologia tutta italiana, ha anche lo scopo di coinvolgere le maestranze aziendali con l’obiettivo di delineare nuove figure artigiane tecnologicamente preparate all’impiego delle strumentazioni digitali per la lavorazione del marmo.
L’esposizione, all’interno del padiglione 1 -­ The Italian Stone Theatre, è costituita da una serie di installazioni progettate dal designer Raffaello Galiotto accompagnate da video specifici che aiutano la comprensione delle opere in mostra, le fasi di realizzazione, i macchinari impiegati e i materiali con le loro caratteristiche e precise peculiarità.
La mostra The Power of Stone rientra nel progetto The Italian Stone Theatre, realizzato da Marmomacc con il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), di ICE-­Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine nell’ambito del Piano di Promozione Straordinaria del Made in Italy per la valorizzazione dell’eccellenza del comparto litico e tecnologico nazionale.


Corolla, RaffaelloGaliotto e Donatoni

[photogallery]powerstone_album[/photogallery]

Designer: Raffaello Galiotto
Aziende: Adi tools, Antolini, Cave Gamba, Ddx, Donatoni Macchine, Euro Porfidi, Fratelli Lizzio, Gmm, Helios Automazioni, Henreaux, Intermacc, La Quadrifoglio Marmi e Graniti, Licom Systems, Margraf, Marini Marmi, Marmi Strada, Marmo Zandobbio, Omag, Pellegrini Meccanica, Piero Zanella, Prussiani Engineering, Rete Travertino Piceno, T&D Robotics

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27 Giugno 2016

Design litico

La Corona di Bellinzona

Lo scorso 1 Giugno è stata presentata la Scultura commemorativa dedicata ai Castelli di Bellinzona in occasione della giornata d’inaugurazione della Galleria Alp Transit (galleria di base del San Gottardo (GBG), il tunnel ferroviario più lungo del mondo) alla quale hanno partecipato una dozzina di Capi di Stato e di Governo. La scultura ha la forma di una corona a bordi merlati impreziosita da pietre preziose e avvolta da una rete di barre metalliche di acciaio inox. La corona rappresenta idealmente l’essenza stessa della confederazione difensiva dell’area alpina.

La geometria della corona è una sezione orizzontale di un iperboloide di rotazione generato dalla ripetizione polare di quaranta segmenti rettilinei attorno ad un centro. La geometria globale è identificata dalle barre metalliche e la corona propriamente detta è realizzata in granito ticinese e sessanta cristalli di Swarovski. Per riuscire a realizzare la particolare forma geometrica della corona sono stati usati i più innovativi sistemi CAD-CAM di modellazione tridimensionale e lavorazione robotica. L’opera è un invito a pensare all’innovazione guardando alla tradizione in un connubio perfetto che lega il futuro al passato in relazione biunivoca e senza soluzione di continuità.

Immagini delle fasi di lavorazione
[photogallery]corona_album[/photogallery]

Il tempo si ferma e si trasforma in una rete metallica che sospende nel vuoto, quasi in assenza di gravità, la corona granitica in un’iperbole senza principio né fine. Il progetto è a cura di Giuseppe Fallacara del New Fundamentals Research Group e la realizzazione è a cura dell’azienda ticinese Generelli SA di Rivera (Monteceneri).


Il video lavorazione con Waterjet

di Maurizio Barberio

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23 Giugno 2016

Design litico

Progettare con marmo e luce: Rilievo di Lithos Design Domino


Lithos Design Domino Rilievo Eco

[photogallery]rilievo_album[/photogallery]

È nato nel 2016 Lithos Design Domino, il marchio di Lithos Design che raccoglie rivestimenti in marmo smart, leggeri, facili da inserire in ogni contesto, realizzati con tecniche produttive innovative che ne consentono la produzione in grande quantità, consegne rapide e prezzi competitivi. Una collezione che rappresenta per il progettista un’inedita soluzione ad esigenze pratiche ed estetiche.
Rilievo è la seconda collezione appartenente alla linea Lithos Design Domino. I rilievi, disegnati attraverso la meticolosa lavorazione di asportazione del materiale lapideo, emergono e si diradano sulla superficie, esprimendosi in disegni geometrici o forme più morbide. Ne risultano texture tecnicamente complicate ma dalla resa leggera e dinamica, molto versatili, adatte ad ampie metrature come ad ambienti più piccoli, con una particolarità: l’effetto muta a seconda dell’incidenza della luce.


Lithos Design Domino Rilievo Polis

La luce evidenzia e influenza sia i chiaroscuri delle texture sia l’effetto d’insieme dello spazio le cui pareti sono rivestite con Rilievo; il marmo interagisce dinamicamente con l’illuminazione interna e con la luce naturale proveniente dall’esterno. Questa “vitalità” della pietra viene così a costituire uno strumento in più a servizio dell’architetto che voglia caratterizzare l’ambiente lavorando con la luce e i suoi effetti.
La luce, elemento impalpabile per eccellenza, si abbina con la pietra, l’elemento che più di ogni altro viene spontaneamente associato con la durezza e la solidità. Marmo e luce, quindi: due principi opposti che si incontrano per dare vita ad inedite soluzioni progettuali.


Lithos Design Domino Rilievo Shanti

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17 Giugno 2016

News

THE ITALIAN STONE THEATRE


The italian stone theatre 2015

Grazie al Piano di promozione straordinaria del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, torna anche quest’anno The Italian Stone Theatre, un intero padiglione dedicato alla cultura e alle sperimentazioni di materiali e macchinari, due dei principali comparti del settore litico italiano.
Approfondendo la linea sperimentale adottata da Marmomacc nel 2015, The Italian Stone Theatre (pad. 1) diventerà luogo di progetti culturali dedicati al Made in Italy, con iniziative innovative realizzate dalle aziende in collaborazione con alcuni dei più autorevoli designer e architetti internazionali.

Tre le mostre in programma: la prima, The Power of Stone, costituirà un affondo sulle qualità nascoste dei materiali rivelandone gli aspetti più sorprendenti e affascinanti, grazie all’impiego di sofisticate attrezzature di lavorazione e appropriate elaborazioni formali. Si tratta dunque di un’indagine progettuale in piena libertà per raccontare i materiali più cari alla nostra cultura litica.
La seconda, New Marble Generation, coinvolgerà progettisti di diverse esperienze i quali si misureranno con i materiali lapidei, con l’obiettivo di inserire nei principali settori del design le nuove ricerche formali e tecniche mirate all’ottenimento di prodotti d’uso con diverse tipologie di marmi. Grazie all’impiego di sofisticati strumenti di lavorazione si potrà avvicinare anche il design litico al tema della serialità in termini nuovi e più moderni come mai era avvenuto nei decenni precedenti.


The italian stone theatre 2015

La terza mostra, 50 Years of Living Marble, vuole infine essere un omaggio alla migliore produzione di design litico italiano degli ultimi 50 anni. Un percorso storico-antologico che consentirà un raffronto con la “generazione artigianale”, partendo dalla lavorazione semi-manuale degli anni ‘60 attraverso l’epoca dello “scalpellino informatico” fino all’odierna produzione seriale.
L’area delle tre mostre sarà inoltre integrata da spazi dedicati a momenti di dibattito e condivisione. Lo Spazio Forum, allestito nel cuore del padiglione, sarà la cornice di convegni, lectio magistralis e workshop didattici con architetti e designer di prestigio internazionale; un grande momento di incontro e di dialogo con un pubblico di professionisti, operatori, studenti, professori, tecnici e ingegneri. In questa sede, inoltre, avranno luogo i casting per selezionare gli studi di architettura finalisti dello Stone Archmarathon Award.
Sempre all’interno di The Italian Stone Theatre ci sarà infine il Ristorante d’Autore, un progetto realizzato anche quest’anno da ADI Delegazione Veneto Trentino Alto Adige per Marmomacc e volto a celebrare la cucina italiana; un omaggio a due eccellenze del nostro paese, il marmo e il cibo.

a cura di Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan


The italian stone theatre 2015

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15 Giugno 2016

News

MARMOMACC 2016: Centro dell’interscambio lapideo mondiale

Alla più importante manifestazione internazionale dedicata a pietra naturale, tecnologie, design e formazione, gli spazi espostivi crescono di 2mila metri quadrati. Al via tre nuove iniziative per professionisti e progettisti: Focus Architettura 2016, “Stone Award” con Archmarathon e “Icon Award”. Continua la collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine nell’ambito delle iniziative legate a Piano di promozione straordinaria del Made in Italy

Più espositori, internazionalità, occasioni di business e nuovi eventi dedicati alla cultura del prodotto lapideo. E’ all’insegna della crescita, la 51ª edizione di Marmomacc, presentata a Milano nella Terrazza Martini da Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, Giovanni Mantovani, direttore generale, Luciano Galimberti, presidente di ADI, Raffaello Galiotto, designer, Alessandra Ferrari, Coordinatrice Dipartimento Cultura CNAPPC e Massimo Rosati, architetto e giornalista.

Il più importante salone a livello mondiale per il settore di marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione torna, infatti, alla Fiera di Verona dal 28 settembre all’1 ottobre 2016 con numeri in aumento e novità (www.marmomacc.com). Ad iniziare dallo sviluppo delle aree espositive che superano i 78mila metri quadrati, grazie ai 2mila metri quadri in più all’interno del padiglione 10, ampliato e attrezzato: un investimento di Veronafiere che ha consentito di far fronte alla lista d’attesa di aziende partecipanti.
“Marmomacc oggi rappresenta l’appuntamento fieristico internazionale di riferimento per gli operatori della filiera della pietra naturale – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Grazie anche al valore aggiunto del distretto del marmo di Verona abbiamo creato negli anni una piattaforma fieristica di promozione a servizio dell’interscambio lapideo globale. Si tratta di un mercato che ha un giro d’affari mondiale che supera i 23 miliardi di euro e che vede da sempre ai primi posti l’Italia, con 3,2 miliardi di esportazioni nel 2015”.
L’edizione di Marmomacc 2016 parte dal successo di quella del 50° che, l’anno scorso, ha registrato 1.524 espositori, dei quali 936 esteri da 55 nazioni, e 67mila operatori specializzati, il 3% in più rispetto al 2014.
“Marmomacc è salone che da sempre fa dell’internazionalità uno dei suoi punti di forza – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Nel 2015 i buyer stranieri arrivati da 150 Paesi hanno raggiunto il 61% dei visitatori, aumentati di oltre il 24% nell’ultimo triennio. Merito del format che unisce b2b, design e formazione, senza dimenticare gli eventi che organizziamo negli Stati Uniti, in Brasile, Egitto e Marocco con l’obiettivo di rafforzare il network tra aziende e professionisti della community globale del marmo di cui siamo promotori”.
Sul fronte dell’attività di incoming di operatori dall’estero, continua anche nel 2016 la collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine nell’ambito delle iniziative legate a Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il padiglione 1 di Marmomacc diventa quindi per il secondo anno “The Italian Stone Theatre”, raccogliendo tre mostre di progettisti di fama mondiale che raccontano l’interazione tra pietra e tecnologia e ospitando nello Spazio Forum lectio magistralis e convegni. A Verona è inoltre previsto l’arrivo di selezionate delegazioni commerciali, protagoniste di incontri b2b, momenti di formazione tecnica e visite alle aziende del territorio. Spazio anche alla seconda edizione dell’International Stone Summit: conferenza mondiale dedicata alla pietra naturale che vede la partecipazione delle principali associazioni internazionali del marmo.
Da sempre promotore di un maggiore utilizzo del prodotto lapideo applicato a design e architettura, Marmomacc 2016 propone tre nuove iniziative in questa direzione. Nel corso della manifestazione è in programma il convegno “Global Trends in Design and Sustainability”, evento in collaborazione con la prestigiosa rivista statunitense Architectural Record per tracciare il futuro delle realizzazioni in pietra, insieme ai maggiori studi internazionali di architettura. Quest’anno, inoltre, Marmomacc coinvolge Archmarathon, la rassegna di architettura che riunisce 42 studi di progettazione, con l’istituzione del nuovo premio “Stone Award”. Novità anche il riconoscimento “Icon Award”, per individuare tra le opere esposte nel padiglione 1 quella che sarà l’immagine della campagna di Marmomacc 2017.
Per il quinto anno, poi, va in scena Marmomacc & the City, che porta nelle vie e nei cortili del centro storico di Verona le opere e installazioni in pietra realizzate delle aziende, con un vero e proprio percorso espositivo a cielo aperto che esalta versatilità e bellezza del prodotto litico. Ritorna, infine, anche il 10° Best Communicator Award: premio di Marmomacc alla cura e all’originalità dell’allestimento fieristico delle aziende espositrici.

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9 Giugno 2016

Opere di Architettura

Uffici per la Delegazione Provinciale del Servizio Nazionale per la Salute
Alberto Campo Baeza
Almería, Andalucía, Spagna, 1998-2003

L’intervento consiste in un palazzo per uffici di ampliamento dell’attuale sede provinciale andalusa del Servizio Sanitario Nazionale, sulla circonvallazione di Almería. Il nuovo edificio è concepito come un parallelepipedo ortogonale regolare, sviluppato per sette piani sopra una pianta rettangolare, stretta e allungata, delle dimensioni di metri 8,65×39,55, il quale occupa completamente il lotto disponibile e sfrutta la massima volumetria consentita dal piano regolatore generale.
Al piano terra un vestibolo comune collega il nuovo edificio al fabbricato preesistente. Formato da uno spazio a doppia altezza, l’atrio d’ingresso è una scatola di vetro inserita tra due edifici che illumina l’accesso da tutti i lati liberi compreso il tetto.


Vista dell’edificio dalla circonvallazione

Nei vari piani la ripartizione distributiva-funzionale si ripete con gli uffici rivolti a sud e i servizi a nord divisi da un corridoio, con uno schema che consente notevole flessibilità. Gli unici vani particolari sono quelli dell’atrio d’entrata e della sala per conferenze, al piano terreno, e l’ufficio del direttore, ricavato all’ultimo piano. La nuova addizione è architettonicamente risolta come un blocco compatto dalla stereotomia pura, uniformemente rivestito con lastre di pietra disposte a griglia con formato uniforme sui suoi quattro fronti. Si tratta della Pietra Lumachella (“Amarillo Fósil”), un calcare fossile di colore paglierino chiaro, alquanto resistente in ambienti marini, tagliato a filo di sega e posato in corsi regolari. La facciata principale, esposta a sud, contiene l’idea forte del progetto.


Vista della galleria interna di raccordo all’edificio esistente

Sulla sua superficie si aprono delle finestre a sviluppo orizzontale che vengono chiuse da imposte formate da lastre lapidee semoventi complanari al piano di facciata. Un meccanismo di apertura e chiusura che consente di dosare l’entrata della luce a seconda delle esigenze interne.
Il movimento delle controfinestre lapidee modifica la configurazione dell’architettura la quale, quando tutti i pannelli sono chiusi, assume l’aspetto di una netta e impenetrabile scatola di pietra. Le finestre vere e proprie, montate su telai scorrevoli di alluminio laccato bianco, si dispongono su un piano verticale arretrato rispetto al rivestimento esterno.
Il prospetto nord, pressoché muto, è forato da minuscole fessure, ottenute distanziando le lastre, utilizzate per l’illuminazione e la ventilazione naturali di servizi, scale, ascensori e archivi.


Viste dell’atrio di ingresso verso l’edificio preesistente

Sul prospetto est, anch’esso completamente privo di elementi plastici, si apre in alto un’unica apertura, una grande cavità corrispondente alla loggia dell’ufficio del dirigente che si affaccia con un’ampia vista panoramica verso il mare.
Anche il tetto-terrazza è rivestito, come una quinta facciata, con la medesima pietra impiegata orizzontalmente in un pavimento galleggiante che permette il drenaggio dell’acqua. Sulla copertura, inoltre, emerge il volume trasparente e immateriale di un belvedere vetrato che domina dall’alto l’intero panorama della città fino al mare.
Ancora una volta, Campo Baeza ha lavorato con logica e semplicità, con la massima economia di mezzi, per un’architettura che, come si riscontra in tutta la sua opera, aspira a raggiungere il “più col meno”.


Vista dal tetto

Scheda tecnica
Titolo dell’opera: Uffici centrali per la Delegazione Provinciale della Salute dell’Andalucía
Indirizzo: Carretera de Ronda 101, Almería, Andalucía, Spagna
Data di progettazione: 1998-2001
Data di realizzazione: 2001-2003
Committente: Junta de Andalucía, Almería, Spagna
Architetto: Alberto Campo Baeza, Madrid, Spagna
Project team: Alberto Campo Baeza, Modesto Sánchez Morales, Francisco Salvador, José María García
Design team: Gonzalo Torcal Fdez-Coruguedo, Ignacio Aguirre López, Emilio Delgado Martos
Direzione lavori: Junta de Andalucía, Almería, Spagna
Impresa di costruzione: San Jose S.A., Madrid, Spagna
Materiale lapideo utilizzato: Pietra Lumachella, “Amarillo Fósil”, Hellín, Albacete, Spagna
Fornitura e installazione della pietra: Pereamar S.L., Pinoso, Alicante, Spagna

di Alfonso Acocella

Per una documentazione completa dell’opera Download PDF

Rieditazione tratta da Nuova estetica delle superfici, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc

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31 Maggio 2016

Distretti lapidei

Nel cuore del marmo di Carrara

Lavorare con la pietra oggi non significa più solamente lavorare la materia estratta dalla terra per realizzare manufatti destinati alle opere dell’uomo. Significa anche saper cogliere la capacità di una produzione di legarsi al territorio che la ospita, valorizzarla nel momento in cui non è più in grado di fornire materia prima e trasformarla in un elemento culturale del territorio.
Sono diverse le cave che, cessata l’attività, sono state riconvertite a spazi destinati alla realizzazione di eventi oppure trasformate in oasi naturali restituendo ai luoghi un aspetto capace di attrarre turismo. Ci sono poi cave che, pur essendo ancora operative, riservano degli spazi per un pubblico differente che vi si reca ad ascoltare concerti o semplicemente per visitarle e scoprirne l’essenza.
A Carrara esiste un tour operator che propone un’escursione in 4×4 lungo le strade che attraversano i siti estrattivi senza dimenticare le tipicità gastronomiche legate a doppio filo al marmo di Carrara. Si tratta di un’esperienza che può aprire gli occhi suun settore, quello lapideo, ma anche su un territorio di fama mondiale e dal fascino estremo.

«Vogliamo portarVi a conoscere una realtà diversa ed affascinante, fatta di fatica e genialità, di sudore antico e tecnologia moderna. Il mondo del marmo non è, soltanto, l’estrazione o la lavorazione di una pietra, ma la storia di un territorio e della sua popolazione che del marmo stesso, da sempre, sono sinonimi. Le cave, le tecniche e la storia, certamente, ma anche i borghi millenari dei cavatori, le loro abitudini, il loro linguaggio, il cibo e la vita quotidiana.»

Vai a Cavedimarmotours

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27 Maggio 2016

News

Il silenzio è dolo. Siamo l’Italia che sceglie il coraggio

Nell’ambito del concorso promosso da Avviso Pubblico “Il silenzio è dolo. Siamo l’Italia che sceglie il coraggio” cui hanno aderito oltre 200 scuole di tutta Italia, il Liceo Classico di Casarano ha realizzato il video che potete vedere qui sopra.
Perché ve lo proponiamo? Perchè è compito di ognuno contribuire alla r-Esistenza del Paese.

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