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Notizie

5 Settembre 2011

Post-it

Festival To design today

L’idea di fondo per la celebrazione del Ventennale si lega all’organizzazione di una serie numerosa e significativa di eventi culturali di respiro internazionale distribuiti in un arco temporale di un anno: da maggio 2011 a giugno 2012. All’interno di tali manifestazioni si intende perseguire l’obiettivo di avvicinare e far dialogare le componenti creative dell’architettura, del design, della comunicazione, delle arti più in generale, con quelle accademiche, istituzionali, produttive.

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5 Settembre 2011

Post-it

Intervista a Hermann Kaufmann

Sapiente interprete della poetica del legno in architettura, Hermann Kaufmann (1955), architetto austriaco, si fa conoscere in tutto il mondo grazie ad architetture sostenibili, essenziali e ad alta efficienza energetica. Sperimentatore curioso, fa sistematicamente emergere dalle sue opere due fondamenti mai elusi: purezza volumetrica e utilizzo della minima complessità necessaria al fine.

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5 Settembre 2011

Osservatorio Litico

Casa per vacanze “Plus”, Shizuoka, Giappone 2009


Vista del soggiorno dalla terrazza

Il rapporto paritetico tra “artificio” e “natura” è da sempre vissuto dalla cultura giapponese come un paradigma imprescindibile nella concezione e nell’uso dello spazio.
Differentemente che nella cultura occidentale, dove spesso inutili ideologismi conducono alla celebrazione della materia vegetale come rivalsa sul dominio antropico o, al contrario, a uno sterile apporto “cosmetico” del verde rispetto all’opera dell’ingegno umano, nel Sol Levante esiste un confronto sereno tra i due mondi che dialogano sempre, in termini sia fruitivi sia percettivi.

L’area di intervento si situa sulle pendici montuose di Isuzu-san e si affaccia sull’Oceano Pacifico.
La ricca vegetazione spontanea di ciliegi e querce giapponesi conferisce al contesto un’aura di luogo selvaggio e inviolato.
Con particolare sensibilità nei confronti del genius loci, lo studio giapponese Mount Fuji Architects ha progettato una villa per il week – end che si inscrive con straordinario equilibrio nell’ambiente naturale.
Senza rinnegare la sua anima “artificiale” con inutili tentativi mimetici o complesse elaborazioni formali per adottarsi alla dinamica topografia del luogo, l’architettura semplicemente rivela la sua presenza attraverso volumi rigorosi e geometrie pure che si stagliano in forma autonoma e chiaramente riconoscibile nel paesaggio. Si potrebbe dire che, alla indomabile spontaneità della natura, l’architettura contrapponga senza falsi pudori un linguaggio di totale governo della forma, rispondendo più ai dettami dell’intelletto che alle fascinazioni di un “paradiso perduto”.


Soggiorno

L’edificio è un limpido esempio di come dall’astrazione – teorica e figurativa – non debba necessariamente scaturire un conflitto con Madre Natura ma di come al contrario possa generarsi una suggestiva forma di dialettica.
La genesi compositiva determina la sovrapposizione di due corpi parallelepipedi che formano tra loro un angolo di 90°. Il blocco più basso, parzialmente incastonato nel terreno e prospiciente l’oceano a sud, contiene i servizi e la zona notte; quello superiore, proteso energicamente verso il panorama boschivo a ovest, ospita il soggiorno e la cucina.
Il talento dei giovani architetti si rivela nella loro capacità di evocare una continuità ideale tra natura e opera artificiale, grazie all’interpretazione della pietra come protagonista assoluta della facies tettonica.
L’involucro esterno è completamente rivestito in marmo bianco. Le lastre presentano differenti trattamenti di finitura che, accentuando gradualmente la lucentezza verso i fonti sud ed ovest fino a raggiungere un effetto quasi specchiante, propongono suggestivi giochi di luce riflessa: dal verde degli alberi all’azzurro del cielo, la natura proietta sulle quinte murarie le sue sfumature fugaci – mutevoli a seconda delle ore del giorno – che coinvolgono intensamente l’architettura.
L’interno è concepito senza soluzione di continuità materica e cromatica rispetto all’esterno: il marmo bianco prosegue nei pavimenti lucidi, determinando una piattaforma su cui si riflettono le pareti intonacate chiare, la luce filtrata dalle ampie vetrate, le vivaci vibrazioni della vegetazione.

Chiara Testoni


Particolare dei volumi rivestiti in marmo

[photogallery]mount_fuji_album[/photogallery]


Scheda tecnica
Progettazione: Mount Fuji Architects Studio
Localizzazione: Shizuoka, Japan
Area di intervento: 988.58 mq
Superficie utile: 232.77 mq
Superficie lorda: 380.44 mq
Termine dei lavori: 2009
Materiali: cemento armato (strutture), pietra (rivestimenti)
Fotografie: Ken’ichi Suzuki

MOUNT FUJI ARCHITECTS STUDIO
Address: Akasaka heights 501, 9-5-26 Akasaka, Minato-ku, Tokyo, JAPAN 107-0052
tel: +81-(0)3-3475-1800
fax: +81-(0)3-3475-0180
http://www14.plala.or.jp/mfas/mfas.htm

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1 Settembre 2011

News

Nuove date di MARMOMACC a Veronafiere

E’ dal 21 al 24 settembre a Verona il nuovo appuntamento con Marmomacc e le sue iniziative culturali: Marmomacc Meets Design, 11 progetti di design sperimentale, International Award Architecture in Stone giunto alla XII edizione, Best Communicator Award al miglior exhibit design, Forum del Marmo con un programma di convegni, lectures, presentazioni e incontri didattici oltre a una rassegna di mostre di design e architettura. Ingresso gratuito per i soci ADI (per usufruire dell’ingresso omaggio, i soci Adi si presentano al desk convegni, hall Palazzo Uffici, muniti di tessera soci).

Rassegna leader nel mondo con oltre 1500 espositori da 56 Paesi e 56 mila operatori professionali su una superficie di 77.782 metri quadrati, Marmomacc si conferma come il più importante e qualificato appuntamento internazionale nell’ambito della pietra.

Al fine di promuovere le opportunità di crescita del mercato attraverso gli eventi culturali e le sperimentazioni progettuali, Marmomacc propone numerose iniziative nelle quali operatori, architetti e designer contribuiscono a valorizzare la pietra e le sue molteplici applicazioni nella progettazione architettonica e nell’interior design.

Marmomacc Meets Design (padiglioni 6, 8, 10 e 7B) con il tema di progetto Mutable Spirit, ha per obiettivo lo sviluppo di progetti realizzati con marmi e pietre, facilitando le relazioni tra designer e aziende e promuovendo innovazione e know how tecnologici.
I protagonisti di questa edizione: Patricia Urquiola per Budri, Pietro Ferruccio Laviani per Citco, Setsu & Shinobu Ito per Grassi Pietre, Raffaello Galiotto per Lithos Design, Flavio Albanese per Margraf, Snøhetta/Kjetil Thorsen per Pibamarmi, Marco Piva per Regione Puglia (Petra Design, Pimar, Stonemotion, In.Spo Marmi), Philippe Nigro per Testi Fratelli, Giuseppe Fallacara con Politecnico di Bari e Università di Scienze Tecniche e Economiche di Budapest per Reneszánsz Köfaragò Ztr Urom-Hu, Riccardo Blumer e Donata Tomasina per Trentino Pietra, Michele De Lucchi e Angelo Micheli per Stone Italiana.

International Award Architecture in Stone, giunto alla sua XII edizione, rappresenta un prestigioso riconoscimento a quelle opere che, per significato architettonico e qualità tecnico-espressive nell’uso dei materiali lapidei, costituiscono gli esempi più rilevanti nel panorama internazionale.
La Cerimonia ufficiale di proclamazione dei vincitori, avrà luogo presso il Museo di Castelvecchio di Verona sabato 24 settembre.

Best Communicator Award un premio per sottolineare l’importanza dell’exhibit design nella valorizzazione delle potenzialità costruttive e comunicative del marmo.
Le Donne del Marmo l’onorificenza assegnata dall’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo ad un personaggio del mondo femminile che si è distinto per particolari meriti nell’ambito di attività legate al mondo litico. Entrambi i premi verranno consegnati in Fiera nell’area Forum mercoledì 21 settembre.
Mostre, convegni e incontri didattici nella Hall 7B e nell’Agorà, uno spazio dove si alterneranno architetti e designer, docenti di diversi ambiti della tecnologia e della ricerca, provenienti da sedi universitarie italiane ed estere in cui Veronafiere da anni promuove, patrocina e sostiene attività di formazione per la progettazione con l’uso dei materiali litici.

Tra le mostre in programma: i progetti del premio Architetture di Pietra, L’Aquila e le Pietre della ricostruzione, Il progetto litico nelle università, Luce e Materia di Raffaello Galiotto per Solubema, Il marmo tra classicità e contemporaneità di Paolo Ulian per Le Fablier.

Forum del marmo
Spazio La Piazza – Padiglione 7B
Coordinamento generale: Vincenzo Pavan

PROGRAMMA
MOSTRE:
– Premio Internazionale Architetture di Pietra – XII Edizione
– L’Aquila – Le pietre della ricostruzione
– Il progetto di pietra nella Didattica e nella Formazione

CONVEGNI, LECTURES, PRESENTAZIONI, PREMIAZIONI:

MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE
– Ore 14.30 – Master Progettazione Pietra, Politecnico di Milano
– Ore 15.30 – Premiazione Concorso Marmisti Bresciani
– Ore 16.30 – Premio Le Donne del Marmo 2011
– Ore 18.00 – Premiazione Best Communicator Award 2011

GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE
– Ore 10.30 – Tavola Rotonda Università: Strategie di progettazione litica
– Ore 12.30 – Presentazione del volume “I tesori della Provincia di Trapani”: Giuseppe de Giovanni, Facoltà di Architettura di Palermo
– Ore 13.00 rinfresco
– Ore 14.30 – Master Progettazione Pietra, Politecnico di Milano
– Ore 15.00 – Lecture:
o Giuseppe Fallacara, Facoltà di Architettura di Bari
o Christian Pongratz, Texas Tech University

– Ore 16.00 – Lecture: Shinobu e Setsu Ito, Studio ITO Design

VENERDÌ 23 SETTEMBRE
– Ore 10.30 – Master Progettazione Pietra, Politecnico di Milano
– Ore 11.30 – Presentazione del volume: “Manuel Aires Mateus, Un Tempio per gli Dei di Pietra”
Libria Editrice Davide Turrini, Facoltà di Architettura di Ferrara
– Ore 12.00 – Lecture: Kjetil Thorsen (Snohetta), Oslo
– Ore 13.00 rinfresco
– Ore 15.00 – Convegno: L’Aquila – Le pietre della ricostruzione
– Interventi: Paolo Marconi Facoltà di Architettura di Roma, Roberto Collovà Facoltà di Architettura di Palermo Maurizio D’Antonio Architetto, Claudio Varagnoli Facoltà di Architettura di Pescara, Vincenzo Latina Facoltà di Architettura di Catania, Carlo Pozzi Facoltà di Architettura di Pescara

SABATO 24 SETTEMBRE
Museo di Castelvecchio, Verona – Sala Boggian, ore 10.00

CERIMONIA DI PREMIAZIONE:
Premio Internazionale Architetture di Pietra – XII Edizione

Interventi: Max Dudler, Victor López Cotelo, Zhang Ke Standardarchitecture, Manuel Aires Mateus, Sameep Padora, Paola Cofano, Thomas Herzog, Ludovico Sella

MARMOMACC
21-24 settembre 2011
Veronafiere

Vai a Marmomacc

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29 Luglio 2011

Osservatorio Litico

Andrès Remy Arquitectos, Carrara House
Pilar, Buenos Aires, Argentina 2010


Prospetto frontale dal giardino

Un nome che è una dichiarazione di intenti. Del resto, non avrebbe potuto chiamarsi diversamente quest’opera dell’architetto argentino Andrés Remy, in cui emerge inequivocabilmente l’assoluto protagonismo della pietra – con il suo fortissimo potere evocativo – e in particolare del marmo bianco di Carrara, principale materiale di finitura degli interni.

L’architettura, dalla pura e rigorosa stereometria, si situa in un lotto irregolare, in posizione marginale per “aprirsi” più agevolmente verso una più ampia e piacevole prospettiva del giardino.

L’edificio è interamente permeato dalla natura che penetra senza soluzione di continuità attraverso gli ampi squarci vetrati delle pareti. Specchi d’acqua esterni circondano la casa, come se la costruzione emergesse dall’acqua, e si spingono all’interno materializzandosi in una scultorea cascata che domina l’ambiente del soggiorno, in una suggestiva esperienza sensoriale.


Particolare del doppio volume

Il percorso che conduce all’ingresso è segnalato da un vigoroso muro di pietra rustica che, addentrandosi anche all’interno, sancisce un forte contrasto con il limpido nitore dei rivestimenti parietali e pavimentali in marmo lucido.

Un’aura impalpabile e “immacolata”, quasi “metafisica”, domina tutto l’ambiente, attraverso i giochi di luci e i riflessi sugli specchi d’acqua, sulle superfici bianche intonacate e sulle lastre in marmo. Gli unici apporti cromatici sono definiti da elementi d’arredo che punteggiano occasionalmente lo spazio, quasi a ricordare che si tratta davvero di un luogo vissuto, che non appartiene all’Iperuranio delle idee.

La casa è una raffinata esibizione di lusso e ricercatezza, tuttavia declinati – deo grazia – con la compostezza di un disegno sobrio ed elegante, che demanda la caratterizzazione dell’architettura alle intrinseche qualità dei materiali piuttosto che all’ irrefrenabile impulso di magniloquenza spesso tipico di realizzazioni high budget.

Chiara Testoni


Il soggiorno e la cascata d’acqua

[photogallery]remy_album[/photogallery]

Scheda tecnica:
Progetto: Andrés Remy Arquitectos
Localizzazione: Pilar, Buenos Aires, Argentina
Direzione Lavori: Andrés Remy, Hernán Pardillos
Gruppo di progettazione: Andrés Remy, Hernán Pardillos, Lilian Kandus, Diego Siddi, Gisela Colombo
Architettura del Paesaggio: Leandro La Bella, María Celeste Iglesias
Progetto illuminotecnico: Mauricio Meta
Strutture: Carlos Dolhare
Superficie: 660 mq
Completamento: 2010
Fotografie: Alejandro Peral

Recapiti
www.andresremy.com
info@andresremy.com
+54 11 4704 0411

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25 Luglio 2011

Opere di Architettura

L’Aula Magna dell’Università Luigi Bocconi di Milano
Grafton architects


La sezione caratteristica dell’aula magna (immagini tratte dalla rete).

Armare i materiali lapidei per migliorarne le prestazioni di resistenza non significa necessariamente appesantire gli elementi costruttivi: le pareti della nuova aula magna dell’università Luigi Bocconi a Milano, nella suggestione dello scavo nella roccia, vincono la direzione della gravità e si staccano dal suolo aiutate dalla soluzione che assembla pannelli in alluminio alveolare a lastre lapidee sottili anche di grandi formati. I tagli in questo caso quadrati di poco meno di due metri di lato si riducono a soli 5 millimetri di spessore, resi coesi al supporto metallico mediante colle speciali.
L’interposizione di una struttura metallica a nido d’ape, internazionalmente conosciuta come honeycomb, a facce di materiali d’altra natura, mira ad incrementare in modo particolare le caratteristiche di resistenza meccanica e di assorbimento di energie da impatto, riuscendovi in modi sorprendenti al confronto ad esempio con i dati di una lastra lapidea monolitica di uguale spessore. L’AIAS – Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni – si è interessata più volte di questo tipo di pannelli, divulgando ad esempio i contributi di analisi del comportamento a fatica nel 2005 e del comportamento meccanico nel 2011.
Le pelli, le facce più esterne dei pannelli, sono solitamente costituite di materiale dall’elevata resistenza meccanica: in questo caso pietra, ma sono pure possibili materiali compositi in fibra di vetro, carbonio o kevlar, oppure alluminio sottile od acciaio. Fra alluminio e pietra viene frapposto un doppio tessuto di vetro bidirezionale del peso totale di 300 – 500 gr/mq; la lastra lapidea si può ridurre sino ai 2 mm di spessore, attestandosi però solitamente sui 5 mm. La pietra viene quindi incollata ad alte temperature mediante resine epossidiche. Si ottengono in questo modo pannelli estesi sino ai circa 3 mq di superficie, con pesi ridotti al di sotto dei 20 kg/mq, per un totale di meno di 60 kg portabili anche a mano.
Le elevate prestazioni ottenute hanno reso i pannelli a struttura alveolare interessanti per molti settori di altissima tecnologia, quali quello aerospaziale, della formula 1 e del motociclismo.


I pannelli ad armatura alveolare sono stati oggetto di ricerca in ambito aerospaziale (immagine tratta dalla rete).

Nel progetto milanese, le geometrie di ogni elemento interno alla sala sono nette e lineari. Le stesse poltrone si richiudono con esattezza sugli schienali, componendo volumi privi d’aggetti. La sala risulta bicroma per via di alcuni inserti color ruggine, come a richiamare le ossidazioni ferrose solidificate nei blocchi millenari della pietra di cava. Predomina in modo chiaro ed innegabile il grigio. La tonalità della pietra serena de Il Casone è accostata con immediatezza ad omologhe cromie del gres nei pavimenti e delle tinte nelle porzioni intonacate di pareti e soffitti. Proprio la stabilità del colore e la mancanza di elementi cromaticamente estranei nella sua composizione chimico-fisica, permette alla pietra serena una moltitudine di accostamenti, anche insoliti, sia con materiali naturali sia con materiali di sintesi industriale. I calpestii riproducono le suggestioni dell’Azul Bateig brasiliana. Entrambe le pietre, vera e ricostruita, s’affiancano a quella diffusamente impiegata sugli affacci esterni: il Ceppo di Gré proveniente dalle vicinanze del lago d’Iseo, tipico di molta architettura milanese. Si completa in questo modo l’idea del solido guscio lapideo, rappresentata sia in esterno verso i viali cittadini, sia in interno verso il cuore delle nuove dotazioni universitarie lungo tutta la dimensione del lotto rettangolare di 80 x 160 m.
I mille posti a sedere si dispongono su due livelli, organizzati entrambi in una fascia più ravvicinata al palcoscenico ed in una più lontana. Il livello più alto in cui si collocano le poltrone all’interno dell’aula segna il profilo caratteristico e sospeso dell’intero nuovo volume costruito verso la città, con la quale il gruppo di progettisti, Grafton architects, hanno pure dichiarato di avere fortemente cercato una correlazione continua e stretta. In questo senso sono da interpretare infatti anche i grandi lucernari in copertura, sia in quanto segni caratteristici della skyline urbana, sia in quanto portatori di grandi quantità di luce naturale a tutti i piani, compresi quelli più lontani dalla sommità del costruito, secondo le geometrie note della sezione caratteristica dell’aula. Essa si dota di strumentazioni teatrali, con torre scenica e movimentazioni automatizzate del palco.


I due livelli della nuova aula magna (immagine tratta dalla rete).

di Alberto Ferraresi

Vai alle indagini sul comportamento a fatica
Vai alle indagini sul comportamento meccanico
Vai al sito Casone
Vai al sito di Grafton architects

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22 Luglio 2011

News

Tones on the stones


Tones on the Stones 2007 – Musical on the Stones

Ambientazioni spettacolari, produzioni esclusive e artisti internazionali: sono questi gli elementi che rendono Tones on the Stones un progetto senza eguali, una novità assoluta in ambito mondiale.
Obiettivo e scommessa di Tones on the Stones è quello di far emergere il valore estetico, oltre che storico, delle cave d’estrazione del VCO, fornendo un nuovo punto di vista allo spettatore, che con occhi “nuovi” si approccia a luoghi maestosi e geometrici.
L’elemento scenografico che l’imponente “squarcio nella montagna” regala allo spettacolo è forte e suggestivo, trasformando la cava in un palcoscenico affascinante, unico e grandioso.
Dal 2007 la natura di questi luoghi è fonte di forte ispirazione creativa, dando vita a spettacoli che uniscono musica, teatro e danza alla forma, alla materia, al colore, al disegno. Ogni linguaggio e ogni forma artistica trovano con Tones on the Stones nuova linfa creativa, spettacolare e poetica.
La pietra è parte integrante della creazione artistica, una componente imprescindibile e non replicabile in altri spazi scenici.


Una Lauda per Frate Francesco – Tones on the Stones 2007

Programma

Venerdì, 22 luglio 2011
Stefano Bollani in concerto
Piano Solo

Stefano Bollani è tra i pianisti jazz italiani più conosciuti, in Italia naturalmente ma anche all’estero. Tanta fama è giustificata da quel particolare equilibrio fra virtuosismo e sensibilità, raffinatezza e intelligenza che lo caratterizzano.

Giovedì, 28 luglio 2011
L’Antigone di Sofocle
Compagnia Le Belle Bandiere

Tornano e portano in scena, ancora una volta, un grande classico della letteratura drammatica di tutti i tempi: l’ “Antigone” di Sofocle, un testo rappresentato per la prima volta nel 442 a.C.

Sabato, 30 luglio 2011
Mozart on the Stones: la magica notte di Wolfy
Spettacolo di musica, teatro e danza

Anche quest’anno Tones on the Stones propone ai suoi spettatori uno spettacolo ambizioso, nel quale il suggestivo scenario diventa protagonista attivo dello spettacolo, grazie alle suggestioni e alle peripezie di un abile gruppo di danzatori acrobatici e alle possibilità di raffinate soluzioni illuminotecniche e di proiezioni video di grande suggestione.


Il pubblico meraviglioso di Tones on the Stones

Maggiori informazioni su
Tones on the Stones

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18 Luglio 2011

News

Premio Tesi di Laurea
PAESAGGIO, ARCHITETTURA E DESIGN LITICI
II edizione


Progetto di sistemazione della cava dell’Oliviera a Serre di Rapolano. Primo Premio
Ex Aequo alla I edizione. Laureato: Michele Di Matteo, Università di Roma Tre.

II Premio per le Tesi di Laurea “Paesaggio, architettura e design litici”, ideato e organizzato da Veronafiere, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona, e coordinato da Vincenzo Pavan, si inserisce nelle attività
culturali della 47a Marmomacc finalizzate a promuovere una consapevole cultura della pietra tra architetti, ingegneri, designer e produttori del settore marmifero. In particolare il Premio intende contribuire all’approccio ai materiali litici, alla loro conoscenza e corretto impiego, nella fase formativa dei futuri professionisti.
Il concorso, a cadenza biennale, conferisce un premio in denaro a tesi di laurea (breve o specialistica) che abbiano come oggetto tematiche riguardanti l’utilizzo di materiali lapidei nel progetto di paesaggio, architettura e design. Possono partecipare neo-laureati delle facoltà italiane di Architettura, Ingegneria, Design ed equivalenti.
La cerimonia di premiazione si svolgerà nell’ambito della 47a Marmomacc, Mostra Internazionale di Marmi, Design e Tecnologie in settembre 2012.
Con i migliori elaborati verrà organizzata una mostra e realizzata una pubblicazione.

Scadenza iscrizione: 30 aprile 2012

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Info
Marmomacc
O.A.P.P.C. Verona

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15 Luglio 2011

Osservatorio Litico

Vir.Mueller Architects, Wolkem Office Building
Udaipur, India 2010


Fronte nord-est

Che l’India sia un paese sorprendente non è certo una novità. Tra l’abisso dei reietti senza nome e i nuovi maharaja del capitalismo del nuovo Millennio si apre un universo di incessante evoluzione della cultura, dell’economia, delle tecnologie.
Come sempre, l’architettura registra rigorosamente le trasformazioni insite nella società, proiettando nell’opera costruita – e in India più che mai – le ambizioni di una nazione che spasima sempre più per affrancarsi dall’etichetta di paese del “Terzo Mondo”.

Il Wolkem Office Building è un complesso per gli uffici di una compagnia mineraria con sede a Madri, il distretto industriale dell’ affascinante città di Udaipur in Rajasthan, nell’India del nord.
Da un punto di vista costruttivo, il complesso è caratterizzato da una struttura portante a telai di cemento armato e da tamponamenti in pareti a doppio strato di laterizio con interposta intercapedine a scopo di isolamento. I fronti esterni est ed ovest sono rivestiti a secco in pietra locale Dholpur (arenaria) che fornisce all’edificio, in sintonia con la tradizione locale, quella calda e piacevole colorazione tipica delle architetture lapidee indiane. I fronti nord e sud, traforati da ampie pareti in vetro termico, sono schermate da balconate e profondi sporti in modo da controllare l’irraggiamento solare.
Da un punto di vista impiantistico, le acque di scolo vengono filtrate in un impianto di raccolta e utilizzate per irrigare le aree verdi; l’acqua piovana, decisamente copiosa soprattutto durante la stagione monsonica, viene raccolta in apposite cisterne per l’utilizzo negli impianti idrici dei servizi.


Vista della balconata sud

Un pregevole intervento che coniuga alla qualità compositiva delle scelte tettoniche, figurative, materiche – grazie all’impiego di un materiale intramontabile e di particolare fascinazione come la pietra – una particolare attenzione – doverosa in un paese dal clima “impietoso” come l’India – per gli aspetti di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale, grazie all’ utilizzo di materiali locali, estratti e lavorati a Km 0, e al riuso delle risorse naturali.

Chiara Testoni


Fronte nord al crepuscolo

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Scheda tecnica
Progettisti: Vir.Mueller Architects
Localizzazione: Udaipur, India
Committente: Wolkem India Limited
Capi progetto: Christine Mueller Gupta, Pankaj Vir Gupta
Collaboratori: Saurabh Jain Ridhi Kapoor Neil Patel
Strutture: Chandresh Bapna
Impianti meccanici: Pankaj Dharkar Associates
Impianti elettrici: Harshad Jhaveri Associates
Idraulica: Chandresh Bapna
Superficie lotto: 40.000 mq
Date progettazione-realizzazione: 2007-2010
Fotofgrafie: Andre J. Fanthome (copyright)

Recapito
Vir.Mueller Architects
616 Asian Games Villane
New Dehli 110049 India
Tel: +91/26495633/34
E – mail: panhaj@virmueller.com, christine@virmueller.com
www.virmueller.com

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11 Luglio 2011

Design litico

Snøhetta e gli antipodi della litosfera


Snøhetta, concept per il padiglione Pibamarmi alla 46° edizione di Marmomacc

Grandi blocchi lapidei sezionati e scavati, diaframmi porosi permeabili alla vista, piani pavimentali morbidi e lievemente incoerenti. Sono questi i temi formali e materici attorno ai quali si sta sviluppando il concept espositivo di Snøhetta per il prossimo padiglione Pibamarmi alla fiera Marmomac di Verona.
Secondo Kjetil Thorsen, socio fondatore dello studio di Oslo, la pietra deve dimostrare l’identità versatile e polivalente insita nel suo “codice genetico”: aldilà delle idee più convenzionali radicate nel pensiero comune, la materia lapidea può infatti declinare immagini e sensazioni di levità e morbidezza, che nei contrasti di formati e spessori trovano un’immediata e suggestiva evidenza.
Volumi ciclopici, texture leggere composte da anelli e cilindri litici, superfici orizzontali formate da inerti di vari calibri, accoglieranno così il visitatore nel nuovo padiglione Pibamarmi, in uno spazio che esplorerà gli antipodi di una litosfera sempre più centrale per gli interessi del design contemporaneo.

PROFILO SNØHETTA
Lo studio Snøhetta è stato fondato ad Oslo nel 1989 da Craig Dykers e Kjetil Thorsen; oggi conta uno staff di oltre cento persone, provenienti da diciassette paesi e distribuite in due sedi, nella capitale norvegese e a New York. L’attività di Snøhetta è basata su di un approccio interdisciplinare e sperimentale, e su
di una filosofia democratica che anima interventi articolati e multiscalari, nei settori dell’architettura, del progetto paesaggistico e dell’interior design.
Importanti architetture in pietra, quali la Biblioteca di Alessandria d’Egitto (2002) e la Oslo Opera House (2008), hanno valso allo studio il riconoscimento della critica internazionale. L’opera di Snøhetta si esplica in numerose tipologie d’intervento: edifici per la cultura e la formazione, architetture per uffici e istituzioni, spazi pubblici, strutture ricettive e commerciali, architetture temporanee. Particolarmente significativa è l’attività di progettazione museale che lo studio ha compiuto con continuità dai primi anni ’90 del secolo scorso; in proposito si ricordano il Winter Olympics Museum a Lillehammer (1994), il Museo della Pesca a Karmøy (1998), il Petter Dass Museum ad Alstahaug (2007).
I principali progetti in corso di realizzazione sono il Memorial dell’11 Settembre e la riqualificazione urbana attorno a Times Square a New York; la Hunt Library a Raleigh; il King Abdulaziz Center for Knowledge and Culture a Dhahran; il Ras Al Khaimah Gateway Project; l’ampliamento del Museo di Arte Moderna a San Francisco.
Snøhetta è l’unico studio ad aver vinto per due volte il World Architecture Award for the Best Cultural Building: nel 2002 per la Biblioteca di Alessandria e nel 2008 per la Oslo Opera House. Nel 2004, inoltre, lo studio ha ricevuto l’Aga Khan Award for Architecture e nel 2009 il premio Mies van der Rohe.

di Davide Turrini

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Snøhetta
PIBA Marmi

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