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L’Università Bocconi è una delle istituzioni culturali e formative più importanti di Milano, non solo per il prestigio internazionale acquisito sul piano accademico ma anche per la sua presenza urbana in termini architettonici e urbanistici. Essa infatti è costituita da un considerevole complesso di edifici aggregati nel tempo, opera di importanti figure della cultura architettonica italiana del ‘900.
L’inizio e nel 1902 con la costruzione della prima sede in largo Notari. Nel 1941 viene inaugurato in via Sarfatti 25 un nuovo edificio nell’area vicino a Parco Ravizza su progetto di Giuseppe Pagano. Nel 1956 vengono costruiti il pensionato e la mensa studentesca da Giovanni Muzio, completati poi nel 1965 con l’aula magna e la biblioteca.
Nel 1985, in via Bocconi viene realizzato un nuovo edificio sede della SDA Bocconi-Scuola di Direzione Aziendale dell’Università e nel 2001 terminano i lavori per la costruzione del nuovo edificio ellissoidale di quattro piani riservato ad aule e ad aree studio per gli studenti: il progetto è di Ignazio Gardella.
Veduta notturna da Viale Bligny
Nel 2002, nell’ambito del piano “Bocconi 2000”, è bandito un concorso di progettazione ad inviti, mirato all’adeguamento e all’ampliamento delle strutture didattiche. Il bando richiedeva un edificio con 883 uffici, un’aula magna da 1.000 posti corredata di foyer, spazi per convegni e un parcheggio interrato da 190 posti auto.
La proposta progettuale di Grafton Architects si è imposta su quella di importanti studi, tra i quali Galfetti, Diener & Diener e Carlos Ferrater, ed è stata selezionata da una giuria internazionale per la capacità di dialogo e di scambio con il contesto urbano.
Nel 2008, in soli 18 mesi e con una spesa di 100 milioni di euro, termina la costruzione del nuovo edificio che insieme agli altri precedenti forma un importante frammento di città.
Veduta dell’Aula Magna
L’intenzione di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, era quella di concepire un progetto che non fosse percepito estraneo alla storia e al contesto milanese, come un’importazione, ma piuttosto come un pezzo di città. Affascinate dalla solidità esterna dell’architettura locale e dalla vitalità del vicino mercato del Broletto, il team Grafton ha concepito il nuovo edificio, che occupa un lotto rettangolare di metri 70×160 all’interno del complesso universitario esistente, come un corpo compatto e austero, in realtà molto permeabile ed aperto alla città, rispecchiando in pieno la vocazione pubblica del campus universitario.
Due le idee di base: volumi flottanti e diffusione della luce naturale: l’effetto è dato da un susseguirsi di ambienti aperti, scale ed elementi in cemento armato che sembrano sospesi nell’aria e vetrate che convogliano la luce naturale fino ai livelli posti a nove metri sotto il suolo.
Veduta aerea del complesso
L’edificio si compone di moduli che si sviluppano su cinque o sei piani fuori terra e sono uniti da un basamento comune di tre piani interrati: il risultato è un sistema articolato definito da volumi compatti sospesi su corti e spazi semipubblici e aperti sia verso l’interno che verso l’esterno.
Il complesso, vetrato e arioso all’interno, all’esterno è racchiuso da un guscio litico in Ceppo di Grè, una pietra della tradizione costruttiva milanese.
Sono stati inoltre impiegati per i pavimenti interni del foyer il Marmo Bianco Lasa; per il livello sottostante il Marmo Bianco Carrara. Le pareti dell’Aula Magna sono rivestite in Pietra Serena.
Il volume è spostato rispetto alle due arterie stradali che ne definiscono il lotto, in modo da creare uno spazio pubblico che funge da filtro con la città viva e pulsante e invita il visitatore ad addentrarsi verso il cuore interno dell’edificio: un dialogo continuo tra l’Università e la “sua” città.
Elemento dominante è il volume aggettante dell’Aula Magna, che è in grado di ospitare fino a mille persone e funziona da vero e proprio teatro, con torre scenica e palco mobile. Il piano inclinato della sua platea forma il soffitto foyer, un ampio spazio semipubblico, separato dalla strada da una grande vetrata, che mette in contatto esterno e interno. Caratterizza i prospetti dell’edificio la biblioteca configurata come un solido volume aggettante che sembra sospeso sulla strada, uno “scudo roccioso” come lo definiscono le progettiste. Le solette dei sei piani dell’edificio non poggiano su pilastri, ma sono appese, attraverso tiranti in acciaio, a grosse travi: un principio strutturale simile a quello dei ponti che rende gli uffici sospesi “tra la terra e il cielo”.
Veduta di uno spazio di collegamento scala principale; ballatoio di collegamento per gli uffici
Scheda tecnica
Ampliamento Università Bocconi
Indirizzo: Viale Bligny angolo Via Roentgen, Milano
Data del concorso: 2002
Data di progettazione: 2002-2004
Data di realizzazione: 2004-2008
Committente: Università Luigi Bocconi
Progettazione: Grafton Architects, Yvonne Farrell, Shelley McNamara
Design team: Yvonne Farrell, Shelley McNamara, Gerard Carty, Philippe O’Sullivan
Responsabile di progetto:Simona Castelli
Collaboratori: Abi Hudson, Matt McCullagh, Kieran O’Brien, Paul O’Brien, Kate O’Daly, Ciara Reddy, Jasper Reynolds
Collaboratori passati: Lennart Breternitz, Matthew Beattie, Philip Comerford, Miriam Dunn, Andreas Degn, Ann Henry, David Leech, John Barry Lowe, Eavan Meagher, Orla Murphy, Aoibheann Ni Mhearainn, Sterrin O’Shea, Eoghan O’Shea, Michael Pike, Anna Ryan, Maurizio Scalera, Emmett Scanlon, Ansgar Staudt, Gavin Wheatley
Direzione lavori: Progetto CMR
Strutture: Studio Ingegneria Emilio Pereira
Impresa di costruzione: GDM Costruzioni S.p.a
Materiali lapidei utilizzati:
Ceppo di Gré (rivestimenti di interni ed esterni)
Aggloceppo (copertura dei tetti)
Marmo Bianco Lasa, Marmo Bianco Carrara, Pietra Serena (interni)
Fornitura e istallazione pietre: Marini Marmi Srl, Castro (BG), Italia
Rieditazione tratta da Litico Etico Estetico, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc
Per una documentazione completa dell’opera architettonica scarica il pdf