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30 Maggio 2013

News

Verso il Politecnico di Bari attraversando la verde Irpinia

Venerdì 31 maggio nell’aula Magna Domus Sapientiae del Politecnico di Bari, a partire dalle ore 10:30, avrà luogo l’esame finale del XXV ciclo del Dottorato di Ricerca in Progettazione architettonica per i paesi del Mediterraneo.

Sosterranno la dissertazione:

Frida Pashako con una tesi dal titolo:
Architettura domestica tradizionale albanese XVI-XIX secolo: principi insediativi e costruttivi della casa di Berat per un codice compositivo contemporaneo.
Tutor: Prof. Anna Bruna Menghini

Stefania Petralla, con una tesi dal titolo:
Karbandi: volte nervate in organismi a piante centrale in Iran
Tutor: Prof. Attilio Petruccioli

Il corso di Dottorato di Ricerca in “Progettazione architettonica per i paesi del Mediterraneo” è stato istituito ed attivato nell’AA 1999-2000, in corrispondenza del XV ciclo. Precedentemente la Facoltà aderiva, dal 1992 (VI ciclo) come sede consorziata, al Dottorato di Ricerca in Progettazione architettonica con sede amministrativa nell’Università degli Studi di Palermo (altre sedi consorziate: Università di Reggio Calabria; Università di Napoli “Federico II”).

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28 Maggio 2013

News

Lithos design e la collaborazione con l’università di Ferrara

English version

Ricerca e sperimentazione non si praticano solamente negli studi di affermati designer o nei reparti R&D di grosse aziende. Idee innovative possono venire alla luce anche presso istituti universitari e scuole, dove gli studenti hanno la possibilità di concentrarsi a tempo pieno, con dedizione, a specifici progetti. È bene ricordare che in tali contesti, cui le aziende che si prefiggono innovazione dovrebbero guardare con attenzione, vengono formati i “natural stone designer” di domani, quelli che un giorno saranno i professionisti con i quali le aziende del settore lapideo si rapporteranno, sia in veste di partner che di venditori.
Un bell’esempio di quanto sopra viene dagli studenti del corso di Design del Prodotto Industriale dell’Università di Ferrara che, con grande passione ed impegno, sotto la guida autorevole dei prof. Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan, stanno lavorando in questi mesi ad alcuni progetti di design litico che verranno presentati alla prossima edizione di Marmomacc 2013. Gli studenti del corso si dedicano al progetto di prodotti di design in pietra, concepiti non come semplice esercizio stilistico, ma nell’ottica di essere proposti e venduti sul mercato. Lithos Design, da anni sostenitrice dell’Istituto universitario emiliano, è stata coinvolta al laboratorio progettuale in veste di consulente esterno, per recensire le proposte e consigliare gli studenti al meglio sia nella fase ancora di ideazione che nello sviluppo dei prodotti, considerando aspetti produttivi e risvolti commerciali.

In un’interessante video conferenza fra gli uffici di Lithos Design e un’aula univeristaria affollata di studenti, il 15 maggio scorso Claudio e Alberto Bevilacqua hanno avuto la possibilità (e l’onore) di rapportarsi con i giovani aspiranti “natural stone designers”, rispondendo appunto a domande di fattibilità tecnica sui vari progetti e fornendo delle indicazioni su una possibile risposta di interesse commerciale da parte del mercato. Un dibattito che in certi momenti si è fatto serrato, facendo sembrare troppo pochi i novanta minuti dedicati a questa iniziativa. Tempo prezioso per noi di Lithos Design, ma investito con passione e con la sensazione di contribuire a qualcosa di importante; un momento che si è rivelato non solo piacevole e divertente, ma di reciproco arricchimento.

Una motivazione in più per visitare la prossima edizione di Marmomacc, sarà proprio la mostra che illustrerà questi freschissimi prodotti di design litico e gli studi progettuali che stanno portando alla loro realizzazione. È davvero difficile per noi resistere alla tentazione di anticipare qualcosa relativo ai progetti…
Saremo presenti a settembre e ne faremo un resoconto dettagliato, prestando i nostri occhi e le nostre parole a chi non potrà vedere questi lavori dal vivo.

Un grazie a tutti gli studenti del Laboratorio di Product Design 1, Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale, Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara.

Alberto Bevilacqua, Lithos Design

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28 Maggio 2013

English

Lithos design and the experience with the Ferrara University

Versione italiana

Research and experimentation do not only take place in the studios of well-established designers or in the R&D departments of major companies. An innovative idea can also see the light of day among the benches of schools and academies, where students are able to concentrate full-time on specific projects. It is worth remembering that in these places, where companies that wish to innovate would do well to take a careful look, are formed the (natural stone) DESIGNERS of tomorrow, those who one day will be the professionals to whom these companies themselves will look for advice, whether in the guise of partners or as salespeople.
A good example of the above comes from the students who are taking the Industrial Product Design course at the University of Ferrara who, with great enthusiasm and dedication, and under the authoritative guidance of the professors Raffaello Galiotto and Vincenzo Pavan, have been working over recent months on several projects of stonework design that are due to be showcased at the next edition of Marmomacc and of which, for the time being, it is naturally not yet possible to reveal any precise details. It is a series of design products in stone, conceived not just as a stylistic exercise, but with the objective of being offered and sold on the market. Lithos Design, which for many years has supported this Emilia-based University, has been involved in this design laboratory in the role of external consultant, by reviewing the proposals and by advising the students during what is still an embryonic phase of product development, taking into account production aspects and prospects for sales.

In an interesting video-conference between the offices of Lithos Design and a university lecture theatre crowded with students, on last 15th May Claudio and Alberto Bevilacqua had the opportunity (and the honour) of conducting a dialogue with young aspiring natural stone designers, replying notably to questions about the technical feasibility of various projects and providing indications about a possible response on the part of the market in terms of its interest in sales. It was a debate which at certain times became quite animated, making the 90 minutes that were allocated to this initiative seem too short. The time was precious for us, but it was full of enthusiasm and gave us feeling of having contributed to something important, a moment that proved not only pleasant and amusing but also mutually enriching for sure.

A further reason to visit the next Marmomacc, therefore, will be the exhibition which will highlight these very latest stone design products and the project research that has led to their creation. It is really difficult for us not to divulge anything, but we shall be there in September and will provide a detailed account then, lending our eyes and our words to those who are not able to see these works in situ for themselves.

A big thank you to all the students from the Product Design Laboratory 1, Industrial Product Design Degree Course, at the Architecture Faculty of the University of Ferrara.

Alberto Bevilacqua, Lithos Design

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24 Maggio 2013

Opere di Architettura

Grafton Architects
Ampliamento Università Bocconi
Milano, Italia, 2008

English version

L’Università Bocconi è una delle istituzioni culturali e formative più importanti di Milano, non solo per il prestigio internazionale acquisito sul piano accademico ma anche per la sua presenza urbana in termini architettonici e urbanistici. Essa infatti è costituita da un considerevole complesso di edifici aggregati nel tempo, opera di importanti figure della cultura architettonica italiana del ‘900.
L’inizio e nel 1902 con la costruzione della prima sede in largo Notari. Nel 1941 viene inaugurato in via Sarfatti 25 un nuovo edificio nell’area vicino a Parco Ravizza su progetto di Giuseppe Pagano. Nel 1956 vengono costruiti il pensionato e la mensa studentesca da Giovanni Muzio, completati poi nel 1965 con l’aula magna e la biblioteca.
Nel 1985, in via Bocconi viene realizzato un nuovo edificio sede della SDA Bocconi-Scuola di Direzione Aziendale dell’Università e nel 2001 terminano i lavori per la costruzione del nuovo edificio ellissoidale di quattro piani riservato ad aule e ad aree studio per gli studenti: il progetto è di Ignazio Gardella.


Veduta notturna da Viale Bligny

Nel 2002, nell’ambito del piano “Bocconi 2000”, è bandito un concorso di progettazione ad inviti, mirato all’adeguamento e all’ampliamento delle strutture didattiche. Il bando richiedeva un edificio con 883 uffici, un’aula magna da 1.000 posti corredata di foyer, spazi per convegni e un parcheggio interrato da 190 posti auto.
La proposta progettuale di Grafton Architects si è imposta su quella di importanti studi, tra i quali Galfetti, Diener & Diener e Carlos Ferrater, ed è stata selezionata da una giuria internazionale per la capacità di dialogo e di scambio con il contesto urbano.
Nel 2008, in soli 18 mesi e con una spesa di 100 milioni di euro, termina la costruzione del nuovo edificio che insieme agli altri precedenti forma un importante frammento di città.


Veduta dell’Aula Magna

L’intenzione di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, era quella di concepire un progetto che non fosse percepito estraneo alla storia e al contesto milanese, come un’importazione, ma piuttosto come un pezzo di città. Affascinate dalla solidità esterna dell’architettura locale e dalla vitalità del vicino mercato del Broletto, il team Grafton ha concepito il nuovo edificio, che occupa un lotto rettangolare di metri 70×160 all’interno del complesso universitario esistente, come un corpo compatto e austero, in realtà molto permeabile ed aperto alla città, rispecchiando in pieno la vocazione pubblica del campus universitario.
Due le idee di base: volumi flottanti e diffusione della luce naturale: l’effetto è dato da un susseguirsi di ambienti aperti, scale ed elementi in cemento armato che sembrano sospesi nell’aria e vetrate che convogliano la luce naturale fino ai livelli posti a nove metri sotto il suolo.


Veduta aerea del complesso

L’edificio si compone di moduli che si sviluppano su cinque o sei piani fuori terra e sono uniti da un basamento comune di tre piani interrati: il risultato è un sistema articolato definito da volumi compatti sospesi su corti e spazi semipubblici e aperti sia verso l’interno che verso l’esterno.
Il complesso, vetrato e arioso all’interno, all’esterno è racchiuso da un guscio litico in Ceppo di Grè, una pietra della tradizione costruttiva milanese.
Sono stati inoltre impiegati per i pavimenti interni del foyer il Marmo Bianco Lasa; per il livello sottostante il Marmo Bianco Carrara. Le pareti dell’Aula Magna sono rivestite in Pietra Serena.
Il volume è spostato rispetto alle due arterie stradali che ne definiscono il lotto, in modo da creare uno spazio pubblico che funge da filtro con la città viva e pulsante e invita il visitatore ad addentrarsi verso il cuore interno dell’edificio: un dialogo continuo tra l’Università e la “sua” città.
Elemento dominante è il volume aggettante dell’Aula Magna, che è in grado di ospitare fino a mille persone e funziona da vero e proprio teatro, con torre scenica e palco mobile. Il piano inclinato della sua platea forma il soffitto foyer, un ampio spazio semipubblico, separato dalla strada da una grande vetrata, che mette in contatto esterno e interno. Caratterizza i prospetti dell’edificio la biblioteca configurata come un solido volume aggettante che sembra sospeso sulla strada, uno “scudo roccioso” come lo definiscono le progettiste. Le solette dei sei piani dell’edificio non poggiano su pilastri, ma sono appese, attraverso tiranti in acciaio, a grosse travi: un principio strutturale simile a quello dei ponti che rende gli uffici sospesi “tra la terra e il cielo”.


Veduta di uno spazio di collegamento scala principale; ballatoio di collegamento per gli uffici

Scheda tecnica
Ampliamento Università Bocconi
Indirizzo: Viale Bligny angolo Via Roentgen, Milano
Data del concorso: 2002
Data di progettazione: 2002-2004
Data di realizzazione: 2004-2008
Committente: Università Luigi Bocconi
Progettazione: Grafton Architects, Yvonne Farrell, Shelley McNamara
Design team: Yvonne Farrell, Shelley McNamara, Gerard Carty, Philippe O’Sullivan
Responsabile di progetto:Simona Castelli
Collaboratori: Abi Hudson, Matt McCullagh, Kieran O’Brien, Paul O’Brien, Kate O’Daly, Ciara Reddy, Jasper Reynolds
Collaboratori passati: Lennart Breternitz, Matthew Beattie, Philip Comerford, Miriam Dunn, Andreas Degn, Ann Henry, David Leech, John Barry Lowe, Eavan Meagher, Orla Murphy, Aoibheann Ni Mhearainn, Sterrin O’Shea, Eoghan O’Shea, Michael Pike, Anna Ryan, Maurizio Scalera, Emmett Scanlon, Ansgar Staudt, Gavin Wheatley
Direzione lavori: Progetto CMR
Strutture: Studio Ingegneria Emilio Pereira
Impresa di costruzione: GDM Costruzioni S.p.a
Materiali lapidei utilizzati:
Ceppo di Gré (rivestimenti di interni ed esterni)
Aggloceppo (copertura dei tetti)
Marmo Bianco Lasa, Marmo Bianco Carrara, Pietra Serena (interni)
Fornitura e istallazione pietre: Marini Marmi Srl, Castro (BG), Italia

Rieditazione tratta da Litico Etico Estetico, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc

Per una documentazione completa dell’opera architettonica scarica il pdf

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24 Maggio 2013

English

Grafton Architects
Bocconi University Extension
Milan, Italy, 2008

Versione italiana

The Bocconi University is one of the most important educational and cultural institutions in Milan, not only for the international academic prestige it has acquired but also for its urban presence in architectural and city design terms. The university, in fact, consists of a substantial complex of buildings that have aggregated over time and that are the works of important figures on the 20th century Italian architectural scene.
Construction began in 1902 with the first building in Largo Notari. In 1941 a new building was inaugurated via Sarfatti 25, in the area near to Parco Ravizza and according to a project by Giuseppe Pagano. In 1956 the student dormitories and cafeteria were built as designed by Giovanni Muzio and subsequently completed in 1965 by the library and aula magna.
Another new building was built in 1985, in via Bocconi, as the premises for the SDA Bocconi-University Business Management School and in 2001 construction works terminated on a new four story elliptical buildings used as student study areas and classrooms, designed by Ignazio Gardella.


Nocturnal view from Viale Bligny

In 2002, as part of the “Bocconi 2000” plan, an invitational design competition was held with the goal of updating and enlarging the university’s teaching structures. The competition called for a building with 883 offices, a 1,000 seat Aula Magna complete with foyer, meeting rooms and underground parking for 190 automobiles.
The design proposed by Grafton Architects was preferred to that of other important offices including Galfetti, Diener & Diener and Carlos Ferrater. It was selected by an international jury because of its ability to dialogue and interact with the surrounding urban context.
Construction of the new building was terminated in 2008, in just 18 months and at a cost of 100 million Euro.
This building, together with the other preceding ones, forms an important urban fragment.


View of the Aula Magna

The intention of Yvonne Farrell and Shelley McNamara was to conceive a project that was not perceived as extraneous to the history and context of Milan: not something imported but rather a piece of city.
The Grafton team, fascinated by the exterior solidity of local architecture and the vitality of the nearby Broletto market, conceived the new building, which occupies a 70×160 meter rectangular lot in the existing university complex, as a compact and austere body that is, in reality, highly permeable and open to the city and that fully reflects the public role of the university campus.
Two basic ideas: floating volumes and diffusion of natural light. The effect is given by a series of open interiors, stairs and reinforced concrete components that seem to be suspended in the air, combined with glazing that conveys natural light down to levels located nine meters below the ground.


Aerial view of the building complex

The building is composed of modules that rise five or six floors above ground level and that are united by a common base of three basement levels: the result is an articulated system defined by compact volumes suspended over courts and semi-public spaces and open both towards the inside and towards the outside.
The building complex, internally glazed and airy, is externally enclosed by a lithic shell of Ceppo di Grè, a stone belonging to Milan’s building traditions.
Floors in the foyer also used Bianco Lasa marble and White Carrara marble on the level below. The walls of the Aula Magna are covered with Pietra Serena.
The volume is offset with respect to the two roads that define the lot in order to create a public space that acts as a filter with the living and pulsing city and invites visitors to venture into the heart of the building: a constant dialogue between the University and “its city”.
The dominating element is the overhanging volume of the Aula Magna which can seat up to one thousand persons and that can function as a real theater, with mobile stage and scenery tower. The inclined surface of its stalls forms the ceiling of the foyer, a large semi-public space separated from the road by a large glazed wall that brings interior and exterior into contact. The library, configured as a solid overhanging volume that seems suspended over the road, characterizes the building’s elevations: a “rock shield” as it is defined by its designers. The decks of the six floors of the building do not rest on pillars but rather are suspended, using steel tie-rods, to huge beams: a structural design similar to that of bridges that makes the offices “hang between ground and sky”.


View of a connection space, main stairs, connection walkway for offices

Project Title: Bocconi University Extension
Project Address: Viale Bligny corner Via Roentgen, Milan, Italy
Competition period: 2002
Design period: 2002-2004
Construction period: 2004-2008
Client: Università Luigi Bocconi
Architects: Grafton Architects, Yvonne Farrell, Shelley McNamara
Design team: Yvonne Farrell, Shelley McNamara, Gerard Carty, Philippe O’Sullivan, Project Architect: Simona Castelli
Collaborators: Abi Hudson, Matt McCullagh, Kieran O’Brien, Paul O’Brien, Kate O’Daly, Ciara Reddy, Jasper Reynolds
Past Collaborators: Lennart Breternitz, Matthew Beattie, Philip Comerford, Miriam Dunn, Andreas Degn, Ann Henry, David Leech, John Barry Lowe, Eavan Meagher, Orla Murphy, Aoibheann Ni Mhearainn, Sterrin O’Shea, Eoghan O’Shea, Michael Pike, Anna Ryan, Maurizio Scalera, Emmett Scanlon, Ansgar Staudt, Gavin Wheatley
Construction management: Progetto CMR
Structural engineer: Studio Ingegneria Emilio Pereira
Building general contractor: GDM Costruzioni S.p.a
Stone materials employed: Ceppo di Gré (interiors and exteriors)
Aggloceppo (roofs)
Marmo Bianco Lasa, Marmo Bianco Carrara, Pietra Serena (interiors)
Stone supplier and placement:
Marini Marmi Srl, Castro (BG), Italy

Taken from Lithic Ethic Aesthetic, by Vincenzo Pavan

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22 Maggio 2013

News

RICHARD MURPHY
Of its time and of its place

RICHARD MURPHY
Of its time and of its place

Lectio Magistralis

Giovedì 30 maggio 2013 alle ore 21.00
Museo di Castelvecchio di Verona
Sala Boggian

Giovedì 30 maggio 2013 alle ore 21.00, presso il Museo di Castelvecchio di Verona, Sala Boggian,
si terrà la Lectio Magistralis dell’architetto scozzese Richard Murphy dal titolo OF ITS TIME AND OF ITS PLACE
L’evento è organizzato da Veronafiere nell’ambito delle attività culturali della 48° Marmomacc
in collaborazione con il Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Verona.

Appassionato conoscitore della grande tradizione architettonica inglese otto-novecentesca, Richard Murphy ha esteso il suo interesse all’opera di Carlo Scarpa. Lungo questo percorso ha costruito un legame fruttuoso con il Museo di Castelvecchio mediante una ricerca sull’opera del maestro veneziano, approfondendone pragmaticamente gli aspetti costruttivi e in particolare rilevando l’intervento nel castello scaligero.
Contemporaneamente, la sua ventennale attività di architetto ha prodotto un interessante repertorio di lavori nei quali sono state indagate le relazioni tra luogo e storia, ed esplorate le potenzialità dei materiali con particolare sensibilità per l’uso della pietra.

La Lectio Magistralis sarà preceduta dagli interventi di saluto del Comune di Verona, di Veronafiere, dell’Ordine degli Architetti di Verona, e introdotta da Alba Di Lieto della Direzione del Museo di Castelvecchio che parlerà del sodalizio culturale tra l’Istituzione veronese e l’architetto scozzese. Vincenzo Pavan, coordinatore degli eventi di architettura di Marmomacc, presenterà Richard Murphy architetto.

Scarica l’invito

RICHARD MURPHY BIOGRAFIA
Richard Murphy, formatosi a Newcastle e all’Università di Edimburgo, ha lavorato nelle Indie Occidentali, a Londra negli studi MacCormac Jamieson e Prichard, e ad Edimburgo negli studi Simpson, Brown, Alsop Lyall e Stormer.
Ha insegnato per quattro anni con il Prof. Isi Metzstein all’Università di Edimburgo, conducendo allo stesso tempo uno studio su Carlo Scarpa, in particolar modo riguardo all’allestimento di Castelvecchio a Verona. Ha quindi organizzato su questo tema diverse mostre ad Edimburgo, Londra e Verona. Ha scritto infine il testo definitivo sull’edificio di Carlo Scarpa e sui disegni (pubblicato da Butterworth Heinemann). Successivamente ha scritto Architecture in Detail, un testo che analizza il lavoro di Scarpa alla Querini Stampalia, a Venezia (pubblicato da Phaidon). Ha presentato inoltre un documentario sul lavoro di Scarpa per Channel 4, mentre con il regista del video, Murray Grigor, ha curato il libro An Architect’s Appreciation of Charles Rennie Mackintosh (edito da Bellew Publishing).
Nell’ottobre 1991 ha fondato lo studio Richard Murphy Architects, con il quale ha realizzato numerose opere nel Regno Unito, che spaziano dalla residenza individuale all’housing sociale, dall’edilizia scolastica a strutture universitarie, musei e teatri.
Negli anni più recenti la sua attività di architetto si è estesa internazionalmente con la realizzazione delle ambasciate inglesi in Sri Lanka e Macedonia.
La sua opera è stata più volte premiata. Ha conseguito diciannove Royal Institute of British Architects Awards, un RIBA Crown Estate Commission Conservation Award, tre Edinburgh Architectural Association Silver Medals, due Royal Incorporation of Architects all’interno dei Scotland Regeneration of Scotland Supreme Awards, due Awards del Royal Institute of Architects of Ireland, mentre è risultato finalista per due volte per lo Stirling Prize e una volta per il RIBA Lubetkin Prize.
Il suo lavoro è stato spesso pubblicato e allo stesso tempo egli stesso ha contribuito alla divulgazione con diversi articoli apparsi sulle riviste. Ha esposto il lavoro di Scarpa e del suo studio in numerose lezioni in Inghilterra e all’estero.
Richard Murphy è accademico della Royal Scottish Academy, e Fellow presso la Royal Society of Arts, la Royal Society of Edinburgh, la Royal Incorporation of Architects in Scotland e della Edinburgh Napier University, è membro del Royal Institute of British Architects.

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20 Maggio 2013

Design litico

SLABS
Università e mondo aziendale camminano insieme nel segno del design litico


Petalo, portafrutta in marmo. Design Valeria Abbate, Alessia Di Francesca, Noemi Incardona; produzione LITHEA

Lo scorso novembre, la Cavallerizza di Palazzo Sambuca di Palermo ha ospitato SLABS, un’esposizione che è stata punto di arrivo, ma anche di partenza, di un percorso capace di dare nuova speranza a un’Italia giovane che si sta formando con entusiasmo e potenzialità grandi ma anche con la preoccupazione per un futuro incerto.
SLABS è il nome dell’esposizione e della collezione di elementi di arredo in marmo per l’ambiente domestico che questa è andata a presentare. Una collezione formata dai prototipi degli oggetti creati dagli studenti del corso di Disegno Industriale II dell’Università di Palermo attraverso un innovativo percorso di collaborazione con l’azienda LITHEA, realtà produttiva particolarmente consapevole delle potenzialità della ricerca progettuale per lo sviluppo e l’innovazione del prodotto.
Le due realtà si sono confrontate in uno stimolante dialogo attraverso il quale università e mondo aziendale hanno vissuto un’esperienza concreta di arricchimento reciproco e di collaborazione nella realizzazione di un progetto.


SLABS: sala espositiva

[photogallery]slabs_album[/photogallery]

Grazie alla disponibilità degli architetti Fabio Fazio e Patrizia Furnari, rappresentanti di LITHEA, nel comunicare la propria passione ed esperienza professionale, gli studenti, coordinati dalla professoressa Viviana Trapani insieme a Veronica Di Salvo, Velia Genovese e Marianna Piscitello, hanno avuto l’opportunità di esplorare le possibilità costruttive ed espressive di un materiale lapideo come il marmo, ampliate oggi dalle più recenti tecnologie di lavorazione. Parallelamente l’azienda si è arricchita della freschezza creativa dei giovani designers avvalendosi della loro vena innovativa; ciò ha condotto all’introduzione di una serie di nuovi elementi marmorei nel ciclo produttivo e commerciale di LITHEA, ciascuno con una propria identità concettuale, materica, formale e funzionale.


Bent, tavolo basso con porta riviste. Design Lorenzo Maira, Angela Rita Rizzo; produzione LITHEA

Gli studenti, sotto l’attenta guida della professoressa Trapani e la collaborazione con gli architetti Fazio e Furnani, hanno quindi avuto modo di percorrere tutte le tappe del processo, dal concept, alle diversi fasi progettuali, alla realizzazione dell’elemento lapideo, andando a rinnovare l’ambiente domestico con oggetti inediti, formalmente e funzionalmente nuovi. Questi hanno preso forma da uno dei materiali lapidei più ricchi di tradizione del nostro paese dimostratosi, attraverso i secoli, malleabile a lavorazioni e forme sempre nuove e diverse. Anche questa esperienza ce lo ha confermato: il perfetto connubio che si è venuto a creare tra mondo della ricerca e dell’insegnamento e panorama produttivo contemporaneo ha permesso di comunicare alla futura generazione di progettisti, che andranno a rappresentare il design italiano sul territorio nazionale ed estero, ciò che vuol dire, oggi, ricerca progettuale e processo produttivo al servizio dell’innovazione e dell’affermazione della ricchezza materica e identitaria di un territorio.

di Sara Benzi

Aggiornata la Lithospedia Interior Design con le collezioni in pietra di Lithea

Vai a: Lithea

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18 Maggio 2013

News

Festival del verde e del paesaggio

Festival del verde e del paesaggio
Roma 17 – 19.05.2013

Il Casone e Frassinagodiciotto – accanto a Emu – prenderanno parte alla terza edizione del Festival del Verde e del Paesaggio in programma dal 17 al 19 maggio 2013 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Un’ulteriore occasione per Il Casone e Frassinagodiciotto per esprimere la loro vocazione ai diversi linguaggi del paesaggio contemporaneo, promuovendo il design, i materiali naturali e la cultura del verde. Questa cornice d’eccezione, progettata da Renzo Piano, ospiterà quindi un evento di grande respiro culturale con l’obiettivo di
accogliere idee atte a migliorare il nostro paesaggio quotidiano.

Informazioni di servizio
Terza edizione
17-19 maggio 2013
Roma, Auditorium Parco della Musica
Parco Pensile
Viale Pietro de Coubertin
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.30

Vai a
Casone
Frassinagodiciotto

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15 Maggio 2013

News

Terre di nessuno

“Non ho mai imparato a disegnare come Raffaello
e continuo a scarabocchiare come un bambino”

Mauro Andreini

Una mostra per illustrare una breve sintesi di “Terre di Nessuno”, una raccolta di circa 800 acquerelli immaginari e fotovisioni, realizzati da Mauro Andreini nel periodo 2007-2012.

Dopo la fine del mondo. La ricostruzione
Paesaggi tetri, cieli neri, mari e fiumi prosciugati, montagne inaridite e case crollate. Poi l’inizio della ricostruzione. Case semplici e primordiali che rinascono dai resti, dentro il guscio di ruderi, prima come forme solitarie e poi messe insieme a formare dei piccoli villaggi.


Dopo la fine del mondo. La ricostruzione.

[photogallery]andreini_album_1[/photogallery]

Architettura morta. Posti di campagna e Ritratti di luoghi
Resti di ricostruzioni di cui la natura si sta riappropriando. Case e borghi distrutti dal tempo. Ritratti di piccoli luoghi di margine. Paesaggi rurali e periferici non ridisegnati o ricopiati da ritrattista della natura dal vero, ma raffigurati con pochi e schematici segni.

Il futuro dell’Abitare. Vivere ai Margini
Un ironico futuro dell’abitare. Alle città ormai inurbate in tutto il loro suolo si contrappongono nuove forme di espansione in ambienti finora considerati “esclusi” che diventano possibili luoghi dell’abitare. Vivere in posti impensabili, nascosti e silenziosi. Case e paesi costruiti spontaneamente sotto i ponti, sotto i lungofiume, nei vulcani, nelle cave dismesse, etc…

Sand Creek
Una “colonna visiva” per una canzone famosa. Il campo dopo il massacro sul fiume Sand Creek. Paesaggi senza più vita e il fiume senza più acqua.

Appunti per Architetture visionarie
Strade, corti, piazze, case sospese, case racchiuse e villaggi per ipotetici nuovi luoghi improntati alla semplicità della forma. Posti e architetture primitive, essenziali, volutamente schematiche che non vogliono stupire né meravigliare, ma più semplicemente aspirare ad essere normali.

Fotovisioni. “I miei luoghi con i miei progetti”
Progetti edificati messi idealmente in connubio con i luoghi naturali. Progetti che tornano virtualmente, in un rapporto di ideale simbiosi, nei luoghi naturali che li hanno ispirati.
Architetture silenziose valorizzate dalle mirabili fotografie di Francesco Martini.


Fotovisioni

[photogallery]andreini_album_2[/photogallery]

L’architettura immaginata e immaginaria è quanto di più vivibile esista. Mauro Andreini si diletta in questo esercizio di stile, rappresentandola in acquarelli e fotovisioni. C’è perfino una fine del mondo e una ricostruzione possibile.
Corriere della Sera – SETTE 10.05.2013

Scarica la brochure

Terre di nessuno
Villa Castello Smilea, Montale (PT)
Via Garibaldi, 2/a
Fino al 2 giugno 2013

Orari: sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
Per appuntamenti scuole/gruppi: 0573-952234/65
Info: www.comune.montale.pt.it | cultura@comune.montale.pt.it

Il 18 maggio in occasione di AMICO MUSEO 2013 La notte dei musei,
apertura straordinaria dalle 21.00 alle 23.00

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13 Maggio 2013

News

Da Firenze al Marocco.
Sviluppo dei saperi artigianali e integrazione dei sistemi produttivi

L’Università di Firenze organizza un Corso di perfezionamento in Design per lo sviluppo locale sostenibile.
Il progetto didattico diretto da Giuseppe Lotti è finalizzato a fornire metodi e strumenti per una nuova cultura progettuale del Design che consenta di intervenire sul processo produttivo, apportando elementi di innovazione sia a livello di progetto che di prodotto, in continuità con il patrimonio di conoscenze tradizionali di un contesto territoriale specifico e in un’ottica di sostenibilità.
La scelta di svolgere il corso di perfezionamento in Marocco, nello specifico a Marrakech, non è casuale. Una delle sfide dei Paesi del Sud del mondo è quella di creare uno sviluppo produttivo capace di garantire un maggiore benessere alle popolazioni locali senza compromettere l’equilibrio ambientale, le culture e le tradizioni sociali. Il Design può contribuire alla crescita dei territori ponendo l’accento sulle problematiche ambientali, culturali e sociali valorizzando le risorse naturali, le tecniche, i materiali e le conoscenze locali.

LO SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE
Il design per lo sviluppo locale sostenibile si pone come un approccio che tenga conto degli impatti ambientali economici e sociali nello sviluppo del prodotto integrando e valorizzando le componenti culturali e identitarie di una determinata comunità locale in un’ottica di innovazione.
L’innovazione, che è e resta l’elemento propulsore di una progettazione capace di aumentare la competitività delle imprese e dei territori producendo sviluppo e benessere per il singolo e le collettività, si deve relazionare in continuità con le culture e le conoscenze locali o territoriali per poter determinare effettivamente uno sviluppo sostenibile.
Il design per lo sviluppo locale sostenibile, deve integrare gli elementi del patrimonio di conoscenze locali e tradizionali propri di un certo contesto, con le competenze specifiche della scienza di progetto dall’organizzazione della produzione agli elementi propriamente tecnologici e di ingegnerizzazione, considerando l’intero ciclo di vita del prodotto.
Il Corso di perfezionamento è finalizzato a formare un designer caratterizzato da un approccio al progetto ‘pluri’ e ‘inter’ disciplinare, con competenze e conoscenze che vanno dall’antropologia, all’ecologia, alla scienza di progetto, all’economia dell’innovazione, al marketing, alla gestione del progetto e alla comunicazione.
La formazione si svolgerà in 2 moduli: il primo più strettamente teorico ed il secondo in forma di workshop condotto in stretto rapporto con imprese del territorio di riferimento.

DIRETTORE: Prof.Giuseppe Lotti
PERIODO DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE: Agosto-Settembre 2013
SCADENZA DELLE ISCRIZIONI: 10 Luglio 2013

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