novembre 2024
L M M G V S D
« Dic    
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930  

Ultimi articoli

Ultimi commenti

Rubriche

Pubblico dei lettori

 

rss

 

Notizie

24 Giugno 2013

Design litico

Travertino di Siena per un nuovo design da esterni


Salotto Seicento, design Raffaello Galiotto

A Serre di Rapolano, in provincia di Siena, tre generazioni della famiglia Giganti hanno saputo apprezzare la ricchezza materica del proprio territorio riconoscendola come risorsa da utilizzare e salvaguardare. Una terra ricca, quella senese, che avvicinandosi al confine laziale si colora di gialli e di rossi trovando, nei propri altorilievi, quella presenza litica di origine carbonatica chiamata “travertino” che per secoli ha caratterizzato l‘architettura laziale e della bassa Toscana.
Ed è proprio al travertino che la famiglia Giganti ha dedicato la propria storia fondando dapprima l‘azienda Travertino Sant‘Andrea e affiancandola, in anni più recenti, con Arredo di Pietra; due aziende specializzate nella lavorazione di una molteplice varietà di travertini proveniente da sette cave dislocate nei territori toscano e laziale.
Dalla lastra semilavorata al prodotto finito, travertini chiari, scuri e venati, dall‘Oniciato, al Verde Oliva, allo Scabas, all‘Etrusco, lavorati con la saggezza della tradizione rinnovata attraverso tecniche moderne, si offrono a eleganti pavimentazioni e rivestimenti parietali per interni ed esterni e si modellano in sedute e complementi di arredo progettati sia per l‘architettura costruita che per lo spazio urbano.


Piazza Garibaldi, Cetona (SI)

Arredo urbano: una contemporaneità quasi mimetica
I più recenti prodotti introdotti dal gruppo sul mercato contemporaneo offrono interessanti spunti nel settore del design per esterni che, nel corso degli ultimi anni, ha assunto un ruolo sempre più centrale nell‘ambito della cultura del progetto contribuendo alla riqualificazione dello spazio pubblico delle città, abbandonato per lungo tempo a un‘incuria che ne ha spesso deturpato il volto.
Arredo di Pietra con Travertino Sant‘Andrea propone un nuovo concetto di urban design basato su prodotti realizzati in serie seppur sempre diversi, dai volumi minimali ripetuti modularmente. La loro natura ecocompatibile, dovuta alla scelta del materiale litico e alla sua lavorazione volta al massimo utilizzo del concio, rende tali prodotti capaci di sottolineare l‘identità del luogo in cui questi vengono collocati. Luogo che, al contempo, viene rinnovato e arricchito dalla porosità irregolare del travertino che rende unico ciascun frammento, connotato secondo forme nuove e moderne. Tali caratteristiche si affiancano ad un durevolezza nel tempo caratteristica di questo litotipo, capace di offrire una compattezza e una resistenza all‘usura e agli agenti atmosferici e chimici pressoché unica che, oggi, viene ancor più potenziata da trattamenti superficiali – citiamo tra tutti il sistema Redoxstone, nato dalla collaborazione con Infinity TiO2 Lab – volti ad annullare gli effetti negativi dei fattori inquinanti.
La ricerca tecnologica dedicata all‘affinamento della lavorazione e al miglioramento prestazionale del materiale non manca dell‘apporto progettuale, anche per questa realtà produttiva senese, di importanti designer della scena contemporanea.
È Raffaello Galiotto, designer specializzato nel settore lapideo, che ha seguito la progettazione e realizzazione di molti dei prodotti da esterni delle ultime collezioni. Progettista che ha dedicato, negli ultimi anni, grande passione alla ricerca creativa e alla sperimentazione della lavorazione materica, Galiotto disegna per Arredo di Pietra innovative sedute in travertino massello concepite essenzialmente come elementi dialoganti con spazi verdi. È un vero e proprio Salotto del Seicento quello proposto dal designer veneto, che rivisita l‘eleganza aristocratica di un boudoir seicentesco attraverso l‘utilizzo inedito di travertino massello scolpito a formare poltroncine, divani e panche caratterizzate da un‘artificialità che, grazie all‘uso della pietra naturale, diviene quasi mimetica.


Salotto Seicento, design Raffaello Galiotto

Le sedute per piazze e luoghi urbani proposte da Arredo di Pietra sono tuttavia molteplici e caratterizzate più frequentemente da forme semplici, talvolta severe o giocate sulla sinuosità delle linee e sul taglio della pietra verticale, detto “al contro”, e quindi trasversale rispetto al piano di sedimentazione, od orizzontale, detto “al verso”,e quindi più omogeneo perché formato da un singolo strato di sedimentazione.
Sedute, fioriere, fontane, corpi illuminanti, cestini e dissuasori, dialogano inoltre con raffinate pavimentazioni, ancora in travertino, che presentano una finezza di finitura solitamente esclusiva degli spazi interni. Ne troviamo innumerevoli esempi in alcuni dei borghi e delle piazze più belle del territorio tosco-laziale: esempi come quelli di piazza Garibaldi a Cetona (SI) e degli spazi urbani di Palestrina e Albano Romano (RM), ci mostrano eleganti superfici pavimentali formanti griglie geometriche od omogenei lastricati della linea Petra ricchi, semplicemente, delle venature e del colore della pietra scelta per la loro composizione.


Pet Village, design Raffaello Galiotto

Pezzi lavorati in una nuova accezione: il pet design
Ha assunto il nome di Pet Village l‘originale progetto di Raffaello Galiotto dedicato al mondo degli animali, un villaggio in pietra che vuole mettere anche al servizio dell‘universo faunistico il design e la qualità di materiali naturali come il travertino. Case e torri di piccole dimensioni vanno così a formare un nuovo paesaggio urbano dedicato a cani, gatti e uccellini. Puri volumi dalle superfici polite mosse dai colori e dalle venature della pietra, scalinate, aperture centinate e rotonde, torri-ciminiera richiamanti l‘architettura industriale si trasformano in oggetti icona della civiltà contemporanea che al tempo stesso ne negano l‘originaria significazione e funzionalità invitando i nuovi abitanti a impadronirsi di questo nuovo connubio tra natura, progetto e lavorazione dell‘uomo.
Con il travertino si può fare anche questo.

di Sara Benzi

Aggiornata la Lithospedia Design d’esterni con le collezioni in Travertino di Siena

Vai a Travertino Sant‘Andrea e Arredo di Pietra

commenti ( 0 )

20 Giugno 2013

News

INSIDE MARMOMACC
Cultura e formazione nel settore litico

Anche per la 48a edizione di Marmomacc il padiglione 7B si trasformerà in Inside Marmomacc, cuore pulsante della cultura e della formazione nel settore litico.
Un fitto programma di mostre, sperimentazioni di design, esperienze didattiche e incontri formativi accompagnerà i visitatori durante i quattro giorni di manifestazione dando loro l’opportunità di dialogare su diverse tematiche legate al mondo della pietra.
Oltre a numerose mostre che rappresentano l’impegno delle aziende nella ricerca di progetti innovativi e nell’uso creativo dei materiali lapidei, anche in collaborazione con affermati architetti o designer, Inside Marmomacc raccoglierà una vasta sezione didattica con progetti, proposte e prototipazioni provenienti da diverse facoltà di architettura italiane ed estere.
Il Forum del Marmo, sede di convegni, conferenze, lectio magistralis e seminari, continuerà ad essere il punto d’incontro privilegiato tra architetti e designer, professionisti del settore, studenti e professori, tecnici e ingegneri che qui avranno la possibilità di approfondire svariate tematiche legate al prodotto lapideo.
Inside Marmomacc tornerà dunque a presentarsi al suo vasto pubblico cosmopolita come una fucina di creatività e di formazione per discutere, condividere esperienze e ricercare nuove progettualità all’interno del più importante salone internazionale dedicato ai materiali litici, ai macchinari, alle tecniche di lavorazione e alle possibili applicazioni della pietra.

Nelle prossime settimane, avvicinandoci all’evento, provvederemo alla presentazione dei singoli eventi dedicando a ciascuno un post su Architetturadipietra.it

Albero Litico
Bathing in light
Flexible Stone
Lithic bBridge
Marmomacc Lab
Ponte Flex
Scala Ricomposta
Tensegrilithic

commenti ( 0 )

20 Giugno 2013

News

ALBERO LITICO
Inside Marmomacc

Abstract
Il prototipo “Albero Litico” è l’esito dello stage Stereotomy, new and old practices che si svolgerà a Troyes presso l’azienda S.N.B.R. Durante lo stage si realizzerà il fusto dell’albero strutturale lapideo utilizzando sistemi integrati CAD/CAM/CNC e modellazione infografica parametrica, si eseguirà il montaggio della struttura e la relativa prova di carico. La struttura “arborescente”, formata dal tronco/pilastro e le ramificazioni in aggetto sarà, realizzata con specifiche e innovative tecniche di precompressione strutturale attiva e passiva.

Azienda
S.N.B.R.
ZI Savipol 10300 Sainte Savine (Troyes) – www.snbr-stone.com
Referente: Bertrand Laucournet (bertrand.jym@gmail.com)

Progetto
Prof. Arch. Giuseppe Fallacara (Dipartimento DICAR – Politecnico di Bari)
Collaboratore: Arch. Claudia Calabria

commenti ( 0 )

18 Giugno 2013

News

PREMIO INTERNAZIONALE ARCHITETTURE DI PIETRA
XIII edizione

Marmomacc 2013 ospita la XIII edizione del prestigioso Premio Internazionale Architetture di Pietra (International Award Architecture in Stone), il premio a cadenza biennale che celebra le migliori produzioni architettoniche realizzate mediante l’uso della pietra.
Il premio si avvale di una Giuria prestigiosa composta da autorevoli storici, critici e docenti di architettura: Klaus Theo Brenner (Facoltà di Architettura Potsdam), Alberto Ferlenga (Dipartimento di Architettura, Università Iuav, Venezia), Luis Fernández Galiano (Direttore di Arquitectura Viva), Fulvio Irace (Dipartimento di Architettura, Politecnico di Milano), Vincenzo Pavan (Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara).
La Giuria, coordinata da Vincenzo Pavan, si è riunita a marzo e ha analizzato 29 opere architettoniche realizzate degli ultimi due-tre anni in undici diversi Paesi. Dopo approfondita analisi e ampia discussione, ha scelto le seguenti opere che, per qualità architettonica e uso espressivo dei materiali lapidei sono state ritenute rappresentative di un panorama significativo delle migliori realizzazioni a livello internazionale.

Opere vincitrici


ARUP ASSOCIATESDruk White Lotus School – Ladakh, India


ALBERTO CAMPO BAEZASede del Consiglio di Castiglia e Léon – Zamora, Spagna


MAX DUDLERCentro visitatori del Castello – Heidelberg, Germania


MIAS ARQUITECTES Riqualificazione degli spazi urbani – Banyoles, Girona, Spagna


CARL FREDRIK SVENSTEDT Stone House – Lubéron, Francia

____________________

Menzione speciale


UFFICIO SASSI MATERA
Auditorium e Centro Culturale Casa Cava – Matera, Italia

____________________

Premio “ad memoriam” – dedicato ad un autore scomparso


ALESSANDRO ANSELMI (1934-2013)Cimitero di Parabita, Italia

____________________

Premio “Architettura Vernacolare”


Architettura in pietra a secco del Mediterraneo: Taulas, Navetas, Barracas, Muragghi, Pagliari
Puglia, Sicilia, Spagna, Baleari

A cura di Vincenzo Pavan

Vai a Marmomacc

commenti ( 0 )

13 Giugno 2013

Citazioni

I vasi Paros di Enzo Mari


Vasi della serie Paros di Enzo Mari per Danese, 1964

«Guardiamo questi oggetti di Enzo Mari. Non vogliamo dire che la loro forma sia determinata dalla materia; ma certo con una materia diversa dal marmo, la loro forma non sarebbe stata quella che ora vediamo. La fantasia di Mari si è messa in moto partendo da una premessa: usare il marmo; cui hanno fatto seguito alcune più circostanziate domande: come lavorarlo?, prevedendo in pratica dei pezzi unici, o non piuttosto serie sia pure modeste? Come limitare al massimo l’intervento artigianale, una volta scelta la seconda ipotesi? Quali i tipi di marmo da scegliere? E come sceglierli: per la loro intrinseca qualità, o in rapporto alle varie forme? Mantenersi in un ordine puramente sperimentale, oppure prendere ogni decisione valutando anche i costi di produzione? E i dilemmi sono stati anche altri.


Enzo Mari, disegno esecutivo di un vaso della serie Paros per Danese, 1964

C’era un’interessante anticipazione: un portacarte realizzato alcuni anni or sono sfruttando il diverso spessore delle lame della sega per creare fenditure di varia misura su una forma cilindrica. Intervento, elaborazione manuale, quasi nulla; massima semplicità di forma; tuttavia assai cattivante; e qualche possibilità di ulteriore sviluppo e articolazione. Mari infatti non ha dimenticato quel suo portacarte: ed anzi diremmo che lo ha tenuto ben presente, al momento di dare risposta a quelle molte domande.
[…] Di ogni limitazione o difficoltà o esigenza esterna, sembra che Mari si sia addirittura valso come stimolo corroborante per individuare la franchezza di una forma dai fondamenti semplici, di razionale congegno geometrico, che finisce poi quasi magicamente per risultare di complessa strutturazione, allontanando ogni sospetto di meccanicità.
È perché alla base di tutto ci sono intuizioni formali precise, se pure in un certo modo condizionate, che finiscono per rendere inedita la regola più scontata.


Portacarte e portapenne in marmo di Enzo Mari per Danese, 1960

Ed è così che l’oggetto si proporziona, si dimensiona, prende peso e consistenza particolari, e speciale fisionomia, pur originandosi da un semplice cilindro cavo, troncato a un certo punto, poi successivamente decurtato di porzioni (si vorrebbe dire di fette) asportate in orizzontale, in diagonale, in verticale. Ogni sagoma, anche la più inattesa, risulta dalla intersezione di questi tagli, per via di un “levare” rigorosamente predeterminato, di linea “semplice” e quindi di elementare traduzione esecutiva».

Pier Carlo Santini, Nuove proposte di Enzo Mari per la lavorazione del marmo e del vetro, pieghevole della mostra allestita a Milano, Milano, Danese, 1964, s. pp. (anche in Marmo, n. 3, 1964, pp. 130-131).

a cura di Davide Turrini

commenti ( 0 )

11 Giugno 2013

News

Di pietra e di carta
Conversazione su architettura e teatro

BENEDETTA TAGLIABUE
EMBT Arquitectes
CARLUS PADRISSA
La Fura dels Baus

Sabato 15 giugno 2013, ore 11.00
Museo di Castelvecchio di Verona
Sala Boggian

Sabato 15 giugno 2013, alle ore 11.00, presso il Museo di Castelvecchio di Verona, Sala Boggian,
si terrà una Conversazione su architettura, teatro e spettacolo tra l’architetta Benedetta Tagliabue di EMBT Arquitectes e il regista Carlus Padrissa, storico fondatore de La Fura dels Baus.
L’evento, inserito nelle attività culturali della 48° Marmomacc, è connesso al Festival del Centenario areniano ed è organizzato da Veronafiere, con la partnership di Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti, Fondazione Arena di Verona e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Verona.
I protagonisti, una architetta e un regista, entrambi di notorietà internazionale, operano in settori disciplinari diversi che tuttavia trovano punti di convergenza sul terreno dell’arte, in questo caso il teatro e l’opera lirica.
Benedetta Tagliabue con il suo atelier di Barcellona, EMBT Arquitectes, ha collaborato al progetto scenico di alcuni spettacoli di grande successo con il collettivo di regia La Fura dels Baus presente quest’anno a Verona nella messa in scena della nuova edizione di Aida.
Il titolo dell’evento, di pietra e di carta, allude simbolicamente alla diversa materia con cui si rappresenta l’architettura nella realtà della vita concreta e nell’immaginario dello spettacolo. Su questi temi si svilupperà il dialogo tra i due artisti, entrambi impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi e ispirazioni tratte dai diversi campi in cui operano.
La Conversazione sarà preceduta dagli interventi di saluto dei rappresentanti del Comune di Verona, della Direzione dei Musei d’Arte, della Fondazione Arena di Verona, di Veronafiere e dell’Ordine degli Architetti, e coordinata da Vincenzo Pavan, curatore degli eventi di architettura di Marmomacc.

Scarica l’invito

BENEDETTA TAGLIABUE
Architetta
Nata a Milano e laureatasi nel 1989 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Benedetta Tagliabue ha in seguito studiato e lavorato a New York. Nel 1990 ha iniziato a collaborare con l’architetto Enric Miralles, con il quale ha fondato a Barcellona lo Studio EMBT Arquitectes.
La forza e la radicalità dei loro progetti si è imposta sulla scena internazionale sia per la capacità di integrazione e trasformazione dei luoghi urbani e territoriali, sia per il nuovo e esuberante linguaggio da essi creato. Dopo la prematura scomparsa di Miralles nel 2000, Benedetta Tagliabue ha dato nuovo impulso all’atelier di Barcellona, continuando l’indirizzo di ricerca comune elaborato con il maestro catalano anche in altri settori come la scenografia teatrale e lo spettacolo.
Numerosi sono i suoi progetti di riabilitazione e integrazione di edifici pubblici e spazi urbani come il Mercato di Santa Caterina, il Parco Diagonal Mar e il Parco Santa Rosa en Mollet a Barcellona.
Nel campo dell’edilizia universitaria ha progettato la nuova Facoltà di Architettura di Venezia e il Campus dell’Università di Vigo, di cui ha realizzato il rettorato e la Scuola di Musica di Amburgo. Tra le più prestigiose opere internazionali si ricorda la sede del Parlamento di Scozia ad Edimburgo.
Recentemente ha realizzato per l’Expo di Shanghai il Padiglione spagnolo, una spettacolare e innovativa struttura d’acciaio rivestita di vimini, che le ha valso il prestigioso Premio Riba (Royal Institute of British Architects). In Italia Benedetta Tagliabue ha realizzato una nuova stazione della metro di Napoli.
Tra i suoi lavori di scenografia teatrale si inserisce la collaborazione con La Fura dels Baus per D.Q. Don Quijote en Barcelona. L’opera di EMBT Arquitectes è stata esposta al MOMA di New York e in numerose altre mostre monografiche in tutto il mondo.

CARLUS PADRISSA
Regista
Geniale e versatile figura d’artista Carlus Padrissa è nato a Barcellona nel 1959. E’ stato nel 1979 uno dei fondatori de La Fura dels Baus, compagnia che si è esibita a livello internazionale partecipando alla creazione collettiva di spettacoli a cui hanno concorso in modo interdisciplinare i più vari apporti e collaborazioni. Le loro prime opere di rilievo includono Accions del 1984, Suz/Q/Suz del 1985, Tier Mon del 1988, Noun del 1990 e MTM del 1994, e riscuotono un grande successo di pubblico e critica. Nel 1992 assieme ad Àlex Olle, Padrissa dirige Mediterrani, Mar Olìmpie, spettacolo con le musiche di Ryuichi Sakamoto, fulcro della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Barcellona.
Nel 1996 inizia la regia di opere liriche in collaborazione con Àlex Olle: L’Atlàntida di De Falla e Le Martyre de Saint Sébastien di Debussy nel 1997. Seguono La Damnation de Faust di Berlioz nel 1999 al Festival di Salisburgo; Die Zauberflote di Mozart, nell’ambito della Ruhr Biennale, nel 2003.
Ha diretto le attività artistiche della nave Naumon, un vecchio barcone trasformato in un moderno centro culturale mobile, dove è stato effettuato il Naumaquias visto da più di un milione di persone. La nave nel suo magazzino ha generato la regia della tetralogia dell’Anello del Nibelungo di Wagner con una durata di più di 15 ore, una sfida mai intrapresa da nessun teatro lirico in Spagna.
Cura la regia di numerose opere di Wagner, collaborando con il direttore d’orchestra indiano Zubin Mehta quali Das Rheingold, e Die Walkùre nel 2007, Siegfried nel 2008 al Palau de les Arts di Valencia, Gotterdamerung nel 2009 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, e nel 2010 Tannhauser al Teatro alla Scala di Milano.

Vai a Marmomacc

commenti ( 0 )

10 Giugno 2013

News

Marmomacc 2013
In Triennale la presentazione

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA
48a EDIZIONE DI MARMOMACC
48a Marmomacc – Verona
25-28 settembre 2013
da mercoledì a sabato

INTERVENGONO
Ettore Riello Presidente Veronafiere
Giovanni Mantovani Direttore Generale Veronafiere
Paolo Baldessar I Architetto – Studio Baldessari e Baldessari

CON LA PARTECIPAZIONE DI
Philippe Daverio Critico d’arte

CONDUCE
Aldo Colonetti Direttore Scientifico IED e Direttore Ottagono

Vai a Marmomacc

Scarica l’invito

commenti ( 0 )

6 Giugno 2013

Design litico

Alberto Campo Baeza e La Pietra di Sisifo

English version


Plastico di studio di Alberto Campo Baeza per il padiglione La pietra di Sisifo al Marmomacc 2013

L’immagine del pesante masso che incombe sull’esistenza di Sisifo è utilizzata da Alberto Campo Baeza per richiamare il concetto di gravità; il riferimento al mito greco sta infatti alla base del recente progetto firmato dall’architetto per il padiglione Pibamarmi all’edizione Marmomacc 2013.
L’allestimento vuole sottolineare una volta di più il valore assegnato da Campo Baeza alla forza di gravità come tema centrale dell’architettura: un’enorme lastra litica rimarrà sospesa appena sopra le teste dei visitatori e, da presenza incombente, si trasformerà in entità “misteriosa e provocatoria”, fluttuante tra pareti di seta bianca e replicata nell’immagine da un pavimento interamente riflettente.
Il padiglione sarà costituito da una camera semicubica che, grazie allo specchio orizzontale, in un raffinato equilibrio tra costruzione reale e allestimento illusionistico, verrà percepita come un grande cubo di 8 metri di lato, inusuale nel contesto fieristico.
Lo specchio per Campo Baeza materializza l’ idea di fugacità ed evidenzierà un ulteriore valore basilare dell’architettura, cioè la cognizione del tempo.
Attraverso lo spazio espositivo, dove anche le collezioni Pibamarmi saranno moltiplicate visivamente in una replicazione simmetrica orizzontale e verticale, un camminamento in doghe di marmo bianco condurrà ad un vano riservato agli incontri e alla comunicazione aziendale.
Ribadendo l’approccio progettuale del padiglione La Idea Construida, realizzato nel 2009 nello stesso contesto veronese, Alberto Campo Baeza si appresta a consegnarci così una nuova riflessione sui valori atemporali dell’architettura.


Studi grafici di Alberto Campo Baeza per il padiglione La pietra di Sisifo al Marmomacc 2013 Clicca sull’immagine per ingrandirla

La gravità
«I componenti costitutivi della poesia o della musica non hanno peso, ma quelli dell’architettura sono inesorabilmente soggetti alle leggi della gravità. La gravità costruisce lo spazio. Quindi, quando io parlo di struttura, voglio sottolineare che la sua importanza non risiede semplicemente nei suoi carichi statici, ma anche in qualcosa di più importante, ovvero nello stabilire un ordine nello spazio».

Lo specchio
«Lo specchio è il prodotto dell’impressionante inventiva dell’uomo. Potete immaginare l’invidia che Narciso, il quale passava così tanto tempo a contemplare il proprio riflesso in un lago, avrebbe provato per l’inventore del primo specchio? La tecnologia attuale fa sì che gli specchi siano perfetti e duraturi. E così rende il cemento, anch’esso perfettamente controllabile. Il cemento è la materializzazione della permanenza, dell’eternità. Lo specchio è la materializzazione del nulla, della fugacità. Tempus fugit».1

di Davide Turrini

Vai a:
Campo Baeza
Pibamarmi

Note
1 Le due citazioni sono tratte da: Alberto Campo Baeza, Principia architectonica, Madrid, Mairea Libros, 2013, pp. 17/88. La traduzione dei testi dall’inglese è di Paolo Armelli.

commenti ( 0 )

6 Giugno 2013

English

Alberto Campo Baeza and the stone of Sisyphus

Versione italiana


Plastic model by Alberto Campo Baeza for 2013 Marmomacc pavilion The Stone of Sisyphus

The image of the massive boulder burdening Sisyphus’ existence was an inspiration for Alberto Campo Baeza to work on the concept of gravity; the reference to the Greek myth is at the base of the recent project by the Spanish architect for Pibamarmi pavilion at the 2013 edition of Marmomacc.
The setting aims to stress once again the importance given by Campo Baeza to the force of gravity as architectural main theme: an enormous stone plate will hang over visitors’ heads turning from incumbent presence to “mysterious and provocative” entity, fluctuant among walls made of white silk and duplicated in the image of a completely reflective floor.
The pavilion will consist of a semi-cubic room to be perceived as a perfect 8-metre-long cube – an unusual shape for the exhibition context – thanks to the horizontal mirror, in a refined balance between real building and illusionistic effect.
The idea of the mirror is for Campo Baeza the materialization of fugacity and will underline yet another fundamental concept for architecture, the recognition of time.
In the middle of the exhibition space, a path made of white marble staves and surrounded by Pibamarmi design elements, horizontally and vertically reflected, will lead to the room devoted to meetings and company communication.
Reaffirming the projecting approach of 2009 La Idea Construida pavilion, created for the same exhibition in Verona, Alberto Campo Baeza is to give us another speculation on the timeless values of architecture.


Sketches by Alberto Campo Baeza for the 2013 Marmomacc pavilion The Stone of Sisyphus Click to enlarge

Gravity
«The building blocks of poetry or music are not heavy, but those of architecture are inexorably subjected to the laws of gravity. Gravity builds space. Therefore, when I speak of the structure, I want to underline that the importance of structure lies not merely in its bearing of loads, but also in something much more important, namely in establishing the order of the space».

Mirror
«The mirror is a product of man’s astonishing inventiveness. Can you imagine the envy that Narcicssus, who spent so much time contemplating his reflection in a lake, would feel for the inventor of the first mirror? Current technology makes it possible for mirrors to be perfect and lasting. Likewise cement, which is also perfectly controllable. Cement is the materialization of permanence, of eternity. The mirror is the materialization of nothingness, of fugacity. Tempus fugit».1

by Davide Turrini

Go to:
Campo Baeza
Pibamarmi

Note
1 Quotations are taken from: Alberto Campo Baeza, Principia architectonica, Madrid, Mairea Libros, 2013, pp. 17/88.

commenti ( 0 )

3 Giugno 2013

Design litico

Spun Stools di Tarek Merlin


Le sedute in marmo della collezione Spun Stools, firmata da Tarek Merlin per Up Group (ph. Matteo Baldini)

«Volevo fare qualcosa di più che un semplice ornamento. Abbiamo disegnato forme e profili che si ispirano alle tradizionali lavorazioni artigianali del filato, ai piedi per mobili o alle balaustre delle scale… per sviluppare una piccola famiglia di elementi d’arredo in diverse dimensioni».
Così Tarek Merlin, architetto e designer londinese, descrive il recente progetto per una collezione di “sgabelli” in marmo torniti, che stilizzano i dispositivi di avvolgimento dei prodotti della filatura.
Rocchetti, bobine, spolette e gomitoli si traducono in solidi di rotazione sinuosi, più o meno affusolati, riguardabili anche da una diversa prospettiva come ingrandimenti di supporti di vecchi mobili, in un processo di configurazione formale arguto ed ironico.
Arredi o sculture domestiche, preziosi eppure quotidiani, gli sgabelli Spun Stools si inseriscono nel percorso produttivo di Up Group che da decenni propone un design litico colto e sperimentale, sviluppando le idee di molti protagonisti del contesto progettuale italiano e internazionale.


Schizzi di Tarek Merlin per la collezione Spun Stools

Il patrimonio di realizzazioni dell’azienda di Massa è inestimabile, si stratifica a partire dalla fine degli anni ‘60 ed è firmato da designer come Sergio Asti, Martine Bedin, Achille Castiglioni, Michele De Lucchi, Enzo Mari, Adolfo Natalini, Aldo Rossi, Kosey Shirotani, Ettore Sottsass. Oggi la ricerca di Up Group continua, dando voce alle istanze di innovazione costruttiva, materica e formale del design discourse contemporaneo.


Scalpellini-modelli per il set fotografico della collezione Spun Stools (ph. Matteo Baldini)

TAREK MERLIN
Ha studiato alla scuola di architettura Bartlett a Londra e si è formato professionalmente lavorando accanto a Norman Foster, Will Alsop, Philippe Starck e Kelly Hoppen.
Nel 2006, con Julia Feix, fonda a Londra lo studio Feix and Merlin Architects che nel 2008 è finalista al premio Young Architect of the Year e nel 2009 è candidato al LEAF Awards.
Tra le principali realizzazioni dello studio si ricordano gli interni commerciali per Ferrari e Beyond the Valley e gli spazi dedicati alla formazione della London School of Economics.

di Davide Turrini

Vai a:
Feix and Merlin Architects
Cambiovaso
Up & Up
Up Group

commenti ( 0 )

stampa

torna su