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24 Settembre 2014

Design litico

Casone presenta AFRICA, di Francesco Binfaré

«Africa, farfalla, vola!
Protagonista dell’installazione è un grande tavolo simbolico in marmo
la cui forma evoca le qualità, i valori, la forza del continente africano.
La forma silicea dell’Africa costituisce un’immagine
che invita a meditare
sull’attuale difficile momento dell’equilibrio del mondo.
Una grande farfalla di luce si libera al di sopra
e illumina di speranza la scena.
Un’esortazione: Africa, farfalla, vola!»

Francesco Binfaré

Ancora una volta Casone sarà attore di primo piano in occasione dell’imminente edizione di BWD – Bologna Water Design, giunta alla sua quarta edizione.
L’azienda ha infatti promosso una collaborazione di grande levatura realizzando il tavolo Africa firmato da Francesco Binfaré, già direttore artistico per Cassina e designer per noti brand.

L’opera costituisce la parte principale di un’installazione di grande effetto scenografico che sarà ospitata nei locali dell’Ex Ospedale dei Bastardini in via d’Azeglio. Le visite potranno avere luogo durante l’intera giornata, a partire dalle ore 12,00, fino a tarda sera (ore 24,00).
Concettualmente le linee d’ispirazione derivano da una profonda riflessione sul continente africano, terra densa e in certo modo oscura – spiega Binfaré – che merita di essere esaltata per la sua bellezza e la sua intensità. Il perimetro del tavolo ricalca la forma dell’Africa e le grandi dimensioni del manufatto possono essere idealmente racchiuse da un rettangolo di 3,5×3 m. Dal punto di vista funzionale l’oggetto potrà essere utilizzato come tavolo da pranzo, come scrivania o tavolo per riunioni, ma soprattutto collocato in ambienti esterni.
Tra i riferimenti concettuali di questo pezzo di design non può inoltre essere tralasciata la considerazione verso la ritualità legata al cibo, alla quale da sempre sono legati stili di vita e rituali sociali in tutte le epoche e culture, in cui emergono i significati simbolici, emozionali e collettivi.

I pregiati marmi policromi di Casone – azienda leader nell’estrazione e lavorazione di pietre e marmi –, scelti per realizzare Africa, si susseguono l’un l’altro in superficie, esaltati nelle loro caratteristiche dalla sapiente e impeccabile giustapposizione degli inserti dalle svariate geometrie. L’accostamento degli elementi sa generare una sensazione di dinamicità e la ricchezza della trama connota fortemente l’oggetto.
Al di sopra del tavolo una grande farfalla di luce che illumina di speranza la scena completa l’installazione.
È proprio dalle parole in apertura dello stesso Binfaré che si evince la natura di questa ispirata opera.

CASONE PRESENTA AFRICA, DI FRANCESCO BINFARÉ
BWD Bologna Water Design 2014
dal 22 al 27 settembre 2014

dalle ore 12,00 alle ore 24,00
Ex Ospedale dei Bastardini
via D’Azeglio 41, Bologna

di Giulia Pellegrini

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22 Settembre 2014

News

“Verticalità Litiche”. Il Laboratorio di progettazione LPD1 espone a Marmomacc 2014


Clicca per scaricare l’invito

Mercoledì 24 settembre presso Verona Fiere si aprono i cancelli di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale rivolta agli operatori del settore lapideo, con un’importante particolarità: un intero padiglione dedicato al design litico.

Anche quest’anno saranno presenti i docenti Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan e Claudio Alessandri che presenteranno i lavori sviluppati dagli studenti del secondo anno del corso di studi in Design del Prodotto Industriale del Dipartimento di Architettura di Ferrara all’interno del Laboratorio di progettazione LPD1.

Saranno in mostra sia le tavole di progetto e i modelli realizzati dagli studenti sul tema di quest’anno “Verticalità Litiche”, sia un progetto di scala architettonica sviluppato da alcuni di loro durante “Territori di pietra”, il workshop organizzato da Stone Academy e svoltosi lo scorso aprile nel comune pugliese di Apricena.
Inoltre, grazie alla rinnovata partnership con le aziende produttrici (Consorzio Marmisti Chiampo, Travertino Sant’Andrea, Lithos Design, Piba Marmi e Grassi Pietre) sarà possibile vedere, realizzati in scala reale, sette progetti studenteschi, tra cui la parete scultorea “Oltremuro” disegnata dagli studenti Marco Manfra e Marco Salomoni e realizzata come prototipo dal Consorzio Marmisti Chiampo.

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19 Settembre 2014

Design litico

Sulla costruzione di un design stereotomico


Campata ad archi incrociati. Stage di Stereotomia 2014 (G. Fallacara, M. Stigliano)

Durante lo stage “Stereotomie, les pratiques anciennes et nouvelles 2014” si è realizzata in scala una campata dell’edificio che conterrà il nuovo Atelier de taille des pierres nelle Carrieres di Saint Maximin (Oise – Picardie – FR), costituito da quattro archi incrociati su pianta quadrata. Rispetto all’arco diaframma disposto su piani paralleli della sede dell’azienda SNBR1, di cui rappresenta la naturale evoluzione, la nuova sperimentazione si basa su tre idee fondamentali:

1. Slanciare al massimo l’arco diaframma;
2. Creare una precompressione degli archi tramite un sistema innovativo studiato appositamente per il progetto;
3. Creare una campata autonoma e stabile costituita da quattro archi incrociati alla base e copertura lignea2;

La geometria triangolare che domina l’arco-diaframma, un’ideale trasposizione litica dei comuni tetti lignei della Francia del Nord, permette l’alloggiamento al suo interno di cavi di acciaio rettilinei opportunamente messi in tensione grazie ad un sistema di apposite carrucole installate nel concio in chiave. Questo innovativo sistema devia i cavi stessi verso il basso collegandoli al solaio intermedio, che li mette in trazione grazie alla forza di gravità, precomprimendo di conseguenza i conci di pietra. L’accorgimento studiato, permette di risolvere il problema della perdita di tensione nel tempo dei cavi delle strutture precompresse, che in questo modo si autoregolano nel tempo. Come spiegano gli stessi progettisti, “l’idea è quella di mettere a punto una campata autonoma e stabile composta dai quattro archi portanti e una copertura interna costituita da assi lignee disposte secondo una geometria conica ai quattro spigoli del quadrato di base. Tale campata rappresenta la cellula di base da poter replicare e moltiplicare per eventuali estensioni dell’edificio da un lato, e per nuove composizioni architettoniche dall’altro”.2


Taglio dei Wave Blocks con macchine a controllo numerico

Durante lo Stage i conci sono stati realizzati a mano, secondo le regole proprie dei tailleurs de pierre, ma nulla vieta di poter raggiungere gli stessi obiettivi con i mezzi tecnologici odierni che l’industria lapidea ha a disposizione. Un altro aspetto importante del prototipo è rappresentato dai giunti dei conci, non rettilinei, ma sagomati in modo tale da rendere l’ammorsamento tra di essi molto più performante, offrendo la possibilità di spingere il materiale al limite delle sue possibilità costruttive. Questo tipo di giunti, che ricorda le articolazioni ossee umane, non è nuovo nella storia della stereotomia, avendo parecchi antecedenti nelle costruzioni di edifici armeni o islamici. L’intuizione antica ha ricevuto nuova vita da parte di Giuseppe Fallacara che (con Claudio D’Amato) ha portato all’attenzione del grande pubblico questo tipo di giunti con l’obelisco Alexandros, durante la 10a Biennale di Architettura di Venezia. Tra i blocchi, sagomati secondo superfici curvilinee, fu interposto uno strato di neoprene, atto a eliminare le inevitabili piccole irregolarità delle facce di contatto. Durante lo smontaggio della struttura si assistette ad un fenomeno inaspettato: il peso dei maxi-blocchi aveva creato un “effetto ventosa” tra un blocco e l’altro, eliminando tutta l’aria presente tra questi e lo strato di neoprene; in definitiva la struttura aveva acquisito una sorta di monoliticità non preventivata, che mise in seria difficoltà la stessa gru che doveva dismetterla. L’osservazione di questo fenomeno ha già avviato delle ricerche da parte dei progettisti per replicare il fenomeno intenzionalmente, controllandolo scientificamente.


Wave Blocks realizzati in pietra leccese (Pi.Mar – Cursi – LE)

La necessità di studiare conci dalle forme aggregative innovative, per superare i limiti dei materiali fragili, è un argomento che ha interessato anche il Prof. Yuri Estrin e i suoi colleghi di Melbourne e Perth (Australia). Con il suo team di scienziati dei materiali, partendo dall’interrogativo posto pocanzi, egli è giunto alla definizione dell’Osteomorphic Block3, un concio-tipo con giunti che ricorda proprio le articolazioni dello scheletro umano, ottimizzato per la realizzazione di strutture modulari. Come si racconta nell’introduzione di questo libro, lo stupore nell’apprendere che l’esito di queste ricerche è molto simile ad altre sperimentazioni passate ed attuali, è stato grande. In realtà però, è proprio il fatto di essere arrivati a soluzioni simili partendo dalla stesso problema, che sancisce la bontà del lavoro svolto. Wave Block, il brevetto di Estrin derivante dalle ricerche sull’osteomorphic design, è stato realizzato in pietra leccese da Fallacara in collaborazione con la Pi.Mar e in pietra ricomposta grazie alla collaborazione con l’azienda Tarricone Prefabbricati. Trasformare, comporre e migliorare le performances di un materiale o di un elemento architettonico sono i principali atti al centro di questa ricerca.


Wave Blocks realizzati in pietra ricomposta (Tarricone Prefabbricati, Corato – BA)

Il tema dell’interazione tra acciaio e pietra può permettere anche alla pietra di farsi talmente leggera da sembrare prossima a spiccare il volo. È il caso della scultura “Parabolithic: Vela”, che nasce da un progetto di collaborazione e ricerca tra Dipartimento DICAR del Politecnico di Bari e due aziende leader del settore: MGI Sicilmarmi e T&D Robotics. La scultura fa parte di una serie di sperimentazioni del tutto innovative che ricercatori e architetti come Brandon Clifford (MIT), Jelle Feringa (Tu Delft) e Giuseppe Fallacara hanno sviluppato parallelamente e che hanno avuto modo di incrociarsi diverse volte date le molte affinità. In particolare, i loro prototipi (lapidei e non) hanno indagato le enormi possibilità fornite dalle macchine robotiche a taglio filo 3D, in grado di trasferire geometrie complesse (doppie curvature – superfici rigate) al blocco lapideo effettuando il taglio direttamente nello spazio tridimensionale. Prima della costruzione di “Vela”, l’antecedente è fornito proprio dalla collaborazione tra Feringa e la T&D Robotics, che hanno indagato la tecnologia descritta in precedenza, effettuando tagli di superfici rigate complesse a doppia curvatura su blocchi di Marmo di Carrara. Lo stand “Stereotomic Design. Evoluzione: dalla mano al robot” presente al Marmomacc 2014, presenta quindi il sunto di queste ricerche ancora in atto. Parabolithic, come dice il nome stesso, è essenzialmente un paraboloide iperbolico litico ed è pensato in due versioni: una più massiva (Raystone) in blocchi litici traforati messi in compressione grazie a cavi di acciaio posti nei punti di contatto tra un blocco e l’altro, e un’altra versione (Vela), formata da triangoli di marmo bianco di Carrara agganciati ad una rete di cavi di acciaio, che discretizzano la superficie del paraboloide stesso.


Parabolithic – RayStone (G. Fallacara)

Il tema del paraboloide iperbolico ha i suoi antecedenti nei numerosi lavori realizzati a partire dagli anni venti del novecento sulle membrane in cls armato come i meravigliosi lavori di Felix Candela, con le sue innumerevoli strutture a guscio spesse pochi centimetri e le resistentissime coperture di Eduardo Catalano, utilizzate per alcune abitazioni, come la sua casa a Raleigh. Queste sperimentazioni cercavano di indagare fino in fondo le potenzialità di un materiale, il calcestruzzo armato, che sin dai primi del ‘900 era stato relegato principalmente nella progettazione di sistemi a telaio. È questa un’analogia affascinante poiché, attualmente, è rarissimo trovare i materiali lapidei utilizzato al di fuori del ristretto campo dei rivestimenti o come semplici murature portanti. In questo senso, la possibilità di superare i limiti storici della pietra (la sua fragilità) derivano dalla capacità di affiancarla con materiali che abbiano caratteristiche radicalmente diverse, come l’acciaio. Questo connubio, già indagato anche da grandi progettisti come Peter Rice, riesce a creare straordinarie sperimentazioni architettoniche e strutturali, in cui la pietra perde la sua pesantezza per librarsi nel cielo con leggerezza, in un perfetto equilibrio tra forze di trazione e forze di compressione.

di Maurizio Barberio


Parabolithic – Vela (G. Fallacara con MGI Sicilmarmi e T&D Robotics)

Note
1 STIGLIANO M. (2014). Riflessioni su cinque temi fondamentali nella progettazione architettonica. In FALLACARA G., STIGLIANO M. (2014). New Fundamentals of Natural Architecture. Roma: Aracne Editrice, pp. 34-35. ISBN: 978-88-548-7087-1
2: STIGLIANO M. (2014). Riflessioni su cinque temi fondamentali nella progettazione architettonica. In FALLACARA G., STIGLIANO M. (2014). New Fundamentals of Natural Architecture. Roma: Aracne Editrice, pp. 35-36. ISBN: 978-88-548-7087-1

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17 Settembre 2014

Design litico

Allestimento “Stereotomic Design. Evoluzione: dalla mano al robot”

“Parlare di progettazione stereotomica significa assumere un paradigma teorico/pratico di riferimento atto alla realizzazione di architetture concepite secondo l’utilizzo di sistemi e/o elementi architettonici voltati resistenti per forma costituiti da unità discrete e giuntate a secco. Tale paradigma è ascrivibile alle tecniche tradizionali del costruire, specificamente in pietra e legno, ove il concetto del legamento delle parti costituenti la fabbrica rappresenta la cifra distintiva del carattere e dell’espressività architettonica. La stereotomia oggi è purtroppo assente sia dalla pratica costruttiva sia dagli insegnamenti scolastici, risultando solo l’oggetto di parziali e isolate ricerche nell’alveo della storia della costruzione.” (G. Fallacara, Verso una progettazione Stereotomica, 2007)

Lo stand, a cura del Prof. Arch. Giuseppe Fallacara all’interno del Marmomacc 2014, è intitolato “Evoluzione: dalla mano al robot”, rivelando senza indugi l’intenzione di dimostrare che l’arte della stereotomia, a lungo considerata un ramo secco della Geometria Descrittiva, è invece una disciplina dai principi sempre validi, capace di adeguarsi ed evolversi simultaneamente al costante aggiornamento degli strumenti di progettazione e delle tecnologie di taglio e montaggio della pietra. Tutto questo è reso possibile dal lavoro di ricercatori, centri di ricerca e aziende del settore, che s’interrogano su come sia possibile mantenere vivo il rapporto tra stereotomia e mondo costruito. In questo senso, l’idea grafica dell’allestimento dello stand richiama idealmente una “Creazione di Adamo” litica, ossia, in seno alle tecniche di taglio della pietra: dalla mano, appunto, al robot.
L’esposizione si apre con un progetto realizzato, attraverso le classiche tecniche di lavorazione della pietra da parte degli scalpellini, durante lo “Stage de stéréotomie 2014”, dove gli studenti hanno avuto modo di cimentarsi in prima persona con questo affascinante lavoro manuale realizzando un prototipo in scala. La collaborazione tra il Dipartimento ICAR del Politecnico di Bari e L’Atelier de la Pierre d’Angle Brignoles e Picardie, permette queste importanti esperienze formative, intese come strumenti di studio e di riflessione morfologico-strutturale atti alla più profonda conoscenza del materiale lapideo in nuovi linguaggi costruttivi.


Interpretazione del mondo tabernacolo di Cosma Indicopleuste

La componente “robotica”, invece, è frutto di una serie di esperienze, geograficamente distanti, ma affini intellettualmente, tra Giuseppe Fallacara e due valenti ricercatori quali Brandon Clifford (MIT) e Jelle Feringa (Tu Delft), da tempo impegnati nell’aggiornamento delle tecniche di lavorazione dei materiali in chiave stereotomica, di cui sono presentati i più importanti contributi progettuali sviluppati negli ultimi anni. Queste sperimentazioni hanno ispirato la realizzazione di “Parabolithic”, una struttura in marmo bianco di Carrara (con un ingombro planimetrico 4×6 m ed una altezza massima di 2,80 m) a forma di vela secondo la geometria del paraboloide iperbolico, in collaborazione con MGI Sicilmarmi e T&D Robotics.
Il filo che lega la similitudine tra mano umana e robotica, è analizzato anche nei suoi risvolti biomeccanici, dove i meccanismi di articolazione tra le diverse parti che costituiscono l’apparato scheletrico umano, diventano lo spunto per nuove sperimentazioni. È il caso dell’Osteomorphic Wall, una ricerca condotta alla Monash University dal Prof. Yuri Estrin, che si ricollega involontariamente alle precedenti sperimentazioni dell’Obelisco Alexandros (G. Fallacara, C. D’Amato Guerrieri – X Biennale di Venezia, 2006) e, prima ancora, al brevetto della Volta Truchet, tutti temi in cui la forma del giunto di derivazione biologica è fondamentale per il montaggio e l’integrità statica della costruzione.


Rendering dell’allestimento Stereotomic Design

Oltre alla componente grafica, l’allestimento prevede la realizzazione di un parallelepipedo litico, in pietra leccese, composto da maxi-conci in cui sono scolpiti in negativo una serie di volti umani che invitano a guardare all’interno della pietra per scoprirne le specificità applicative. All’interno del parallelepipedo, attraverso i fori degli occhi delle sculture, si può osservare una sequenza d’immagini e video in visione 3D anaglifica. Il riferimento è alla rappresentazione del mondo-tabernacolo di Cosma Indicopleuste, presentata da Umberto Eco in Baudolino, costituita da un parallelepipedo sovrastato da una grande volta a botte, in cui si sviluppa il cielo stellato, chiamato Steorema o Firmamento. Le immagini proiettate dai monitor, illustrano proprio degli spazi voltati complessi con apparecchiature stereotomiche, richiamando appunto la volta stellata del Firmamento, sancendo l’affinità terminologica tra Stereotomia e Stereoma. Le immagini delle volte, realizzate con modellatori parametrici, scorrono su una traccia sonora proveniente dall’interno.

di Micaela Colella

Scarica Stereotomic Design

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15 Settembre 2014

News

Design e Tecnologia litici


Carapace” produced by Omag – Zanica (BG), Italy. Marmo di Carrara by Henraux Italy

La mostra Design e Tecnologia ha lo scopo di evidenziare l’eccellenza tecnologica, la capacità di trasformazione e la creatività del settore lapideo italiano.
Erede di una millenaria tradizione nella lavorazione del marmo, l’Italia si propone ancora come un territorio dalle potenzialità straordinarie, in grado unire design, tecnologia e abilità di lavorazione.
I nuovi dispositivi meccanici computerizzati e la progettazione digitale pongono oggi questo antico materiale su una nuova frontiera, oltre la quale si dischiude un nuovo modo di progettare e di lavorare la pietra. La conoscenza della materia e dei processi produttivi, l’uso consapevole e il contenimento dello scarto e dell’energia sono alcuni degli aspetti imprescindibili del design litico futuro, inteso come iter creativo-processuale volto alla valorizzazione e all’attualizzazione della pietra.
L’evento si prefigge di affrontare alcuni aspetti specifici delle tecniche di lavorazione (fresa a ponte a cinque assi con utensile, disco diamantato, tornio, robot, water jet ecc…), attraverso delle opere, inedite e sperimentali, appositamente progettate dal designer e curatore Raffaello Galiotto per aziende italiane leader del settore.
Le opere saranno prodotte in collaborazione tra aziende di diversa specializzazione (produzione dei macchinari, di lavorazione del marmo, di fornitura della materia prima), per coinvolgere tutta la filiera produttiva del settore lapideo.


Carapace” produced by Omag – Zanica (BG), Italy. Marmo di Carrara by Henraux Italy

[photogallery]carapace_album[/photogallery]

La mostra si svolge in collaborazione con ADI e le aziende Anzilotti, Breton, Budri, Citco, Denver, Donatoni Macchine, Flow, GBC Marmi, Gmm, GVM La civiltà del marmo, Henraux, Kienesberger Steinmetzmeister, Marmi Serafini, Odone Angelo, Omag, Qdesign, Santa Margherita.

DESIGN E TECNOLOGIA – DESIGN & TECNOLOGY
a cura di Raffaello Galiotto
Marmomacc & Abitare il Tempo 2014
Verona 24-27 settembre 2014

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10 Settembre 2014

News

STONE ACADEMY 2014

STONE ACADEMY 2014
a cura di Massimiliano Caviasca

Stone Academy è l’associazione che collega università, professioni e istituzioni impegnate nelle attività di formazione, ricerca e divulgazione accademica e professionale dell’architettura con l’uso della pietra. Con l’edizione 2014 della Biennale di Architettura di Venezia diretta da Rem Koolhaas la Stone Academy viene riconosciuta come struttura accreditata alla sezione “Biennale Session”.
Il tema scelto dal curatore della Biennale – “Fundamentals” – indica la necessità di indagare un progetto di architettura attuale partendo dalle sue origini: un tema in forte convergenza con i temi proposti dalla Stone Academy che promuove la ricerca del progetto attraverso l’uso della pietra intesa come materia “fondativa” dell’architettura.
Sono numerosi gli appuntamenti in calendario dedicati a workshop, visite e seminari nelle sedi della Biennale, che inaugura la collaborazione con la Stone Academy con il seminario dal titolo “Internal & External – Stone design for living” in programma il 19 e 20 giugno.

Ad oggi si contano oltre 20 tra istituti e strutture universitarie aderenti e da quest’anno sono in programma nuove attività in collaborazione con la scuola di Architettura di Lubiana.
In questi anni Marmomacc ha svolto un ruolo attivo e determinante nella promozione e divulgazione di quanto le università stanno facendo in didattica, ricerca e sperimentazioni dell’architettura litica, sempre più presente sul panorama nazionale e internazionale.

Durante l’edizione di Marmomacc 2014 i referenti delle università si incontreranno per l’annuale riunione con l’obiettivo di determinare le linee guida per il 2015 di questo settore dell’insegnamento dell’architettura oggi divenuto di largo interesse e attualità.
 
Nel corso di Marmomacc saranno inoltre ospitate le seguenti mostre di ricerca e didattica:
– Workshop Stone Academy 2014 – Puglia, Territori di Pietra (pad. 1)
– I prodotti dei corsi delle università aderenti al programma Stone Academy (tra pad. 11-12)

Grazie all’impegno di Marmomacc, inoltre, il Master internazionale in “Architettura e Costruzione-Progettazione contemporanea con la pietra” del Politecnico di Milano giungerà quest’anno alla sua settima edizione, consolidando la sua sede operativa sul territorio veronese presso il Centro congressi Arena della Fiera di Verona.

Grazie all’impegno della Stone Academy, infine, i workshop (organizzati durante Marmomacc) e i Master in Progettazione contemporanea con la pietra dedicati al recupero delle cave, alla progettazione degli edifici ed agli interni urbani, sono valutati come corsi di aggiornamento professionale con il riconoscimento dei CFP dal CNAPP.

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9 Settembre 2014

News

PREMIO TESI DI LAUREA

“Paesaggio, Architettura e Design Litici” – 3^ edizione
A cura di Vincenzo Pavan

Nato come estensione dell’International Award Architecture in Stone all’ambito formativo dei futuri architetti e designer, il Premio Tesi di Laurea “Paesaggio, Architettura e Design Litici”, è giunto alla Terza Edizione, dopo una partenza nel 2010 che ha visto numerose università italiane a confronto su un tema assai particolare come il progetto litico e che ha offerto uno spaccato assai interessante sul grado di interesse e approfondimento che le varie sedi e atenei rappresentati hanno sviluppato sulla cultura della pietra sia nel campo dei linguaggi che delle tecniche costruttive.

La nuova edizione 2014 del Premio Tesi di Laurea, che conferma la propria cadenza biennale, è stata ideata e organizzata da Veronafiere in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona e si inserisce come evento di particolare rilievo nel programma di Marmomacc indirizzato al settore formativo, in collegamento con i corsi universitari e master post laurea di progettazione in pietra organizzati nell’associazione Stone Academy, grazie all’impegno dell’Ente, in numerosi atenei italiani negli ultimi anni.
In particolare il Premio intende favorire l’approccio dei futuri professionisti, architetti, ingegneri e designer, ai materiali litici, stimolando la conoscenza, la ricerca e l’applicazione in progetti di architettura, paesaggio e design culturalmente e tecnicamente avanzati.

Collocato temporalmente in alternanza con l’International Award Architecture in Stone, prestigioso riconoscimento di Marmomacc alle migliori opere in pietra realizzate a livello internazionale, il Premio Tesi di Laurea integra questo evento, anch’esso biennale, aprendo così ai giovani laureati, futuri professionisti, uno spazio di visibilità e un concreto appoggio per l’inizio della loro attività.

Il Premio, organizzato in forma concorsuale, è stato suddiviso in due sezioni che coprono le aree progettuali principali, a cui è orientata la progettazione litica.

a) Paesaggio e architettura. Comprende l’area disciplinare della ricerca, del progetto e della costruzione di edifici pubblici e privati, degli spazi urbani, della ricomposizione del paesaggio e del recupero architettonico – ambientale delle cave, del recupero e restauro delle preesistenti storiche.
b) Design. Comprende gli oggetti d’uso, gli arredi per interni ed esterni, le innovazioni di prodotto ottenibili dalla trasformazione dei materiali litici.

Per ciascuna sezione saranno assegnati un Primo Premio al miglior classificato e due Menzioni Speciali alle opere e ai progetti ritenuti, a giudizio della giuria, meritevoli per aspetti particolari.

Il monte premi complessivo è di 8.000,00 Euro così distribuito per ogni sezione:
– Primo premio pari a 3.000,00 Euro;
– Premi alle Menzioni Speciali pari a 500,00 Euro ciascuno.
Possono partecipare al concorso i neo-laureati delle Facoltà di Architettura, Ingegneria, Design o Istituti di formazione equivalenti, con lauree triennale o quinquennale.

La partecipazione è aperta a singole persone o a gruppi che abbiano discusso la tesi di laurea dopo il 30 giugno 2012.

GIURIA

A comporre la giuria sono state invitate personalità di chiara fama e figure istituzionali rappresentative dei settori coinvolti nel premio:
Luisa Bocchietto, Architetto, Designer, Board of Directors ICSID
Theo Brenner, Architetto e Professore a Potsdamer Universität, Berlin
Victor López Cotelo, Architetto, Professore a ETSA Escuela Técnica Superior Arquitectura, Madrid
Vincenzo Pavan, Curatore Eventi Architettura di Marmomacc
Arnaldo Toffali, Presidente Ordine Architetti di Verona

PREMIAZIONE
Tutti i progetti premiati, insieme a quelli ritenuti meritevoli di menzione o segnalazione, saranno esposti in una mostra nel Padiglione n.1 e i premi e le menzioni saranno consegnati durante un’apposita cerimonia organizzata all’interno degli eventi culturali che ivi si svolgeranno nel periodo della Fiera di Marmomacc dal 24 al 27 settembre 2014.
La cerimonia di premiazione sarà inserita in un contesto di lecture e convegni che vedranno la partecipazione di importanti personalità dell’architettura e del design e la presenza dei neo laureati premiati e degli studenti e docenti delle università che partecipano ai lavori del Forum.

Altre informazioni sullo svolgimento e le modalità di partecipazione si possono reperire sui siti degli enti organizzatori: www.architectureanddesign.marmomacc.com; www.vr.archiworld.it.

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5 Settembre 2014

News

BEST COMMUNICATOR AWARD 2014
Il premio al miglior spazio espositivo, quest’anno anche per Abitare il tempo


Piba Marmi © Alice Schillaci, 2013

Giunto con successo alla sua nona edizione, torna anche quest’anno il premio Best Communicator Award dedicato a chi – tra le aziende presenti a Marmomacc – saprà davvero valorizzare l’importanza dello spazio espositivo come mezzo di comunicazione.

Una grande novità arricchirà l’edizione 2014: data la concomitanza tra Marmomacc e Abitare il Tempo – la fiera dedicata all’arredamento e al design di interni – uno dei premi sarà riservato a uno degli espositori di questa seconda manifestazione. Al giorno d’oggi il successo della partecipazione a una fiera è legato sempre più all’efficacia rappresentativa di uno stand, in quanto strumento immediato per trasmettere al pubblico valori e sensazioni legati a un’azienda, prima ancora di presentarne i prodotti.

Come per gli anni precedenti, il Best Communicator Award si avvarrà di una giuria di esperti scelti tra i massimi rappresentanti nei settori dell’arte, dell’architettura, della cultura e del design. A loro sarà affidato il compito di decidere quali saranno le aziende che avranno saputo interpretare nel modo più originale e incisivo la propria presenza e la propria qualità produttiva attraverso lo spazio espositivo.


Cava Romana © Alice Schillaci, 2013

I vincitori del Best Communicator Award 2014 saranno annunciati nel corso di una cerimonia di premiazione al termine della prima giornata di manifestazione.

GUARDA LA GALLERY DELL’EDIZIONE 2013

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3 Settembre 2014

News

Inside Marmomacc & Abitare il tempo: LE MOSTRE

SPAZIO FORUM ARENA SANTAMARGHERITATM
a cura di Giorgio Canale

Architettura flessibile, avvolgente e modulare. Questa è la sintesi dell’idea che sta alla base di un progetto che non sia solo scenografico, ma capace di rispondere a molteplici utilizzi e precise esigenze pratiche (come ad esempio i ridotti tempi di allestimento e la possibilità di essere riproposto in altri luoghi e altre conformazioni).
SPAZIO FORUM_ARENA_SANTAMARGHERITATM si presenterà al pubblico di MARMOMACC e ABITARE IL TEMPO come un’ideale scenografia areniana, destinata a divenire “arena” di incontri e appuntamenti sul tema del design, dell’architettura e della cultura della pietra.

AT HOME
a cura di Giuseppe Viganò

La mostra “At Home” rappresenta una dimostrazione concreta di quelle che sono le potenzialità del marmo, rapportato all’arredo e alle finiture d’interni.
Una mostra pensata per permettere al settore litico di affermarsi all’interno del panorama internazionale del design d’arredo dove il protagonista sarà il marmo, sia preso nella sua unicità che in connubio con altri materiali.
Non un’installazione autocelebrativa quindi, ma un input per superare il concetto di marmo come un materiale prettamente scultoreo in favore di una funzione quotidiana che si esprima attraverso soluzioni d’arredo utilizzabili, fruibili e realmente possibili

DESIGN E TECNOLOGIA
a cura di Raffaello Galiotto

La mostra Design e Tecnologia organizzata da Veronafiere, ha lo scopo di evidenziare l’eccellenza tecnologica, la capacità di trasformazione e la creatività del settore lapideo italiano.
Le opere, saranno prodotte in collaborazione tra aziende di diversa specializzazione: di produzione dei macchinari, di lavorazione del marmo, di fornitura della materia prima; in tal modo verrà coinvolta tutta la filiera produttiva del settore lapideo.
Gli elementi lavorati, rappresentativi delle infinite possibili variazioni creative a cui la pietra si offre e delle sofisticate capacità delle macchine odierne, saranno esposti in un percorso che illustrerà il processo realizzativo e le complessità di ciascuna opera, all’interno del Padiglione n. 1.

LUXURY & RELAX LIVING
Design Massimiliano Caviasca
Collaboratori: Andrea Margonari, Marcelo Ridolfi

Abitare il Tempo 2014 ospiterà nel padiglione 1 il progetto Luxury & Relax Living disegnato da Massimiliano Caviasca con l’obiettivo di mostrare come possa avvenire l’integrazione della pietra all’interno di alcuni ambienti dedicati al benessere della persona e al relax quotidiano. I bagni domestici, dunque, diventano il luogo ove effettuare una ricerca che coniughi un design di eccellenza con la riscoperta del benessere del corpo.
Il design per il Relax si mette a disposizione di materiali come legno, ottone, vetro, pietra che, coniugati fra loro, esprimono un senso innovativo di Lusso in ambienti indispensabili per il vivere quotidiano.

RENZO PIANO E MALTA
Una inedita facciata in pietra per il Nuovo Parlamento
a cura di Angelo Bertolazzi, Vincenzo Pavan

Nel 2008 lo Studio Renzo Piano Building Workshop ha avviato il progetto “Valletta City Gate”, con il quale è stato ripensato l’accesso al centro storico della capitale maltese. Il complesso è costituito dagli edifici del nuovo Parlamento maltese, dal recupero delle rovine dell’adiacente Opera House e della nuova porta della città di Valletta.
sarà allestita nel Padiglione n.1, una mostra che illustrerà la storia del progetto con foto e disegni sul processo di ideazione della facciata, seguendo il percorso della pietra dalla cava al cantiere. La mostra sarà completata da elementi lapidei in scala 1:1 usati nel progetto maltese con cui mostrare il processo di ingegnerizzazione dei dettagli e di lavorazione della pietra.

STEREOTOMIC DESIGN
a cura di Giuseppe Fallacara, DICAR Politecnico di Bari

Parlare di progettazione stereotomica significa assumere un paradigma teorico/pratico di riferimento atto alla realizzazione di architetture concepite secondo l’utilizzo di sistemi e/o elementi architettonici voltati resistenti per forma costituiti da unità discrete e giuntate a secco. Tale paradigma è ascrivibile alle tecniche tradizionali del costruire, specificamente in pietra e legno, ove il concetto del legamento delle parti costituenti la fabbrica rappresenta la cifra distintiva del carattere e dell’espressività architettonica. La stereotomia oggi è purtroppo assente sia dalla pratica costruttiva sia dagli insegnamenti scolastici, risultando solo l’oggetto di parziali e isolate ricerche nell’alveo della storia della costruzione. La presente esposizione s’interroga fondamentalmente sulla possibilità di riannodare il filo tagliato delle ricerche sulla costruzione in pietra da taglio ricalcando le trame smagliate della cultura stereotomica al fine di riconsegnare la spinta creativa, in essa congenita, alla progettazione architettonica contemporanea. Le argomentazioni addotte dimostrano l’assoluta vitalità della lezione stereotomica proiettata, forse, in un nuovo avvenire.

VERTICALITA’ LITICHE
a cura di Claudio Alessandri, Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan
Università di Ferrara – CDL di Design del Prodotto Industriale

La mostra raccoglie una serie di prototipi in pietra di elementi di “design architettonico” selezionati dai progetti prodotti dagli studenti del Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale dell’Università di Ferrara.
I prototipi, frutto dell’assidua collaborazione tra il Dipartimento di Architettura di Ferrara e numerose aziende italiane del settore lapideo, sono stati realizzati al vero nel corso dell’Anno Accademico 2013-2014 e saranno esposti nella 49° Marmomacc.

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2 Settembre 2014

News

LIVING STONE L’eccellenza del made in Italy e i grandi architetti iberici

LIVING STONE
L’eccellenza del made in Italy e i grandi architetti iberici

a cura di Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan, Damiano Steccanella

Mostra di sperimentazione e creatività organizzata da Veronafiere, per promuovere e arricchire le capacità creative delle aziende italiane del settore del marmo, e per sensibilizzare gli architetti e i designer all’uso dei materiali litici.
L’evento consiste in una mostra tematica di installazioni o microarchitetture progettate da architetti della prestigiosa “scuola” iberica per aziende italiane leader del settore che ne cureranno la realizzazione all’interno del Padiglione n. 1, interamente dedicato agli eventi culturali di Marmomacc.

Le installazioni, prodotte dalla collaborazione tra architetti e aziende, saranno ispirate al tema della casa con patio, ossia a una riflessione sulla abitazione mediterranea e atlantica in pietra, una tipologia che ha radici nelle culture locali di diverse aree.
Il layout generale di progetto è formato da quattro “lotti” di mq. 60, affiancati da un’area patio di circa mq. 30, disposti intorno a uno spazio centrale a giardino.

Le case-patio saranno pensate per rivelare nuove qualità e potenzialità dei materiali litici e per mostrare le capacità di lavorazione delle aziende partecipanti, delle quali costituiscono anche il luogo di accoglienza dei visitatori e dei clienti.

Gli architetti invitati e le aziende partecipanti sono:
Manuel Aires Mateus con Grassi Pietre
Josep Miàs con Travertino Sant’Andrea
Eduardo Souto De Moura con Piba Marmi
Benedetta Tagliabue con Decormarmi

La mostra, che costituirà il cuore degli spazi culturali, mira a realizzare delle esperienze di integrazione tra architettura e design attraverso l’opera di prestigiose figure di notorietà internazionale capaci di interpretare la pietra in modo creativo e di aprire la sperimentazione di questo materiale verso nuove frontiere.

Il coinvolgimento di illustri progettisti europei corrisponde inoltre all’obiettivo di coniugare le straordinarie qualità di professionalità e saper fare delle aziende italiane con le più importanti tendenze contemporanee dell’architettura e del design europee, di cui l’area iberica rappresenta la punta più avanzata.

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