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14 Settembre 2007

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Network Tecnologici

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SITdA, come si legge nella Missione della società scientifica, è stata fondata con lo scopo di costituire un’ampia ed inclusiva rete di docenti, ricercatori e cultori della tecnologia dell’architettura.
Attraverso le diverse iniziative di SITdA, tale rete umana “Promuove, sviluppa e divulga iniziative e ricerche di alto profilo in tutte le aree della Tecnologia dell’Architettura. Stimola l’attenzione pubblica sul valore sociale, culturale, economico e politico della ricerca tecnologica nell’architettura. Offre accesso ad una pluralità di soggetti istituzionali, alle comunità accademiche, a quelle tecniche e imprenditoriali, nonchè al vasto pubblico e ai media, nei confronti di un vasto corpo di conoscenze e informazioni scientifiche, per contribuire a definire i termini di riferimento del dibattito sulla qualità dell’ambiente costruito.”
Per assolvere efficacemente e con successo a tali compiti è necessario che i membri di tale comunità, riguardabile come un Network, acquisiscano progressivamente una crescente automotivazione alla partecipazione del progetto generale e una determinazione allo sviluppo di relazioni e contenuti specifici.

Le ragioni intrinseche del Network Tecnologi
Più volte in questi ultimi mesi ci siamo indagati sulle motivazioni di fondo, di natura personale, per un impegno alla prefigurazione del Network Tecnologi e quali fra queste, eventualmente, condivisibili con gli altri membri fondatori della Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura.
Per giustificare e interpretare l’entusiasmo d’avvio abbiamo scomodato, ad un certo punto, uno stato emotivo interiore portatore di senso, quasi collegabile al concetto di felicitas, o quantomeno di empatia per le opportunità, gli accadimenti della vita activa.
Riflettere sui valori e i diversi “ingredienti” della vita – approfonditi ormai anche all’interno delle teorie economiche evolvendo l’approccio classico – significa, ricollegarsi a due categorie fondamentali affatto omogenee: i beni relazionali, con i loro valori intrinseci e gli artefatti (fisici quali le merci, o anche di natura immateriale quali risultati, successo, notorietà) che sempre più cercano di surrogare i primi attraverso i loro valori estrinseci.
Nella ricerca e nell’accesso agli artefatti il comportamento può essere valutato prevalentemente, se non esclusivamente, un fatto strumentale, un mezzo attraverso cui raggiungere obiettivi personali o di gruppo. Ciò che conta sono i risultati acquisiti, o acquisibili.
Differentemente esistono esperienze in cui il comportamento umano non è unicamente strumentale ma diventa, per larghi tratti, un valore e un fine in sè, mosso ed alimentato empaticamente da motivazioni interiori.
Fra i valori intrinseci possiamo indicare sicuramente gli atti partecipativi ai beni relazionali (polis, comunità, volontariato, famiglia, amicizia…) nei quali risulta difficile disgiungere il comportamento (mezzo) dal risultato (scopo) in quanto il primo conferisce senso al secondo e il secondo orienta il primo.
È questa l’idea-forza posta, prima di ogni altra motivazione, alla base del nostro lavoro e che ci auguriamo possa essere condivisa dagli altri membri di SITdA dando vita alla costituzione e al consolidamento della comunità fondativa d’origine (quella del settore disciplinare ICAR 12) ri-organizzata nelle forme sociali del Network. Un Network che valutiamo come un “bene-relazionale” che vale in sè per i legami umani intrinseci e le condivisioni di conoscenze arricchenti che può dischiudere.
La partecipazione alla prefigurazione e allo sviluppo del Network Tecnologi è coinvolgimento alla condivisione del processo e delle scelte culturali che saranno poste dall’Associazione. Chiaramente la partecipazione comporta impegno e consumo di una parte del proprio tempo.
Può sorgere naturale, allora, la domanda: perchè devolvere tempo, lavoro, competenze ad un progetto collettivo senza evidenti, immediati e diretti ritorni personali ?
In realtà, oltre al valore intrinseco connesso alla partecipazione del bene relazionale, riteniamo esista – sia pur in forma intangibile – una sorta di “remunerazione” in termini di affinamento e crescita delle competenze personali interagendo all’interno delle attività e delle relazioni di un progetto identitario complesso, culturalmente ambizioso.

Le ragioni estrinseche del Network Tecnologi
Affrontare la competizione dell’attuale economia della conoscenza significa intravedere delle mete, lanciare delle sfide e assumere degli impegni e delle scelte utili a raggiungere gli obiettivi prefissati.
SITdA sembra volersi inserire, coscientemente, all’interno dell’orizzonte culturale che il nuovo millennio consegna su scala globale alle società avanzate quando inscrive nell’incipit del manifesto della sua costituzione i seguenti obiettivi:
“Promuovere la tecnologia dell’architettura, i suoi concetti guida, le sue innovazioni e le sue sfide, nei confronti dei soggetti istituzionali: ministeri, regioni, enti pubblici, enti locali, istituti di ricerca, nonchè nei confronti di enti, aziende e associazioni private.
Sostenere la cultura della ricerca nella tecnologia dell’architettura in Italia, attraverso la creazione di un ampio e inclusivo network di accademici strutturati nell’area disciplinare, offrendo risorse informative per la formazione e la qualificazione dei giovani ricercatori e incoraggiando l’esplorazione di aree emergenti dell’innovazione tecnologica in architettura, anche promuovendo ricerche di carattere teorico e applicativo.
Collaborare alla ricerca internazionale negli ambiti interessati e correlati alle tecnologie dell’architettura e all’innovazione nelle costruzioni, attraverso incontri per lo scambio di idee, rigorosi processi di valutazione dei contributi scientifici, coltivando i collegamenti con organizzazioni e istituzioni operanti a livello internazionale.”
Ma a porsi degli obiettivi, a lanciare le sfide sono sempre degli uomini e nel caso di SITdA i suoi soci_membri, molti dei quali già noti – riuniti “in linea teorica” in una comunità scientifica di natura accademica – e molti altri ancora da “rintracciare”, “raggiungere”, coinvolgere all’iniziativa, attivi nella società civile, produttiva, culturale, istituzionale.
È questo il compito che si sta davanti, un impegno di tutti i membri di SITdA.
Il Comitato Tecnico non potrà essere che un catalizzatore e un volano temporalizzato per attivare il processo aggregativo ed organizzativo iniziale.
L’obiettivo principale del Network Tecnologi è quello di incentivare, consolidando e strutturando rapporti e relazioni già esistenti o creando nuovi ponti e collegamenti, pratiche di scambio e collaborazione, sviluppo di progetti e ricerche scientifiche.
Il primo passo è tentare di coinvolgere i membri del Network, ricevendone attenzione e sollecitazioni, in vista del superamento delle diffidenze e delle inerzie alle pratiche collaborative nella produzione di contenuti e di progettualità di rete, necessarie all’attivazione d’origine di quel processo capace di suscitare confronti, condivisione di conoscenze, prefigurazione di iniziative in nome (e per conto) di una società scientifica quale vuole essere SITdA.
Il secondo passo, da effettuare in tempi ravvicinati, è l’evoluzione della piattaforma tecnologica di rete, quale infrastruttura e canale di comunicazione in grado di assicurare connessioni efficaci e condivisione di contenuti.
Alla piattaforma digitale di rete, con ruolo di spazio relazionale e comunicativo, sarà nel tempo associata una Rivista a stampa poste nell’insieme a rappresentare gli organi scientifici di accreditamento: canali di social networking, di medium comunicativi per la produzione e ridistribuzione dei contenuti culturali di SITdA.
Il mettere in atto un dialogo tra intelligenze e competenze diverse per un irradiamento nel Paese di una visione attualizzata della tecnologia dell’architettura si inscrive nella consapevolezza della irriducibile dimensione corale (e sempre più interdisciplinare e transdisciplinare) della ricerca scientifica contemporanea offrendo un circuito di condivisione a chi lo voglia partecipare.
In un momento storico (e purtroppo lungo) di crisi di intelligenze qual è quello attuale per la società italiana ogni Istituzione è ciò che “crea” e “mette in essere”. Il Network Tecnologici potrebbe provare a farsi sentire (costituendo ambito di sedimentazione, di elaborazione di linee di ricerca, ipotesi di lavoro ecc.) nel valore potenziale della sua massa critica interna e, a breve, anche esterna – come una presenza nuova e come risorsa per il settore e i suoi potenziali interlocutori istituzionali.

Il Netwok Tecnologi in rete
Il fenomeno recentemente esploso del social network – nella visione di spazio relazionale prodotto dall’incontro di molte persone che si esprimono attraverso un medium condiviso scambiandosi informazioni, contatti, artefatti culturali – riproduce le logiche di comunicazione e di fiducia dei gruppi sociali “trascinandole” e “ricollocandole” in ambienti virtuali potenti e pervasivi capaci di favorire relazioni condivise (e arricchenti) al di fuori di limitazioni di tempo e di spazio. Quel tempo e quello spazio profondamente cambiati negli ultimi venti anni proprio dal virtuale digitale, dalla velocità e fluidità dell’informazione, dall’interattività a distanza.
La fusione dei concetti di comunità e connessione, come sappiamo, ha oggi un nome preciso: connettività. La connettività è l’opportunità che l’attuale livello della tecnologia mette a disposizione dell’individuo contemporaneo “relazionandolo” ed “integrandolo” in una comunità in grado di produrre, scambiare, condividere informazioni; un modo di partecipare alla rivoluzione in atto dei sistemi di comunicazione rivolto a recuperare una “cittadinanza” e una pratica di ri-utilizzo attivo delle tecnologie per sviluppare pratiche di interazione legate alla visione del social networking, rafforzative e non sostitutive delle relazioni dirette e frontali all’interno delle comunità: in tal senso si recupera l’accezione scolastica di virtualità come potenzialità operativa, e dunque non sostitutiva di quest’ultima.
Anche il Network Tecnologi, comunità accademica e scientifica nazionale e, al futuro prossimo, internazionale – può sperimentare l’orizzonte e le opportunità della connettività di rete.

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Lo spazio di visualizzazione dinamica e processuale dei contenuti, delle azioni_interazioni dei membri del Network Tecnologi può essere aperto sulla rete di internet in un ambiente di registrazione, accumulo, capitalizzazione e condivisione di contenuti identificabile nel web site istituzionale della società scientifica riguardabile come baricentro pulsante della comunità, articolato in aree istituzionali, in agenda, in blog, in progetti scientifici, in banche dati bibliografiche ecc.; a questo spazio la connettività della rete assicura i flussi complessi di relazione e di scambio. Sarà qui possibile:
– visualizzare e condividere competenze, risorse e contenuti (di origine individuale, di gruppo o collettive) in auto produzione e distribuzione
– ridurre il concetto di distanza e di “dispersione” territoriale, rafforzando i rapporti soprattutto fra coloro che più raramente si frequentano per motivi di lontananza
– ottimizzare e tesaurizzare i plus di rete in quanto canali comunicativi complessi e multipolari con elaborazione parallela dell’informazione e feedback continuo
– amplificare le connessioni relazionali e contribuire ad un ambiente stimolante e creativo
– gestire i contenuti prodotti dal Network Tecnologi nei loro valori di beni economici e di attrattività attraverso l’ipotesi di un sapere liberato da titolarità dell’editoria proprietaria
– radicare e consolidare l’identità di SITdA e i valori stessi dei progetti della società scientifica.

Livelli partecipativi
Il Network Tecnologi in rete può essere “spinto” verso un processo altamente in-formativo, auto-formativo e relazionale sviluppando nel tempo azioni utili al consolidamento dell’identità della Comunità SITdA che si orienta dinamicamente verso un sistema di scelte, di progetti, di azioni.
La processualità della sedimentazione della coscienza e delle potenzialità del Network, da ricercare in un circuito ampio ed articolato di opinione, è indirizzabile alla creazione di una rete attiva di intelligenze in grado di esprimersi liberamente in forma individuale, in gruppo o collettivamente.
Nei progetti di rete ad alta partecipazione la visione del tradizionale concetto di gestione centrale (o quella di poli chiusi ed autoreferenziali) non ha più ragione di esistere a favore di una filosofia collaborativa a guadagno condiviso qual è quella che permea la parte migliore e più innovativa delle comunità scientifiche e culturali in Rete. La collaborazione e il valore del collettivo, tipici di ogni processo di social network, spinge ad affrontare con più slancio e determinazione sfide e progetti. La filosofia dei valori condivisi presuppone interazioni ed azioni che si producono lungo i canali comunicativi attraverso cui ciascuno dona (o scambia) qualcosa e ciascuno ne guadagna qualcosa dalla capitalizzazione comune delle informazioni e della conoscenza.
Abbiamo provato a prefigurare uno scenario di connettività per SITdA in cui human Network, Comunità, connessione si fondono dando vita a un processo unitario e condiviso.
Per il quadro culturale dell’Italia, riteniamo, si tratterebbe di una vera innovazione in quanto sono poco diffuse le piattaforme abilitanti di social networking e i progetti sviluppati in rete sono patrimonio di ambienti ristretti e di piccoli gruppi.
La partecipazione alla vita del Network Tecnologi attraverso la produzione di contenuti, la condivisone di iniziative scientifiche è vista e prefigurata attraverso un approccio aperto che presuppone un modello collaborativo e paritetico fra i membri del Network. Il processo di costruzione del progetto culturale (fondazione, sviluppo e capitalizzazione di contenuti in rete) si articola su tre livelli di contribuzione: individuale, di gruppo, collettivo.

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Il primo livello è individuale. Si riserva, in questo caso, un assoluta “attribuzione” dei contenuti prodotti dal singolo membro del Network, associandoli alla sua personale reputazione. Siamo di fronte alla forma tradizonale di produzione di artefatti culturali; questi ultimi si stratificano e si diffondono, però, nel caso specifico, in uno spazio comunicativo molto particolare e diverso.
Al processo di produzione di contenuti si associano infatti gli atti nuovi ed autonomi della editazione, della trasmissione e ridistribuzione elettronica, della stessa titolarità proprietaria nello spazio della Rete. Il modello tradizionale si è trasformato; il valore (anche “economico”) dei contenuti, della conoscenza non ha più una regime proprietario esterno (l’editore tradizionale) ma rimane valore e patrimonio dell’autore che lo condivide (all’interno e all’esterno Network) e lo consegna alla capitalizzazione dello spazio editoriale di SITdA.
Il secondo livello di contribuzione è di gruppo. Aggregando competenze, creando relazioni i gruppi interpretano le potenzialità completamente nuove del Network Tecnologi. È il caso in cui singoli componenti si aggregano in team per lo sviluppo di ricerche, studi, progetti valorizzando conoscenze e professionalità diverse riportando poi i risultati di lavoro in rete per la loro condivisione e diffusione.
Questo livello impone, a chi vi partecipa, una maggiore finalizzazione alle mission condivise di una parte della propria autonomia e personalità, e il cumulo di intelligenze e l’aumento della creatività che si sviluppano in un ambiente collaborativo offrono ai team i vantaggi tipici dell’effetto squadra.
Il terzo livello dell’essere in rete dei membri del Network Tecnologi è quello della comunità. Sia pur agenti singolarmente o riuniti in gruppo, tutti i partecipanti attivi nel processo di social networking producono uno sull’altro contenuti creando valore che va ad accumularsi nel tempo, ricadendo con i sui benefici sia sui produttori specifici che sulla comunità rappresentata da SITdA.

Il volano del Network | Redazione territoriale di rete
All’interno di quella che è la strategia di fondo del Network Tecnologi, orientata a promuovere relazioni e condivisione di percorsi culturali e scientifici a tutti membri senza esclusione alcuna, si ravvisa la necessità – soprattutto nella fase di avvio del processo di connettività – di individuare, sulla maglia della geografia multipolare delle Università che hanno aderito a SITdA, una serie di membri fortemente motivati allo sviluppo del progetto del Network e alla creazione dei contenuti di partenza da condividere in rete.
L’idea di fondo è la prefigurazione di una redazione, aperta e spazializzata territorialmente nel Paese, capace di essere rappresentativa di tutte le Università che hanno aderito al progetto SITdA. La dislocazione delle Facoltà di Architettura sui diversi territori regionali copre quasi interamente il Paese con l’eccezione delle regioni Basilicata, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Valle d’Aosta.

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Si punta, in particolare, all’individuazione e alla messa in connessione di membri di SITdA interessati alla produzione di contenuti.
Ogni singolo nodo della redazione rappresenta un punto di riferimento, di organizzazione e di proposizione decentrata che converge verso la struttura degli organi elettivi (o loro delegati) di SITdA.
Nodi interconnessi fra loro e caratterizzati alla massima agilità e flessibilità di proposizione e implementazione del blog e/o dei progetti scientifici in rete che nel tempo saranno sviluppati.
I compiti della redazione in rete possono essere schematizzati:
– partecipazione attiva al monitoraggio e alla produzione dei contenuti da editare all’interno del web site Tecnologi.net
– comunicazione ed interazione interna al polo di Facoltà di riferimento
– attività di coinvolgimento alla produzione di contenuti e di progettualità rispetto agli altri membri SITdA della Facoltà di riferimento.
L’obiettivo strategico della redazione di rete è di generare contenuti, idee, proposizioni, interazioni, immaginazioni e motivazioni più sentite.
Il successo del progetto digitale (e anche di quello più generale SITdA) sarà legato alla capacità di saper rispondere alla domanda personale di senso (ma anche a quella che potrebbe essere posta dall’esterno): “che cosa ci faccio qui, in questo progetto”?
La redazione del Network Tecnologi, quindi, come gruppo coeso ed aperto di membri che voglia assumersi la responsabilità di animare il progetto dei contenuti e, insieme a questi, anche lo sviluppo delle relazioni interpersonali con le soddisfazioni – future – del successo (o la delusione del fallimento) dell’iniziativa culturale.
I nodi della Redazione di rete sono di seguito elencati:

POLITECNICO DI TORINO | Facoltà di Architettura
POLITECNICO DI MILANO | Facoltà di Architettura e Società
UNIVERSITA’ DI UDINE | Facoltà di Ingegneria
UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI FERRARA | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI GENOVA | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA | Facoltà di Architettura di Cesena
UNIVERSITA’ DI FIRENZE | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI CAMERINO | Facoltà di Architettura di Ascoli
UNIVERSITA’ DI CHIETI | Facoltà di Architettura di Pescara
UNIVERSITA’ DI ROMA La Sapienza | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI ROMA TRE | Facoltà di Architettura
POLITECNICO DI BARI | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI NAPOLI Federico II | Facoltà di Architettura
SECONDA UNIVERSITA’ DI NAPOLI | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI REGGIO CALABRIA | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI PALERMO | Facoltà di Architettura
UNIVERSITA’ DI CATANIA | Facoltà di Architettura di Siracusa

I poli di rete si identificano attraverso un autonomo e paritetico valore propositivo e comunicativo. I loro compiti attengono:
– produzione contenuti del progetto digitale SITdA
– coinvolgimento alla produzione di contenuti
– comunicazione interna alle singole sedi
– editazione contenuti on web
L’organizzazione dei poli della redazione di rete è prefigurata attraverso nuclei di membri SITdA da individuare all’interno dei soci ordinari con un coordinamento delle attività svolto dagli organi direttivi di SITdA (o suoi delegati).

L’architettura dei Network
Nello sviluppare un network sociale è fondamentale valutare l’assetto costitutivo ed organizzativo di partenza, le relazioni e le interazioni sviluppabili, la sua flessibilità evolutiva nel tempo.
Il Network Tecnologi trova la sua architettura nella struttura organizzativa e relazionale dei soci che formano l’human network d’avvio.
Le classi dei soci contemplate dallo Statuto sono quattro ma, sostanzialmente, riconducibili – quanto a tipologie di profilo – a tre categorie:
– soci ordinari (inclusivi dei soci fondatori)
– soci onorari e benemeriti
– soci sostenitori.

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Soffermarsi brevemente sui profili delle classi dei soci può essere utile per iniziare a delineare i caratteri del Network Tecnologi offrendo una fotografia del momento fondativo ed aprire la riflessione sulle potenzialità evolutive e strategie future.
Omogenea, e identificata in partenza – almeno al momento -, risulta la categoria relativa ai soci ordinari, formata da docenti, ricercatori di ruolo, dottori di ricerca del settore disciplinare della Tecnologia dell’Architettura ICAR 12.
È prevista la possibilità di uno “slargamento” dell’area dei soci ordinari con “altre immissioni”: “Possono ottenere l’iscrizione – si legge nello Statuto – come soci ordinari anche persone che non rientrino nelle categorie precedenti e che per loro formazione scientifica o tecnica, o per la loro esperienza aziendale o per la loro attività professionale attuale rientrano tra i cultori delle discipline dell’area della Tecnologia dell’Architettura.”
Dalla politica che verrà adottata per tali immissioni – più o meno indirizzata nel futuro ad “aprire” e “diversificare” rispetto al nucleo d’origine di natura accademica di SITdA – ne deriverà, chiaramente, un’articolazione della compagine delle figure e dei profili presenti nella categoria dei soci ordinari, destinata ad essere, molto probabilmente, quella più numerosa.
La seconda categoria inerente i soci onorari e benemeriti, sarà alimenterà “per chiamata” coinvolgendo al progetto e alle iniziative della società scientifica: “esponenti del mondo culturale e professionale, italiani e stranieri, che si siano particolarmente distinti nell’ambito disciplinare della Tecnologia dell’Architettura”.
Questa classe di soci sembra potersi leggere come una sorta di comitato scientifico onorario internazionale, in cui, a fianco dei “padri benemeriti” italiani dell’area disciplinare della Tecnologia dell’Architettura, potranno aggiungersi quanti oggi nell’operatività o nell’approccio teorico rappresentano riferimenti significativi rispetto alle linee di sviluppo precisate nella Missione di SITdA
La proiezione questa classe di soci onorari verso l’orizzonte transnazionale appare fondamentale, sia per i valori intrinseci di apertura a scambi culturali vasti su base globale, sia per quelli eminentemente strategici di attrattività esercitabile da personaggi di comprovata reputazione.
La terza categoria dei soci dell’Associazione è quella dei soci sostenitori: “Istituzioni scientifiche, Società, Enti pubblici o privati, Istituzioni ed Associazioni culturali e professionali”. L’iscrizione avviene – in questo caso – per domanda e su parere favorevole del Comitato Tecnico SITdA. Questa classe di soci rappresenta, indubbiamente, il ponte di collegamento e radicamento nella realtà istituzionale, culturale, produttiva, professionale del Paese.

Alfonso Acocella

Il 15 settembre si terrà a Lecco il

2° Workshop SITdA
Verso la Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura

Politecnico di Milano
Polo Regionale di Lecco
Via Marco D’Oggiono 18/A Lecco

Tutte le informazioni e il programma su Tecnologi.net

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