29 Agosto 2007
Letture
“The stone comes to life” di Fiorino Filippi
Le più recenti architetture d’esterni firmate Odorizzi Porfidi, situate dall’Italia ai più diversi paesi del mondo, mostrano le qualità molteplici e versatili del porfido trentino. Le illustra l’architetto Fiorino Filippi, già autore di molteplici volumi dedicati alla pietra trentina, grazie alla personale conoscenza del materiale dalla cava alla messa in opera.
Il porfido ne risulta sicuramente come uno dei più importanti materiali lapidei da utilizzare in esterno per opere di pavimentazione e arredo urbano. “È ben dimostrato – suggerisce l’autore – dagli studi a riguardo e dalla percezione di tutti che il dettaglio urbano, inteso come quell’insieme di particolari di qualsiasi genere che sono quasi costantemente sotto gli occhi di ciascuno, è il tramite più diretto e partecipe attraverso il quale i nostri sensi vengono in contatto con lo scenario urbano”. In quest’ottica la pietra trentina non solo si mostra sensibile alle istanze del paesaggio urbano e della comunità ma è anche, grazie al suo linguaggio universale, collegamento diretto con “l’immaginario simbolico, con l’archetipo del costruito e delle città costruite nei secoli di storia”.
Nell’essenziale introduzione al volume, è Tiziano Odorizzi direttore generale del Gruppo, a dedicare “alle sue genti” la pubblicazione, ricordando la tradizione del materiale ed il lavoro collettivo di generazioni che hanno fatto di una attività artigianale una professionalità moderna importante a livello internazionale. “Nati contadini in una terra aspra e avara, via via si sono trasformati in operai specializzati nell’estrazione e lavorazione di quell’umile ed al tempo stesso preziosa, pietra che è il porfido. Pazientemente tutta una generazione si è data da fare per conoscere, imparare, lavorare, preparare, intraprendere ed organizzare il proprio lavoro ed il proprio futuro, sempre con grande impegno e molto sudore. Sono nate cooperative e diverse imprese: col tempo si sono perfezionati i mezzi di produzione e ampliati a dismisura i mercati. Quegli uomini dal doppio lavoro di cava e nei campi, hanno dato inizio ad uno dei comparti economici più rilevanti del Trentino e uno dei poli di lavorazione della pietra più importanti d’Italia.”
Dall’Italia la precisione nella lavorazione del porfido si è mossa verso localizzazioni lontane, i casi studio illustrati nel volume ne sono esempio. Interessante come l’autore definisca il processo di globalizzazione dei mercati che caratterizza il tempo presente, come una “creolizzazione” di pietre e tecniche di lavorazione, “non da intendersi come un inquinamento degli elementi di paesaggio, bensì, come era nell’antichità, una ulteriore possibilità, uno scrigno prezioso da cui estrarre ed utilizzare materiali più ricchi e appropriati”.
Con immagini, schede, disegni progettuali e appropriati testi di accompagnamento ricchi di informazioni tecniche, si susseguono nel volume le descrizioni delle opere di studio. Alcune delle note opere di Renzo Piano hanno eletto a materiale idoneo alle scritture pavimentali che ne fanno da scenario basamentale e contestualizzazione storica, il cubetto di porfido posto in opera con figurazioni tradizionali – la Sede della Banca Popolare di Lodi, il Barilla Center e L’Auditorium Niccolò Paganini a Parma.
Altri interventi in piazze storiche d’Italia come per Sant’Agata Bolognese dove il progettista è lo stesso architetto Filippi, Piazza Torelli di Solferino di Mantova per Archiplan associati, la Piazza del Municipio di Belluno per Roberto Ben, Studiotre associati per quella di Pieve di Cadore e per gli spazi del complesso termale di Comano. Porfido in lastre per l’intervento di Studiocinque Architetti a Thiene, per le pavimentazioni a pochi passi dal colonnato di Bernini a Città del Vaticano per lo Studio Keller; non mancano le realizzazioni in interventi di nuova costruzione a Casalecchio per Gallotti Spa, presso il cimitero di Bolzano per Studio AIG, per la palestra di Pergine Valsugana dell’architetto De Pretis,il centro culturale di Dobbiaco di Amplatz e Biadene architetti, i variegati spazi esterni dell’Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo fino alle aree aperte del nuovo complesso Laguna Palace di Mestre realizzato dal gruppo Venezia Futura con Dhk architetti. In alzato, come lastre montate in facciata ventilata, il profido prende vita presso il Centro di Protezione Civile dell’architetto Bazzanella, proprio a Treni dove il materiale è autoctono.
Il viaggio prosegue oltre in confine nazionale: le nuove colonne della Sagrada Familia a Barcellona di Antoni Gaudì; le pavimentazioni in lastre del De Young Museum di Herzog e De Mauron; per raggiungere poi l’Australia con un intervento a Melbourne; il Giappone con ben quattro interventi, a Tokyo l’Italia Square della stazione di Schiodome, l’Olimpic Center, il Daikanyama Address di Cesar Pelli nonchè le pavimentazioni di una delle office area più importanti del centro. Infine il porfido si sposta sino alle solari piazze di Santa Cruz di Tenerife e di Pacheco in Argentina, le cromie rosso-dorate rigenerando l’immagine della città.
Veronica Dal Buono
Banca Popolare di Lodi di Renzo Piano
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Fiorino Filippi
The stone comes to life
Edizioni Odorizzi, Trento, 2006, pp.126.
28 euro, testo inglese a fronte
www.odorizzi.it