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2 Ottobre 2017

Design litico

YOUNG STONE PROJECT
sperimentazioni di design litico università/aziende

Nell’ambito degli eventi culturali di Marmomac 2017, in continuità con le precedenti edizioni, Veronafiere ha promosso una mostra su esperienze didattiche e di ricerca mirate a sperimentare l’uso di materiali lapidei, svolte nei Dipartimenti di Architettura e Design di Università italiane ed estere in collaborazione con aziende, scuole professionali e d’arte del settore.
La mostra Young Stone Project, che occupa un’area dedicata all’esterno della Hall 1 di Veronafiere, accoglie oggetti e prototipi lapidei prodotti nelle ricerche sviluppate nei corsi di progettazione di alcune università italiane impegnate da alcuni anni, in ambito didattico e nei dottorati di ricerca, sui temi della progettazione con materiali lapidei.
L’esposizione riunisce i prodotti delle ricerche di quattro università, Bari, Ferrara, Pescara, Roma, articolate in vari progetti che, grazie alla collaborazione di numerose aziende hanno consentito a queste istituzioni di portare a Marmomac una trentina di oggetti-prototipo di design realizzati con materiali di diversa provenienza dei principali bacini marmiferi italiani.
Il collegamento tra università e territorio sta funzionando nel settore lapideo grazie all’iniziativa di un gruppo di docenti di architettura e design impegnati nell’inserimento di questi materiali nei loro piani didattici, ma soprattutto all’interesse crescente dimostrato da numerose aziende nei confronti della ricerca universitaria, fino a farsi coinvolgere con entusiasmo in un proficuo scambio di saperi.
Il risultato è dimostrato dalla qualità degli oggetti in mostra nei quali la creatività dei giovani progettisti è stata interpretata in modo efficace nei laboratori delle aziende aderenti alla mostra.
In particolare la progettazione con l’ausilio di nuovi software di disegno tridimensionale e simulazione dei materiali, unita all’impiego di macchine di lavorazione a controllo numerico di marmi e pietre ha consentito di portare l’esperienza didattica su un percorso completo che dal progetto ha trovato il proprio compimento nella realizzazione di oggetti nel materiale lapideo scelto e studiato. Decine di professori e studenti hanno lavorato per la mostra Young Stone Project di Marmomac ai seguenti progetti.

POLITECNICO DI BARI- dICAR Corso di laurea in Disegno Industriale
ATENA Vaso in marmo
studente: Margherita Iacobellis
azienda: Marmistrada

La deformazione ottica è data dall’applicazione di un pattern complesso su una superficie geometrica accuratamente pensata. Il pattern è un susseguirsi di piani slittanti in termini tridimensionali e bidimensionali. La forma del vaso ha il compito di mettere in risalto la stilizzazione di un bacino di estrazione di marmo pugliese presente in zona leccese. Il sistema di capovolgimento del vaso ha l’obiettivo di coinvolgere lo spettatore fornendogli una maggiore consapevolezza del materiale e mettendolo in contatto con esso, l’utente ha la possibilità di conoscere il materiale. Un percorso evolutivo all’interno dei bacini di estrazione pugliese che va dalla pietra grezza al prodotto finito.

POLITECNICO DI BARI- dICAR Corso di laurea in Disegno Industriale
FULCRO Piatto da portata in pietra pugliese
studente: Alessia Angelini
azienda: Ruggiero Marmi

Fulcro è un piatto da portata in pietra pugliese, composto da due elementi autonomi che vuole uscire dai soliti schemi di presentazione del food, soprattutto di alto livello culinario. Si tratta, di fatti, di due zone di impiattamento su cui allestire il piatto; la lastra piana, di forma rettangolare, è quasi sospesa sulla ciotola di base sferica. L’idea è quella di rendere mobili delle componenti che solitamente sono fisse perché l’azione del mangiare sia un’esperienza interessante e non casuale. Mise en place: Risotto scomposto al limone e cipollotto con mix di frutti di mare e pesce pescato in Puglia.

POLITECNICO DI BARI- dICAR Corso di laurea in Disegno Industriale
ROMANIC HOLDERS Portaoggetti da ufficio
studente: Stefania Ancona
azienda: Romagno Marmi

Romanic Holders è un arredo da ufficio. E’ un blocco in pietra avente un profilo ispirato e riadattato di alcune facciate romaniche di chiese pugliesi. Ognuna di queste si distingue per determinati dettagli e per lo stile di appartenenza. Questi dettagli, dunque, vengono riportati nell’oggetto di arredo il quale ha la funzione di porta oggetti da scrivania come penne, matite, gomme, bigliettini da visita, graffette ecc. I blocchi perpendicolari sono adatti per l’appoggio di eventuali fogli, libri e quaderni e possono essere personalizzati in base a gusti ed esigenze. E’ pensato per essere posto a bordo di una scrivania in modo che non sia ingombrante. Per questa ragione è stato pensato per le modiche misure di 56.5 cm di lunghezza per 22.5 cm di larghezza.

POLITECNICO DI BARI – dICAR Corso di Perfezionamento CESAR
T_ABLE (Able – Technology) Tavolo da Salotto
design: Giuseppe Fallacara – New Fundamentals Research Group
in collaborazione con: Generelli, Zanettin
materiale: Marmo Palissandro, Acciaio Inox, Fibra di Carbonio

T_Able è un tavolo da salotto di grandi dimensioni e di grande pregio artistico e materico. Il suo design esalta le capacità tecnologiche e materiche messe in atto per la sua realizzazione:T_Able vuol dire al contempo Tavolo e Able Technology. L’elemento di arredo si compone di due parti: una relativa alla struttura di sostegno del tavolo, e una relativa al top piano tavolo. La parte di sostegno è costituita da una trama di tondini in acciaio inox intrecciati, e la parte top del tavolo è costituita da una lastra in marmo Palissandro fibro-rinforzata con fibra di carbonio. Quest’ultima, di forma ellittica, presenta la parte superiore con il marmo lucidato a vista e la parte inferiore, con finitura lucida delle fibra di carbonio, modellata plasticamente nei sei punti di contatto con la struttura metallica di sostegno. Il prototipo T_Able è una applicazione della ricerca sul tema della pietra sottile fibro-rinforzata sviluppato all’interno del Corso di Perfezionamento CESAR (coordinato dal prof. Giuseppe Fallacara) della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Bari.

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DI FERRARA Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale
FERMO. Tavolino da bar
studenti: Alice Caporale, Francesco Dal Molin
azienda: Scalvini Marmi
materiale: Bianco Carrara, Giallo Veneziano

FERMO. è un tavolino da bar pensato per esterni, perfetto per aperitivi grazie alla sua forma particolare. Presenta, infatti, alloggi per calici e flute, per lo spumantiere e ripiani a varie altezze per gli stuzzichini. Questa disposizione tridimensionale rende FERMO. un tavolo dinamico; il marmo si sviluppa in altezza dando vita ad un’elegante composizione. Il coperchio dello spumanti ere diventa vassoio, permettendo differenti composizioni accentuate da diversi colori.

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DI FERRARA Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale
MARMASOUND Strumento musicale in pietra
studenti: Michelangelo Campigotto, Marina Mazzotti
azienda: Pusterla
materiale: Pietra Basaltina

MarmaSound è uno strumento che, se sfregato o percosso, produce effetti sonori. Ispirati alle opere di Sciola abbiamo sviluppato il progetto con l’intento di liberare il suono (o talvolta rumore) della pietra. Il valore aggiunto che abbiamo attribuito è stato di elaborare tagli che esaltino la tecnica water-jet, perciò un lavoro sulle inclinazioni e profondità. Le profondità dei listelli possiedono le stesse relazioni della scala esatonale. L’oggetto è ricavato da diciotto mattonelle da 50x50x2 cm e riassemblato senza scarti residui.

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DI FERRARA Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale
SAILS Mobile a ripiani
studenti: Eros Tartaglia, Alice Tonelli
azienda: Remuzzi Marmi Bergamo
materiale: Nero Marquina, Bianco Carrara

Sails è un mobile a ripiani sviluppato in altezza totalmente tramite incastri: il nome nasce dalla sua forma slanciata che richiama le geometrie delle vele delle barche. L’espositore viene montato incastrando gli elementi verticali sia alle basi a croce che alle tre lastre orizzontali, sorrette dai tasselli incastrati nella struttura. I decori in alto hanno sia una funzione estetica che strutturale: rendono la parte superiore più leggera e spostano il baricentro in basso. Il ripiano basso è in marmo di Carrara, per garantire ulteriore stabilità alla base grazie al suo peso: gli altri due ripiani sono in rovere.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” CHIETI-PESCARA Dipartimento di Architettura
GL’INSEPARABILI Chaise longue per esterni
designer: Enzo Ceglie
aziende: Progetto Marmi di Talamo Antonio, Palazzo San Gervasio (PZ)
materiali: Marmo di Carrara, acciaio inox, resina pigmentata

La seduta per esterni gl’inseparabili utilizza il marmo sia come linguaggio espressivo che come materia strutturale. la configurazione modulare, realizzata con l’impiego di tre distinti blocchi ad incastro, è tenuta insieme con l’ausilio di tiranti e spine in acciaio inox. è interamente smontabile e rimontabile e gli elementi che la compongono sono stati progettati secondo forme iscrivibili le une nelle altre, con l’obbiettivo di facilitarne il trasporto e snellirne il packaging.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” CHIETI-PESCARA Dipartimento di Architettura
I MONOLITI Lampade per esterni
designer: Enzo Ceglie
azienda: Progetto Marmi di Talamo Antonio, Palazzo San Gervasio
materiali: Marmo di Carrara, acciaio inox, vetro sabbiato

I monoliti, famiglia di lampade per esterni, derivano dalla scomposizione dei tre elementi modulari che costruiscono la seduta gl’inseparabili. In questa trasposizione i gusci di marmo, nelle tre differenti dimensioni, diventano scrigni che avvolgono e custodiscono la luce al loro interno, dandole forma. La collocazione al suolo avviene utilizzando tre delle quattro facce disponibili, così da garantire una apprezzabile varietà morfologica e massima duttilità progettuale e di contestualizzazione del prodotto.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” CHIETI-PESCARA Dipartimento di Architettura
SEDUTA DA CORSA Seduta da esterno
designer: Massimo Russo
azienda: Marmi Sacco, Capaccio | Puglisi Marmi, Pedara
materiali: Marmo di Carrara, Pietra Lavica

Il titolo ironico gioca con due concetti in contrapposizione di cui il progetto fa sintesi: l’idea di staticità evocata dal senso comune della funzione _ seduta e la forte dinamicità della sua forma . Questa seduta è pensata in marmo bianco , ma la sue curve “giocano“ bene anche con marmi di diversi colori , come un nero lucido, ad esaltare le sue forme sinuose e sensuali, Alle due estremità due blocchi regolari per sedute “classiche”, collegati da una parte centrale curva, per una seduta “informale e libera”.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” CHIETI-PESCARA Dipartimento di Architettura
TRILOLAMP Sistema di illuminazione per esterni
designers: Cibelli+Guadagno Architetti
azienda: Parlante Alessandro, Ascoli Satriano
materiali: Fiorito K66 di Apricena, vetro temperato

Sistema di illuminazione per esterni composto da tre oggetti, due a base ovale ed uno a base circolare. Le forme reinterpretano, con un linguaggio contemporaneo, la grammatica dei segni tradizionali ricercati tra le decorazioni delle cattedrali romaniche della Capitanata. Trlolamp usa il Bronzetto di Apricena come materiale principale e il vetro temperato come diffusore. La sorgente luminosa è costituita da una LED STRIP RGB IP65 con gestione remota, posizionata lungo il bordo interno dell’apparecchio.

UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
IL CUBO DEL BINOMIO Seduta in pietra scomponibile
studenti: Livia Angeli, Elena De Luca, Nicoletta Horochowski
in collaborazione: Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio Valpolicella
materiali: Marmi vari

L’idea trae la sua origine dalla formula matematica del cubo del binomio (a+b)3 = a3 +3a2b +3ab2 +b3 che permette di scomporre il cubo di partenza secondo più combinazioni. Ogni elemento che compone il cubo iniziale è una scatola dotata di un coperchio che si può utilizzare come recipiente. La struttura è composta da cinque elementi incastrati tra loro grazie a perni in acciaio, che garantiscono la stabilità e l’equilibrio dei blocchi ad essa agganciati. Un ulteriore punto di forza della proposta risiede nelle infinite combinazioni che si possono realizzare, grazie alla possibilità di affiancare ad un elemento lapideo materiali di uguale spessore, ma minor peso.

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