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24 Giugno 2005

Recensioni

La recensione di Murature Oggi

Il panorama della letteratura architettonica si è da poco arricchito di una nuova imponente opera:
"L’Architettura di Pietra" del professor Alfonso Acocella, docente presso la facoltà di Ferrara, e già autore di numerose ed importanti pubblicazioni riguardanti soprattutto opere in laterizio.
L’obbiettivo dell’ente promotore del volume,e naturalmente dell’autore, è quello di contribuire al rilancio della cultura progettuale e costruttiva della tecnologia lapidea, che nel passato recente è stata in parte "emarginata" a causa dell’invadenza delle tecnologie più moderne.
Ma è anche vero che il repertorio di progetti recenti presentati nel volume, sia per quantità che, soprattutto, per qualità, non danno l’idea che la cultura delle costruzioni in pietra abbia avuto momenti seppur temporanei di flessione.
Infatti l’arco temporale dei progetti in pietra è così vasto e più o meno omogeneo da costituire un unicum nella cultura architettonica. E questo è avvenuto per una miriade di ragioni, le prime delle quali sono senza dubbio l’abbondanza del materiale e la relativa facilità di lavorazione.
Il termine "Pietra" è molto generico, si allarga infatti a tutta la famiglia dei litoidi; ed Acocella in questa opera analizza infatti ogni tipo di pietra, da quelle utilizzate dagli antichi Egizi e
Greci per le loro costruzioni, ai bugnati usate per i palazzi nella Firenze medievale, ai marmi del padiglione di Barcellona di Mies.
Nessuna differenza quindi in base all’origine della materia prima, ma differenziazione in base all’utilizzo dei litoidi; dal materiale grezzo da costruzione, da blocchi lasciati a vista, alle finiture esclusivamente estetiche.
Il volume non è strutturato come un manuale, nè come un saggio nè tanto meno come un repertorio di progetti. Vuole piuttosto essere qualcosa di nuovo, ovvero qualcosa che unisca queste tre categorie della letteratura architettonica e vada a colmare un vuoto esistente nella editoria tecnica, enfatizzando i variegati ed inesauribili valori culturali, costruttivi, espressivi, cromatici, ambientali, di durata, eccetera.
L’opera ci riesce benissimo, in una maniera originale che riesce ad affascinare il lettore.
Il materiale "pietra" viene analizzato non esclusivamente in chiave storica, ma viene diviso e studiato a seconda del suo utilizzo tecnologico. Ecco quindi che i capitoli del libro, dopo una introduzione sulle prime costruzioni in pietra, saranno: Muri, Colonne, Architravi, Archi, Superfici, Coperture, Suolo, Materia.
All’interno di ogni capitolo l’autore illustra la nascita e l’evoluzione delle tecnologie costruttive presentate, utilizzando sia disegni immediatamente chiari che immagini fotografiche delle opere, provenienti in gran parte dallo sterminato archivio personale dell’autore.
Il volume è quindi basato sulla contrapposizione e sul confronto fra le origini, gli archetipi, ed i temi del presente, ovvero come viene utilizzato il materiale ai giorni d’oggi, con un attento sguardo sul panorama architettonico contemporaneo nazionale ed internazionale.
La varietà dei progetti presentati è un’altra delle caratteristiche di questo volume. Come detto si va dalle piramidi egizie agli ultimi eleganti progetti dello svizzero Peter Zumthor passando pwe i marmi del Pantheon.
I progetti dal ‘900 ai giorni nostri invece coprono abbondantemente tutti i filoni estetici e tutte le correnti dell’architettura contemporanea. Questo a testimonianza ulteriore di come nel trascorrere del tempo il materiale "pietra" sia sempre stato attuale e quindi il suo utilizzo non abbia conosciuto "tempi morti".
Del resto il valore che riesce a dare anche nell’architettura contemporanea una superficie continua in pietra, ad esempio, è cosa completamente diversa dalle sensazioni date dai cosiddetti "nuovi materiali".
Quindi se da una parte può essere giustificato il timore delle categorie che per ovvi motivi hanno a che fare con le pietre, espresso appunto nella nota introduttiva, dall’altra parte ci deve essere quella consapevolezza, confermata dalla storia dell’architettura, che la duttilità di questo materiale e del suo utilizzo non è riproducibile da nessun altro prodotto.
I progetti presentati sono costituiti da una piccola ma esauriente scheda introduttiva, e presentano disegni e una gran quantità di immagini fotografiche. La densità di informazioni testuali, grafiche ed iconografiche sono inoltre presentate in una semplice ma elegante veste minimale, opera di Massimo Pucci, che riesce a catalizzare ulteriormente l’attenzione del lettore sull’opera.
Come detto il volume costituisce al momento un evento unico nel panorama editoriale, per contenuti e forme. L’autore è voluto andare oltre. L’immediato successo e la curiosità che è nata attorno al libro hanno fatto nascere nell’autore e nel suo staff la voglia di dialogo, di un dibattito sulla pietra fra gli addetti al settore.
È stato quindi creato un sito architetturapietra2.sviluppo.lunet.it che vuole essere un luogo di scambio, d’incontro dei membri della community dove potersi scambiare informazioni, una piazza virtuale insomma. Il blog_forum raccoglie già le recensioni del volume che sono state pubblicate sia su riviste cartacee che sulle cosiddette web-zine. Inoltre visitatori potranno inserire messaggi, commenti, insomma discutere di architettura ed in particolare dell’architettura fatta con la pietra. Un evento originale che sta dando buoni frutti, come dice il numero di visitatori del sito, e destinata a crescere notevolmente nei prossimi tempi.
"L’architettura di pietra" rappresenta un metodo di indagine ed analisi di un materiale che da un punto di vista architettonico nè conosce età nè è legato ad una corrente estetica particolare. Per questo il volume di Acocella colpisce e stupisce. Un libro nuovo insomma, ma che già fa parte di quella serie di volumi che bisogna avere nella propria collezione privata.

Samuele Martelli

Murature Oggi n.86 2005

(Visita il sito Murature Oggi)

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