23 Marzo 2015
Opere di Architettura
La pietra ritrovata
© Hannes Henz
Nella cultura occidentale la pietra rappresenta l’atto stesso del costruire e la sua solidità è il riferimento per l’architettura domestica: la costruzione di pietra diventò così l’aspirazione di tutti i centri abitati e il metro di paragone per ogni architettura. Gli insediamenti e gli edifici in pietra diventarono in questo modo un’aspirazione culturale e un traguardo tecnologico, a cui si associava la prosperità e la stanzialità dell’abitare.
Questa cultura costruttiva che caratterizza principalmente l’area mediterranea si irradia in alcune regioni montuose delle Alpi, come testimoniano molti antichi borghi che traggono origine dalla natura e dalla pietra del luogo. Tra questi c’è il borgo di Scaiano, nel Canton Ticino, a ridosso del confine italiano, formato da un fitto tessuto residenziale che si affaccia sul lago Maggiore. Le trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi decenni hanno trasformato questi edifici in case per le vacanze o in alberghi diffusi. Tali trasformazioni, se non controllate, rischiano di distruggere le testimonianze della cultura costruttiva ticinese: il loro recupero richiede un approccio sensibile ma che non per forza deve rifugi sterile arsi nella conservazione o peggio scadere nel finto vernacolo.
© Hannes Henz
Il progetto di Wespi De Meuron ha saputo individuare un giusto equilibrio tra conservazione e innovazione, prendendo delle scelte coraggiose. L’edificio è costituito da un volume di tre piani e da un aggiunta successiva. La costruzione si trovava in condizioni precarie: le murature erano pericolanti a causa del crollo totale o parziale delle strutture lignee orizzontali, ad eccezione della volta in pietra del piano terra, un tempo adibito a cantina.
Invece della costruzione di nuovi solai che un restauro meramente conservativo avrebbe consigliato, gli architetti hanno scelto una strada differente per dare un valore aggiunto all’edificio. All’interno delle murature originali in pietra è stata inserita una struttura di calcestruzzo armato che serve allo stesso tempo da sostegno del perimetro murario e ad accogliere i nuovi ambienti della casa, raccordando le differenti quote. Solo la copertura è stata realizzata in legno, insieme ad alcune contro-pareti interne.
© Hannes Henz
Gli obbiettivi di tale scelta sono stati molteplici, di carattere architettonico e tecnico. Da un lato la volontà di lasciare alla pietra e ai muri il ruolo di protagonisti sia esternamente che intermente. L’arcaica semplicità delle murature non doveva essere cancellata dal nuovo intervento, ma valorizzata. Da questo la scelta di utilizzare superfici lisce in cemento armato, pareti calde in legno o piani trasparenti per le finestre e alcune partizioni interne. Dall’altro invece la necessità di consolidare la struttura esistente e di rendere abitabile gli ambienti secondo gli standard attuali, ha stimolata la ricerca verso una soluzione che rendesse riconoscibile questo consolidamento, senza falsità o inganno. L’utilizzo della struttura in cemento armato ha consentito anche di portare maggiore luce negli ambienti senza dover modificare l’aspetto esterno.
© Hannes Henz
Benché in questo progetto non sia stata impiegata “nuova” pietra, il recupero e la valorizzazione di quella esistente ci indica una via con cui affrontare il recupero e la valorizzazione di antichi edifici, reinserendoli nella contemporaneità.
di Angelo Bertolazzi
Clicca sull’immagine per ingrandire
Scheda tecnica
Progettisti: Wespi de Meuron Romeo architects
Localizzazione: Scaiano (Svizzera)
Pietra: Pietra Locale
Anno: 2014
Fotografie: Hannes Henz