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8 Maggio 2014

Distretti lapidei

TERRITORI DI PIETRA
Apricena_Lesina_Poggioimperiale

workshop internazionale di progettazione
08-12 aprile 2014

Apricena, Lesina e Poggio Imperiale, i “territori di pietra” in cui si è tenuta l’edizione 2014 del workshop di progettazione. Cinquanta studenti provenienti dalle università aderenti alla Stone Academy, l’associazione impegnata nella formazione e la ricerca sull’architettura di pietra. Cinque giornate diversificate da visite guidate, conversazioni e lavoro sulle proposte da presentare.
Il programma del workshop, considerato il comparto lapideo nel quale ci troviamo, ha abbracciato tutte le tematiche possibili in questo territorio: dal paesaggio dell’area estrattiva (con la sistemazione ed il recupero di aree con cave dismesse), alla realizzazione di architetture per strutture di servizio (con la possibilità di interagire con il suolo di coltivazione delle cave), fino alla riutilizzazione dei materiali di scarto (investendo le intelligenze creative alla scala del design).

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In mostra quattro esposizioni, per meglio comprendere l’essenza del rapporto materia-contesto, che vanno dall’architettura (a cura di Domenico Potenza – La pietra armata) con le fasi del cantiere della chiesa di San Pio e i suoi disegni di progetto restituendo un quadro completo sull’opera visitata anche in occasione del viaggio degli studenti, alla fotografia (a cura di Sergio Camplone – Mainland, Paesaggi di cava) con alcune immagini sui territori delle cave, dal design (a cura di Opuntia Lab – Il giardino di Opuntia) con il riutilizzo degli scarti, all’arte (a cura di Gigliola Fania – Parco delle sculture) con il Parco a cielo aperto lungo le rive della Laguna di Lesina.
Nella prima giornata, gli ospiti sono stati accolti a Pescara, presso l’Università “G. d’Annunzio”, per ricevere i saluti dei direttori dei Dipartimenti di Ingeo e di Architettura di Pescara, della Stone Academy, di Marmomacc, dei responsabili scientifici del workshop e dei docenti delle università partecipanti.

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Inaugurato l’inizio dell’evento, e dopo il trasferimento al comparto lapideo di Apricena, Lesina e Poggio Imperiale, nella seconda giornata si è percorso l’itinerario che della pietra, in cui si è potuto osservare il materiale lapideo nel suo ciclo di lavorazione e di utilizzazione, dall’estrazione alla trasformazione. I grandi fronti di cava, i tracciati di terra battuta e polvere, i mezzi pesanti, i blocchi e gli uomini che li lavorano, tutto questo fino alla chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo, progettata da Renzo Piano, hanno mostrato come la potenza della pietra continui a scrivere anche la storia dei nostri giorni, quella contemporanea.
Nella seconda parte della giornata, dopo i rappresentanti delle istituzioni che hanno espresso le loro felicitazioni nel poter ospitare docenti e studenti di tutta Italia, Alessandro Reina, del Politecnico di Bari è intervenuto per illustrare i progetti in atto proprio su questo territorio, il P.R.A.E. in Puglia, evidenziando possibilità di recupero dopo l’abbandono.
A seguito Vincenzo Bagnato, dallo stesso polo universitario, ha illustrato il programma RECYCLE, mostrando come il progetto delle cave possa agire tramite strategie di riduzione del rifiuto e riduzione dello scarto.
Sui dati tecnici e sulle famiglie di appartenenza della pietra cavata in questo bacino marmifero, Nicola Sciarra ha tenuto una lezione intitolata “Pietre ornamentali” precedendo Francesco Girasante che si è espresso sugli errori frequenti della progettazione in pietra.

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Qualcuno afferma che le informazioni recepite dai materiali e dalle cartografie non comunicano ciò che poi si scopre quando si giunge sul luogo, che ha un potere molto più incisivo.
Gli studenti, quindi, dopo essere stati influenzati dalle immagini, ma anche dalle interferenze positive e dai percorsi di ricerca di Giuseppe Fallacara e Fernando Baldassarre, in gruppi diversi hanno lavorato presso la casa Matteo Salvatore ad Apricena, partendo da quelle suggestioni, guidati da docenti e tutor, alla ricerca di strategie che alle diverse scale hanno prodotto visioni possibili per lo sviluppo futuro di questi territori.

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Riassumendo le riflessioni prodotte in questi giorni, per ogni università sono stati individuati alcuni temi e possibili parole chiave, quali:

– “abitare la cava”_ (Università di Ferrara)
– “paesaggio come materia di progetto”_(Università “G. d’Annunzio” di Pescara)
– “la misura come progetto di trasformazione”_(Università degli Studi della Basilicata)
– “la trama e i ritmi del paesaggio”_(Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
– “l’architettura come luogo dell’incontro tra l’uomo e la natura”_(Università Europea del Design)
– “materia e identità dei luoghi”_(Politecnico di Milano).

Sugli stessi temi, i due cittadini onorari di Apricena Vincenzo Pavan e Carlo Pozzi, hanno tenuto due lecture distinte sui temi dei “Paesaggi di Pietra” (Vincenzo Pavan) e “Idee di pietra” (Carlo Pozzi ) in qualità di esperti studiosi della materia cavata in questo comparto lapideo, protagonista del workshop.

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Il workshop è stato accompagnato da un percorso enogastronomico tematico che alla fine di ogni giornata ha permesso di arricchire la conoscenza del territorio anche attraverso i prodotti che questa terra offre, saperi e sapori: “La pietra e l’ulivo”, “La pietra e i pascoli”, “La pietra e la vite”, “La pietra e il grano”.
L’appuntamento si rinnova per il prossimo settembre quando, in occasione della Mostra Internazionale di Pietre Design e Tecnologie – Marmomacc 2014 a Verona, gli studenti esporranno le proprie riflessioni, che a partire dalle considerazioni fatte durante il workshop saranno elaborate nelle proprie sedi universitarie nei mesi che li separano fino alla Fiera di Verona.
Lavorare su questi “Territori di pietra” significa innanzi tutto riconoscere la forza di un paesaggio “altro”, un paesaggio inteso non solo come morfologia alterata del territorio, ma come occasione di una sua possibile trasformazione a partire proprio dalla natura del materiale e della sua forza espressiva.

di Nicola Violano

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