31 Marzo 2014
Opere di Architettura
Tra modernità e tradizione.
Casa ad Anavissos
Il progetto è una recente realizzazione dello studio Whitebox Architects, un gruppo nato ad Atene nel 2002 e formato da Panos Kokkalidis e Aliki Triantafillidoy, a cui si è aggiunta nel 2006 Anna Drella.
L’edificio si trova a Lakka, vicino a Theplotis, una località che si affaccia sul golfo di Anavissos, sulla punta orientale dell’Attica, prima di arrivare a Capo Sunion, il promontorio roccioso su cui si erge il tempio di Nettuno.
Il progetto nasce della natura aspra e sassosa del terreno su cui è stato edificato sia per la disposizione sia per il materiale con cui è stato costruito. L’edificio ricorda in questo della vicina casa Papapanayotou, realizzata da Aris Konstatinidis all’inizio degli anni ’60, anch’essa realizzata con il materiale trovato sul luogo.
Come nel caso del progetto di Kostantinidis, anche questo edificio cerca una mediazione tra la tradizione e l’innovazione, la prima rappresentata dalla pietra mentre la seconda dal cemento armato. Mentre in casa Papapanayotou il cemento era impiegato unicamente nella grande copertura, in questo caso il telaio in c.a., liberato in parte dalle sua funzioni statiche, consente di portare ordine nella composizione dei prospetti caratterizzati da pareti irregolari realizzate in pietra secondo tecniche arcaiche. Il contrasto tra la scabrosità del materiale litico e la levigatezza del cemento viene ripetuto anche all’interno dove il dialogo si arricchisce anche di nuovi elementi come il legno.
Il progetto risponde alle richieste della committenza per la realizzazione di una casa per quattro persone, con la possibilità di avere degli ospiti ma consentendo loro una certa autonomia rispetto al corpo principale, soprattutto durante le ore del giorno. Il piano terra è su due livelli che consentono all’abitazione di seguire la leggera pendenza del terreno verso il mare. Su questo livello sono presenti l’ampio soggiorno, la cucina, l’office e un bagno di servizio. All’estremità nord occidentale è situato un patio interno utilizzato per il pranzo, mentre sul lato opposto è posto il padiglione degli ospiti, con un piccolo soggiorno ed un angolo cottura. Al piano superiore sono situate tutte le stanze da letto, compresa quella degli ospiti, che durante la notte si ricongiungono con il resto della famiglia.
La lettura del luogo non è stata cercata solo attraverso il materiale e l’impiego di volumi stereometrici, ma soprattutto seguendo l’orientamento di tutti gli edifici del territorio di Anavissos. La sua forma ad L infatti consente di proteggere in questo modo la corte principale dai forti venti che soffiano ad Anavissos per gran parte dell’anno, ma allo stesso tempo costituisce il collegamento tra l’ala degli ospiti e la residenza della famiglia. Allo stesso tempo il volume è disposto in modo tale da consentire la vista sul mare a tutte e quatto le stanze da letto e di formare degli spazi privati all’aperto tali da poter essere utilizzati tutto il periodo dell’anno. La protezione contro il vento e il sole nelle diverse stagioni è ottenuta oltre che con la forma ad L, anche con la diversa apertura della casa: verso sud infatti prevalgono i vuoti delle grandi vetrate verso il mare, mentre verso nord e nord-ovest prevalgono i pieni delle murature di pietra, spesso accompagnate da brise-soleil fissi in legno. Questi vengono chiamati “sachnisi” e sono un lontano ricordo delle abitazioni degli immigrati greci che nel 1922 dovettero lasciare l’Asia Minore e che lavoravano nelle saline dell’Attica.
Anche le generose murature di pietra proteggono l’interno della casa e il patio dal vento: queste sono realizzate con muri portanti spessi 70 centimetri in blocchi di pietra di Lakka, un calcare locale; a tecnica è quella tradizionale della regione, anche se la pezzatura risulta più uniforme e regolare. A livello del piano terra la muratura è lasciata a vista, mentre al primo piano è stata ricoperta da un intonaco in alcune campiture lasciate dal telaio in cemento armato che non solo sorreggono le pareti verticali ed i solai, ma che servono anche a disegnare le pareti che racchiudono lo spazio interno.
di Angelo Bertolazzi
SCHEDA TECNICA
Progettista/i: Whitebox Architects
Localizzazione: Anavissos, Atene (Grecia)
Gruppo di progettazione: Panagiotis Kokkalidis, Aliki Triantafillidoy, Anna Drella
Pietra: Pietra di Lakka
Anno: 2013
Fotografie: © George Fakaros
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http://www.homedoo.com/stone-house-in-anavissos-by-whitebox-architects/
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