23 Gennaio 2014
Citazioni
Oggetti per aspiranti astronauti tra Pop e Postmoderno
David Palterer, arma-scultura stellare per Marmomoda, 1987
«Il tema dominante dell’architettura e del design degli anni ’70 fu la ricerca di nuovi linguaggi visivi. Fattori da tempo messi al bando dal movimento modernista, come gli elementi decorativi, il simbolismo e contesto storico, furono considerati più corrispondenti alle esigenze dell’uomo rispetto al frugale e standardizzato International Style […]. La reazione al vecchio stile diede origine a una serie di edifici e di progetti che superavano audacemente i confini della forma, esaltando il colore e la decorazione, ed erano spesso caratterizzati da un’espressione di spirito libero ed eclettico.
Thea Cadabra, scarpa Lunar Loper con luci intermittenti, 1979
[…] Già dal 1970, il designer giapponese Shiro Kuramata sperimentava forme irregolari. Più tardi, il collettivo di progettazione Studio Alchimia sperimentò forme ancora più audaci, […] Mendini arricchì la severa poltrona tutta cuoio e cromature di Marcel Breuer in segno di protesta contro la banalità del design massificato.
Michele De Lucchi, prototipi di elettrodomestici per Girmi, 1979
[…] Michele De Lucchi ricorse a colori brillanti e forme spiritose per aggiungere un tocco umano agli elettrodomestici, mentre il disegno per uno scaffale di Ettore Sottsass anticipava i lavori che avrebbe realizzato in seguito per il gruppo Memphis. […] In America, nel frattempo, il progetto Eclectic House di Venturi, Scott Brown and Associates del 1977 prevedeva una serie di case minimaliste, standardizzate, impreziosite dall’aggiunta di ricche facciate.
Vasi Gordoniani per Marmomoda, ispirati al mondo fantastico di Flash Gordon, 1987
[…] Verso la fine degli anni ’70, il fenomeno Fiorucci e l’emergere della new wave aggiunsero un’impronta di sfrontato erotismo all’approccio versatile della moda tipico del pop. […] A differenza della moda pop prima maniera, tutta pantaloni a zampa d’elefante e scarpe tozze, quella successiva era attenta alle linee del corpo, prediligendo aderentissimi abiti in tessuto ciré e tacchi a spillo. Questi elementi andavano di pari passo con la disco-dance, che a sua volta flirtava con il look da eroina di fantascienza. Quest’ultimo, in autentico stile pop, nasceva più dal gusto chiassoso di fumetti come Flash Gordon che dal modernismo sottotono di Courrèges».
Dominic Lutyens, Kirsty Hilsop, 70’s Style, Novara, De Agostini, 2010, pp. 52-58.
APPROFONDIMENTI BIBLIOGRAFICI
Pier Vittorio Gatti, “Marmomoda”, Gift, n. 26, 1987, pp.72-75;
Glenn Adamson, Jane Pavitt, Postmodernism. Style and subversion, 1970-1990, Londra, V&A Publishing, 2011.
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a cura di Davide Turrini