18 Aprile 2007
Opere di Architettura Pietre dell'identità
Casa suburbana a Giulianova, Teramo
Giovanni Vaccarini
L’insieme
I patii ed in generale la gestione degli spazi inter-esterni in funzione del clima sono forse gli elementi unici riconducenti la presente realizzazione di Vaccarini a canoni d’italianità, diversamente celata nei tratti precisi e nella tecnologia sottile. Si tratta infatti di opera, pur nei margini ampi d’eccezionalità della tipologia “villa”, di respiro e rimandi internazionali, specialmente a realizzazioni koolhaasiane di fine secolo scorso, a partire dalle modalità di rappresentazione per giungere alla presenza fisica finale. La fascinosa superficie d’arenarie a spacco accostate, con simile esito proposta da Machado & Silvetti in ardesie alla biblioteca Allston Branch di Boston, conferisce dinamicità ad affacci netti e razionali. La soluzione dei rivestimenti costituisce per altro per noi anello di congiunzione all’ampliamento del cimitero di Ortona, progetto dello stesso Vaccarini, di cui ci si occuperà a breve.
L’arditezza delle sovrapposizioni distributive, così come la ricchezza delle scelte materiche accresce le sollecitazioni visive ed invita a percorrere l’opera. Proprio al movimento, parte ormai imprescindibile della progettazione sul ritmo della cinematografia in avanzamento alla fotografia, sono dedicati alcuni importanti passaggi dell’architetto nell’intervista epistolare riportata su Par@metro.it cui si rimanda. Le fotografie a corredo dei testi sono di Alessandro Ciampi.
I due volumi principali sovrapposti
Riportiamo la descrizione breve attingendo alcuni brani dalla relazione di progetto.
(…) L’idea progettuale è quella di costruire un edificio con un orientamento completamente rivolta verso la collina, collina che viene vista come una sorta di “mare” verde su cui affacciarsi.
L’impianto è definito da uno sviluppo in sezione su tre livelli :
_ livello interrato completamente scavato nel terreno; un patio interno è l’elemento intorno al quale si organizzano gli spazi, costruendo un gioco di traguardi tra gli spazi interrati/il tetto giardino/l’area giorno(pt)/il volume sospeso del piano secondo.
_primo livello/piano terra; è la parte collettiva dell’edificio: una grossa vetrata scorrevole segna il confine tra il tetto giardino scoperto e l’area giorno coperta. Lo spazio ruota intorno ad una scala metallica lamellare che connette con il piano primo.
_Il piano primo accoglie le camere e gli spazi privati dell’edificio (bagno/sauna, palestra, studio).
(…) Il basamento in pietra è “tagliato” sul fronte ovest da una vetrata a tutta altezza, mentre il volume stereometrico sovrapposto al piano terra presenta una trama di bucature di forma libera e circolari.
(…) La luce è uno dei materiali del progetto. Il sistema di bucature ritagliate nella muratura e nel solaio di copertura disegna durante il giorno le ombre e le luci portate all’interno del volume del secondo piano; al piano terra la luce inonda tutti gli spazi. Di notte un sistema di illuminazione a led (gestiti da un controller) definisce una serie di “sfondi” che trasformano il fronte vetrato del piano primo in una parete luminosa/schermo.
Nel gioco dei contrari, sulla parete vetrata (luminosa) si appoggia a sbalzo il volume del piano primo.
Le traforature degli affacci vetrati
Casa suburbana a Giulianova, Teramo
Giovanni Vaccarini
Collaborazioni: Laura Marini, Lucia Tomeo, Sabrina Romani
Progetto: 2003/2004
Realizzazione: 2004/2005
Impresa: Di Ferdinando costruzioni
Superficie mq 280
Volume mc 780
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di Alberto Ferraresi
(Visita il sito di Giovanni Vaccarini)
(Visita il sito di Par@metro)