9 Settembre 2013
Opere di Architettura
Torre Unipol a Bologna,
Italia Open Project
Complesso Unifim, Bologna (fotografie Giovanni De Sandre)
La chiave di lettura dell’architettura della torre Unifim, che s’ inserisce in un complesso di edifici multifunzione, è il connubio tra leggerezza e trasparenza, con materia e struttura. “Lo skyline degli edifici – spiegano i progettisti di Open Project – determina un primo fronte urbano nel quale la torre direzionale svetta sul resto del complesso, creando un traguardo ottico. L’intervento è pensato come un alternarsi di superfici opache e superfici trasparenti, sia nella sequenza della composizione generale sia nell’equilibrio delle parti che compongono i singoli edifici”. La contrapposizione materica è la caratteristica peculiare dell’edificio, che per la sua altezza è esso stesso metafora della tensione infinita dell’uomo verso il cielo. Il progetto sembra partecipare a un quadro più ampio, a scala nazionale, e che vede l’innalzarsi di monoliti trasparenti all’interno di grandi città italiane come Torino, con la torre progettata da Renzo Piano per Intesa San Paolo o come a Milano, con la torre disegnata da Isozaki e Maffei per il complesso dell’Expo 2015. Nell’esempio bolognese, Open Project rivela la particolare attenzione alla combinazione tra materiali e tecnologia, aspetti chiave della metodologia di progettazione dello studio, come fu per la sede del CNA di Roma e per la sede CC a Bologna, riqualificando e rendendo riconoscibile un’area di per sé periferica della città. Acciaio, vetro e pietra sembrano combinarsi per creare nuovi spazi di socializzazione e di lavoro, in una lettura minimale e riconoscibile. Con i suoi 125 metri di altezza la nuova torre costituisce un landmark nel paesaggio bolognese, relazionandosi visivamente alle vicine torri disegnate da Kenzo Tange per il distretto della Fiera. Il progetto, curato in tutti i suoi aspetti da Open Project e coordinato nelle strutture e impianti dagli studi Majowiecki e Betaprogetti, è stato impostato sin dall’inizio secondo i temi della sostenibilità, riduzione dei consumi e della progettazione di qualità degli spazi interni ed esterni.
Lo spazio pubblico e arredo urbano (fotografie Giovanni De Sandre)
Il disegno del verde, curato interamente da Frassinagodiciotto con lapidei de Il Casone, permette di creare ambiti di aggregazione sociale, grazie al suo articolarsi su diverse quote di sette aree verdi. La componente eminentemente formale dell’architettura del paesaggio è accentuata dall’utilizzo dei materiali dell’arredo urbano, dove prevalgono i colori della pietra forte fiorentina, del colombino e del corten, ad esaltarne i volumi. Il taglio squadrato che caratterizza le sedute lapidee viene ammorbidito dalla particolare finitura usata per la pavimentazione esterna in colombino e dalla combinazione delle lastre che, seguendo la linea spezzata del disegno, creano un forte dinamismo. L’attenzione alle declinazioni formali ed estetiche del progetto si affianca alla cura del dettaglio. Ciò accade quando la pietra si accosta ad elementi naturali come l’acqua e il verde ed è obbligata a modellarsi secondo le esigenze. L’alto livello di aggiornamento tecnologico, che permette alla torre di ottenere la certificazione di sostenibilità ambientale LEED® Gold, si riflette negli spazi outdoor. Così le lastre di pietra forte fiorentina dei camminamenti che tagliano i prati disegnati, proposte con finitura bocciardata, vengono lavorate inferiormente con un trattamento impermeabilizzante, al fine di garantire la durabilità in diverse condizioni climatiche. Mutevolezza e tecnologia sono le parole chiave per lo sviluppo degli spazi interni. Il disegno frammentato delle pavimentazioni in pietra degli uffici, esaltato dall’accostamento con le luci al neon, smaterializza l’elemento lapideo reinterpretando il progetto classico o convenzionale degli spazi dell’ufficio. La scelta particolare del colombino lavorato con finitura levigata rende maggiormente confortevoli spazi che, per la loro funzione, sembrerebbero anonimi. La combinazione di materiali nettamente diversi tra loro, naturalmente in contrapposizione, avviene in armonia in questo monolite contemporaneo, espressione solenne di una moderna concezione del progettare.
Gli ambienti interni (fotografie Giovanni De Sandre)
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di Federica Poini
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