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4 Ottobre 2012

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Il paesaggio e le sue variazioni:
la questione di un’ecologia estetica


Richard Long, Sahara Line, 1988

La pietra e il cammino: il grado zero del paesaggio.
Il carattere biologico dell’evoluzione tecnica teorizzato da André Leroi-Gourhan, spiega il ruolo fondamentale del gesto, della postura eretta, del camminare, nel percorso evolutivo dell’uomo. Secondo questa ipotesi le tracce dell’industria preistorica della pietra, che si sono succedute a cominciare dalla pebble-culture, mostrano come le trasformazioni fisiche dell’ambiente dovute all’azione umana, siano all’origine delle trasformazioni fisiologiche del corpo e come queste abbiano permesso l’evoluzione dell’intelligenza.

Nel 1967 Richard Long realizza “A Line made by Walking”, una linea dritta sul suolo, ‘scolpita’ nel terreno semplicemente calpestando l’erba con i suoi passi. Da allora l’artista percorre il mondo facendo del camminare e del proprio corpo, un mezzo di espressione simbolico. I suoi interventi s’integrano nel paesaggio in modo discreto, quasi mimetico, reiterando l’incontro primordiale tra cultura e natura così’ descritto da Simmel : “Gli uomini che per primi tracciarono un cammino tra due luoghi, portarono a termine una delle più grandi imprese dell’umanità”.1

Se i frammenti delle prime industrie litiche, prodotti dall’azione di un’intelligenza in divenire, mostrano le tracce delle prime trasformazioni dell’ambiente, il camminare concettuale di Richard Long ritualizza ed immortala una gestualità ancestrale dello stesso tipo, e raggiunge il “ grado zero del paesaggio ” : “ Per Richard Long il paesaggio è il testimone visibile del suo invisibile passaggio”.2
Questo intervento si propone di evidenziare l’ipotesi di un “ grado zero del paesaggio ”, costruita sulla giustapposizione dei lavori dello storico e antropologo André Leroi-Gourhan (Parigi, 1911 – Parigi, 1966) e dell’artista Richard Long (Bristol 1945), che hanno condiviso gli stessi oggetti di ricerca : l’uomo, il suo ambiente, la pietra, il camminare.

Alessandro Vicari


Henri Leroi-Gourhan, Il gesto e la parola. Tecnica e linguaggio. La memoria e i ritmi – Einaudi – 1977

Università Paris Ouest Nanterre La Défense, con il patrocinio dell’École Nationale Supérieure d’Architecture di Versailles (Laboratoiro LéaV).
Colloquio internationale, INHA (Institut National d’Histoire de l’Art), Parigi
“Il paesaggio e le sue variazioni : la questione di un’ecologia estetica”.
Sotto la direzione di Manola Antonioli (École Nationale Supérieure d’Art de Dijon – École Nationale Supérieure d’Architecture de Versailles) e di Alain Milon (Université Paris Ouest Nanterre La Défense).

17 et 18 octobre 2012
INHA, Paris
Salle Vasari
2, rue Vivienne, Paris

Scarica il programma

Note
1 SIMMEL, G., La tragédie de la culture, 1988, p.162
2 TIBERGHIEN,G.,A., Nature, Art Paysage, Arles, Acte Sud/ENSP/Centre du Paysage, 2001. p.105

Bibliografia
BERQUE, A., Ecoumène. Introduction à l’étude des milieux humains, Paris, Belin, 2000. p.244
BERQUE, A., Les raisons du paysage, de la Chine antique aux environnements de synthèse, Paris, Hazan, 1995. p.190
CARERI, F., Walkscape. El andar como practica estética. Walking as an aesthetic practice, Barcelona, Editorial Gustavo Gil, 2002. p.205
LEROI-GOURHAN, A., Le geste et la parole, Paris, Albin Michel, Sciences d’aujourd’hui,1964
MARTIN, J.-H., “Un chemin est un parcours commun. Interview via fax de Richard Long par Jean-Hubert Martin à propos de la présence humaine dans le paysage”, in PERDRIOLLE, H., MARTIN, J.-H., Richard Long – Jivya Soma Mashe. Un incontro, Milano, Mazzotta, PAC, 2004. p.128
SIMMEL, G., La tragédie de la culture, 1988, p.255
TIBERGHIEN,G.,A., Nature, Art Paysage, Arles, Acte Sud/ENSP/Centre du Paysage, 2001. p.225

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