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12 Marzo 2007

Elementi di Pietra

Traslucenze per interni

Bagno
Stanza da bagno in una casa privata a Madrid di Teresa Sapey.

La disponibilità di tecnologie contemporanee in grado di ridurre i blocchi di pietra in spessori ultrasottili ibridandoli poi con pellicole rinforzanti e supporti di varia natura – tra cui il vetro che in questo particolare campo applicativo ha assunto un ovvio imprescindibile valore – ha inaugurato, in apertura del nuovo millennio, nuove vie di sviluppo ad un’estetica della traslucenza sempre più basata su pelli litiche libere, superfici grafiche e coloriche cangianti elette a luoghi di espressione di una crescente e fervida creatività.
Così alabastri, onici e marmi cristallini sempre più sottili – con spessori minimi che possono spingersi fino ai 2-4 mm – possono essere oggi massimamente valorizzati nelle loro qualità di lasciarsi attraversare parzialmente dalla luce, trovando nel connubio con la materia vitrea e con strati di incollaggio in genere epossidici, una valida integrazione e complementarietà per ciò che attiene le loro prestazioni strutturali e di coibenza termica e acustica. Inoltre, poichè il marmo-vetro si configura come un materiale laminare bifronte, ulteriori possibilità di espressività formale si aprono a seconda che la pietra si porga alla vista direttamente, come strato più vicino agli occhi di chi la osserva, o venga invece percepita attraverso la lastra di vetro. Nel primo caso l’effetto di traslucenza sarà più definito, con un maggior contrasto e una maggiore incisione delle trame coloriche e cristallografiche della materia litica; nel secondo caso il filtro vitreo darà maggiore “morbidezza” a colori e tessiture che risulteranno più omogenei, con un effetto finale meno calligrafico e di maggiore densità.
La traslucenza dei materiali laminati costituiti da pietra e vetro deve moltissimo, come in passato, alla luce naturale posta ad attraversarli dall’esterno verso l’interno, ma in forma inedita può attingere sempre più anche alle accresciute potenzialità del progetto contemporaneo della luce artificiale, capace quest’ultima – dall’interno – di proiettare la materia, e gli involucri da essa formati, verso insondabili leggerezze nella oscura “pesantezza” dei cieli notturni e, soprattutto di accendere presenze coloriche e materiche del tutto inaspettate nell’allestimento degli spazi interni e nella realizzazione di arredi fissi o mobili.

Caffè
Caffè a Vienna di Larch & Koenig Architects.

Progetti recenti come quello del Centro culturale a Vienna di Larch & Konig Architects, in cui una parete di marmo calacatta retroilluminata artificialmente scherma spazi distributivi e vani tecnici creando una scenografica soluzione di sfondo per il bar, o come quello di Teresa Sapey in cui la stanza da bagno di una casa privata madrilena è caratterizzata dalla presenza di lavabi e pannelli litici accesi e mo’ di lanterne, sono emblematici di una nuova frontiera applicativa della pietra traslucida che si esplica sul confine tra l’architettura tout-court e il design allestitivo d’interni; in tale nuovo territorio di sperimentazione la materia litica supportata dalla presenza del vetro e retroilluminata può dispiegare peculiari qualità formali e strutturali per dar vita a pavimenti galleggianti, controsoffitti sospesi, rivestimenti parietali, arredi fissi integrandosi con strutture metalliche o lignee e risultando ottimale – rivolgendo lo strato vitreo all’esterno per garantire miglior resistenza all’usura e tenuta ai liquidi – anche per la realizzazione di piani di appoggio e di lavoro.
In questi casi, in base al litotipo impiegato, allo spessore del marmo-vetro applicato dipendente da eventuali esigenze strutturali o eminentemente decorative, e soprattutto in relazione alle geometrie delle superfici da realizzare, una grande attenzione deve essere rivolta alla scelta della tipologia di luce artificiale e della forma dei corpi illuminanti nonchè alla progettazione della loro distribuzione alle spalle delle lastre. Se, in termini generali, è possibile affermare che la fonte luminosa non dovrebbe mai essere collocata a più di 15 cm dalla lastra traslucida e che i corpi illuminanti a luce fredda garantiscono un più efficace ed omogeneo effetto di retroilluminazione, tuttavia il campo applicativo della traslucenza attivata da luce artificiale è ancora caratterizzato da un processo più che mai dinamico di sperimentazione, foriero di inedite e variegate soluzioni tecniche possibili: alcune pionieristiche linee produzione di mobili e complementi d’arredo sono in proposito emblematiche.

Lampade
Lampade Cubix Soft in pietre traslucide della linea Francioni Living.

[photogallery]traslucenze_interni_album[/photogallery]

di Davide Turrini

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Teresa Sapey
Larch & Koenig
Francioni Marble & Stone

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