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11 Aprile 2011

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VITTORIO SAVI ARCHITETTO / INTELLETTUALE / NARRATORE
Fidenza ricorda un concittadino illustre

Giovedi 14 aprile alle 16, presso il Ridotto del Teatro Magnani
Interverranno: il Sindaco di Fidenza Mario Cantini, Adolfo Natalini (Architetto, docente di Progettazione all’ Università di Firenze), Maria Pia Bariggi (docente e studiosa di Storia della Letteratura), Paolo Barbaro (storico della Fotografia), Piero Orlandi (Architetto, Responsabile del servizio beni architettonici dell’ IBC Emilia Romagna).
Seguirà la proiezione di
Buongiorno Architettura, Buonanotte Architettura, audiovisivo sull’ Architettura in Emilia Romagna, da un’ idea di Vittorio Savi e Piero Orlandi, Regia di Francesco Lauber, 2005

Così scrisse l’ amico e collega Adolfo Natalini, all’ indomani della scoparsa di Vittorio Savi: “Era un architetto che aveva costruito poco perché non sopportava la distanza tra teoria e pratica, tra la bellezza delle idee e la durezza della costruzione. Era stato architetto per interposta persona ispirando architetture con una sorta di critica preventiva a giovani architetti dei quali indirizzava lucidamente i percorsi. Era nato il 18 settembre 1948 a Fidenza e continuava ad amarla ricambiato. Ogni visita alla sua città (era impegnato in progetti per il centro storico) era per Vittorio, diventato fiorentino con frequentazioni internazionali, un ritorno a casa sia per la profonda conoscenza della città che per la calda rete di amicizie che lo avvolgeva. Vittorio Savi ha insegnato Estetica al Dams di Bologna e Storia dell’ Architettura Moderna a Mendrisio e Ferrara: è stato per moltissimi anni un docente amatissimo, con una produzione scientifica esposta in convegni in tutta Europa. Di sterminate letture era nutrita la sua scrittura, coltissima, criptica ed elegante; ne erano nutriti anche i suoi interventi e presentazioni. Spesso iniziava a parlare di cose così lontane dall’ argomento che tutti si chiedevano dove volesse arrivare; poi, come un prestigiatore, tirava fuori l’ asso dalla manica e concludeva centrando il bersaglio con una bravura che obbligava all’ applauso. Vittorio Savi aveva poco più di 27 anni quando terminava (nel 1975) il suo saggio fondamentale L’ architettura di Aldo Rossi, il primo sul grande architetto con illuminanti intuizioni. Nel 1985 usciva il suo straordinario romanzo indiziario di architettura sulla Nuova Stazione di Firenze intitolato “De auctore”. Nel 1992 pubblicava “Rain Check”, definendola la sua prima opera letteraria e, nel 1995, “Finesecolo”, un libro di poesia e, in quarta di copertina, si autodefiniva “architetto, critico dell’ architettura e narratore in versi e prosa”. Tra questi tre libri e successivamente ha dato alle stampe innumerevoli saggi, recensioni, presentazioni che trascendevano i limiti dei rispettivi generi. Vittorio Savi è morto nella sua amata casa, alta sulla collina di Doccia, vegliato dalla sua famiglia e dai suoi libri, di prima mattina, il 7 gennaio 2011.”

L’ incontro fidentino, voluto da una gruppo di amici e dall’ Amministrazione Comunale, più che una commemorazione intende essere il tornare a fare i conti con la figura complessa e sfaccettata di un intellettuale difficilmente definibile. Sarà il dialogo di amici, collaboratori, colleghi, su alcuni dei campi in cui Vittorio Savi è incisivamente intervenuto e entro cui ha saputo tracciare nuove connessioni, lasciando sempre un segno discreto quanto profondo: la teoria e la pratica dell’ Architettura, le forme della parola scritta e parlata, l’ immagine come pensiero in atto sul mondo esterno, il territorio come luogo della relazione infinita, sempre storica e sempre contemporanea, tra architettura e paesaggio.

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