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24 Gennaio 2005

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La newsletter

Le newsletter de “L’architettura di pietra”
Quando le newsletter arrivano nelle caselle di posta elettronica portano con sè informazioni, posizioni, idee a chi si è iscritto per riceverle, dopo un coinvolgimento lungo la navigazione di un sito, che si può anche avere smarrito, abbandonato, non più frequentato.
Le newsletter allora ricordano a loro – e anche a chi non ha smesso di essere presente e fruitore della comunicazione digitale – che si continua ad “esistere”, che si vuole assumere una posizione, sviluppare un’azione, interagire addirittura per coinvolgerli in una conversazione “on” ed “off line”.
Oltre ad informare ci auguriamo che il progetto delle newsletter, pur lentamente, serva ad instaurare un rapporto con quanti sono interessati al progetto culturale de “L’architettura di pietra”, appena avviato ma che si vorrebbe, nel tempo, evolvere, condividere in forma sempre più allargata.
Newsletter, quindi, anche come portatrici di nuovi argomenti di discussione, di valori culturali di una comunità scientifica “in costruzione”.

comunità
La parola comunità letteralmente sta ad esprimere condizione di “comunanza”. Semplificando possiamo indicare quali partecipi di ogni comunità l’insieme delle persone che sono (o entrano) in relazione di interessi culturali , di credo politico, di stili di vita, di obiettivi. Comunità, quindi, come “orizzonte” cosciente d’intenti delineato da una collettività che ha rapporti interpersonali ed interagisce al proprio interno.
I tratti che stanno ad esprimere ciò che è comune – pur nelle articolazioni e nelle dialetticità interne – rappresentano gli elementi coesivi, aggreganti: In genere tutti i saperi, tutti i magisteri, tutte le scienze sviluppano, lungo la loro lenta “costitutività” formativa, una evidente “colleganza” che tiene insieme il tutto, esprimendo un “dominio”, alla fine un sentire “collettivo”, un senso di “appartenenza”.

comunità in rete
Oggi spinti, come siamo, da una tecnologia di rete a vivere, sempre di più, fra realtà e virtualità, fra “on line” e “off line”, ci troviamo di fronte a forme di nuova socialità; forme ibride di interazione; “comunità virtuali”, come sono state definite e rese popolari da Howard Rheingold.
Le comunità virtuali individuano gruppi che si “incontrano” sulla rete, si scambiano informazioni, opinioni su problematiche ed argomenti più vari.
Nascono più o meno spontaneamente ma anche, spesso, possono essere strategicamente “progettate” e “costruite” a partire da interessi (materiali o immateriali poco importa), da avvenimenti, da condizioni particolari aggreganti.
Il luogo, lo spazio d’incontro e di scambio, è spesso costituito, in questi casi, da un sito web di taglio tematico specifico, piuttosto che un portale di carattere generalista. È questa anche la nuova frontiera di internet in avvio del nuovo millennio.

comunicare
Rivolgendosi al presente è sempre più evidente per chi fa cultura come sia necessario – in un mutato quadro di socialità – identificare, raggiungere, avvicinare ed, infine, riverberare il sapere. È inoltre evidente come oggi la produzione di comunicazione non si concentri più – almeno potenzialmente – solo intorno ai poli economici forti ed egemoni o a cittadelle culturali insediate in una geografia spaziale (e temporale) stabile e duratura.
Sulla stessa rete telematica informazionale a comunicazione aperta di internet – innervata dall’accumulo onnivoro di archivi e banche dati, dispositivi di messaggeria elettronica, di chat room, newgroup, blog e forum on line – possono sorgere (anzi sono sorte da almeno un quindicennio) nuovi modelli di interazione intellettuale e sociale, nuove aree di espressione.
In tale rete interconnettiva, depositaria di saperi e culture in trasformazione, vorremmo muoverci per far sorgere un dibattito culturale aperto e libero fra i componenti di una comunità scientifica allargata sui temi de “L’architettura di pietra”
Tutti ne sono invitati a partecipare.

di Alfonso Acocella

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