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5 Novembre 2010

Videointerviste

Intervista a Patricia Urquiola

Videointerviste Marmomacc 2010 Umbrella
Crediti videointerviste Studiovisuale

Patricia Urquiola (Oviedo, Spagna, 1961) è una delle più brillanti protagoniste del design mondiale. Spagnola di nascita ma milanese di adozione, nel suo lavoro riesce a far convivere efficacemente bellezza e comfort, raffinata sensibilità femminile e sapienza tecnica. Caratteristica del suo lavoro è la vocazione a creare ambienti informali, flessibili, trasformabili, che suggeriscono una sensazione di intimità e invitano a momenti di aggregazione.


Patricia Urquiola

Patricia Urquiola studia alla Faculdad de Arquitectura de Madrid e al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1989 con Achille Castiglioni. Dal 1990 al 1992 è assistente nei corsi tenuti da Achille Castiglioni ed Eugenio Bettinelli sia al Politecnico di Milano che all’ENSCI di Parigi. Dal 1990 al 1996 segue l’Ufficio sviluppo prodotti per De Padova, dove collabora con Vico Magistretti. Nel 1993 apre uno studio associato con M. de Renzio e E. Ramerino, occupandosi di progettazione architettonica, interni, showroom e ristoranti. Dal 1996 al 2000 coordina il “gruppo design” dello studio Lissoni Associati. Nel 2001 fonda un personale atelier di progettazione, dedicandosi soprattutto al design, agli allestimenti e all’architettura.

Nell’ambito di Marmomacc 2010, Patricia Urquiola presenta il frutto di una ricerca “a quattro mani” svolta con Budri. Il risultato è una rilettura del marmo come un materiale che si piega agevolmente alla metamorfosi e che, nella varietà delle soluzioni figurative e cromatiche, può essere impiegato nel design per la realizzazione di oggetti (tavoli, panche, pareti) dal forte impatto espressivo. La designer spagnola illustra la realizzazione di una parete in marmo ispirata al tema di un “pizzo tridimensionale”, traforato e composto dall’assemblaggio di elementi modulari a formare una gelosia lapidea. Il concept ideativo si fonda da un lato sulla volontà di esplorare le possibilità di re-impiego dell’elemento di scarto come modulo costruttivo basilare del progetto e dall’altro sull’approfondimento del dettaglio, per realizzare forme giocose, piacevoli, intriganti che suggeriscono una nuova strada interpretativa del marmo come materiale scultoreo per eccellenza.

Chiara Testoni

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Patricia Urquiola
Budri

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