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14 Giugno 2010

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“CyberStone. Innovazioni digitali sulla pietra”

cyberstone

“CyberStone. Innovazioni digitali sulla pietra”
Christian R. Pongratz, Maria Rita Perbellini
Edilstampa, Roma 2009
86 pagine, illustrazioni a colori,
prezzo: 14,00 €
testo in italiano

Durabilità, solida fisicità, pregio estetico: la pietra è da sempre interpretata come uno dei materiali “principi” dell’architettura. Dalla iconica monumentalità dei tempi greci e romani al dinamismo del barocco borrominiano, dal rigore razionalista alla vibrante poetica wrightiana, molteplici sono state nel corso della storia le sue modalità espressive.
Al di là dell’indiscusso valore figurativo, tuttavia, il carattere tettonico della pietra è spesso banalmente associato a un giudizio di staticità e rigidità costruttiva, quasi che per natura costitutiva il materiale – sottoposto a intrinseci limiti di resistenza e compressione – non possa esplorare percorsi di sperimentazione tecnologica e debba dunque rimanere “congelato” in un sistema codificato di forme e tecniche esecutive non modificabili. Questo preconcetto pare oggi giustificato sia dalla sempre minore disponibilità di maestranze qualificate, sia dalla cogente richiesta da parte del mercato di forme sempre meno standardizzate.
Il Testo “Cyberstone”, degli architetti di formazione europea ma di adozione statunitense Pongratz e Perbellini, con prefazione del Prof. Arch. Antonino Saggio, si propone appunto di sovvertire il pregiudizio della “vita litica apparente”, come definita dagli autori, per sondare le valenze semantiche della pietra all’interno dell’universo ideativo e tecnologico contemporaneo, permeato dalla sempre più esplosiva presenza dei sistemi informatizzati di progettazione e produzione in ambito architettonico.
La sfida è dimostrare come, attraverso le potenzialità del design digitale, la pietra possa svincolarsi dalle tecniche costruttive tradizionali e aprirsi all’ innovazione, scoprendo inconsuete possibilità performative in termini tattili, estetici e strutturali, non solo per quanto concerne l’uso di elementi modulari assemblabili ma anche nell’ambito di grandi superfici continue: come già attuato per altri materiali da costruzione compositi (legno, vetro, metallo, laterizio, e anche pietra, come dimostra il lavoro degli svizzeri Gramazio & Kohler, ideatori del muro “programmato”, frutto di un processo concettuale interamente robotizzato), la pietra si apre così a una nuova “vitalità metamorfica”, funzionale non solo a indagare nuovi percorsi compositivi ma anche a schiudere in futuro possibilità economicamente strategiche nel mondo produttivo.
L’illuminante testo, corredato di un esaustivo apparato iconografico e da puntuali riferimenti bibliografici, affronta in cinque capitoli le possibili declinazioni dell’impiego della pietra nel panorama architettonico contemporaneo, esplicitate dalle molteplici esperienze delle più grandi firme del nostro tempo che, al di là delle interpretazioni personali, tendono univocamente a spingere l’uso del materiale lapideo oltre nuove frontiere espressive.
Il primo capitolo, “Sostanza antica e sensibilità contemporanea”, introduce le premesse e gli obiettivi che motivano una nuova “intraprendenza” della ricerca nell’ambito del settore lapideo; il secondo, “Innovazione litica”, illustra la sensibilità progettuale contemporanea nell’uso della pietra (Zumthor, Botta, Eisenmann, Hollein, UNStudio, Gramazio e Kohler,…); il terzo, “Surface design”, esamina il tema espressivo della “pixellizzazione” delle superfici come nuova ricerca linguistica (Wandel Höfer Lorch + Hirsch, Slade Architecture, Pongratz & Perbellini,…); il quarto, “Superfici modulate”, analizza le possibilità litiche di superfici vibranti, concepite attraverso sistemi informatici ispirati alla frattalità (Lab Architecture, Gustafson Porter, Pongratz & Perbellini,…); il quinto, “In Profondità o con leggerezza”, esalta la complessità del materiale litico, ora ispirato a una solida gravità (Antòn Garcìa Abril) ora a una sorprendente leggerezza (Piano) e sottigliezza (Kuma, Studio Gang).


Kengo Kuma, Origami di pietra, 2004 – in progress

Nella nostra convulsa epoca, molti dunque sono gli stimoli e le suggestioni per una sempre più coraggiosa crescita intellettuale.
La rivoluzione informatica è, del nostro tempo, forse il fenomeno socio – culturale più determinante: tuttavia, per quanto potente, lo strumento digitale è, si, motore “necessario” per attivare una ricerca tecnologicamente rivoluzionaria ma non “sufficiente”. E’ la curiosità intellettuale di molti operatori, già attivi in questo ambito di mutua interazione tra processo creativo ed elaborazione informatica, che spinge l’ingegno oltre le “colonne d’Ercole” del consueto e del conformato modo di operare.
Perché, come dice in prefazione Prof. Saggio, “il materiale in quanto tale è inerte. Esso vive solo quando è proiezione di un desiderio progettuale”.

Chiara Testoni

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