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L’entroterra toscano e l’occasione di Rapolano


Il paesaggio delle Crete

Incipit
“E innanzitutto dirò che se l’entroterra è rimasto per me inaccessibile. – e se anche, lo so bene, l’ho sempre saputo, non esiste – non per questo è del tutto insituabile, basta solo rinunciare alle leggi di continuità della geografia comune e al principio del terzo escluso.
In altre parole, la vetta ha un’ombra, in cui si nasconde, ma quest’ombra non ricopre tutta l’estensione della terra. Sono sensibile, questo non sorprenderà nessuno, alle guide turistiche, almeno a quelle stampate in corpi minuscoli, in paragrafi fitti, in cui quasi ogni luogo indicato può proporre un enigma. È quando leggo, nella mirabile guida della Toscana del Touring Club Italiano (p. 439 della seconda edizione, del 1952): “a S e a E la malinconica distesa delle colline cretacee, che cominciano di qui.””1

L’entroterra toscano
Abbiamo da tempo atteso l’occasione che ci consentisse di intraprendere un viaggio nell’entroterra italiano in quelle geografie territoriali di cui ci ha parlato Yves Bonnefoy soffermandosi soprattutto sui paesaggi dell’Italia centrale fra Toscana, Umbria e Marche, non fosse altro per avvicinarci a quella mitica, ma anche reale, Italia diversa e distante anni luce dai “paesaggi ibridi” delle conurbazioni contemporanee in cui molti di noi oramai consumano gran parte della propria vita senza immaginazione ed emozioni.
Forse per questa aspirazione inconscia l’ultimo anno l’abbiamo trascorso circondati da guide, mappe, carte, libri utili a tracciare, a vagheggiare un viaggio verso le “Pietre di Toscana” inscritte in una geografia delocalizzata, di “bordo” rispetto alle aree fortemente segnate e congestionate dal fenomeno della urbanizzazione e dalle reti delle infrastrutture.
Ora il viaggio ideale verso l’entroterra della Toscana, l’unica regione italiana veramente famosa nel mondo, si apre all’esperienza della frequentazione del territorio a partire da Rapolano luogo di argille, di acqua e di pietra.
Il paese di Rapolano sorge nella Terra delle Crete, spartiacque collinare tra la Val di Chiana e la Valle dell’Ombrone, caratterizzata dalla presenza di sorgenti d’acqua ad elevate temperature. È in virtù di questa risorsa naturale che il paese gode di una duplice ricchezza: da un lato la presenza del travertino, i cui depositi più estesi si formano proprio allo sbocco delle sorgenti; dall’altro la risorsa termale legata alle proprietà terapeutiche delle acque che affiorano in più punti del territorio. Si tratta di acque termominerali, di tipo bicarbonatico-alcalino-terroso, costituite da fluidi abbastanza omogenei dal punto di vista chimico, all’origine con temperature variabili (8-40° C).


Il centro storico di Rapolano Terme

“Fra le più antiche notizie e riferimenti storici a questi bagni – leggiamo in Terme d’Italia, Guide de L’Espresso del 2003 – viene citata una pergamena risalente all’XI secolo, conservata nell’archivio della cattedrale di Arezzo, mentre nell’Archivio di Stato di Siena sono presenti varie delibere del 1300, mediante le quali la Repubblica interveniva con opere e provvedimenti diretti a una migliore utilizzazione delle acque. L’area su cui insistono gli impianti attuali è stata sfruttata a fini termali dall’età etrusca: a quest’epoca risale il toponimo Arunte, che si riferisce ad una sorgente le cui acque sgorgavano a poca distanza da quelle che alimentano lo stabilimento moderno. Sempre a poca distanza dalla sorgente, il ritrovamento di una vasca rettangolare testimonia la continuità d’uso anche in età romana, mentre documenti riportano gli interventi del comune di Siena a difesa della preziosa risorsa durante l’età medioevale, nei secoli in cui il termalismo rapolanese conobbe il suo massimo splendore”
È tuttavia nel corso dell’Ottocento che queste terme raggiungono il maggior prestigio, ospitando numerosi personaggi illustri. Oggi sono in funzione due stabilimenti termali: l’Antica Querciolaia e le Terme San Giovanni. Entrambi, si avvalgono delle proprietà benefiche di queste acque che, per l’alta percentuale di zolfo, calcio e altri microcostituenti, sono un efficace mezzo di cura e di benessere.
Lo stabilimento termale dell’Antica Querciolaia è in funzione dal 1864 quando, a seguito di lavori di scavo, venne rinvenuta la copiosa sorgente che ancora alimenta l’impianto. Il nucleo architettonico originario, in forma di ferro di cavallo, viene costruito nella seconda metà dell’Ottocento con una impostazione planimetrica centrata intorno alla sorgente (il geysen).
Le acque affiorano dal sottosuolo ad una temperatura di 39-40° C; si tratta di acque sulfuree-bicarbonatico-calciche con consistenti quantità di calcio, magnesio, sodio e potassio; tale concentrazione di sali conferisce notevoli proprietà salutari.
Nel suo insieme il complesso termale dell’Antica Querciolaia dispone di un ampio parco piscine, di un centro benessere (con trattamenti che mixano acque, fanghi e piante officinali), un Giardino d’inverno e una sala per Convegni con ampia terrazza che affaccia sul parco composto da piante secolari.
L’altro rinomato complesso termale è quello delle Terme San Giovanni in posizione più defilata rispetto al centro urbano di Rapolano ma di grande suggestività paesaggistica, affermatosi negli ultimi anni come apprezzata meta del termalismo toscano.
Alla villa-albergo è collegato un grande parco piscine fortemente caratterizzato dall’uso del travertino con acqua a temperature naturali differenziate (39, 34 e 32° C) e un insieme di strutture di servizio quali il centro benessere e il centro fitness. Il mantenimento della temperatura costante è assicurato dal considerevole ricambio dell’acqua che avviene tramite potenti getti d’acqua funzionali anche a benefici idromassaggi naturali.
Le piscine all’aperto sono inserite in ampi spazi destinati al solarium e al verde. Una terrazza panoramica, servita da bar ristorante, consente di avere una visione paesaggistica d’insieme che abbraccia larga parte del parco piscine inquadrandolo rispetto allo sfondo costituito dalle sinuose colline senesi.

L’occasione di Rapolano
L’incontro nel suggestivo spazio all’aperto – quale si mostra allo sguardo del visitatore il Parco dell’acqua ai bordi di un’antica cava dove insistono le terme dell’Antica Querciolaia – con Enzo Giganti, Presidente del Consorzio del Travertino di Rapolano, e con Patrizia Baldaccini, sindaco del Comune di Rapolano Terme, è proprizio al tema dell’approfondimento dei caratteri e delle vocazionalità del territorio interno senese e delle sue risorse: paesaggio, pietra, termalismo, prodotti tipici del luogo, qualità dello stile di vita.
Nasce da queso incontro l’occasione di organizzare una piccola mostra, testimonianza dell’attività storica e contemporanea dell’escavazione e della lavorazione del travertino (da allestirsi en plain air nello spazio vasto del Parco dell’acqua) e di un Convegno ospitato nei locali dell’Antica Querciolaia, in concomitanza con la manifestazione del Settembre Rapolanese 2006.


Parco dell’Acqua frontistante le terme dell’Antica Querciolaia
(foto Alfonso Acocella)

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Dopo i colloqui iniziali, convergenti verso un approfondimento delle vocazionalità del luogo, non rimaneva che decidere il carattere del Convegno e il profilo dei relatori da invitare.
Ecco allora che si delinea l’ipotesi di organizzare un evento culturale in un certo qual modo informale, a più voci, capace di slargare l’orizzonte problematico e catturare l’interesse dei potenziali ascoltaori e del panel stesso dei relatori ufficiali chiamati per dar vita ad una sorta di workshop di idee.
“Incontri culturali di Rapolano” sottotitoliamo l’evento che ci auguriamo possa diventare un appuntamento da ripetersi nei prossimi anni dove far convergere spiriti liberi interessati all’approfondimento di contenuti e di visioni del nostro presente in un mondo che va velocemente cambiando.
Un confronto aperto fra quanti operano all’interno dei processi culturali, progettuali, produttivi indirizzati alla conservazione e trasformazione, allo stesso tempo, di tutte quelle risorse materiali e immateriali in disponibilità dell’Italia non delocalizzabili o riproducibili (e come tali valori peculiari del Paese).
Il concept proposto per questo primo convegno, che subito ha registrato un certo consenso per il carattere di attualità che riveste nel dibattito recente, è quello che coniuga la condizione di materialità con quella dell’immaterialità – “Pietre e Creatività”, questo è il tema proposto – dove al primo termine si assegna il senso ampio di Pietre dell’identità: paesaggi culturali, città, borghi, architetture, artefatti alla scala del design (urbano e domestico), dell’arte plastica.
Tema di Convegno in qualche modo orientato, ma notevolmente aperto (“creativo”, appunto) quanto a possibilità di interpetazione e di svolgimento da parte dei relatori. I numerosi invitati a parlare stanno a testimoniare il progetto aperto dell’iniziativa e, allo stesso tempo, il tentativo di attrarre a Rapolano menti creative per metterle a confronto e legarle, possibilmente, anche in un percorso futuro di collaborazione. Personaggi noti, ma anche giovani ricercatori, figure impegnate in discipline spesso distanti (ma solo apparentemente) tra loro.
Anticipiamo, sia pur sottovoce, che, in occasione dell’evento di Rapolano Terme quanto mai appropriato, vorremmo lanciare l’idea della costituzione di un Network di Creativi da collegare in rete attraverso la piattaforma relazionale e partecipata del blog_architettturadipietra che svolgerà anche il ruolo di agenda, di cronaca istantanea del viaggio verso l’entroterra di Rapolano e le Pietre di Toscana più in generale.2

Alfonso Acocella

Note
1Yves Bonnefoy, L’entroterra, Roma, Donzelli Editore, 2004 (tit. or. L’Arrière-Pays, 1972).
2L’esplorazione del tema legato alle relazioni fra acqua e pietra potrebbe rappresentare l’obiettivo per il Settembre rapolanese del 2007; questo soprattutto se i “creativi in transito” sapranno suscitare interesse intorno alla Cultura quale fattore non sovrastrutturale ma propulsivo di processi e, quindi, di progetto ed economia per il luogo.

Rapolano Terme
Provincia di Siena (Siena 25 km, Firenze 90 km). Altitudine m. 334. Tra la Val di Chiana e la Valle dell’Ombrone. Autostrada A1 Autosole, uscita casello di Monte San Savino per chi arriva da Nord, uscita casello di Valdichiana per chi arriva da Sud. Raggiungibile da Siena con la statale n. 326. Stazione ferroviaria di Rapolano Terme. Linea Siena-Chiusi, Autolinee Roma-Siena, fermata di Rapolano Terme.

Consorzio del Travertino di Rapolano
www.travertinorapolano.com

Antica Querciolaia
Via Trieste, 22
53040 Rapolano Terme
Tel 0577724091
Fax 0577725470
www.termeaq.it

Terme San Giovanni
Via Terme di San Giovanni, 52
53040 Rapolano Terme
Tel 0577724030
Fax 0577724053
www.termesangiovanni.it

Oltre Rapolano
Il territorio della Toscana meridionale, ricco di bellezze naturali, di tesori artistici ed architettonici, di luoghi incantevoli, consente facilmente – senza grandi spostamenti – di effettuare piacevoli escursioni.
Nelle immediate vicinanze è visitabile la famosa abbazia di Monte Uliveto Maggiore ad Asciano; in meno di mezz’ora di automobile è possibile raggiungere Siena, Arezzo, Cortona, Montalcino, Pienza.
Siena e Pienza – alla data del Convegno – oltre a rappresentare meta per la visita dei loro capolavori architettonici ed artistici offre due mostre legate alle celebrazioni del Papa Pio II. A Pienza (Palazzo Piccolomini, Duomo, Battistero) “La Rifondazione umanistica dell’architettura e del Paesaggio”; a Siena (Complesso museale di Santa Maria della Scala, Palazzo Squarcialupi) “La ‘Rinascita’ della scultura: ricerca e restauri”.
Infoline Opera Spa Siena: 0577223421

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