23 Febbraio 2009
Citazioni
Manufatto
Uno scalpellino al lavoro in un laboratorio di Serre di Rapolano. (foto Davide Turrini)
“Manufatto: fatto a mano o anche a macchina?
La disquisizione oggi non ha più molto senso, visto che tutte le figure di artigiano, da quello tecnico a quello artistico, dispongono già o sono avvicinate dalle tecnologie evolute e lavorano un prodotto creato con il contributo sostanziale della tecnica e delle macchine, non una ma tante, al contrario della fabbrica dove agli addetti corrispondono singole mansioni e macchine.
[…] La mano, simbolo universale di prima applicazione al lavoro dell’uomo, che secondo Henry Focillon nel suo saggio del 1934 Elogio della Mano: “… è azione; ella afferra, crea perfino, si potrebbe dire che ella pensa”, è il paradigma su cui si gioca l’importanza dell’artigianato oggi: declinazione e diversificazione, di segno opposto alla standardizzazione della produzione seriale.
Da sempre l’uso dell’attrezzo, poi diventato macchina, inteso come sostanziale contributo alla riduzione della fatica dell’uomo, non rappresenta una discriminante nei confronti di ciò che può essere considerato fatto a mano.
[…] L’uomo moderno cerca valori nella manualità e nella creatività del pezzo unico e non potrà fare a meno, anche in un futuro tecnologico, di oggetti della tradizione. L’artigianato, in particolare quello “tipico e artistico” […], conserva un ruolo importante nella società, è parte di un processo di recupero dei valori tradizionali, affettivi, di appartenenza al territorio che dimostrano l’importanza della centralità dell’uomo e della cultura materiale”.
Claudia De Giorgi, Claudio Germak, “Artigianato comunità design” p. 11-12, in Manufatto, Cinisello Balsamo, Silvana, 2008, pp. 159.