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14 Giugno 2006

Letture

L’esperienza dei materiali

Fra undici diverse sovracopertine in soffice Alcantara si può scegliere il colore prediletto, quello che ciascun lettore trova più affine alla propria sensibilità. Questa originale idea riveste il libro di Marinella Levi e Valentina Rognoli, "Materiali per il design: espressività e sensorialità", per il nuovo marchio editoriale del Politecnico di Milano, richiamando con evidente approccio sinestesico i temi argomentati ( e in collaborazione con Alcantara®, prodotto industriale al quale il testo dedica un approfondimento).
Tra le questioni maggiormente dibattute e trasversali del panorama contemporaneo del progetto è senz’altro il tema delle "nuove materialità" e l’avvicinamento che le autrici propongono aggiunge concettualità preziose all’evidente fenomeno di rinnovata attenzione per i materiali per l’architettura e per il design.
Naturali, artificiali, tradizionali, innovativi, essi sono catalogabili e selezionabili ma in particolare "percepibili" attraverso i sensi. I materiali infatti, se osservati come potenziali portatori di messaggio, posseggono ciascuno una propria natura diversa ed essenziale, riconoscibile solo attraverso la sensazione delle proprietà della materia che li compone e soprattutto suscettibile di "progettazione".
L’innovazione del sistema di studio e conoscenza proposto dalle autrici muove dalla considerazione delle proprietà fisiche, chimiche, meccaniche, di lavorazione della materia, al rapporto che si istituisce tra essa ed il suo utilizzatore. In questo senso sono le proprietà cosiddette "espressivo – sensoriali" ad acquisire importanza fondamentale nel progetto ed le categorie oppositive cardine della teoria della sensazione, caldo/freddo, leggero/pesante, morbido/duro, flessibile/rigido, scorrevole/frenato, divengono strumenti essenziali per il progettista poichè misurabili entro un sistema che ne rivela la connessione con le proprietà evidenziate dall’ingegneria dei materiali. La multidisciplinarità è intrinseca alla ricerca – un ponte che unisce semiotica, disegno industriale, architettura, scienza dei materiali – in un’attività sperimentale il cui fine ultimo è lo sviluppo di un "concept" metodologico per l’analisi delle proprietà dei materiali fondato su forti basi teoriche ma che si materializzi in prassi progettuale. L’"Atlante" espressivo-sensoriale dei materiali delineato nel libro nei suoi tratti fondamentali, è uno strumento per l’apprendimento, da parte di un possibile utente, atto alla interpretazione e gestione di alcuni degli aspetti percettivi-sensoriali-ingegneristici dei materiali, un progetto di apprendimento personalizzabile d’ausilio di volta in volta al fruitore per creare un personale archivio di mappe-diagramma di conoscenza del complesso mondo della materia.


G.Marx, Trattamenti superficiali per la carta – un singolo materiale, diversi strumenti (Moholy-Nagy). (Photo: Eric Costemuller, Bauhaus Archiv, Berlin)

Il tema sperimentale della ricerca viene introdotto attraverso una approfondita esplorazione storico concettuale dell’argomento, inquadrando il design dei materiali in un ampio orizzonte che dall’analisi terminologia del tema, attraversa le fasi di sviluppo del design industriale e le fondamentali esperienze pedagogiche del Bauhaus per giungere all’area di progetto che oggi viene designata con l’espressione "design dei materiali".
L’attenzione delle autrici si apre con particolare attenzione e spirito critico alla situazione contemporanea della ricerca di design nell’ambito dei materiali e, corredando la narrazione con una ricca bibliografia e sitografia, individua punti di partenza per interessanti indagini tematiche e sviluppi.
Seguendo le piste suggerite nel testo l’orizzonte si apre a molteplici progetti editoriali, nuove tipologie di libri che informano il progettista, il ricercatore, lo studente, il produttore, sulle materie e le tecnologie del presente. Recenti affascinanti pubblicazioni si presentano dagli scaffali delle più aggiornate librerie come colorate "shopping-list" di materiali con nuove potenzialità, dove si incontrano anche i materiali tradizionali adottati in usi inconsueti e riformati grazie a particolari tecnologie di lavorazione. I libri cui si fa riferimento sono effetti evidenti del fenomeno delle materioteche e spesso portano fra i loro autori i fondatori delle stesse ("Material World" di Ed van Hinte, Frame, 2003; "Material Connexion" a cura di George Beylerian, Thames & Hudson, 2005; "Materials Skills" di Els Zijlstra, Materia, 2005). Raccolgono antologicamente esempi di materie prescindendo dalle implicazioni formali degli stessi, secondo tradizionali classi di componenti; altrimenti elaborano raccolte in prospettiva di oggetti, progetti, sperimentazioni, textures, organizzate secondo interessanti categorie ("Transmaterials" di Blaine Blownell, Transstudio 2004; "Skins for buildings", a cura di Els Zijlstra, Bispublisher, 2004; "Ultra Light Super Strong: A New Generation of Design Materials" di Nicola Stattmann, Birkhauser, 2005).
L’eterogeneo panorama sembra esprimere una moltiplicata complessità; la facilità tuttavia con la quale è oggi possibile scoprire i materiali per il progetto rischia talvolta di banalizzarli, di renderli oggetto del meccanismo della moda che consuma in fretta il loro potenziale e presto li fa dimenticare. Il compito dei progettisti da sempre è quello di conoscerne le possibilità per trasformarli in progetti reali e consapevoli coniugando, come la ricerca di Rognoli-Levi testimonia e avvia, la conoscenza e la cultura alla sperimentazione.

Materiali per il design: espressività e sensorialità
Valentina Rognoli e Marinella Levi
Milano, Polipress, 2005, pp. 182.
www.polipress.polimi.it
Prezzo: 24,00 euro

di Veronica Dal Buono


Alcuni esempi di interessanti nuove pubblicazioni di ricerca sui materiali della contemporaneità

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