24 Ottobre 2008
Videointerviste
Pibamarmi, protagonista di Marmomacc 2008.
La “palissade” in marmo riceve il premio “Best Communicator Award”
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A qualche settimana dalla chiusura di Marmomacc 2008 proponiamo il primo di una serie di reportage sulla manifestazione veronese.
In seguito alla presentazione dell’evento, delle aziende espositrici e delle loro collaborazioni con designer di nota fama, ci sembra utile presentare un bilancio di “Marmomacc incontra il design” oltre che del premio “Best Communicator Award”, riproposti anche quest’anno dopo la fortunata esperienza del 2007.
L’evento fieristico, tenutosi a Verona fra il 2 e il 5 ottobre, ha confermato il successo della precedente edizione oltre che la professionalità e la qualità produttiva delle aziende leader del settore lapideo. Una qualità produttiva collegata alla cultura del prodotto e al mondo della ricerca progettuale che a partire dalla scorsa edizione ha avuto la possibilità di esprimersi e svilupparsi in maniera nuova, grazie all’avvio di una serie di proficue collaborazioni fra aziende e progettisti.
La progettazione e realizzazione degli stand espositivi dei quindici marchi partecipanti all’evento sono state a loro volta coinvolte nella seconda edizione del premio “Best Communicator Award”.
Le due iniziative si sono confermate preziosi strumenti per l’incentivazione dello sviluppo di una cultura messa al servizio dell’economia e del mondo della produzione che trova nell’attenzione verso la progettazione dello stand espositivo lo strumento ideale per la presentazione al pubblico dell’identità di ciascuna azienda. Uno strumento, quello dello stand fieristico, che diventa esso stesso espressività creativa ricca di un valore comunicativo nuovo dato ad un mezzo nato quale mero strumento commerciale.
Lo stand diventa vera e propria microarchitettura temporanea, capace di mostrare l’arte di creare prodotti di qualità dalla lavorazione della materia litica e nella quale ciascuna azienda accoglie il pubblico presentando la propria identità attraverso nuovi prodotti e percorsi progettuali.
Questa rinnovata attenzione verso la progettazione del padiglione espositivo si colloca in maniera quasi paradossale all’interno di una fiera commerciale che ha come protagonista la lavorazione della pietra. Tuttavia, l’apparente distacco della pietra dal carattere temporaneo proprio dello stand, diventa sfida e allo stesso tempo incentivo per la sperimentazione di lavorazioni e conformazioni nuove che smentiscano l’essenza di simbolo esclusivo di pesantezza e solidità propria del materiale lapideo.
Il marmo viene quindi proposto in forme e lavorazioni inedite dettate dalle tematiche proposte.
Se nella prima edizione di “Marmomacc incontra il design” la leggerezza del marmo era stata assunta a protagonista, quest’anno aziende e designer hanno dovuto interpretare le potenzialità della pietra attraverso il gioco delle sue superfici.
“Pelle, Skin, Texture” è stato infatti il tema proposto per l’edizione 2008; una tematica dal carattere estremamente attuale che ha dato modo di trasformare la materia litica in elemento di sorpresa attraverso la sua metamorfosi in conformazioni dalla natura normalmente estranea alla sua identità o in metafore di elementi dal particolare valore superficiale.
Lastre di pietra dalle superfici lavorate in maniera differenziata grazie al connubio tra produzione meccanizzata e metodi artigianali, hanno dato la possibilità al visitatore di percepirne le caratteristiche attraverso il tatto e la vista. Un carattere comunicativo tangibile e dalla particolare percezione tattile, che ha permesso di dare un valore aggiunto alle fasi progettuale, produttiva e costruttiva, attraverso la sua animazione da parte del pubblico.
La fruizione degli stand ha infatti contribuito a farne percepire a pieno l’essenza.
Texture superficiale dello stand di Pibamarmi per Marmomacc 2008
La professionalità e l’originalità dimostrate dalle aziende vincitrici della prima edizione del premio “Best Communicator Award” si sono riconfermate anche quest’anno indiscusse protagoniste.
Una rappresentativa giuria formata da Mauro Albano, Brand Manager di Marmomacc, Aldo Bottoli, rappresentante dell’ADI, Associazione per il Disegno Industriale, Oscar Colli, della rivista Il Bagno Oggi e Domani, Vincenzo Pavan, responsabile culturale di Marmomacc per l’Architettura e Livio Salvadori, della rivista Casabella, hanno eletto vincitrici ex aequo l’azienda veneta Pibamarmi e quella toscana Il Casone.
Vincitori anche della scorsa edizione insieme a Grassi Pietre, i due marchi hanno rinnovato i concept guida dei propri stand grazie alla collaborazione con importanti designer del panorama contemporaneo.
Il Casone, vincitore nel 2007 insieme a Kengo Kuma, si è presentato al pubblico con un progetto dell’architetto Claudio Silvestrin basato sulla metamorfosi della pietra serena in buccia di arancia, identificata nel percorso di visita del padiglione, a sviluppo spiraliforme.
Pibamarmi, a sua volta, ha rinnovato lo stimolante rapporto con Michele De Lucchi e Philppe Nigro avviato in occasione della scorsa edizione. Se nel 2007 lo stand progettato da Damiano Steccanella ospitava al suo interno gli oggetti di design realizzati da De Lucchi, quest’anno è il frutto di un progetto di collaborazione fra lo stesso Steccanella e i due designer.
Lo stand di Pibamarmi per Marmomacc 2008, progetto di Michele De Lucchi, Philippe Nigro, Damiano Steccanella
Il padiglione di Pibamarmi si presenta come un armonico oggetto architettonico dal colore neutro e dalle fattezze accoglienti. Un momento di pausa e pacifica osservazione di un manufatto marmoreo dal design ricercato, che invoglia l’osservatore a soffermarsi, avvicinarsi, toccarne la superficie, entrare.
Esternamente l’involucro appare come un diaframma omogeneo, neutro, fortemente ritmato in senso verticale. Il motivo architettonico reinterpreta una “palizzata di legno” che, solo avvicinandosi, rivela la sua reale essenza “pietrificata”, connessa al marmo finemente lavorato. L’osservazione ravvicinata e tattile permette di comprendere la vera matericità del manufatto e la sua tecnica di costruzione. L’apparente compattezza superficiale si manifesta quale risultato dell’accostamento di pannelli traforati, montati parallelamente su binari metallici a formare due superfici – esterna ed interna – che segnano i limiti spaziali dello stand.
L’intrigante e filtrante involucro invita a procedere verso il suo interno dove si scoprono gli eleganti elementi progettati dalla designer Hiraku Mori, in perfetta armonia cromatica e formale con il resto dell’ambiente. Gli oggetti, alternati a spazi di sosta arredati con minimali sedute in marmo, delimitano un percorso di visita lungo il quale gli osservatori si muovono in un flusso lento e continuo.
Istintivamente si riceve la sensazione di un padiglione formato dalla compenetrazione di identità diverse – ma fuse in un concept unitario – che vanno dallo stand espositivo, alla stanza da bagno, all’ambiente termale, al salotto, al luogo d’incontro.
Interno dello stand
Oggetti litici di rara eleganza realizzati con le fattezze di solidi geometrici puri affiancati in combinazioni diverse di forme e colori, vengono accarezzati dal flusso continuo dell’acqua che, elemento liquido e trasparente per eccellenza oltre che simbolo della vita, entra in perfetta simbiosi con la durezza e la solidità della pietra.
Una solidità confermata e allo stesso tempo smentita dalla natura ambivalente dell’involucro, perfetta soluzione di superficie-diaframma: materica, grafica e cromatica, oltre che metaforica, per contenere al suo interno una collezione di elementi di arredo per l’ambiente bagno dal carattere ricercato e dal gusto finemente orientale.
Elementi di arredo bagno in marmo, design di Hikaru Mori per Pibamarmi
Pibamarmi è riuscita anche quest’anno a creare un perfetto equilibrio fra i prodotti in esposizione e il progetto di allestimento, rinnovando la stima da parte della giuria del concorso, che ha quindi riconosciuto ancora una volta la qualità di un’azienda che ha deciso di basare il proprio “progetto produttivo” sulla continua ricerca progettuale, culturale e tecnica e che si è dimostrata capace di rinnovare e migliorare la propria proposta attraverso un processo temporale senza soluzione di continuità, proiettato verso un futuro ancora più promettente.
di Sara Benzi
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