26 Maggio 2006
Letture
Atlante delle facciate
Grande Enciclopedia di Architettura num. 18
Atlante delle facciate
Grande Enciclopedia di Architettura num. 18
Thomas Herzog, Roland Krippner, Werner Lang
2004, Torino, UTET, pp. 320, ill.
€ 106.40
Mettiamo il caso di un progettista alle prese con la facciata del suo ultimo progetto. Mettiamo anche che egli abbia in mente il materiale col quale realizzarla.
Mettiamo che, però, abbia delle difficoltà a coniugare il materiale con il sistema complessivo dell’involucro.
Servirà allora un Atlante in grado di fornire delle mappe per orientarsi nel tema delle facciate. E chi poteva svolgere il ruolo di curatore di questo Atlante meglio di Thomas Herzog!
La trattazione, infatti, risulta chiara e arricchita con moltissime immagini, dettagli, fotografie e schemi. Il testo è articolato in due macrosezioni: nella prima si tratta in maniera sistematica ciò che sta alla base della tecnologia dell’involucro, i fattori esterno/interno, i sistemi costruttivi, la modularità e i requisiti prestazionali. Nella seconda sono presi in esame i singoli materiali da costruzione: la pietra naturale, l’argilla, il calcestruzzo, il legno, il metallo, il vetro e le materie plastiche. Questa seconda parte si conclude con tre temi di approfondimento: i rivestimenti a doppio involucro, i manipolatori e le tecnologie solari.
Particolarmente utile al progettista smarrito risulta la seconda sezione del testo: infatti, per ogni materiale viene fatta un’introduzione tecnica in cui si affronta brevemente la storia, l’estrazione, l’uso originario, le principali caratteristiche prestazionali, fisiche, chimiche, e i formati disponibili; a questa segue una parte consistente di esempi di facciate realizzate con il materiale in questione, con immagini, sezioni, e schemi compositivi della facciata.
Il primo materiale preso in considerazione è la pietra naturale: se ne elencano le tipologie, i metodi di estrazione, i metodi di trattamento della superficie, il dimensionamento delle lastre, i sistemi di ancoraggio. Gli esempi riportati sono realizzati sia con facciate ventilate rette da una struttura in acciaio, sia seguendo il principio del rivestimento con lastre sottili. Di seguito si affronta l’argilla: dopo una breve trattazione storica si affrontano i suoi diversi modi di utilizzo, sia per le terrecotte che per le ceramiche. Gli esempi riportati esplicano diversi modi di utilizzo: dal muro realizzato in argilla secca pressata, alla facciata con struttura in legno o in acciaio e rivestimento esterno in piastrelle o lastre, fino a sistemi di facciate appese e ventilate.
Convento di Moldau, Romania, XVI sec.
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La terza parte tratta il calcestruzzo: dopo la trattazione tecnica gli esempi mostrano realizzazioni svolte sia con pannelli prefabbricati, sia con elementi realizzati in opera; particolare attenzione è dedicata al trattamento superficiale di finitura.
Il legno è il quarto materiale che viene affrontato e, come per gli altri, prima se ne trattano in maniera sistematica le proprietà, le essenze, i tipi di taglio, e i pannelli ricomposti con leganti sintetici, poi gli esempi riportano sia edifici realizzati completamente con la tecnologia del legno, sia con tecnologia mista, in cui il legno diventa rivestimento esterno ed interno.
Si tratta poi dei metalli, della loro origine, di quelli puri e delle leghe più importanti (ferro fucinato, ghisa, acciaio). Da Jean Prouvè a Frank Gehry si analizza l’evoluzione nell’uso di questo materiale in facciata: dalla lamiera, ai pannelli sandwich, fino alle griglie, alle lastre forate, e ai tessuti metallici. Gli esempi anche in questo caso propongono soluzioni progettuali realizzate con struttura in acciaio, pannelli sandwich in metallo, lamiere di rivestimento, elementi frangisole, e strutture miste.
Ampia trattazione è riservata al vetro per le numerose possibilità che questo materiale riserva. Infatti, nel passaggio da elemento naturale al suo sviluppo come prodotto industriale, il vetro ha subito un notevole potenziamento prestazionale, che non si è ancora fermato. Dalle diverse tonalità di colorazione della singola lastra, al vetro stratificato, al vetro camera, vengono enunciate sinteticamente le capacità di fonoassorbenza, riduzione della trasmissione dei raggi solari, e di resistenza al fuoco; oltre ad una parte riservata ai trattamenti superficiali quali l’acidatura e la serigrafia. Gli esempi mostrano facciate ventilate vetrate, con struttura in acciaio, e facciate monolitiche eseguite ad esempio in vetrocemento.
L’ultimo capitolo è dedicato alle materie plastiche e all’evoluzione nel loro utilizzo come rivestimento esterno. Si possono riassumere in due macrogruppi: uno costituito dagli elementi modulari (pannelli) e l’altro dalle strutture pretensionate. Del primo gruppo vengono elencati i profili in commercio e le caratteristiche prestazionali, del secondo vengono descritte sia le caratteristiche tecniche e le componenti chimiche del telo che i vari giunti di tensionamento.
Il volume si conclude con tre sezioni dedicate a sistemi particolari: i rivestimenti in vetro a doppio involucro, i manipolatori e le tecnologie solari. Anche per questi argomenti vi è una trattazione tecnica seguita da numerosi esempi e sezioni. Per quanto riguarda i rivestimenti a doppio involucro risultano interessanti gli schemi per il mantenimento della temperatura ideale, con il ricircolo d’aria nell’intercapedine in grado di rinfrescare l’edificio in estate e di riscaldare in inverno. La sezione sui manipolatori, oltre ad offrire un riassunto sui vari sistemi di chiusura, offre anche numerosi esempi di sistemi di oscuramento innovativi, sia nella forma che nella tecnologia. La parte conclusiva risulta particolarmente interessante, mettendo in evidenza come i sistemi di pannelli solari possano essere integrati nei rivestimenti diventando un vero e proprio motivo di facciata.
Tornando allora al progettista disorientato, egli troverà nelle numerose immagini e disegni di edifici costruiti molte delle risposte che stava cercando all’inizio della lettura. Se è vero che l’atlante nasce come testo che riassume al suo interno mappe per orientare i viaggiatori e suggerire loro nuovi itinerari, così il testo della UTET suggerisce una possibile mappa interpretativa del tema della facciata. Ciò che forse mancherà di sapere al progettista più puntiglioso, saranno i nomi delle ditte in grado di fornire determinati prodotti e determinate lavorazioni, anche se questo, forse, non sarebbe stato politicamente molto corretto.
Veronica Cupioli
1 Giugno 2006, 18:50
nadia fabbri
non è il mio campo ma sono rimasta piacevolmente colpita!
Brillante!