novembre 2024
L M M G V S D
« Dic    
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930  

Ultimi articoli

Ultimi commenti

Rubriche

Pubblico dei lettori

 

rss

 

 

17 Ottobre 2008

Principale

Villa Muggia. Un capolavoro del moderno – PROROGATA

Mostra e convegno

La mostra
Imola, Museo di San Domenico, 11 ottobre 02 novembre 2008
inaugurazione: sabato 11 ottobre 2008, ore 17.30
apertura: giovedì, sabato e domenica, ore 16.00-19.00

Realizzazione
Segni del moderno, Imola
Archivio Piero Bottoni, Dpa, Politecnico di Milano
Do.Co.Mo.Mo. Italia
in collaborazione con
Città di Imola, Assessorato alla Cultura, Musei Civici
con il patrocinio di
Regione Emilia Romagna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali
con il contributo di
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Cooperativa Ceramica d’Imola
Cesi, Impresa generale costruzioni, Imola

Prima sezione
Piero Bottoni a Bologna e Imola: casa, città, monumento. 1934-1969
La sezione, curata da Giancarlo Consonni e prodotta dall’Archivio Piero Bottoni, documenta la vicenda culturale e professionale di Bottoni nell’area bolognese dove egli realizza alcune delle sue architetture più importanti: Villa Muggia e gli edifici annessi nel podere Bel Poggio a Imola (1936-38, con Mario Pucci per la sola villa); il Circolo ippico in via Siepelunga a Bologna (1937-40, sempre con Pucci); il Monumento ossario dei partigiani alla Certosa di Bologna (1954-59). Nel capoluogo emiliano Bottoni ha anche la possibilità di mettere alla prova l’armamentario concettuale e operativo cresciuto nella frequentazione dei Ciam e nutrito da un’autonoma consapevolezza delle implicazioni sociali della prassi urbanistica e da personali interpretazioni del progetto urbano.

Seconda sezione
Villa Muggia. Un patrimonio da salvare
La sezione, curata da Giorgio Bolognesi, Fabrizio Castellari, Claudio Calamelli, Andreas Sicklinger e prodotta dall’associazione Segni del Moderno, documenta sia le caratteristiche dell’edificio prima dell’intervento di Bottoni e Pucci, utili a comprenderne la genesi, sia lo stato in cui versa l’edificio. Le fotografie storiche sono affiancate da riprese attuali realizzate con lo stesso punto di vista. Completano l’esposizione tavole di rilievo e documentazione delle tecniche costruttive e del degrado delle varie componenti strutturali e murarie e di dettaglio. Un modo per dare conto anche dell’assiduo lavoro di indagine e ricerca che ha visto e vede impegnate diverse facoltà universitarie. Arricchiscono la mostra fotografie e filmati originali messi generosamente a disposizione dalla famiglia Muggia.

Il convegno
Imola, Museo di San Domenico, Sala del Capitolo, 18 ottobre 2008, ore 15.00
Relazioni di Maristella Casciato, Giancarlo Consonni, Giuliano Gresleri, Piero Orlandi
Coordina: Cristiana Chiorino

La cultura del recupero e della tutela del Moderno offre un panorama di sensibilità e di significativi esempi a livello internazionale. Occorre portare queste sensibilità e l’esempio di azioni già intraprese all’interno del contesto in cui si trova Villa Muggia. Questo lo scopo di un incontro in cui esperti della materia interagiscono con le forze culturali, amministrative ed economiche che operano sul territorio per sottolineare l’opportunità di un recupero come nuova opportunità per l’intera comunità.

Villa Muggia, 1936-38
Villa Muggia a lmola continua a emanare il suo fascino di architettura misteriosa. Fascino che le deriva non solo dall’imponenza della sua massa, da volumi primitivi e puri ma anche da un destino che le ha consentito solo pochi anni di vero splendore. Poi la guerra, gli anni dell’occupazione militare come sede di un comando dell’esercito tedesco ed infine, la bomba che ha centrato il grande salone, cuore di tutto l’edificio. Da allora la villa realizzata da Piero Bottoni e Mario Pucci ha smesso di stupire, di incantare per la sua bellezza che non aveva paragoni tra le ville moderne di quel periodo. La sua è un’agonia lenta, silenziosa. Villa Muggia si sta consumando lentamente arrivando così a noi con quel suo ventre squarciato, rudere silente su cui infieriscono l’incuria e l’incultura.
L’intero parco della villa è ormai irrimediabilmente perso, ma dal 1979, l’intera area su cui è ubicata la villa è definita nelle tavole di Prg di Imola come zona a parco privato che di fatto ne vincola le alberature, preservando l’intera area da speculazioni edilizie.
Decine di appelli, pubblicati su riviste internazionali di architettura e design, l’hanno fatta oggetto dell’azione di sensibilizzazione volta alla tutela e al recupero. Nel 1990 in concomitanza con la mostra milanese sull’opera di Piero Bottoni realizzata dall’Archivio Piero Bottoni del Politecnico di Milano, si è risvegliato una certa attenzione sulla villa e successivamente, nel 1993 alla conferenza internazionale del Do.Co.Mo.Mo. a Eindhoven in Olanda, questa emergenza architettonica veniva posta all’attenzione internazionale mettendo in guardia sulla precarietà dello stato di conservazione dell’edificio.
Dal 1994 questo capolavoro del razionalismo gode di vincolo storico-architettonico, dopo che l’Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna, organizzò una raccolta di firme in favore della tutela del bene. La naturale continuazione di questa azione fu l’emanazione da parte del Ministero dei beni culturali e ambientali del vincolo relativamente all’edificio della villa e alle pertinenze della vecchia proprietà dei Muggia. Da allora nuovamente il silenzio.
Ma la villa e l’intero suo complesso continua a essere meta ideale e di interesse da parte di studenti e ricercatori, segno che per il mondo scientifico Villa Muggia rimane un problema insoluto, un caso-studio appassionante. Grazie a questo continuo interesse conosciamo molto della tecnica costruttiva, della metodologia con cui è stata realizzata, utile al contempo per qualsiasi ipotesi di recupero di restauro ma anche per comprendere quanto tempo ancora la struttura potrà resistere alla nostra indifferenza.
Villa Muggia può e deve entrare nella rosa delle eccellenze di cui la città di Imola va fiera. Il recupero della villa proietterebbe per la sua originalità e peculiarità il territorio e lo specifico caso-studio nel panorama ancora giovane del recupero del moderno a livello internazionale. L’auspicio è che questa emergenza entri nell’agenda delle forze economiche e delle pubbliche amministrazioni a ogni livello. La posta in gioco è la perdita di un manufatto architettonico che l’Europa ci invidia.

muggia1.jpg
Ringraziamenti
Eredi Muggia
Eredi Bottoni
Famiglia Vannini

Informazioni
Musei Civici di Imola – http://www.comune.imola.bo.it/museicomunali – tel. 0542 602609
Segni del Moderno – http://www.villa-muggia.itinfo@villa-muggia.it
Archivio Piero Bottoni – http://bottoni.dpa.polimi.itarchivio.bottoni@biblio.polimi.it

commenti ( 0 )

stampa

torna su