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30 Aprile 2006

Eventi

Laboratorioitalia 2006

6 maggio – 4 giugno 2006
Roma, Ex Casa di Correzione del San Michele, Sala Clementina
Inaugurazione 5 maggio 2006 ore 17,30

Promossa da AId’A-Agenzia Italiana d’Architettura, Federico Motta Editore e In/Arch Istituto Nazionale di Architettura d’intesa con la DARC-Direzione generale per l’architettura e l ‘arte contemporanee e con la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma, vuole essere punto di vista sullo stato dell’architettura italiana.
La mostra è curata da Giovanni Leoni, Giorgio Goffi, Carlo Quintelli e Carlo Terpolilli e nasce da due progetti di studio distinti: una riflessione sullo stato dell’architettura contemporanea in Italia, e una ricerca sugli architetti stranieri attivi in territorio italiano.
Nel progressivo sviluppo di queste due iniziative si è fatta strada l’idea di realizzare un’esposizione che offrisse una panoramica generale sull’architettura di qualità in Italia a prescindere dalla nazionalità dei progettisti.
Ne scaturisce un interessante percorso sui mutamenti dell’architettura contemporanea e sulle sue nuove esigenze. Un’indagine che fa il punto sull’attività progettuale e costruttiva nel panorama architettonico italiano, ma anche un viaggio virtuale nel nostro paese per scoprire e conoscere le numerose opere architettoniche realizzate da architetti stranieri fin dagli inizi del XX secolo.
Completano la mostra una serie di postazioni multimediali e tre istallazioni video, realizzate dal portale internazionale di architettura www.floornature.com, in cui architetti italiani e stranieri illustrano le proprie esperienze lavorative in Italia. Un minisito, interno al portale, raccoglierà poi tutto il materiale esposto, le video interviste, gli approfondimenti e i link ai siti degli architetti che hanno partecipato, andando a costituire un’importante risorsa per la promozione e la conoscenza dell’architettura italiana nel modo.
Accompagnano l’esposizione tre numeri speciali della rivista "d’Architettura" che approfondiscono i temi affrontati dalle sezioni della mostra
E’ possibile visitare la mostra presso gli spazi della Sala Clementina in via San Michele 25 a Roma, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 – chiuso il lunedì, l’ingresso è libero.

Sezioni della mostra

Prima sezione – Genealogie.
A cura di Lamberto Amistadi e Domenico Chizzoniti.
La sezione Genealogie si interroga sul tema, oggi particolarmente delicato, della trasmissione del sapere progettuale. Ad alcuni architetti che per lungo tempo hanno affiancato alla loro attività progettuale anche una azione di insegnamento nella scuola e negli studi (A. Anselmi, C. Aymonino, G. Canella, P. Culotta, A. Isola, V. Gregotti, A. Monestiroli, A. Natalini, N. Pagliara, G. Polesello, P. Portoghesi, F. Purini, L. Semerani, F. Venezia, D. Vitale) è stato chiesto di indicare un gruppo di architetti più giovani, possibilmente di diverse generazioni, con cui ritengono di avere affinità e legami. Un gesto di riconoscimento, da ognuno motivato secondo le proprie ragioni. Ai più giovani architetti così individuati è stato poi chiesto di presentare alcuni aspetti della propria ricerca, con progetti e brevi interventi teorici incentrati su quattro parole chiave: "formazione", "insegnamento", "apprendistato", "professione".

Seconda sezione – Professione e Ricerca.
A cura di Elena Mucelli, Stefania Rössl, Annalisa Trentin.
La seconda sezione è invece dedicata alla professione, termine che giunge ai nostri giorni, in Italia, con una duplice connotazione, negativa e positiva. Positiva in quanto l’architettura italiana del secondo dopoguerra è stata punto di riferimento in ambito europeo proprio per la capacità di esprimere un professionismo tanto efficace nella concreta azione costruttiva quanto colto nelle premesse e nei risvolti teorici. Negativa perchè, in epoche più recenti, il termine "professione" ha troppo spesso voluto indicare una attività di basso profilo culturale, fondata su compromessi, estranea alla più alta ricerca svolta nel chiuso delle accademie. Oggi è certamente in corso una azione di riavvicinamento tra la ricerca progettuale, anche quella condotta nelle università, e la professione, intesa nuovamente come attività colta e insieme realista, pronta a confrontarsi con la complessità delle condizioni necessarie per condurre un progetto alla sua realizzazione senza rinunciare alla qualità architettonica. Anche in questo caso i gruppi invitati sono circa una cinquantina.

Terza sezione – Nuovi Laici.
A cura di Domenico Cogliandro, Gianluca Gelmini, Diego Lama, Raffaella Maddaluno.
La sezione che riserva maggiori novità è certamente la terza, Nuovi Laici, una selezione di quasi cento giovani architetti italiani, organizzati per gruppi su base geografica. L’intento è di indagare una figura emergente di progettista giovane, ricco di esperienze internazionali, colto ma incapace di riconoscersi in una sola lezione o in una sola tendenza, fortemente orientato alla pratica, talvolta impegnato nell’insegnamento ma con disincanto rispetto alla possibilità di una tradizionale carriera accademica. In altri termini, un nuovo soggetto deciso a immergersi nella complessità del progetto contemporaneo, senza schematismi riguardo al proprio ruolo, disposto ad affrontare ogni tema e non solo lo straordinario, intenzionato a ricercare, nella piccola come nella grande occasione, la qualità della architettura. Tutti i gruppi sono presenti con un’opera costruita e con interventi teorici, anche in questo caso organizzati sulle già citate parole chiave.

Quarta sezione – Les Etrangers.
A cura di Giorgio Goffi, Giovanni Leoni e Maurilio Ronchetti.
L’ultima sezione, suddivisa in due tappe distinte, propone al visitatore un viaggio virtuale nel nostro paese per scoprire e conoscere le numerose opere architettoniche realizzate da architetti stranieri fin dagli inizi del XX secolo.
Viaggio in Italia 1900 – 1995. A cura di Nicola Martinoli, Federico Rosa, Eleonora Zucchelli.
Attraverso una selezione di 23 progetti viene proposto un itinerario architettonico nel nostro paese per conoscere le opere realizzate da architetti stranieri dal 1900 al 1995. Tra gli altri i progetti di Le Corbusier (padiglione de "Esprit Nouveau", Bologna); Gerrit Rietveld (padiglione olandese ai giardini della Biennale), Alvar Aalto (chiesa di Santa Maria Assunta a Riola), Oscar Niemeyer (sede del gruppo Mondadori a Segrate).

100. I progetti 1995 – 2005 selezione. A cura di Simona Esposito, Anna Rizzinelli, Federica Mottinelli
Un panorama completo delle esperienze professionali avute in Italia da alcuni architetti di fama internazionale attraverso una selezione di oltre 100 progetti – realizzati o in via di realizzazione – analizzati attraverso schede descrittive, immagini e dati di progetto e scelti per presentare una sorta di mappatura del territorio.

VIDEO
A cura di Flores Zanchi
Realizzati dal portale di architettura internazionale www.Floornature.com tre video di interviste, dando voce agli architetti in mostra, completano l’osservatorio sull’architettura italiana di Laboratorio Italia.

Maestri
Il video inverte il punto di vista della sezione Genealogie dando la parola ai 15 caposcuola che raccontano la propria esperienza nell’insegnamento e nella trasmissione del sapere architettonico.

10 architetti stranieri e l’Italia
Oriol Bohigas, Daniel Libeskind, Richard Meier, Grafton Architects, Vázquez Consuegra, Odile Decq, Boris Podrecca, Richard Rogers, Nichoilas Grimshaw raccontano le loro esperienze progettuali in Italia analizzando pregi e difetti dell’architettura italiana.

Parola d’architetto. Viaggio nell’architettura italiana
Gli architetti italiani in mostra si raccontano attraverso una serie di riflessioni sul fare architettura in Italia. Pensieri, non privi di autocritica, che spaziano dall’analisi delle opportunità di costruire a quelle fornite dallo strumento concorsuale, passando per lo spinoso tema delle frequenti incursioni dei progettisit stranieri nel nostro paese.

(Per scaricare l’elenco degli Architetti che parteciperanno clicca qui)

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