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6 Settembre 2008

Eventi

Per un’arte di marmo
La XIII Biennale internazionale di Carrara

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Louise Bourgeois, Eye Benches, 1996-1997

Carrara, il marmo, la scultura: un legame indissolubile che affonda le sue radici in tempi remoti, protraendosi, senza soluzione di continuità, fino ai nostri giorni. Ed è proprio al fine di ribadire e mantenere sempre attivo e stimolante questo legame tra città e produzione artistica che nel 1957 è nata l’idea di una Biennale di scultura a Carrara.
“Nient’altro che scultura/Nothing but sculpture” è il titolo di questa tredicesima edizione, aperta al pubblico dal 27 luglio al 28 settembre. Un titolo semplice ma efficace dunque, per evidenziare – come afferma il curatore della rassegna Francesco Poli – “il carattere specifico di questa manifestazione rispetto alle ormai numerosissime biennali grandi e piccole che fioriscono in ogni parte del mondo”1.
La XIII Biennale di Carrara diviene così, nell’intenzione del suo curatore, un’importante occasione per riflettere su un universo – quello della scultura contemporanea – complesso e variegato tanto nelle forme plastiche quanto nei materiali impiegati.

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Sol LeWitt, Curved Wall, 2002

Quattro i luoghi prescelti per ospitare gli “omaggi speciali” dedicati ad alcuni indiscussi maestri dell’arte di oggi. Nel Parco della Padula – dove già si trovano opere site-specific di artisti di fama internazionale quali Sol LeWitt, Mario Merz, Robert Morris, Claudio Parmiggiani ed altri ancora – sono collocate due coppie di sculture in granito nero dell’artista Louise Bourgeois: panchine a forma di grandi occhi che se da un lato offrono un piacevole momento di riposo ai visitatori del parco, dall’altro inquietano per la loro presenza ambigua e indagatrice. Sotto la cupola della Chiesa del Suffragio si inscrive invece scenograficamente il grande igloo dalle superfici vetrate di Mario Merz, archetipo abitativo centrale nella riflessione dell’artista italiano il cui esordio è legato al movimento dell’Arte Povera. I restanti omaggi dedicati a Giulio Paolini e Pietro Cascella trovano invece collocazione nelle suggestive sale dell’Accademia di Belle Arti, tra calchi di sculture classiche e pareti rivestite da lastre di marmo.
Oltre agli omaggi, tre sono le mostre a tema allestite nella sede espositiva più ampia della Biennale qual è il Centro Internazionale di Arti plastiche (ex convento di San Francesco): La forza attuale del marmo, Le nuove statue e La scultura come corpo vivente. Se nelle ultime due sezioni – dedicate al recupero della figurazione (Le nuove statue) e alla messa in scena diretta del corpo umano (La scultura come corpo vivente) – viene fatto ampio uso di medium estranei alla scultura tradizionale (fiberglass, silicone, catrame, resina… sino ad inserti audiovisivi), in quella più estesa, La forza attuale del marmo, diviene protagonista il materiale classico per eccellenza.
Questa sezione, oltre ad omaggiare quel carbonato di calcio purissimo di cui Carrara è tra i maggiori centri al mondo di produzione, trasformazione ed esportazione, rappresenta, secondo Poli, “una verifica di come oggi il marmo sia considerato da molti artisti come un medium scultoreo con peculiari caratteristiche espressive anche nell’ambito delle ricerche più innovative”2.
A testimoniare la “forza attuale” di questo materiale sopraggiungono opere di artisti di riconosciuta importanza come Tony Cragg, Richard Long, Hidetoshi Nagasawa, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto ed altri ancora, affiancate ad artefatti plastici di giovani emergenti.

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Giuseppe Penone, Pelle di marmo, 2004

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Tra i lavori più significativi segnaliamo quello di Giuseppe Penone: undici lastre di marmo bianco venato che riconfigurano spazialmente una stanza vuota, in cui il visitatore è libero di muoversi. L’opera, dal titolo Pelle di marmo, possiede un livello di significato aggiuntivo rispetto a quello di mera installazione ambientale. Attraverso un accurato intervento di scavo, l’artista torinese vuole sottolineare l’aspetto superficiale del materiale lapideo, facendo emergere – come in una sorta di bassorilievo – le sue venature. La superficie marmorea si rivela, così, come una presenza vitale, pulsante, non dissimile alla pelle di una mano dalla quale affiorano lievemente le vene.
Una riflessione, dunque, sulla vitalità insita nella pietra, che affiora e riaffiora in numerose opere realizzate da Penone a partire dai primi anni Novanta, come nella recente installazione presentata alla Biennale di Venezia del 2007: un pavimento di marmo bianco venato al cui centro appare un’impronta a forma di cervello. “Una traccia scavata – spiega lo stesso l’artista – dove la pietra con le sue vene si associa alla materia interna del cervello, al pensiero, all’intelligenza. Il marmo racchiuso nel monte è come un pensiero, una suggestione che prende vita a seconda della sensibilità”3.
Ai visitatori interessati ad approfondire la storia del materiale che ha fatto di Carrara la “città della scultura”, la Biennale offre ulteriori e stimolanti percorsi espositivi, da affiancare a quello proposto nel Centro di Arti Plastiche.
Una tappa d’obbligo è costituita dal Museo del Marmo, nato nel 1982 al fine di conservare, documentare e valorizzare testimonianze storiche della cultura carrarese del marmo, che per l’occasione si arricchisce di una sala multimediale progettata dallo Studio Azzurro.
Nell’itinerario della manifestazione scultorea sono stati inoltre inseriti i numerosi laboratori artistici situati nella provincia carrarese, per offrire ai visitatori la possibilità di scoprire i luoghi in cui vengono abilmente scolpiti i blocchi marmorei.
A conclusione della Biennale di Scultura del 2008, si terrà il primo incontro nel quale architetti e designer discuteranno su l’interessante progetto di creare una Biennale del Marmo nell’Architettura e nel Design, proposto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Carrara Giovanna Bernardini.
Scopo del progetto sarà quello di affiancare alla già esistente manifestazione scultorea un appuntamento in grado di promuovere la ricerca, l’innovazione, la creatività nell’uso del marmo e della pietra sia nell’universo costruttivo sia in quello dell’arte industriale4.

di Alessandra Acocella

Per informazioni:
tel. 0585 641394
infocultura@comune.carrara.ms.it
www.labiennaledicarrara.it

Note
1 Francesco Poli, “Nient’altro che scultura”, p. 20 in Francesco Poli (a cura di), Nient’altro che scultura-Nothing but Sculpture (catalogo dell’esposizione, Carrara, sedi varie, 27 luglio-28 settembre 2008), Torino, SilvanaEditoriale, 2008, pp. 279
2 Francesco Poli, “Nient’altro che scultura”, p. 26 in Francesco Poli (a cura di), Nient’altro che scultura-Nothing but Sculpture (catalogo dell’esposizione, Carrara, sedi varie, 27 luglio-28 settembre 2008), Torino, SilvanaEditoriale, 2008, pp. 279
3 La citazione di Penone è stata tratta da Ida Giannelli (a cura di), Giuseppe Penone. Sculture di linfa, (catalogo dell’esposizione, Venezia, Padiglione Italiano, 10 giugno-21 novembre 2007), Milano, Electa, 2007, pp. 232
4 Per maggiori approfondimenti su tale progetto cfr. Corrado Lattanzi, “Per un progetto di Biennale del Marmo dell’architettura a del Design”, pp. 278-279 in in Francesco Poli (a cura di), Nient’altro che scultura-Nothing but Sculpture (catalogo dell’esposizione, Carrara, sedi varie, 27 luglio-28 settembre 2008), Torino, SilvanaEditoriale, 2008, pp. 279

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