28 Maggio 2008
Opere di Architettura
Genova: rinnovati scenari urbani
Scorci di Galleria Mazzini
Tre interventi realizzati da Il Casone di Firenzuola ci guidano per le strade di Genova, rinnovata dal suo centro storico ai lembi di terra ridisegnanti il litorale. Filo rosso è il manto grigio colombino a finitura pavimentale di tre porzioni di città: la storica galleria coperta, la piazza principale e, attraverso il passeggio della principale via San Lorenzo, il porto, considerato quest’ultimo principalmente negli assetti derivati dal lavoro di Renzo Piano fra 1985 e 1992. Gli ultimi progetti, noti per essere raccolti nell’affresco regalato dall’architetto alla città, la rilanciano in direzione del mare per ricostituire equilibri ora perduti fra acqua ed edificato.
Galleria Mazzini
Acquisizione di richiamo borghese di fine ‘800, anticipazione dei camminamenti protetti dei centri commerciali contemporanei, in Italia la tipologia della galleria coperta centra alcune realizzazioni notevoli ispirate ai precedenti dei passages parigini; tra queste è la galleria Mazzini di Genova, rilanciante l’esempio riuscito di galleria Vittorio Emanuele II a Milano, di poco precedente.
Il calpestio lambisce i fabbricati, improvvisamente moltiplicando la propria ampiezza in ogni occasione di vetrina espositiva. Partecipa al gioco di luci e superfici patinate l’effetto lucido delle singole lastre in colombino levigato. L’ingresso della luce naturale fa emergere occasionalmente contenuti minimi di vena della pietra, con il risultato dell’evidenza della sua elegante naturalità.
La posa avviene entro binari longitudinali nella direzione principale della galleria: due corsi di posa regolare. Sono essi occasionalmente intraversati da corsi litici, a definire insieme campiture entro le quali le singole lastre sono posate con tradizionale sormonto in mezzeria.
Le immissioni di altri flussi pedonali avvengono sempre perpendicolarmente all’asse principale e sono siglate a pavimento dall’inserto di disegno geometrico ottagonale delimitato con fascia color porpora. In alzato la caratterizzazione si materializza in serliane prendenti a riferimento gli allineamenti degli edifici.
Alcune viste panoramiche di Piazza Raffaele De Ferrari
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Piazza De Ferrari
Percorsa la galleria in direzione della Cattedrale cittadina, Piazza Raffaele De Ferrari si colloca a pochi passi nel cuore di zona urbana monumentale. In questo punto nodale allo smistamento di percorrenze del centro si pone quasi quale fulcro regolatore dei flussi viari una piattaforma rialzata di forma circolare. Al suo interno è centralmente fissata fontana d’ampia dimensione e, con i suoi giochi d’acqua, notevole valore scenografico. Al contorno lo spazio pubblico si frammenta a livello di disegno pavimentale in più porzioni di geometria differente, ora colmate con piccoli elementi quadrati, ora con grandi lastre di base rettangolare ma bordi e superficie non rigorosi, espressivi dell’invecchiamento della materia nel tempo.
Al centro dunque la presenza monumentale circolare, a sua volta protetta lungo due lati principali di piazza ancora da rialzi e giochi d’acqua, da cui pure ci si protegge con bordure lapidee e leggeri salti di quota di nuovo progetto. La forma rotonda è accentuata da ripetuti anelli concentrici a giungere dal perimetro al cuore, incarnato dalla fontana storica. Ognuno di questi anelli realizzati in colombino dalla finitura scabra è esaltato nel colore dai bordi eseguiti con piccoli elementi altri, di forma quadra e tonalità del tutto scura. Questi inserti ora tracciano figure geometriche in sovrapposizione agli anelli concentrici, ora ispessiscono i bordi di contenimento agli anelli in colombino, ora infine caratterizzano a terra un camminamento perimetrale tra piattaforma di fontana e nuove presenze d’arredo con acqua.
A ridosso dell’anello centrale contenente la vasca storica il colombino si rialza dal piano, assume rilievo e spessore di seduta – continua e circolare – offrendosi piacevolmente al passante al pelo rinfrescante dell’acqua. La scelta d’essenza lapidea ben si sposa per materia e colore ai paramenti d’architettura storica circostante.
Piazza Caricamento, spazio pubblico fra edificato e mare
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Piazza Caricamento
Il fronte mare della città di Genova è ricco di protagonisti: le coloriture accese dei fabbricati, le loro diverse età ed i diversi stili, gli elementi a corredo della viabilità lungo la costa – palme, lampioni, arredi – poi la velocità automobilistica sopraelevata, infine il golfo con il suo portato di imbarcazioni, mare ed il disegno importante a progetto di Renzo Piano. Piazza Caricamento si trova compresa entro questa ricchezza di presenze in vario modo architettoniche, anche portatrici di sicura eterogeneità materica. Come un momento intenso vissuto lungo l’arco della giornata, la piazza è un punto significativo d’apertura delle visuali nel percorso attraversante il lungomare.
Al piano di calpestio è richiesta in questo caso specifico la capacità d’essere nell’insieme fondo omogeneo a tanta ricchezza di attori, poi alla scala della città d’accompagnare la geometria sinuosa del golfo, a quella del pedone d’interpretare percettivamente in superficie lo scenario di cui si fa esso stesso piano orizzontale di base.
E’ prescelto il colombino con la sua leggera presenza di vena e con le sue contenute variabili cromatiche del grigio occasionalmente velato da modesti contenuti più bruni. Il forte spessore è anche utilizzato per incidere in modo sensibile il piano superficiale con rigature oblique profonde, ricavate entro il rettangolo di base ulteriormente bordato ad accentuare il giunto fra i conci. Sono questi posati semplicemente a correre, con dimensioni variabili pur nelle larghezze tipiche costanti di ogni fila di lastre. Si prescrive la successione di elementi alternati con rigatura obliqua contrapposta: l’effetto evidente alla luce naturale, specialmente radente, è quello di una sorta di bicromia ottenuta fra lastre immediatamente adiacenti, aggiungendo dunque spessore al ventaglio di possibilità cromatiche già offerte naturalmente dalla pietra. La medesima essenza litica pure risolve con specifici elementi i rialzi puntuali del calpestio.
di Alberto Ferraresi
(Vai al sito Casone)
(Vai a Renzo Piano Building Workshop)
6 Novembre 2008, 19:36
Fabio Capaccioli
Sto progettando una pavimentazione a bordo di una grande piscina d’acqua marina, la committenza richiede l’impiego della pietra Colombino ma io non sono convinto della scelta. Sono alla ricerca di una risposta al mio dubbio e, navigando in rete ho notato questo servizio: non so se è lecito chiedere quale sia stoto il motivo che ha portato a scegliere una pietra arenaria quale è il Colombino per pavimentare un’area interessata dalla forte presenza di salinità? Come si comporterà nel tempo la pietra?
Ringrazio anticipatamente qualora mi possa essere fornita una risposta.
Fabio Capaccioli