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13 Aprile 2008

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Terme e Architettura
progetti tecnologie strategie per una moderna cultura termale

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La copertina del testo

[photogallery]terme_album_1[/photogallery]

Emilio Faroldi, Francesca Cipullo, Maria Pilar Vettori
Terme e Architettura
progetti tecnologie strategie per una moderna cultura termale

2007, Maggioli Editore
pp. 274 (euro 49,00)

Salute, benessere e tempo libero sono tre espressioni ed anche tre concetti spesso sovrapponibili, ma capaci nelle sottili differenze reciproche di rappresentare tre modi assai diversi di fruizione dello spazio termale. Se infatti per ampi tratti s’è guardato alle acque termali come fonti cui attingere per intervenire in via migliorativa principalmente sulla condizione fisica, od anche solamente sulla condizione fisica, con riconoscimento pure istituzionale delle proprietà termali e della loro utilità sulla comunità, è pur vero che in tempi recenti alle terme s’è sempre più guardato con l’idea del riequilibrio non più prettamente fisico ma estesamente psicofisico, da cui il passaggio dal termine simbolico di salute a quello di benessere. Molto sintetizzando ed indirizzando al testo per la conoscenza più approfondita, da benessere a tempo libero il passo non risulterà molto lungo, poichè uscendo dalla condizione scientificamente determinabile di salute i confini della necessità di riequilibrio psicofisico più o meno impellente sfumano. Ruolo significativo giocano inoltre sia l’attrattiva esercitata sulla collettività dalle terme viste come fonti di benessere accessibili in partenza solo con certa disponibilità economica, sia dal lato diametralmente opposto la necessità d’assorbire i costi di strutture impegnative specialmente quando nelle fasi attuali non siano più sostenute in modo continuativo dall’ente pubblico. Questo stesso fatto porta ad orientare l’offerta dei centri termali più decisamente sui desideri della domanda ed a differenziarla così da abbracciare fasce differenti e crescenti d’utenza.
La medesima significanza simbolica dei tre termini riportati sopra possiamo cogliere nel termine curista, col quale si vuole fotografare l’attuale utente tipico dei luoghi termali: non più la persona mossa da motivi di cura, nè più spinta come turista dalla moda del viaggio alla ricerca anche esterofila di luoghi di fisica piacevolezza, ma persona mediamente giovane aperta alla possibilità d’abbinare la sosta termale ad escursioni ed itinerari di vacanza. Cambia quindi la natura propria delle terme: non più luogo in cui cercare propriamente salute, nè in cui indirettamente cercare riprove d’appartenenza sociale, quanto luogo della ricerca di sè. In questo senso ancora una volta il progetto di Zumthor per le terme di Vals si pone quale emblematico punto di partenza per la comprensione della fase attuale in ambito disciplinare di progettazione architettonica.

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Alcuni scorci delle terme di Vals, opera di Peter Zumthor

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Il volume affronta compiutamente il tema, particolarmente strutturato da tre saggi a firma ciascuno di uno dei tre autori, a scandire la schedatura della ricca selezione d’opere contemporanee anche lette alla luce dell’excursus introduttivo sull’evoluzione della tipologia, dagli esempi classici greci prima e poi romani. A partire infatti dalla millenaria conoscenza associante all’acqua capacità benefiche e curative, le prime formalizzazioni tipologiche capaci di istituzionalizzarne la presenza nel costruito risalgono al ginnasio greco. Poi la grande età delle terme romane, rivisitate nei secoli a seconda della sensibilità con cui s’è guardato all’antico; quindi i risvolti del concetto di benessere in parallelo alla presa di coscienza del ceto borghese in tutta Europa. Le fasi più recenti, a partire da quella delle ideologie totalitarie, rivalutano fortemente i contenuti del termalismo dal punto di vista degli effetti benefici sulla salute della popolazione, imponendo alle strutture rapide espansioni e specializzazioni in senso medico. A questo s’accompagna pure un forte sostegno economico istituzionale. Conseguentemente, il successivo venir meno di queste ultime due condizioni – il taglio fortemente medico e la gestione pubblica – ha preparato il campo alla situazione odierna.
Col tramite del volume citiamo a nostra volta Paolo Portoghesi quando in Natura e architettura afferma che l’acqua è fonte inesauribile per l’architettura. La condizione attuale di autonomia d’ogni istituto termale, così come di gestione privata orientata aziendalmente al mercato, coincide ora disciplinarmente con la mancanza d’una tipologia consolidata in favore di certo eclettismo. Anche il particolare profilo dell’utente, il suo marcato desiderio introspettivo di questi tempi, così come la maggiore libertà offerta all’incipit del progetto d’essere scevro da condizionamenti preordinati, apre a possibilità interessanti ad edifici che possano derivare dalle specificità del luogo tratti decisivi del proprio carattere.
In questo senso il momento è significativo anche per i lapidei, e non solo dal punto di vista tecnico a risolvere il contatto fra acqua e pietra, ma poichè, riprendendo il testo, la direzione è quella di terme della reinterpretazione delle tecnologie tradizionali e del contesto, come riacquisizione di sè, della propria storia, del proprio equilibrio con l’intorno e la natura. Vals, ci ripetiamo, con la riabilitazione della tradizione del muro in quarzite locale e l’estensione a tutta la composizione delle suggestioni litico-visive del sito, ne è l’esempio.

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Premia, Verbania: in primo piano il basamento in serizzo su cui poggia il nuovo centro termale

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di Alberto Ferraresi

(Vai al sito di Emilio Faroldi associati)
(Vai al sito delle Terme di Vals)
(Vai al sito delle Terme di Premia)

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