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12 Aprile 2008

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RACCONTI DI PIETRA*
Madre, Abbraccio, Casa, Forza, Silenzio, Rispetto, Bellezza, Architettura, Unicità, Patrimonio non rinnovabile

bellezza.jpg
Foto Palmalisa Zantedeschi

Bellezza
Bellezza e bello sono termini che usiamo comunemente per indicare qualcosa che ci “piace” e ci “intriga”, a cui attribuiamo implicitamente valore e qualità.
Bellezza come entità ideale, o materiale, capace di attrarre e, non infrequentemente, di sedurre.
Bellezza posta a rappresentare, a volte, fonte di desiderio e di possesso personale ma altre volte disponibile ad offrirsi generosamente a chi è capace di goderne a distanza, esperienza fra le più sagge e raffinate degli uomini.
Bellezza femminile, bellezza delle nuvole, bellezza degli astri, bellezza delle specie vegetali, bellezza degli animali, bellezza del movimento.
Bellezza delle cose inanimate e ferme.
S rimane spesso affascinati dalla bellezza della materia naturale, nuda, non artefatta che ci consente di avvicinarci allo stato originario delle cose.
Risiede qui forse il “nocciolo duro” della bellezza; la bellezza inviolata da ogni segno modificatorio dell’uomo, libera da sovrastrutture interpretative.
Più di ogni altra sostanza, la pietra partecipa di quella bellezza aurorale, incontaminata, danzante sull’epidermide affiorante del mondo. Una bellezza pronta a rigenerarsi lungamente anche quando la vita della materia è costretta a subire le erosioni del tempo o le azioni trasformative dell’uomo.
Amiamo questa forma di bellezza molto particolare; bellezza sobria e pacata, trasmessa dalla materia monografica in sè che ci richiama e ci fa sentire avvinti dall’essenza delle cose.
La vicinanza alla materia ci allontana dalle forme e ci suggerisce di approfittare del “contatto” dove il vedere, toccare, sentire, odorare, soppesare mette in risonanza i nostri sensi.
Questa prossimità consente di trasformare la realtà fisica in emozioni, a volte sublimi: “La magia del reale è… quell’alchimia che trasforma le sostanze materiali in sensazioni umane, quel momento particolare di appropriazione emotiva o di trasformazione della materia e della forma presenti nello spazio architettonico.”1

Alfonso Acocella

Note
* Racconti di pietra, testi di Alfonso Acocella e Nicoletta Gemignani, foto di Palmalisa Zantedeschi
1 Peter Zumthor, “La magia del reale“, Lectio Magistralis svolta il 10.12. 2003 per il conferimento della Laurea Honoris Causa conferita all’architetto svizzero dalla Facoltà di Architettura di Ferrara.

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