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29 Febbraio 2008

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Qualità Urbana

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Roma, Sala di S. Marta – 12 marzo 2008
piazza del Collegio Romano, 5

Crescita e sviluppo del Paese si sono concentrati, negli ultimi quindici anni, nelle città e nelle reti urbane.
Veri motori dello sviluppo sono stati i quattro maggiori sistemi metropolitani: il milanese-lombardo, il veneto, l’emiliano, il romano-laziale. Qui si sono verificati i più alti tassi di crescita del reddito, il maggiore incremento dei posti di lavoro e della popolazione, i più intensi flussi di immigrazione.
Meno espansive e più critiche le dinamiche del grande sistema metropolitano di Napoli.
Nei prossimi quindici anni, ci dicono gli scenari messi a punto dal gruppo di lavoro sulla qualità urbana- QUAR con il Cresme, sarà ancora nei territori metropolitani che si concentreranno le maggiori opportunità ma anche i più gravi problemi e le sfide decisive per l’intero paese. Sarà soprattutto in questi territori che si vincerà o si perderà la sfida della sostenibilità – a partire da quella energetica – e di una nuova e migliore qualità urbana.
Qui è cresciuta, dalla stagione dei nuovi sindaci in poi, una nuova attenzione alla sostenibilità ambientale ed alla qualità, anche estetica e dei paesaggi urbani, e va diffondendosi la consapevolezza del significato culturale e civile, ed anche economico e sociale di una tale evoluzione. Le indagini condotte dal gruppo di lavoro nelle quattordici “città metropolitane” italiane lo testimoniano e dimostrano che questa rinascita urbana ha punte di eccellenza ma anche vaste, talvolta preponderanti zone grigie; che è una ripresa ancora debole, discontinua, a rischio di regredire.
Un nuovo inizio è necessario affinchè al centro di ogni intervento trasformativo nelle città siano davvero la sostenibilità ambientale e la qualità urbana.
Città dinamiche, che trasformandosi migliorano e puntano sulla qualità e sulla sostenibilità generano risorse economiche e inclusione sociale, creano e riaffermano valori comuni e nuova competitività. Gli straordinari valori storici, estetici e paesaggistici racchiusi nelle nostre città sono già oggi, in molte e significative esperienze, al centro di una rinascita che occorre sostenere ed estendere.
Aiuta, in questa direzione, la “Carta di Lipsia per le città europee sostenibili” sottoscritta dai Ministri degli Stati membri che assume per la prima volta con forza e chiarezza la sostenibilità e la qualità urbana come riferimenti per le politiche urbane europee. La “qualità degli spazi pubblici, dei paesaggi urbani e dello sviluppo architettonico” sono finalmente considerati non più complementi eventuali, o superflui, ma fattori decisivi “per le condizioni di vita delle popolazioni urbane, per attrarre investimenti produttivi ad alto contenuto di know how, risorse umane qualificate e creative, incrementare il turismo”. L’integrazione delle politiche, la mobilità sostenibile, la necessità che i governi superino i recinti delle competenze e assumano responsabilità collegiali per politiche urbane energiche ed efficaci sono gli impegni della Carta. Impegni ancor più attuali e non eludibili anche nel nostro Paese.

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