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Fluide superfici litiche _ modellazione 3D.


Pongratz Perbellini Architects – inviluppi di studio della superficie Hyper-Wave
(foto A. Acocella, elaborazione D.Turrini)

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Nel volgere degli ultimi decenni un sempre più rapido progresso scientifico ha indotto un profondo mutamento dei riferimenti spazio-temporali, dei processi cognitivi ed immaginativi e dei concetti di forma ed immagine del contesto oggettuale in cui l’uomo vive, calato com’è tra realtà e virtualità. Matematica, fisica, biologia e scienze informatiche hanno trasferito in particolar modo al mondo dell’architettura una serie di nuove conoscenze e suggestioni, accompagnate da inediti metodi di analisi e progettazione della realtà. Da questi campi conoscitivi, integrati in un’ottica multidisciplinare, si sviluppano innovativi concetti di dimensione, struttura geometrica, materia, forma e, soprattutto, emergono nuovi percorsi di percezione sensoriale.
La possibilità di tradurre equazioni differenziali, funzioni e algoritmi in oggetti tridimensionali riguardabili come vere proprie sculture matematiche consente al progettista di creare e controllare ogni tipo di formazione, metamorfosi e deformazione geometrica e modifica sostanzialmente la struttura e l’estetica delle forme solide e degli spazi architettonici. La continuità di trasmissione diretta dei dati digitali scaturiti dal design 3D al processo di produzione di componenti o di subsistemi costruttivi rappresenta una delle conquiste più avanzate dell’era tecnologica contemporanea.
In questo contesto si inscrive l’esperienza dello studio Pongratz Perbellini Architects, nata da ricerche accademiche condotte da Christian Pongratz a partire dal 2002 alla University of Texas di Austin, e di recente approdata alla produzione di cinque diverse tipologie di superfici litiche fluide, modellate grazie all’impiego dei più aggiornati software di tipo CAD/CAM (Computer Aided Drafting – Computer Aided Manufacturing).
La serie degli elementi, denominata Hyper-Wave, è stata concepita dai progettisti in collaborazione con l’azienda Fratelli Testi di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR) ed è in corso di brevetto. I modelli dimostrativi in scala reale di ognuna delle tessiture superficiali sono stati esposti al 40° Marmomacc di Verona e sono stati realizzati con materiali lapidei diversi: Rosso di Verona, Bianco di Carrara, Moleanos e Pietra Serena.
La fluidità plastica delle sinuose increspature litiche di Hyper-Wave crea inediti effetti tattili e visivi.


Pongratz Perbellini Architects – inviluppi geometrici e vista parziale della superficie litica Hyper-Wave Moon
(foto A. Acocella, elaborazione D. Turrini)

Il processo produttivo della linea Hyper-Wave prende avvio dal trasferimento e dalla conversione della modellazione digitale in specifici programmi CAM, che guidano la fresatura superficiale di grandi lastre litiche di alcuni metri di lato. Tale procedimento è realizzato con l’utilizzo di centri di lavoro pluriassiali (4 o 5 assi) con teste utensili diversificate. Successivamente le lastre passano al processo di finitura, eseguita manualmente per superfici levigate e specchianti, o con ulteriori utensili che permettono di ottenere lavorazioni superficiali ed effetti chiaroscurali aggiuntivi. Gli elementi litici sono poi tagliati in formelle più piccole.
La linea Hyper-Wave sarà proposta sul mercato suddivisa in moduli base quadrati delle dimensioni indicative di 40 cm di lato per 3 cm di spessore. In ogni caso la flessibilità dei processi di lavorazione consentirà una pressochè illimitata adattabilità dimensionale dei moduli, che potranno essere tagliati in dimensioni maggiori o minori in base alle specifiche esigenze progettuali.
Grazie alla ripetizione dei moduli si potranno realizzare rivestimenti architettonici interni od esterni senza limiti di lunghezza, larghezza e di variazione delle combinazioni disegnative della tessitura. La rapidità e la facilità di posa delle lastre litiche sono state oggetto di particolare studio: i componenti della linea Hyper-Wave potranno infatti essere assemblati a secco, con predisposizione di appositi supporti metallici, o potranno essere incollati con malte grazie alla calibratura di ogni lastra.
Specifici moduli di margine permetteranno di creare fluidi raccordi di continuità tra le superfici parietali verticali ed eventuali rivestimenti litici dei piani orizzontali di soffitti e pavimenti.

di Davide Turrini

(Vai a: Pongratz Perbellini Architects)

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