2 Novembre 2005
Opere di Architettura
Stone Museum, Nasu Tochigi di Kengo Kuma
Stone Museum (foto Archivio Kengo Kuma)
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Stone Museum
Il museo nasce dalla volontà di recuperare tre antichi granai di pietra nella città di Nasu, situata tra Tokyo e Yamagata, nella provincia di Tochigi.(1) Gli edifici preesistenti sono stati integrati con nuovi volumi ed organicamente collegati con percorsi-passerelle, che si sviluppano su piani d’acqua artificiale. Le passerelle di collegamento, ‘passaggi lineari’, sono di due tipi: scoperti e coperti. I primi sono larghi 1,50 m, sono pavimentati con lastre di pietra di Shirakawa (2) da 60 mm e sono posti 80 mm più in alto della superficie d’acqua delle vasche. I percorsi esterni convergono in una sorta di piazza, posta a nord, intorno alla quale sono dislocate le aree espositive e gli spazi di servizio. Le gallerie coperte accolgono, invece, piccoli spazi espositivi.
In questo progetto l’attenzione di Kuma è rivolta prevalentemente agli spazi relazionali, ai ‘vuoti’ tra gli edifici, tanto che lo stesso Kuma ha dichiarato: “i tre edifici esistenti erano di una bellezza senza pari, avevano una delicata presenza, ma la mia attenzione fu catturata soprattutto dagli spazi tra le strutture (…), i quali sono stati progettati come focus (…) ed i magazzini come sub-caratteristica di questo”.
Oltre alle gallerie espositive, il complesso accoglie una libreria sul lato sud, una sala per la cerimonia del tè a nord, gli uffici amministrativi ad est e spazi per la messa in scena di piccole rappresentazioni teatrali. Le aree espositive sono dislocate in due gallerie adiacenti: la più grande tra le due chiude il lato nord-ovest del complesso, è lunga 18,18 m ed è larga 9,08 m; l’altra, posta a nord, è larga 14,00 m e lunga 7,40 m. La galleria più grande è posta 1,40 m più in alto della seconda ed è connessa a questa per il tramite di una scala. La galleria collocata a nord, quella piccola, ingloba una vasca d’acqua, che dallo spazio esterno si estende al suo interno. La vasca d’acqua artificiale misura 8,00×2,60 m, è profonda 15 cm ed è rivestita con pietra di Shirakawa da 30 mm.
La struttura dei padiglioni è realizzata utilizzando pietra vulcanica di Ashino, la stessa pietra adottata per la costruzione degli antichi magazzini. Questa scelta, più che per uniformarsi alle preesistenze, risponde alla volontà di porre a confronto modalità costruttive analoghe, rendendo evidente gli avanzamenti tecnici ed i nuovi possibili impieghi della pietra. I padiglioni manifestano un diverso carattere, la tradizionale ‘muratura solida’ si dissolve, si assottiglia, i muri perdono quel senso di pesantezza tipico delle costruzioni in pietra. Pur usando la pietra in forma massiva Kuma ne rende ambigua la percezione smaterializzandola: ricorre alle più aggiornate tecniche di lavorazione; sperimenta nuove possibili applicazioni; restituisce un senso di ‘morbidezza’ e d’ambigua leggerezza alla pietra; compie un’azione di ‘desolidificazione’ della materia; pratica lungo la parete ‘feritoie’; realizza un ‘muro poroso’. Le pareti sono alte 2,97 m (3) e sono realizzate impiegando lastre di pietra di Ashino di dimensioni 900×300 mm, spesse 50 mm (4). Le pareti sono caratterizzate da una tessitura ‘vibrante’ che Kuma definisce sfalsando i giunti; arretrando i blocchi rispetto al filo esterno della parete; interrompendo la continuità della muratura; sottraendo, ad intervalli orizzontali di 1,10 m e verticali di 1,45 m, un blocco di pietra. I vuoti nella muratura sono tamponati con lastre di marmo di Carrara spesse 6 mm, che si lasciano attraversare dalla luce. Il solaio di copertura è realizzato con un’orditura di travi di legno di cedro a sezione rettangolare, di dimensione 60×165 mm, poste ad intervalli di 30 cm. Le travi sono ancorate alla muratura in pietra mediante profili d’acciaio ad U, di dimensione 70×120 mm, realizzati con lamiera da 6 mm. Il piano di copertura è configurato disponendo sulle travi un pannello di MDF spesso 25 mm, un pannello coibente di polistirene da 25 mm, un doppio strato impermeabilizzante.
L’idea di ‘muro poroso’ è un concetto che Kuma applica anche alle pareti del tratto meridionale, al percorso che funge da filtro tra la libreria e la vasca di acqua artificiale. La parete-filtro è realizza con listelli di pietra di Ashino fissati a telai d’acciaio. I telai sono ancorati alla struttura, che è formata da pilastri d’acciaio del tipo HE, di dimensione 175x175x7,5×11 mm, e travi d’analoga sezione. I listelli di pietra sono a sezione rettangolare, misurano 40x120x1500 mm e sono disposti ad intervalli verticali di 80 mm.
La chiarezza delle soluzioni costruttive adottate da Kuma, in continuità con la tradizione giapponese, sottende un’interpretazione tettonica, costruttivista dell’architettura. Kuma persegue un’idea di leggerezza che non è espressa attraverso un uso banale e superficiale di ‘materiali leggeri’ ma estesa ad un pensiero più vasto, ai meccanismi compositivi, alle possibilità intrinseche della materia. Un obiettivo che lo ha portato a dichiarare: “l’uso di questo materiale presentava per me una sfida: raggiungere un senso di leggerezza e di morbidezza (…), fino a convertire la solidità della pietra in qualcosa di ‘debole’ e di ambiguo”. Cosicchè, ponendo in relazione la solidità della pietra e la sua ingannevole rarefazione, Kuma perviene ad un senso d’immaterialità dello spazio per effetto della ‘natura particellare’ della luce. (4)
Luigi Alini
(Vai a Kengo Kuma & Associates)
1Gli edifici risalgono all’Era di Taisho (1912-26).
2 Pietra scura di origine vulcanica
3 La quota 0,00 di riferimento è il piano d’acqua delle vasche.
4 Lo spessore dei blocchi utilizzati per le pareti del padiglione varia solamente in corrispondenza della parete est del padiglione piccolo, quella prospiciente la ‘piazza’ in cui convergono le passerelle-ponte. I blocchi utilizzati per questa parete sono di 100 mm di spessore.
(4) Location: Nasu, Tochigi Prefecture / principal use: museum site area: 1,382.60 sq.m. / building area: 532.91 sq.m. / total floor area: 527.57 sq.m. basement 280.86 sq.m. first floor125.31sq.m. 281.62 sq.m. / structure: masonry costruction, steel structure; 1 story / maximam height: 5.50m / structural engineers: K. Nakata & Associates / mechanical engineers: M. I. Consultane / general contractor: Ishihara Construction, ECRIS / completion date: July 2000.
3 Novembre 2005, 12:41
damiano
ringrazio Kengo Kuma