23 Novembre 2007
Eventi
La sfida di “Linking People”. Otto interpretazioni dell’hôtellerie
Romeo e Giulietta tra invenzione e tradizione. Storia di una possibile identità.
Design Luca Scacchetti
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Ad Abitare il Tempo occhi puntati su “Linking People”. In occasione della XXII edizione delle Giornate Internazionali dell’Arredo, Abitare il Tempo ha arricchito l’intenso programma culturale con la mostra-evento “Linking People” accogliendo per la prima volta a Verona nel nuovissimo padiglione 7b i protagonisti del mondo Contract.
L’inedito palcoscenico ha visto in mostra a Verona otto interpretazioni dell’hôtellerie contemporanea in una nuova liaison tra designer, aziende e imprenditori.
Come è stata accolta la nuova sfida di Abitare il Tempo dedicata al mondo del Contract alberghiero lo abbiamo chiesto all’eterogeneo pubblico degli operatori di settore.
Il “maestro”
“Linking People è una salutare scossa all’interno di un mondo ormai troppo statico e standardizzato, è una mostra dalle interessanti problematiche e aperture. Vari dei progetti esposti mi sono sembrati ricchi di possibili evoluzioni, tuttavia il lavoro che per affinità ho capito meglio è quello di Aldo Cibic che, oltre alla qualità dell’elaborato, ha presentato anche idee innovative di gestione. Personalmente, nell’albergo cerco sempre della magia, della fantasia, e della energia. È su questi punti che vorrei giocare”.
Architetto Alessandro Mendini, Premio Abitare il Tempo 2007
l’architetto
“Linking People? Un evento egregiamente organizzato, decisamente al di sopra delle mie aspettative iniziali. Se il nostro studio fosse nuovamente invitato alla prossima edizione, seguendo il nostro DNA proporremmo ancora uno ‘sguardo diverso’ sul tema che ci verrebbe assegnato. Siamo convinti che l’iniziativa della mostra-evento abbia senso per quanto riesca a distinguersi dalla ‘produzione corrente’ presentata nell’ambito di Abitare il Tempo. Per questo crediamo sia imprescindibile indagare nuove forme di aggregazione spaziale e proporre esclusivamente modi originali di vivere il proprio tempo”.
Architetto Alessandro Pierandrei, Pierandrei Associati, tra i protagonisti di “Linking People”
l’azienda
“La mostra ‘Linking People’ è stata interessante per la formula e le tematiche trattate. Come primo approccio al mondo del Contract il risultato è decisamente buono. Per quanto riguarda il panorama fieristico, credo che l’idea di Abitare il Tempo di diventare punto di riferimento anche per il Contract sia possibile a patto che eviti gli errori fatti dalle fiere ‘svanite’ nel frattempo. A mio avviso, l’errore degli enti fieristici (nessuno escluso) è quello di cercare di vendere spazi senza pianificare un programma di sviluppo di qualità. Se Abitare il Tempo riuscirà a investire, anche in questo settore, nella qualità dell’esposizione, degli espositori e dei visitatori avrà sicuramente successo.
In questa edizione, Moroso non ha partecipato con un proprio stand ad Abitare il Tempo ma ha concesso i prodotti agli architetti e designer che li accolgono nelle proprie mostre e installazioni. La formula mostra collaterale dall’alto valore qualitativo e culturale ha da sempre il nostro massimo supporto”.
Roberta Tortora, Responsabile Contract Italia – Moroso
l’imprenditore alberghiero
“L’astrazione anche se veloce, sporadica, temporanea e solo mentale dalla quotidianità del pensiero produce un gradevolissimo viaggio nell’immaginazione che ‘difficilmente non lascia il segno’. La libertà di espressione senza vincoli nè timori genera un effetto che non è assolutamente semplice ripetere nell’operatività esterna. La vena, scatenata da questa nudità espressiva, è, senz’altro, un fattore da emulare in esterno (naturalmente con alcuni adeguati “però”…)
A Verona ho trovato una interessante ricerca di prodotti desueti e quindi in qualche modo innovativi per il design dell’ospitalità; vorrei sicuramente trovare una proposta di pensiero (e pensatori) più internazionale”.
Pierpaolo Bernardi, Proprietario duoMo hotel – Rimini
la Compagnia Alberghiera
“Certamente è un evento interessante, un’occasione per progettisti e imprese per sperimentare nuove idee, nuovi modi di vivere gli spazi e per proporre nuovi materiali eco-compatibili e riciclabili che, in un momento di grande attenzione all’ambiente, siano in grado di contenere i consumi energetici. L’ispirazione, il vivere attento e l’essere curioso sono elementi fondamentali del mio modo di vivere e progettare; anche la mostra ‘Linking People’ è stata per me fonte di idee e ispirazione, perchè è un concentrato di soluzioni ideate da importanti professionisti del settore. Ritengo Abitare il Tempo un appuntamento imperdibile per la sua dimensione equilibrata e la capacità di concentrare settori e aziende molto interessanti. Per l’anno prossimo mi piacerebbe vedere un ulteriore sviluppo nel settore dell’ospitalità”.
Architetto Andrea Auletta, Interior Designer – Starhotels
A calcare il palcoscenico di “Linking People” sono stati otto studi italiani d’architettura e design. Questi i protagonisti e le loro interpretazioni per vestire, vivere e reinventare l’hotel e gli spazi collettivi oggi.
Lorenzo Bellini – Viaggiando nella memoria
Un resort di concezione contemporanea aperto alla natura.
Abitato da elementi d’arredo disegnati e realizzati ad hoc dall’architetto Bellini in collaborazione con Presotto Contract, questo progetto restituisce all’ospite uno spazio senza tempo, ricco di atmosfere e forti emozioni.
Bestetti Associati – Take care of you
Le persone viaggiano, le valige diventano sempre più piccole, tutto ciò che non è nella valigia deve essere nella destinazione. Per questo, pensare all’architettura oggi significa indagare e rivedere il concetto stesso di spazio. Ogni ambiente, ogni elemento, ogni particolare di questo progetto è una declinazione del concetto di wellness, un concetto che ha subito una traslazione in tutti i luoghi di sosta e di relax. Take care of you è uno spazio ispirato, pensato e votato al benessere.
Cibic&Partners – Vista con camera
Ripensare la camera d’hotel. Questa è l’idea seguita dall’architetto Aldo Cibic nella creazione di questo spazio in perfetta armonia con la natura circostante. Un luogo per liberare la mente, risollevare il corpo e riempire lo spirito. Vista con camera non è solo una camera d’hotel ma un oggetto tecnologico “ecocompatibile”, interamente realizzato con materiali ecocompatibili, alimentato da fonti di energia rinnovabili e dotato di sistemi di risparmio energetico attivo e passivo.
È una risposta per le tendenze più attuali quali l’impiego di strategie per il risparmio energetico coniugata all’incremento del mercato dell’ecoturismo.
Simone Micheli con Beniamino Cristofani e Salvatore Re – The Transition Hotel
L’hotel è immaginato come una strepitosa oasi di relax per il nomade metropolitano contemporaneo. The Transition Hotel è un progetto ispirato ad un reale lavoro condotto dai tre architetti e amici per l’Hotel San Ranieri di Pisa, ma che rappresenta un “manifesto metropolitano” di progettazione. È un racconto sensoriale in grado di stimolare i sensi del visitatore-ospite in una dimensione sempre mutevole poichè lui stesso è un po’ nomade, un po’ zingaro e costantemente proiettato verso il futuro.
Pierandrei Associati – Kulana Nalu
Nato da una riflessione e ricerca su nuovi strumenti e tecniche oggi a disposizione per modificare radicalmente la percezione degli spazi e del tempo in cui viviamo. Il progettista non si limita infatti a “dare forma” a uno spazio perchè il suo compito è piuttosto quello di “configurarlo” indagando e suggerendo innovative modalità di vivere. Ispirato al fenomeno naturale della fotoluminescenza, Kulana Nalu è un progetto realizzato in stretta collaborazione con Lucedentro. Dal forte valore innovativo, l’impiego dei materiali luminescenti risulta particolarmente interessante in termini di risparmio energetico, senza dimenticare l’impatto scenografico di una tecnologia amichevole e confortevole al servizio dell’uomo e dell’ambiente.
Kulana Nalu è il primo spazio sperimentale della fotoluminescenza.
Francesco Lucchese – Acqua e fuoco
Ispirata alla contrapposizione tra questi due elementi, Acqua e fuoco è una hall caratterizzata dal forte impatto scenografico per emozionare l’ospite e per creare condizioni ambientali accoglienti.
In questo spazio, il bar e la reception non sono più distinti ma fondono le proprie funzioni accogliendo l’ospite in una dimensione plurisensoriale grazie all’utilizzo di colori, materiali e textures che stimolano la percezione tattile dello spazio circostante.
Ettore Mocchetti – Tropical Dream
Elegante, etereo, intatto. Così viene interpretato dall’architetto Ettore Mocchetti il “sogno tropicale”. L’ambientazione è articolata in una suite, un salotto e un soggiorno separato dal resto dello spazio attraverso una serie di candide colonne. Espressione di un lusso dal sapore esotico, lo spazio disegnato è impreziosito da uno specchio d’acqua, pervaso da luci soffuse e accoglienti, costellato di oggetti, decorazioni e arredi che rimandano ad atmosfere lontane.
Parete realizzata da Marmi Colombare, Verona
Luca Scacchetti e Stefano Calchi Novati con Sofia Rollo – Romeo e Giulietta tra invenzione e tradizione
Con il contributo della Camera di Commercio di Verona
Il territorio, le tradizioni materiche e culturali del veronese incontrano la modernità, la creatività e l’invenzione contemporanee che ne esaltano l’identità locale e la riconoscibilità sul mercato internazionale.
Ogni involucro ed elemento d’arredo nella reception e nelle due suite è realizzato grazie alla collaborazione di oltre quaranta aziende presenti sul territorio veronese. Il territorio nelle sue molteplici espressioni viene così interpretato, ridotto a segno e restituito matericamente in un oggetto diverso portando al mercato una nuova sensibilità territoriale, verso una nuova produttività.
Va da ultimo sottolineato un intervento simbolico e fortemente legato al mondo del Contract.
Si tratta dell’installazione Made in Italy for Dubai, a cura dell’architetto Matteo Nunziati, non un vero e proprio interno, come i progetti ospitati da ‘Linking People’, bensì la presentazione del masterplan di 50 ville e 6 torri di 20 e 40 piani che saranno adibite a hotel e residence. Commissionato da Abyaar Company, una delle maggiori società di Real Estate del Medio Oriente, il progetto sarà coordinato in tutte le fasi dall’architetto Nunziati e la sua realizzazione è attesa a Dubai entro il 2008.
Il progetto ha rappresentato un esperimento di alleanza assolutamente inedito tra l’autore e le aziende, coinvolti nella progettazione e realizzazione degli interni e dei singoli prodotti, per garantire uno standard qualitativo ottimale, sia in termini estetici sia funzionali. Quello che oggi si definisce Made in Italy.