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1 Ottobre 2005

Eventi Pietre dell'identità

Franco Albini

Premio internazionale architetture di pietra 2005
40a Marmomacc, Verona

Franco Albini (foto: © Archivio Albini)

Premio “ad memoriam”
Franco Albini (1905-1977)
Museo del Tesoro di San Lorenzo
Genova, Italia, 1952-1956

Nel 1952 la curia vescovile di Genova incarica Franco Albini di progettare l’esposizione del “Tesoro” della Cattedrale di San Lorenzo, una collezione di pezzi di alto valore storico-artistico-devozionale dal periodo medievale al XVIII secolo.
Il luogo viene individuato sotto un piccolo cortile in fianco all’abside del Duomo.
L’idea di base si impone fin dalla prima soluzione: una serie di spazi ipogei circolari di diverso diametro collegati da cunicoli rettilinei e due accessi posti agli estremi dell’asse di collegamento, uno con scala elicoidale per il pubblico dal cortile dell’Arcivescovado, l’altro per il clero dalla sacrestia. In sezione gli spazi circolari si rivelano come dei Tholoi con cupola ribassata, una memoria dichiarata di quelli Micenei del “Tesoro degli Atridi”. La ricerca quindi di una associazione tipologico-mitica ideale per creare un ambiente ricco di pathos in cui collocare i preziosi oggetti della collezione.
Successive elaborazioni mantengono il sistema delle tre camere circolari ma elimina l’assialità della composizione e introduce uno spazio di raccordo tra i Tholoi il quale forma una figura esagonale che genera una triassialità compositiva.
Tutta la superficie muraria del museo viene rivestita in Pietra di Promontorio. Di colore da grigio-verde a nero, è un calcare relativamente compatto, che prende il nome dalla collina su cui sorge La Lanterna, simbolo della città.
L’applicazione nel Tesoro di San Lorenzo è opera artigianale interamente realizzata da scalpellini liguri. I muri perimetrali, compresi i Tholoi, sono costruiti in mattoni su cui è stato applicato il rivestimento lapideo formato da spesse lastre di pezzatura varia (da cm. 18×30 a cm. 36×50, con spessore di circa cm. 10), lavorate a mano, a scalpello piatto, secondo una tipica usanza ligure che conferisce alle pareti una superficie vibrante.
L’effetto d’insieme è di una particolare forza avvolgente. In una sorta di raffinato contrasto-accordo con il “peso” della muratura lapidea è la leggerezza dei travetti in cemento armato prefabbricati fuori opera che reggono la copertura del museo-cripta.

Materiale lapideo utilizzato:
Pietra di Promontorio, Liguria, Italia


Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova (foto: © Archivio Albini)
fg102
(Vai a Marmo Arte Cultura)

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