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La recensione di Archaedilia

L'autore si conferma attento conoscitore, instancabile ricercatore, capace di condurre il lettore in un percorso graduale di approfondimento del vasto ambito del rapporto pietra-architettura. Non solo della pietra in quanto materia multiforme della natura, ma della poetica del suo impiego come materiale per l'architettura dalle molteplici potenzialità, a partire dalle originarie sperimentazioni egizie, attraverso la definizione degli archetipi e la instaurata tradizione dello stile litico, sino alla rivisitazione della recente cultura di progetto delle opere di architettura contemporanea. La struttura tematica complessiva del volume, delineata nell'indice generale, è composta dalla sequenza di diversi capitoli corrispondenti ai principali elementi costruttivi quali: i muri, le colonne, gli architravi, gli archi, le superfici, le coperture, il suolo e la materia, che concorrono alla formazione dell'opera architettonica.
Opera equilibrata, composta da testi teorici, citazioni, disegni tecnici e immagini originali , valutati e inseriti con coerenza e misura, ai quali sono stati affidati i difficili ma riusciti intenti di concorrere alla rivalutazione del sapere progettuale e costruttivo della tecnologia lapidea, per molto tempo trascurata a causa del prepotente insorgere delle nuove tecnologie basate su materiali artificiali, e di "mantenere in vita la memoria di generi diversi" della letteratura d'architettura, svincolandosi concettualmente dalla contemporanea modalità di approccio ai temi della disciplina.
"La progettazione di una nuova architettura del libro di architettura", come frutto di una attenta e metodica opera di riflessione, come tentativo di sintesi globale e attualizzazione dei concetti sostanziali della disciplina indagata. Operazione culturale, questa, sulla quale l'autore concentra da anni il suo lavoro, ma che avverte come sempre più solitaria all'interno di azioni editoriali sviluppate alla "periferia dei temi della disciplina".
L'architettura di pietra indaga e svela l'essenza della materia nella sua complessità attraverso l'utilizzo di variati registri indagativi: storico-culturale, tecnico, architettonico, progettuale. Ed è proprio per questa pluralità d'intenti e sfaccettature che l'opera a stampa non può essere definita un manuale, un trattato, un libro di critica o di storia dell'architettura, ma una fusione di tali generi, ovvero un testo che tenta di elaborare una "nuova architettura" del libro. Un volume nuovo nell'articolazione dei contenuti, nei rapporti tra i diversi livelli di informazione, nella natura e nel carattere dei dispositivi comunicativi dell'opera affidati a Massimo Pucci. Proprio a quest'ultimo si deve l'essenziale regia grafica, elegante linea conduttrice, che facilmente si adatta alle necessità del viaggio indagativo teso alla ricerca di un spazio di riflessione necessario alla rivalutazione di un materiale da costruzione fondamento dell'architettura.
Spazio di riflessione nel quale il pensiero trova la possibilità di fluire in più direzioni: seguendo il filo conduttore proposto dall'indice del testo, attraverso i capitoli principali, oppure approfondendo ambiti scindibili dall'unitarietà dei contenuti del volume, come i fondamenti basilari dell'architettura di pietra, i modi e le prassi esecutive della tecnica del costruire, le opere contemporanee, quali esempi emblematici per l'attualizzazione dello stile costruttivo litico, ed altri possibili campi d'interesse, ispirati dai tanti "riferimenti culturali" presenti nel volume.
Paola Rossi

(Archaedilia n. 10, 2005)

(Visita il sito Faenza Editrice)

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