Pietre dell'identità
Ampliamento e rimodellazione di casa bifamiliare a Pozzovetere, Caserta
Beniamino Servino
Un tratto dei rivestimenti di parete
Il progettista in relazione ci introduce l'opera, che gli vale il Premio Architettura di Pietra per l'anno 2007 nelle occasioni di Marmomacc. In essa, approfondendo i temi in parte già svelati in occasione del progetto a Castelmorrone, la tessitura tufacea si impreziosisce della lucentezza dei metalli questa volta in piccole porzioni innestati ai conci; la loro posa non a semplice sormonto ma ad intraversare la direzione dei corsi e rendere coesi i due affacci dei setti, è ulteriore scatto in avanti nella reinterpretazione delle tecniche costruttive tradizionali. Oltre ai tufi locali trovano spazio applicazioni marmoree, anch'esse con intromissioni di materiali altri rispetto al repertorio litico.
Pozzovetere è un piccolo borgo, contiguo a Casertavecchia, a qualche chilometro dal centro di Caserta.
Una lottizzazione degli inizi degli anni '80 ha prodotto una serie di case isolate su lotti di piccole dimensioni, lasciando solo poche tracce dell'edificazione a cortina che caratterizzava il borgo.
La casa unifamiliare preesistente è stata oggetto di un intervento di ampliamento (che ha utilizzato al massimo le possibilità urbanistiche del lotto) per trasformarla in una casa bifamiliare.
Uno schizzo preparatorio
E' recentemente pubblicato su Parametro 268 di marzo-aprile 2007, numero dal tema "narrazioni urbane" a cura di Franco Purini, un racconto dell'autore campano Antonio Pascale: "Neo borbonici". Calzante, è incentrato sulle asperità della professione nel nostro Paese, specialmente nelle occasioni del Sud. Ne riproponiamo alcuni primi passaggi rimandando per la lettura completa alle pagine della rivista.
Il 23 aprile, il mio amico architetto Riccardo mi ha chiesto se tenevo qualcosa da fare. Vi devo fare una premessa: Riccardo è un architetto serio. Però è un po' ossessivo. Per esempio, non riesce a uscire fuori da Caserta. No, meglio, ha problemi ad uscire da piazza Vanvitelli, che sarebbe, per i fissati della topografia, il centro geometrico di Caserta (più o meno). Soprattutto, non gli potete dire: architetto qua dovete fare così e qua voglio quest'altro. Perchè alza in collo e se ne va. Mi chiede sempre: tu un libro lo faresti scrivere da un altro? No,e allora perchè un cliente deve scrivere gli spazi che devo progettare? Questo (per adesso) è il ritratto di Riccardo. Ma tornando a noi, in verità, quel giorno, non tenevo proprio niente da fare e così mi sono messo appresso a lui. Strada facendo, Riccardo mi ha spiegato che stavamo andando a vedere un locale da ristrutturare. Quello che aveva rilevato il locale voleva fare un ristorante. Non lui però, perchè non era capace. Aveva chiamato un tizio di Napoli, uno famoso, D'Angelo, un imprenditore che faceva qualcosa come 180 matrimoni all'anno. D'Angelo è arrivato con quindici minuti di ritardo. Come ve lo immaginate D'Angelo? Camicia celeste sbottonata, occhiali Gucci viola, collana d'oro, braccialetto d'argento? Un po' di pancia e in incipiente calvizie? Ve lo immaginate così? Avete ragione, questo (per adesso) è il ritratto di D'Angelo. A rendere più marcati i suddetti connotati, aveva un forte accento napoletano. Ora, dovete sapere che secondo me, prima del problema della fame del mondo, prima ancora del problema del terrorismo, c'è il problema dei napoletani. Che prima o poi bisognerà risolvere. Infatti D'Angelo non appena è arrivato ha dato un'occhiata scettica a me e a Riccardo, si è guardato intorno, ha visto la Reggia e ha detto: architè, qua dobbiamo fare uno stile neo borbonico. (...)
Il casellario marmoreo
Ampliamento e rimodellazione di casa bifamiliare a Pozzovetere, Caserta
Beniamino Servino
Collaborazioni: Barbara Cimino, Giovanni Ambrosio, Angelica Di Virgilio, Andrea Piccirillo, Antonio Buonocore
Progetto e realizzazione: 2001/2006
Impianti: Enrico Farina
Strutture: Enrico Farina, Arcangelo Purgato
Superficie lotto mq 1000
Superficie coperta mq 220
Volume mc 1850
di Alberto Ferraresi
Note
Il ringraziamento particolare va alla redazione di Parametro che ci concede la rieditazione dei propri testi, con particolare gratitudine a Matteo Agnoletto.
(Visita la pagina dei vincitori del Premio Architettura di Pietra 2007)
(Visita il sito di Marmomacc)
(Visita la pagina della Cappella funeraria a Castelmorrone)
(Visita il sito di Parametro)
7 Giugno 2007
Ampliamento e rimodellazione di casa bifamiliare a Pozzovetere, Caserta
Beniamino Servino
Un tratto dei rivestimenti di parete
Il progettista in relazione ci introduce l'opera, che gli vale il Premio Architettura di Pietra per l'anno 2007 nelle occasioni di Marmomacc. In essa, approfondendo i temi in parte già svelati in occasione del progetto a Castelmorrone, la tessitura tufacea si impreziosisce della lucentezza dei metalli questa volta in piccole porzioni innestati ai conci; la loro posa non a semplice sormonto ma ad intraversare la direzione dei corsi e rendere coesi i due affacci dei setti, è ulteriore scatto in avanti nella reinterpretazione delle tecniche costruttive tradizionali. Oltre ai tufi locali trovano spazio applicazioni marmoree, anch'esse con intromissioni di materiali altri rispetto al repertorio litico.
Pozzovetere è un piccolo borgo, contiguo a Casertavecchia, a qualche chilometro dal centro di Caserta.
Una lottizzazione degli inizi degli anni '80 ha prodotto una serie di case isolate su lotti di piccole dimensioni, lasciando solo poche tracce dell'edificazione a cortina che caratterizzava il borgo.
La casa unifamiliare preesistente è stata oggetto di un intervento di ampliamento (che ha utilizzato al massimo le possibilità urbanistiche del lotto) per trasformarla in una casa bifamiliare.
Uno schizzo preparatorio
E' recentemente pubblicato su Parametro 268 di marzo-aprile 2007, numero dal tema "narrazioni urbane" a cura di Franco Purini, un racconto dell'autore campano Antonio Pascale: "Neo borbonici". Calzante, è incentrato sulle asperità della professione nel nostro Paese, specialmente nelle occasioni del Sud. Ne riproponiamo alcuni primi passaggi rimandando per la lettura completa alle pagine della rivista.
Il 23 aprile, il mio amico architetto Riccardo mi ha chiesto se tenevo qualcosa da fare. Vi devo fare una premessa: Riccardo è un architetto serio. Però è un po' ossessivo. Per esempio, non riesce a uscire fuori da Caserta. No, meglio, ha problemi ad uscire da piazza Vanvitelli, che sarebbe, per i fissati della topografia, il centro geometrico di Caserta (più o meno). Soprattutto, non gli potete dire: architetto qua dovete fare così e qua voglio quest'altro. Perchè alza in collo e se ne va. Mi chiede sempre: tu un libro lo faresti scrivere da un altro? No,e allora perchè un cliente deve scrivere gli spazi che devo progettare? Questo (per adesso) è il ritratto di Riccardo. Ma tornando a noi, in verità, quel giorno, non tenevo proprio niente da fare e così mi sono messo appresso a lui. Strada facendo, Riccardo mi ha spiegato che stavamo andando a vedere un locale da ristrutturare. Quello che aveva rilevato il locale voleva fare un ristorante. Non lui però, perchè non era capace. Aveva chiamato un tizio di Napoli, uno famoso, D'Angelo, un imprenditore che faceva qualcosa come 180 matrimoni all'anno. D'Angelo è arrivato con quindici minuti di ritardo. Come ve lo immaginate D'Angelo? Camicia celeste sbottonata, occhiali Gucci viola, collana d'oro, braccialetto d'argento? Un po' di pancia e in incipiente calvizie? Ve lo immaginate così? Avete ragione, questo (per adesso) è il ritratto di D'Angelo. A rendere più marcati i suddetti connotati, aveva un forte accento napoletano. Ora, dovete sapere che secondo me, prima del problema della fame del mondo, prima ancora del problema del terrorismo, c'è il problema dei napoletani. Che prima o poi bisognerà risolvere. Infatti D'Angelo non appena è arrivato ha dato un'occhiata scettica a me e a Riccardo, si è guardato intorno, ha visto la Reggia e ha detto: architè, qua dobbiamo fare uno stile neo borbonico. (...)
Il casellario marmoreo
Ampliamento e rimodellazione di casa bifamiliare a Pozzovetere, Caserta
Beniamino Servino
Collaborazioni: Barbara Cimino, Giovanni Ambrosio, Angelica Di Virgilio, Andrea Piccirillo, Antonio Buonocore
Progetto e realizzazione: 2001/2006
Impianti: Enrico Farina
Strutture: Enrico Farina, Arcangelo Purgato
Superficie lotto mq 1000
Superficie coperta mq 220
Volume mc 1850
di Alberto Ferraresi
Note
Il ringraziamento particolare va alla redazione di Parametro che ci concede la rieditazione dei propri testi, con particolare gratitudine a Matteo Agnoletto.
(Visita la pagina dei vincitori del Premio Architettura di Pietra 2007)
(Visita il sito di Marmomacc)
(Visita la pagina della Cappella funeraria a Castelmorrone)
(Visita il sito di Parametro)
7 Giugno 2007
7 Giugno 2007 , 22:51 Alfonso Acocella
Vorrei porre un ringraziamento esplicito ad Alberto Ferraresi che con questa prima serie di post sull'architettura litica italiana ha posto le basi per una ricerca, che spero proseguirà nel futuro, indirizzata a rintracciare nel Paese esperienze e realizzazioni testimoni di un fare che in qualche modo si raccorda alle risorse e alle identità dei luoghi.
L'intento di dare visibilità e presenza documentale alle opere d'architettura, rispetto ad ogni sterile agiografia autorialle come oramai in voga nelle riviste d'architettura, è obiettivo prioritario del percorso di Architetturadipietra.it
Non modelli ma opere concrete, specifiche, radicate, che si insediano nei diversi contesti paesaggistici, urbani (centrali o periferici che siano) vorremmo continuare a rintracciare.
Confidiamo anche nei nostri lettori (che sempre più vorremmo diventassero co-autori del progetto di Architetturadipietra.it) nelle loro indicazioni e proposizioni future.
Un orizzonte non conosciuto, inaspettato potrebbe progressivamente dischiudersi alla nostra attenzione.