Pietre dell'identità
Casa alle ‘ventiquattro scale’ ad Apricena
di Fernando Baldassarre
Caro Alfonso,
così come ti avevo promesso, invio questa preziosa casa realizzata da Fernando Baldassarre in pietra di Apricena.
È una piccola opera,ma sin dai primi schizzi, ho capito che c'erano indizi significativi per un progetto di qualità, convincendomi progressivamente della sua ricchezza che, a mio parere, risiede nella capacità di intervenire con un grande equilibrio compositivo, e con una rigorosa compostezza volumetrica, capace di svelare con pochi segni il carattere forte del materiale ed il suo farsi architettura.
Fernando Baldassarre è un architetto dotato di grande sensibilità e, solo chi conosce profondamente i processi che hanno generato le stratificazioni storiche nei piccoli centri del nostro meridione, riesce a stabilire un dialogo così prezioso con la memoria e con le immagini che la identificano.
La sua piccola casa si presenta come un scrigno di pietra, sapientemente inciso per mostrare al suo interno la ricchezza di una dimensione inaspettata che solo dall'alto dell'"altana", lievemente appoggiata sulla copertura, svela il segreto straordinario della sua grandezza.
L'idea è quella di ricostruire un lotto d'angolo conferendogli una dignità urbana tutta giocata nella compattezza del volume in pietra che riverbera nei suoi elementi principali il ritmo silenzioso della scalinata urbana che sale.
Pietra su pietra il progetto ricompone, con estrema perizia, il passaggio dall'esterno all'interno, dal fuori al dentro, dalla dimensione pubblica a quella domestica, attraverso la magìa inconsueta di un percorso che si fa casa.
Il progetto, tra l'altro, è stato segnalato al Premio Capocchin a Padova ed è stato selezionato per il Premio Pinanesi lo scorso anno, io stesso, inoltre, ho avuto il piacere di pubblicarlo su "Hise" (rivista slovena di architettura) e sull'Almanacco dell'architettura contemporanea in Abruzzo.
Un abbraccio Domenico Potenza
Disegno di prospetto su Via Oberdan
Il progetto
Il programma riguarda la costruzione di una casa, previo l'abbattimento di due fatiscenti piccole unità immobiliari; inoltre prevede il collegamento fisico e funzionale di due vani attigui posti uno al piano seminterrato e l'altro al piano terra dell'edificio confinante.
La posizione d'angolo del piccolo lotto e le relazioni con il suo intorno hanno determinato le matrici progettuali. La scalinata che costeggia il lotto si è imposta immediatamente come elemento espressivo del progetto. L'edificio si pone come fulcro, punto di convergenza delle tensioni spaziali e architettoniche che la scalinata, il piccolo slargo e l'eterogeneità edilizia esistente definiscono.
Incastrata come volume d'angolo, la casa è concepita come un blocco di pietra, dalla geometria squadrata e rigorosa, segnata da poche ed essenziali bucature. E' attraversata internamente da un ideale volume verticale che dalla cantina all'altana individua una serie di funzioni ponendosi come nucleo distributivo e funzionale. La loggia d'angolo ha una doppia funzione: unico grande segno teso a conferire carattere aulico all'edificio e spazio di affaccio e fonte di luce per la casa. La bucatura del garage e le sovrastanti asole definiscono una partitura ermetica ritmata da pieni e da vuoti e le asole quasi come graffi sulla superficie muraria, strappi necessari, creano lame di luce all'interno.
Le limitanti normative comunali (m.6,70 filo gronda) hanno suggerito di elevare una quinta architettonica oltre la falda del tetto per verticalizzare la facciata Essa è segnata da una grande asola orizzontale sul fronte verso lo slargo, mentre su quello della scalinata ne riprende l'ideale proiezione quasi a voler cercare una ricucitura tra l'esistente e il nuovo. Sulla falda inclinata del tetto poggia un'altana, punto in cui lo sguardo si eleva e conquista relazione con il paesaggio.
(Dalla Relazione di progetto)
Visione parziale dell'altana
Strutturista
Franco Parisi
Direzione lavori
Fernando Antonio Baldassarre
Committente
Giovanni Terlizzi
Localizzazione
Apricena (FG)
Impresa
CBL- Caruso Risceglie Lauriola
Dati dimensionali
Nuovo edificio:
65 mq. superficie del lotto
65 mq. superficie coperta
201 mq. superficie totale
509 mc. Complessivi
Vani annessi:
82 mq. seminterrato
26 mq. piano terra
309 mq. totale superficie coperta
Materiali
Rivestimento facciata: Pietra di Apricena spazzolata
Infissi: acciaio
Pavimenti: pietra di Apricena levigata
Persiane scorrevoli: rame
Pergola: teak
Cronologia
2001-2003
Progetto
Fernando Antonio Baldassarre
Bibliografia sull'opera:
- Concorsi di Architettura per Milano - Electa 1992.
- Almanacco 2004- O.A.P.P.C.della Provincia di Pescara
- Dalla pietra all'Architettura a cura di F.Girasante e D.Potenza- Alinea Firenze 2004
- Urbandecoration-Aprile 2006
- Hise- Dicembre 2006
15 Maggio 2007
Casa alle ‘ventiquattro scale’ ad Apricena
di Fernando Baldassarre
Caro Alfonso,
così come ti avevo promesso, invio questa preziosa casa realizzata da Fernando Baldassarre in pietra di Apricena.
È una piccola opera,ma sin dai primi schizzi, ho capito che c'erano indizi significativi per un progetto di qualità, convincendomi progressivamente della sua ricchezza che, a mio parere, risiede nella capacità di intervenire con un grande equilibrio compositivo, e con una rigorosa compostezza volumetrica, capace di svelare con pochi segni il carattere forte del materiale ed il suo farsi architettura.
Fernando Baldassarre è un architetto dotato di grande sensibilità e, solo chi conosce profondamente i processi che hanno generato le stratificazioni storiche nei piccoli centri del nostro meridione, riesce a stabilire un dialogo così prezioso con la memoria e con le immagini che la identificano.
La sua piccola casa si presenta come un scrigno di pietra, sapientemente inciso per mostrare al suo interno la ricchezza di una dimensione inaspettata che solo dall'alto dell'"altana", lievemente appoggiata sulla copertura, svela il segreto straordinario della sua grandezza.
L'idea è quella di ricostruire un lotto d'angolo conferendogli una dignità urbana tutta giocata nella compattezza del volume in pietra che riverbera nei suoi elementi principali il ritmo silenzioso della scalinata urbana che sale.
Pietra su pietra il progetto ricompone, con estrema perizia, il passaggio dall'esterno all'interno, dal fuori al dentro, dalla dimensione pubblica a quella domestica, attraverso la magìa inconsueta di un percorso che si fa casa.
Il progetto, tra l'altro, è stato segnalato al Premio Capocchin a Padova ed è stato selezionato per il Premio Pinanesi lo scorso anno, io stesso, inoltre, ho avuto il piacere di pubblicarlo su "Hise" (rivista slovena di architettura) e sull'Almanacco dell'architettura contemporanea in Abruzzo.
Un abbraccio Domenico Potenza
Disegno di prospetto su Via Oberdan
Il progetto
Il programma riguarda la costruzione di una casa, previo l'abbattimento di due fatiscenti piccole unità immobiliari; inoltre prevede il collegamento fisico e funzionale di due vani attigui posti uno al piano seminterrato e l'altro al piano terra dell'edificio confinante.
La posizione d'angolo del piccolo lotto e le relazioni con il suo intorno hanno determinato le matrici progettuali. La scalinata che costeggia il lotto si è imposta immediatamente come elemento espressivo del progetto. L'edificio si pone come fulcro, punto di convergenza delle tensioni spaziali e architettoniche che la scalinata, il piccolo slargo e l'eterogeneità edilizia esistente definiscono.
Incastrata come volume d'angolo, la casa è concepita come un blocco di pietra, dalla geometria squadrata e rigorosa, segnata da poche ed essenziali bucature. E' attraversata internamente da un ideale volume verticale che dalla cantina all'altana individua una serie di funzioni ponendosi come nucleo distributivo e funzionale. La loggia d'angolo ha una doppia funzione: unico grande segno teso a conferire carattere aulico all'edificio e spazio di affaccio e fonte di luce per la casa. La bucatura del garage e le sovrastanti asole definiscono una partitura ermetica ritmata da pieni e da vuoti e le asole quasi come graffi sulla superficie muraria, strappi necessari, creano lame di luce all'interno.
Le limitanti normative comunali (m.6,70 filo gronda) hanno suggerito di elevare una quinta architettonica oltre la falda del tetto per verticalizzare la facciata Essa è segnata da una grande asola orizzontale sul fronte verso lo slargo, mentre su quello della scalinata ne riprende l'ideale proiezione quasi a voler cercare una ricucitura tra l'esistente e il nuovo. Sulla falda inclinata del tetto poggia un'altana, punto in cui lo sguardo si eleva e conquista relazione con il paesaggio.
(Dalla Relazione di progetto)
Visione parziale dell'altana
Strutturista
Franco Parisi
Direzione lavori
Fernando Antonio Baldassarre
Committente
Giovanni Terlizzi
Localizzazione
Apricena (FG)
Impresa
CBL- Caruso Risceglie Lauriola
Dati dimensionali
Nuovo edificio:
65 mq. superficie del lotto
65 mq. superficie coperta
201 mq. superficie totale
509 mc. Complessivi
Vani annessi:
82 mq. seminterrato
26 mq. piano terra
309 mq. totale superficie coperta
Materiali
Rivestimento facciata: Pietra di Apricena spazzolata
Infissi: acciaio
Pavimenti: pietra di Apricena levigata
Persiane scorrevoli: rame
Pergola: teak
Cronologia
2001-2003
Progetto
Fernando Antonio Baldassarre
Bibliografia sull'opera:
- Concorsi di Architettura per Milano - Electa 1992.
- Almanacco 2004- O.A.P.P.C.della Provincia di Pescara
- Dalla pietra all'Architettura a cura di F.Girasante e D.Potenza- Alinea Firenze 2004
- Urbandecoration-Aprile 2006
- Hise- Dicembre 2006
15 Maggio 2007
16 Maggio 2007 , 22:05 Alfonso Acocella
"Oggi sperimentiamo - così si esprime Peter Sloterdijk, in "La mente globalizzata" (Sole 24 ore Domenica 13.5.2007) - a livello diffuso un'emancipazione dell'informazione e una positivizzazione del nuovo. Non importa tanto la qualità di ciò che viene trasmesso, quanto piuttosto che sempre nuovo materiale informativo venga posto in circolazione. Ciò comporta un privilegio dell'orizzontalità a scapito della verticalità: è del tutto irrilevante da quale provenga questo o quel contenuto informativo, ciò che conta è la proliferazione di un gioco di scambi virtualmente illimitato la cui posta in gioco è data dal puro atto del parteciparvi."
La lettura "in notturna" sulla solita panchina di Piazzale Donatello ci riconduce mentalmente all'ultimo post del blog Architettuadipietra.it e al collegamento delle menti che la piattaforma di internet sembra sempre di più promuovere, ridefinendo il senso stesso della sfera privata attraverso "collisioni" ravvicinate con il mondo celebrale altrui.
Domenico (Potenza) si rivolge informalmente all'amico Alfonso (Acocella), animatore del blog, presentando l'opera di un altro amico Fernando Baldassarre. L'orizzontalità a scapito della verticalità è evidente (l'elisione della figura che filtra i contenuti), come pure l‘interconnessione dei cervelli che prende corpo stratificandosi nello spazio virtuale del web: Domenico_ Fernando_Alfonso. Domani forse....Damiano...
Ecco allora che il nuovo materiale informativo viene posto in circolazione e la posta in gioco diventa - oltre che la condivisione dei contenuti - l'atto della partecipazione alla comunicazione stessa. La sfera soggettiva diventa inter-soggettiva.
Queste le prime riflessioni "in notturna" sui nostri cervelli sempre più interconnessi attraverso il filo invisibile delle architetture di pietra che si collegano progressivamente dando presenza ad un Italia di cui nessuno parla e su cui noi vorremmo, sempre di più, impegnarci "gettandovi" nuova luce e conoscenza.