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7 Febbraio 2013

Opere di Architettura

Complesso scolastico Buddha
Philim, Nepal, 2002-2007

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Nell’aprile del 2003 il piccolo villaggio del Nepal chiamato Philim ha celebrato l’apertura di una nuova scuola, costruita con un contributo proveniente dal Giappone. Questa scuola, dotata di undici classi, una biblioteca e un laboratorio, offre un’istruzione che, se confrontata con i nostri sistemi, corrisponde alla scuola media e media superiore. Rispetto agli omologhi giapponesi, questo complesso non è grande, ma è quello desiderato dalla popolazione locale, che prima aveva soltanto una scuola elementare. In Nepal, ciascun villaggio deve dotarsi di una struttura scolastica a proprie spese. Ma per la popolazione di Philim, con un tasso di povertà prossimo al 90% e appena in grado di sopravvivere, era impossibile cavare dal basso reddito i fondi necessari.
C’è una scuola elementare in ogni villaggio ma anche se i ragazzi prendono la licenza, difficilmente possono frequentare la scuola di livello superiore che si trova nella città a una distanza di quattro giorni di cammino. Perciò la maggior parte dei genitori li tengono a casa ad aiutare nei campi e nei lavori domestici. Di conseguenza, il tasso di alfabetizzazione è di circa il 15% e il tasso di iscrizione alla scuola elementare è del 36%, valori che sono notevolmente bassi in Nepal. Era l’inizio dell’anno 2000 quando, decidemmo di farci carico della costruzione della scuola.

Dietro il progetto
AAF – Asian Architecture Friendship, è un’organizzazione non governativa composta per lo più da volontari della Building Design Section della giapponese Takenaka Corporation, con lo scopo di sostenere la popolazione dei paesi asiatici in via di sviluppo mediante la costruzione di attrezzature di servizio come le scuole. E gradualmente abbiamo cominciato a cercare una maniera per essere utili a queste comunità asiatiche esercitando la nostra professione.
In ottobre organizzammo un gruppo per un sopralluogo in Nepal. Visitammo due villaggi: Bhimphedi, a quattro ore di macchina da Katmandu, e Philim nella parte settentrionale del Gorkha, a quattro giorni di cammino dalla più vicina città raggiungibile su una strada carrozzabile.
L’edificio scolastico esistente a Bhimphedi poteva ancora resistere e continuare nell’uso di scuola, mentre quello di Philim era ridotto in rovina. Benché Philim si trovi in un contesto montuoso a un’altitudine di 1600 m., è situato al centro di un sistema di insediamenti e sul percorso principale che collega i villaggi periferici e le città del sud, per cui la connessione territoriale sarebbe stata effettiva. Procedemmo a raccogliere dati sulle iscrizioni a scuole vicine e sul raggio di influenza del progetto, ed eseguimmo una seconda visita all’inizio del 2000 per individuare il sito specifico e tirare le conclusioni: alla fine optammo per Philim.

Il volontariato locale e l’AAF
Benché fossimo professionisti esperti nel progettare e dirigere costruzioni, eravamo solo dilettanti nel fornire aiuti all’estero. Perciò innanzitutto studiammo la realtà delle attività di volontariato in Nepal.
Il Nepal ha ricevuto molti tipi di sostegno da vari paesi e gruppi, e sono state costruite un buon numero di scuole elementari e secondarie. Tuttavia è anche facile trovare strutture che hanno perduto la loro destinazione originaria e sono diventati magazzini o, peggio ancora, sono stati abbandonati perché non hanno potuto avere i necessari insegnanti o sono rimasti senza fondi per operare.
Questi risultati sono dovuti alla buona volontà senza un esame approfondito delle condizioni. Secondo l’ambasciata giapponese in Nepal, ci sono molte organizzazioni non governative che lavorano in questo paese.
Tra queste, si dice che alcune forniscono semplicemente delle somme di denaro, e altre procedono senza un attento esame e non sanno quale risultato alla fine il loro aiuto abbia prodotto.
Per evitare ciò decidemmo di non unirci a gruppi non governativi esistenti, ma di parlare direttamente con la gente del luogo, condividere con loro il modo di procedere e gli obiettivi, anziché offrire semplicemente una costruzione finita.

Progetto e costruzione
Quando i dati planimetrici del sito rilevati nella seconda visita furono sistemati e furono fissate le caratteristiche della scuola come il numero delle classi e la loro dimensione, nella primavera dell’anno 2000 incominciammo a stendere uno schema di progetto.
Tenendo conto dei materiali, del metodo costruttivo e del livello tecnico applicati alle costruzioni esistenti, aprimmo una discussione per definire una scuola adatta al sito in base alle condizioni planimetriche e altimetriche.
La maggior parte delle costruzioni in questa zona hanno muratura perimetrale in pietra, tetto a falde e manto di copertura in lastre sottili di pietra. La muratura permette aperture limitate e sul lato esterno delle finestre vengono installate doppie ante per mancanza di vetri. Le stanze non sono illuminate perché non vi è elettricità, per cui anche all’interno sono buie e poco adatte per leggere e scrivere.
La prima cosa da pensare era di far entrare sufficiente luce naturale per illuminare l’aula usando materiale disponibile localmente e un metodo costruttivo noto alla gente del luogo. Per ottenere aperture più ampie si discusse una struttura a telaio come nelle costruzioni giapponesi in legno, ma era impossibile procurare una sufficiente quantità di tronchi perché i boschi erano stati tagliati senza un programma di riforestazione. Quindi adottammo il muro esterno in pietra e il tetto a falda che permette di assicurare le massime aperture in verticale sul muro non caricato.
La luce diurna che entra attraverso le aperture poste vicino alla falda inclinata colpisce il soffitto e viene riflessa sul pavimento in ombra al lato opposto: il risultato è una classe illuminata in maniera sorprendente per questa zona.

Tenendo conto della stagione delle piogge, il miglior materiale trasparente sarebbe stato il vetro, ma al suo posto si è applicata una lastra di acrilico translucido, poiché se il vetro si rompe, ci vuole una settimana di tempo per il trasporto e la sostituzione.
I materiali non disponibili in loco, come il suddetto acrilico laminato, i cardini e i pannelli di compensato per il tetto vennero trasportati con una marcia di tre giorni da Arghat, la città situata sulla strada carrozzabile.
Il terreno è posizionato su un pendio con cinque metri di dislivello. L’area è divisa in due parti, superiore e inferiore, che hanno rispettivamente due e quattro blocchi di costruzioni. La disposizione di del tetto e al manto di copertura, e anche di facilitare l’amministrazione nel controllo del programma di avanzamento e nel seguire il corso dei lavori.
La costruzione fu iniziata nell’ottobre del 2001 con una prospettiva di finanziamento. I membri di AAF presero le ferie a turno e partirono per un periodo di sorveglianza. Fu ingaggiato un ingegnere nepalese per dirigere i lavori.
Come iniziammo la costruzione, in Nepal cominciarono a deteriorarsi le condizioni di sicurezza: in varie zone i maoisti manifestavano di continuo contro il governo, sicché la consegna dei materiali e i pagamenti ogni tanto subivano degli intralci. Nonostante queste difficoltà, dopo un anno e mezzo di lavori, arrivammo felicemente alla conclusione nell’aprile del 2003.
Ora centosessanta studenti della zona, compresi i villaggi circostanti, frequentano la scuola, su una capacità massima di 330. Per la seconda fase del progetto è iniziata la costruzione di un ostello con mensa sul terreno contiguo, in modo da poter ospitare in futuro studenti da un’area ancora più ampia.
Questo progetto di scuola è stato portato a termine con le donazioni di molti giapponesi e con il fondo della Grant Assistance per il programma Grass Root Project del Ministero degli Esteri giapponese.

AAF

Scheda tecnica
Titolo dell’opera
Buddha, scuola primaria e secondaria
Indirizzo
Philim, Sirdibas VDC-8, Gorkha, Nepal
Data di progettazione
2000-2001 (1a fase) 2004-2007 (2a fase)
Data di realizzazione
2001-2003 (1a fase) 2007-2009 (2a fase)
Committenti
Sirdibas VDC, HACDC
Progettazione
AAF – Asian Architecture Friendship
c/o Takenaka Corporation
Project team
Kenzo Akao, Takashi Noda, Ryoichi Takaoka, Yuko Tanaka, Hiroshi Ogiwara, Takuji Yamamoto, Kazuaki Yamauchi,
Tomoya Matsuda, Hiroshi Arita, Kenichi Kurokawa, Ghana Raj Lohani
Realizzazione
Abitanti di Philim
Coordinamento
AAF – Asian Architecture Friendship
Materiali lapidei utilizzati
Ciottoli del fiume Budhi Gandaki, Ardesia

Rieditazione tratta da Litico Etico Estetico, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc

Per una documentazione completa dell’opera architettonica scarica il pdf

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