novembre 2024
L M M G V S D
« Dic    
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930  

Ultimi articoli

Ultimi commenti

Rubriche

Pubblico dei lettori

 

rss

 

 

12 Luglio 2010

Opere di Architettura

Restauro di Plaza del Torico a Teruel, Spagna, 2007*
di Fermín Vásquez – b 720

English version

Premio e Atlante Marmomacc


Veduta notturna della piazza

[photogallery]torico_album_1[/photogallery]

Sulla nuova Plaza del Torico
Con i suoi 35.000 abitanti, Teruel, nel sud dell’Aragona, è uno dei capoluoghi di provincia spagnoli meno popolosi.
Il suo nucleo antico, non molto esteso, sorge su un’altura di forma vagamente ovale, circondata da forti dirupi.
Ma bisogna dire che, malgrado la sua dimensione, Teruel è una città ricca di architettura, e il suo centro storico uno dei più straordinariamente belli di tutta la Spagna, e insieme uno dei più “veri”: da un lato, per le sue costruzioni moresche, che la rendono un esempio molto importante di città medioevale monumentale; dall’altro, per la sua architettura “modernista”, sorta nei primi anni del secolo XX grazie al relativo impulso commerciale dell’epoca, e che è ben visibile e frequente in tutta la città, alla quale conferisce una specifica omogeneità: edifici residenziali, scuole, negozi ecc.; in terzo luogo, per la continuità urbana di alcune sue vie porticate, che le danno una notevole coesione. Negli ultimi anni, come è avvenuto in tante altre città spagnole, le amministrazioni in carica a Teruel hanno intrapreso una serie di interventi su alcuni dei siti urbani più importanti, sia conferendo incarichi di progettazione sia bandendo concorsi.
Il primo esempio significativo fu quello del Paseo del Óvalo, nel 2001, vinto da David Chipperfield con la collaborazione di b720 Arquitectos. Furono ancora giustamente gli stessi b720 Arquitectos a vincere poco dopo in un nuovo concorso, quello per la rimodellazione di Plaza del Torico, il cuore della città.
Il progetto non poteva essere più impegnativo, visto che si tratta dello spazio urbano intorno al quale si struttura e si organizza tutta la città, sia dal punto di vista storico-psicologico sia dal punto di vista funzionale.
Ma allo stesso tempo si tratta di una piazza dal carattere strano, senza una forma sua propria né ben definita, creata piuttosto da circostanze di tipo organico e topografico: di sagoma allungata e triangolare, in leggera pendenza, è il punto in cui si allargano e si incrociano alcune strade che convergono alle sue estremità e che in origine erano dei torrenti. Al centro del triangolo sorge una fontana costruita a metà del secolo XIX, con una colonna che sostiene il piccolo toro di bronzo (il Torico) che è il simbolo della città. Ma a queste irregolarità nella forma rispondono gli aspetti più coerenti delle facciate che
La limitano, con portici che trasmettono all’insieme uniformità e complessità spaziale. Inoltre, questo è il luogo in cui sorgono alcune delle case “moderniste” più singolari della città. E non solo: nel sottosuolo della piazza sono scavati due grandi depositi di acqua medioevali, due cisterne del secolo XIV, il Somero e il Fondero, di bella architettura, e anche questi dovevano essere integrati nel progetto di rimodellazione.
Di fronte a questa complessità, la soluzione studiata da b720 Arquitectos è notevole per la sua semplicità, una semplicità, certo, solo apparente, perché nasconde, come diversamente non poteva fare, grandi complessità.
Per cominciare, la decisione di estendere a tutta la piazza, compresi i portici, una pavimentazione essenzialmente continua in pietra basaltica, nella quale si hanno solo piccoli salti, come cordonature o rampe, e cambi di pezzatura dipendenti dal luogo: esterno, portico ecc.
Nonostante questo, come dicevamo, l’impressione essenziale è quella della continuità, rimarcata dal colore scuro della pietra, che produce una qualità caratteristica di piano non superficiale, bensì profondo e denso, sopra il quale si elevano, perfettamente “disegnati”, modellati – senza esagerazione – con nuova luminosità, gli edifici, i portici e la fontana, nei quali la nota dominante è la pietra calcarea chiara. Questo contrasto – costruzioni di calcare sopra la densità scura del basalto – aumenta con quella che è, dal punto di vista del disegno, la scelta più singolare: l’inserimento nella pavimentazione di elementi luminosi stretti e lunghi, come bastoncini di luce che sembrano scivolare sul suolo della piazza e girare intorno alla fontana, come se fossero filamenti trascinati da qualcuno di quei torrenti che originariamente attraversavano questo luogo e diedero senza dubbio origine alla piazza, la quale così, in questo modo inaspettato, per via della luce e non dell’acqua, sembra regredire al suo senso più recondito.

Juan José Lahuerta


Veduta notturna dei portici che circondano la piazza

[photogallery]torico_album_2[/photogallery]

Restauro di Plaza del Torico
La forma triangolare della piazza del Torico a Teruel non è casuale: il suo fondo stradale diventa evidentemente naturale quando vi scorre l’acqua piovana.
Nel tempo infatti, è venuta a crearsi una morfologia che ha rimodellato il terreno, affidando la trascrizione delle emergenze ad altri sistemi vettoriali della sua organizzazione. Dal punto di vista sociale, Plaza del Torico è un’estensione della rete urbana, un misto di attività e di servizi. La sua duplice funzione di luogo di convergenza e di interconnessione richiedeva una risposta da parte del progetto che guardasse al futuro rispettando i valori spaziali e storici di cui è ricca l’area in questione.
Il progetto è consistito nella rimodellazione di una piazza di 1.798,7 mq di superficie, circondata da porticati di 1.047,01 mq, con il rinnovo della pavimentazione in pietra basaltica. Nel sottosuolo è stata prevista una galleria di connessione fra due antiche cisterne d’acqua, chiamate Somero e Fondero, e un’area espositiva per un totale di 409,56 mq.; la connessione fra le due cisterne permette la vista dell’Albellòn e il riuso del Somero come spazio per future esposizioni.
L’intervento consiste nel completo rinnovo dell’aspetto della piazza: la sua pavimentazione, i suoi portici e facciate, una nuova illuminazione attentamente disegnata.
Inoltre ha previsto l’apertura al pubblico delle cisterne che sono situate sotto la piazza, elementi di grande valore storico-artistico. La pavimentazione progettata rende possibile una relazione sensoriale tra la varietà di interpretazioni delle storie, degli eventi e delle emozioni che convergono sulla piazza.
La strategia compositiva, consistente in una sistematica ripetizione e variazione, si materializza fisicamente sulla superficie della pavimentazione in pietra nella luce che è emanata da un impianto basato sulla innovativa tecnologia led: 1.230 lampade led, incorporate nel pavimento, hanno la capacità di cambiare colore in base a un programma video che può generare differenti trame e ritmi luminosi.
Il cambiamento è dato dal diagramma che scorre sulla piazza e che si traduce in linee di forza, facendo sì che le biforcazioni e le inflessioni incontrino vari ostacoli: la superficie con la fontana del Torico (dove sta il centro di rotazione dell’illuminazione); il livello inferiore con le cisterne, su cui la densità vettoriale è ridotta alla metà, in modo che la presenza di valori archeologici sotterranei è percepibile nello spazio pubblico.
L’illuminazione delle facciate, seguendo i criteri dell’Unione Europea, è ottenuta mediante corpi illuminanti fissi orientati nella stessa direzione dall’alto al basso. Nei portici un nuovo controsoffitto ha contribuito a potenziare gli apparecchi che pendevano dall’architrave delle campate esterne dei portici. La luce, radendo e toccando leggermente le facciate, accende un sistema lineare in senso verticale dai cornicioni, mentre i lati del controsoffitto, il perimetro dei portici della piazza sono illuminati in senso orizzontale e diffuso.
Il Torico, il torello di bronzo che sormonta la fontana risalta sulle facciate della piazza mediante un fascio di luce focalizzata. L’uso di tecnologie a taglio di lama nell’illuminazione generale delle facciate e dei portici della piazza riduce gli interventi di manutenzione ad intervalli di vent’anni così come il consumo di energia dell’impianto.
Nella realizzazione dell’intero progetto è stata posta particolare attenzione ai dettagli, alle finiture, con l’impiego di materiali di qualità. L’intera piazza e gli spazi sotterranei sono stati pavimentati in pietra naturale.
Prevalgono i colori tenui che, insieme con il sistema di illuminazione, accentuano le caratteristiche e le proporzioni dello spazio con le sue zone archeologiche: un invito per un viaggio emozionante fra monumenti del passato e forme di arte contemporanea.
Plaza del Torico è stata riaperta al pubblico con una immagine completamente rinnovata, più ampia e con una
spina dorsale luminosa che ne accresce la bellezza e il valore storico di cuore della città di Teruel.
Con questo restauro si è raggiunto il duplice obiettivo di valorizzare il patrimonio ereditato dalla storia e di generare spazi di intrattenimento per i cittadini, arricchendo in tal modo anche le attrattive turistiche della capitale del Mudejar.


Particolare della pavimentazione in basalto

[photogallery]torico_album_3[/photogallery]

Un tappeto di Basalto
Nella Plaza del Torico sono stati stesi 1.804.07 mq di pavimentazione in lastricato di basalto, con un trattamento superficiale fiammato. Tutta la pavimentazione, comprese le cordonature, le rampe e i marciapiedi dei portici è stata eseguita con la stessa pietra, solo variando per la zona dei marciapiedi le dimensioni della pezzatura e la rifinitura superficiale a graffio.
Le piastrelle tipo in basalto sono di cm 30x15x8 di spessore, eccetto un numero determinato di pezzi che con tagli particolari ricevono le diverse posizioni degli elementi illuminanti. Le lastre sono posate su un letto di miscela umida di malta di cemento con spessore da 1 a 6 cm. Si sono mantenute fughe di 4/5 mm, sigillate con malta di cemento, sabbia di silice e colorante nero.
Tutta la pavimentazione è stata posata su una doppia soletta di 20 cm di spessore di calcestruzzo armato, con le opportune pendenze e giunti di dilatazione ogni 5 metri.
La scelta di questa pietra è stata dettata da ragioni di disegno e tecniche, sia riguardo al trattamento e al colore del finito, sia alle prestazioni rispetto al clima locale.
Nella zona di Teruel infatti si ha una forte escursione termica fra il giorno e la notte. Si è dimostrato che il materiale è altamente resistente al traffico veicolare e all’azione del gelo per il suo basso coefficiente di assorbimento, senza pericolo di futuri difetti di erosione per esfoliazione prodotta dalla combinazione fra l’azione degli sbalzi di temperatura e il congelamento dell’acqua derivante dall’ambiente esterno.
Per il pavimento del livello inferiore e per il restauro di alcuni pezzi speciali dell’intorno della piazza, come le colonne dei porticati e i settori della fontana, si è utilizzata la pietra calcarea Villalba, una pietra bianca tradizionale della zona e tipica delle costruzioni residenziali.
La pavimentazione del livello inferiore utilizza una pezzatura rettangolare di 4 cm di spessore posata su un letto di miscela umida di malta.

Scheda Tecnica dell’opera
Restauro di Plaza del Torico
Località: Teruel, Spagna
Data di progettazione: 2005-2006
Data di realizzazione: 2006-2007
Committente: Sociedad Municipal Urban Teruel
Architetti: Fermín Vázquez – b720 Arquitectos, Madrid, Spagna
Project team: Fermín Vázquez, Agustín Miranda, Pedro Baltar, Sebastián Khourian, María Barbeito, Ana Caffaro, Leyre Ciriza, Ángel Corsino (models), Pedro García, Pablo Garrido, Gustavo Gaudeoso, Guillermo Gutiérrez, Markus Jacobi, Paulo Moreira, Magdalena Ostornol, Javier Piedra, Andrea Rodríguez, Marta Sorribes, Alesandro Zanchetta (graphic design)
Direzione lavori: Diputación General de Aragón, Saragozza, Spagna
Strutture: Valladares, Madrid, Spagna
Impresa di costruzione: Acciona Infraestructuras S.A., Teruel, Spagna
Materiale lapideo utilizzato: Basalto
Fornitura della pietra: Domènec Cadevall, Barcellona, Spagna
Installazione della pietra: Pavimento Los Molinos, Saragozza, Spagna
Illuminotecnica: Lightled S.A., Barcellona, Spagna

Profilo del progettista
Fermin Vázquez ha fondato lo studio b720 Arquitectos nel 1997 e ne è tuttora il socio direttore. Lo studio ha realizzato progetti nelle maggiori città spagnole, nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, e ha vinto numerosi concorsi. Attualmente Fermin Vázquez combina l’attività professionale con quella di docente (Barcellona, Bordeaux, Madrid).
b720 Arquitectos (studio con più di 60 professionisti nelle sedi di Barcellona e Madrid) fra i progetti recentemente realizzati conta: l’edificio dell’America’s Cup (Valencia), la sede centrale di Indra a Barcellona, il restauro di Plaza del Torico a Teruel, un edificio per uffici a 22@ (Barcellona) e La Mola, un hotel e centro convegni a Terrassa (Barcellona), l’aeroporto di Lleida, la costruzione di un Casinò (Lloret, Girona), la ricomposizione del Collegio dei Periti Mensori ad Alicante e un saggio di edilizia sociale a Mieres (Asturie).
Nel 2008 b720 Arquitectos ha vinto il concorso per la costruzione del nuovo World Trade Center di Igualada (Barcellona). Nel 2009 ha vinto il concorso per la costruzione del nuovo Ospedale Regionale Ernest Lluch (Vallès Orientale) e una nuova scuola a Puigerdà (Girona).
b720 Arquitectos ha collaborato con colleghi di grande prestigio internazionale per i progetti in Spagna, che sono stati condotti, fin dall’inizio, in vera collaborazione fra soci. Spiccano fra questi i progetti intrapresi con David Chipperfield (Palazzo di Giustizia a Barcelona e L’Hospitalet); con Toyo Ito (Fira Torres alla nuova Fiera di Barcellona), e con Jean Nouvel (Agbar Tower e Poblenou Park a Barcellona, ampliamento del Museo Nacional a Madrid).
Fermin Vázquez e b720 Arquitectos hanno ricevuto numerosi premi. Nel 2007 l’edifico dell’America’s Cup ha vinto l’European Riba Award ed è stato finalista al Mies Van der Rohe Prize, alla IX Bienal Española de Arquitectura y Urbanismo e allo Sterling Prize. Quanto ai premi FAD, nel 2007 l’edificio Indra è stato in finale e così pure il rinnovo di Plaza del Torico e l’edificio Veles e Vents per l’America’s Cup nel 2008.
Nel 2004 il progetto Paseo del Óvalo ha vinto il premio “Ciudades Patrimonio de la Humanidad” e l’European Prize of Urban Public Space.

*La presente opera architettonica è tratta dal volume Litico Etico Estetico (a cura di Vincenzo Pavan), Faenza, Faenza Industrie Grafiche, 2009, pp. 157 editato in occasione di Marmomacc 2009.
Si ringrazia Verona Fiere e Marmomacc per l’autorizzazione alla rieditazione in rete.

commenti ( 0 )

stampa

torna su