28 Settembre 2009
Design litico
Lithos Design.
Incidere la superficie lapidea, naturale e non solo.
Collezione “Le Pietre Incise” di Lithos Design, modello “tratto”, su essenza “tabacco” di Santamargherita
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Quando la vitalità, qualità propria della giovinezza, e l’esperienza tecnico-artigianale resa possibile da un forte legame col territorio si incontrano, nascono felici realtà industriali quale il caso di Lithos Design.
L’azienda vicentina, figlia della Bevilacqua Marmi e suo Centro di Ricerca e Sviluppo, afferma la propria identità chiara e riconoscibile già nel coniugare i termini “lithos” – inequivocabilmente nel significato di “pietra” – e “design” – quale “progetto”, “strategia”, “disegno” ma anche, andando ai prodromi, “idea”.
L’attenzione si sposta quindi dall’innovazione, necessità sulla quale le imprese, per loro natura, devono comunque costantemente interrogarsi, al modo concreto di praticarla. La produzione di Lithos Design sviluppa le proprie linee con coraggio e impegno costante, determinandone una continua evoluzione.
Il tema del design delle superfici di pietra, avviato con la collezione “Le Pietre Incise”, viene indagato, approfondito e coniugato in tutte le declinazioni più innovative e complesse.
La serie, al momento, consta di dodici disegni, modelli grafici progettati in esclusiva, nati dopo un attento e misurato lavoro tecnico di studio del segno, della fluidità delle linee, del rapporto decorativo sempre ricombinabile con l’adattabilità tipica del tessuto. Grazie alle potenzialità delle macchine a controllo numerico ad alta precisione utilizzate per l’incisione e l’asportazione meccanica della materia in eccesso, la superficie lapidea acquista un valore decorativo, plastico, fatto di luci e ombre.
Oggi i disegni possono essere incisi non solo su marmi e pietre naturali ma anche su pietre artificiali.
Esplorare le potenzialità di questa particolare pietra ottenuta industrialmente per ricomposizione di aggregati con leganti, sottoponendola ai medesimi trattamenti e lavorazioni cui la pietra naturale è di consueto oggetto, anche le più estreme, è un’operazione alquanto intelligente, che guarda al futuro, originale e coraggiosa.
Collezione “Le Pietre Incise” di Lithos Design, modello “lembo”, su essenza “betulla” di Santamargherita
Il mercato ha conosciuto negli anni le pietre agglomerate, per l’evidente analogia espressiva, come “ersatz” della pietra naturale, suo sostituto economico e standardizzabile. Quanto è vero che la pietra agglomerata può rispondere in molti campi d’applicazione alle medesime caratteristiche richieste alla pietra naturale rendendone talvolta difficile il riconoscimento, tanto è errata tuttavia l’accezione negativa che talora viene loro attribuita, mettendo in dubbio la “genuinità” del materiale rispetto al valore sicuro della pietra naturale. Se la pietra naturale è un materiale unico ed irripetibile perché prodotto dalla natura, quella artificiale porta con sé l’intelligenza dell’uomo che, utilizzando frammenti di quella naturale, la riprogetta e ricostruisce.
L’opportunità offerta da Lithos Design, in questo caso specifico di lavorazione aggiunta alla lastra di pietra agglomerata, si offre come ausilio fondamentale alla crescita del prodotto, ausilio necessario per uscire dalla logica imitativa affinché il materiale cominci ad affermarsi con un’immagine inequivocabile, un linguaggio autonomo.
Al di là della realizzazione di semplici lastre piane, levigate, lucidate, ideali per ambienti quali bagno e cucina, la pietra composita arricchitasi dunque del valore di “pietra incisa”, si offre ad un mercato che sempre più si orienta verso prodotti di eccellente qualità industriale tali da essere considerati elitari e di “lusso”.
Collezione “Le Pietre Incise” di Lithos Design, modello “prisma”, su essenza “marghestone britannia” di Santamargherita
Lithos Design assieme all’eccellente lavoro del designer Raffaello Galiotto che dalle origini accompagna le attività dell’azienda, offre la qualità della forma, incidendo le superfici con le eleganti trame segniche, valide forme sul piano estetico che agiscono nello “spazio” trasformando la superficie bidimensionale in una realtà tattile, vibratile, in una risolta e armonizzata profondità; arte e industria si conciliano nel progetto del disegno e nello studio professionale dell’adeguato utilizzo delle “intelligenti” macchine a controllo numerico, con i loro dischi e punte di precisione “piegate” perfettamente a seguire la complessità del disegno; infine la tecnologia delle pietre agglomerate offre il proprio valido supporto provvedendo ad una materia “progettata” su misura per rispondere nelle caratteristiche non solo tecniche, alle esigenze del fruitore.
Pietra naturale e – non – si fanno così alleate.
Il vantaggio della pietra composita è racchiuso nella sua infinita ed omogenea riproducibilità; nella continuità delle caratteristiche che può essere offerta in termini non solo di omogeneità cromatica, quando richiesta, ma anche nell’uniformità delle caratteristiche delle lastre.
Potere dell’associazione dei materiali – granulati e legante.
Il costo è sicuramente concorrenziale, non solo in termini di prezzo associato al prodotto commerciale ma, in particolare, relativamente ai risparmi energetici lungo l’intero ciclo di vita: la pietra agglomerata può ricomporre scarti di pietra naturale, nella fase di lavorazione produce meno sfridi, il peso complessivo è assolutamente ridotto ed associato alla riduzione di spessore dunque alla facilità di trasporto.
Collezione “Le Pietre Incise” di Lithos Design, modello “virgola”, su essenza “marghestone olimpia” di Santamargherita
La collezione “Le pietre incise”, combinando i dodici modelli grafici con quattro tipologie di pietre, marmi e pietre agglomerate, determina più di cento possibili varianti di produzione.
Le quattro essenze selezionate per rappresentare la pietra agglomerata, sono chiare e a grana fine come pietra, beige, grigie e variegate con granulati più in vista come marmi, ma la ricerca non esclude che possano in futuro essere abbinate a particolari disegni da incidersi, tipologie lapidee frutto dell’”invenzione”, possibile solo per le pietre prodotte industrialmente.
Le lastre sono concepite come modulari, in formato standard 60×60 e in formati speciali 60×100, 60×180, 120×120, 120×180 fino a 120×240, con spessore standard di 2 cm, 3 cm su richiesta per la pietra naturale, 12 mm ma anche 9 mm, per quella agglomerata.
La componibilità, trasportabilità e flessibilità di posa le rende indicate per ambienti sia umidi che asciutti, nell’architettura residenziale, pubblica e commerciale, ma soprattutto, grazie alla vibrante ricercatezza conferita dal disegno tridimensionale ai caratteri intrinseci della pietra – naturale e non – di colore e grana materica, le Pietre Incise rispondono a valori, utili anche nelle azioni di marketing, di bellezza ed di benessere.
Se infatti la sostenibilità della pietra naturale è un dato oggi quantificabile, misura dell’accurata progettazione delle attività estrattive e delle condizioni di lavorazione della stessa, anche la pietra realizzata con le moderne tecnologie di ricomposizione, non manca di rispondere alle esigenze di rispetto dell’ambiente.
L’azienda veronese Santa Margherita, specializzata nella produzione di agglomerati con tecnologia Breton a base di quarzo e marmo, e fornitrice dei materiali trasformati in “Pietre incise” da Lithos Design, ha ottenuto di recente dagli americani del Gei (Greenguard environmental Institute), la doppia certificazione di “Greenguard indoor air quality certification” e “Greenguard children & schools certification”, attestazioni di idoneità per l’utilizzo nel rispetto dell’ambiente ed il controllo delle emissioni nocive dei materiali per l’arredamento d’interni, per i grandi spazi pubblici e per l’industria edilizia.
Veronica Dal Buono