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15 Gennaio 2009

Design litico

La collezione “Palladio”.
Opere per un’esposizione e non solo.

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Una delle opere del designer Raffaello Galiotto esposta presso la Loggia del Capitaniato di Vicenza

Un tema rigoroso quello sviluppato dal designer Raffaello Galiotto per il Consorzio Marmisti del Chiampo. Il progetto “Palladio e il design litico” ha visto infatti un solo autore-progettista, perseguendo l’idea originaria di pensare ad un design contemporaneo d’ispirazione al Palladio in modo ampio e approfondito, estendendo la sperimentazione a quante più variazioni possibili.
La ricerca che ha portato alla realizzazione della collezione di oggetti litici qui presentata ha senza dubbio valorizzato le realtà produttrici chiampesi, dimostrando, attraverso l’applicazione delle loro specifiche tecnologie nella realizzazione delle opere prefigurate dal designer, la loro particolare versatilità e competenza. Le piccole e medie imprese partecipanti, avvicinandosi al design hanno mantenuto vivi i legami con le radici che animano le competenze del territorio del Chiampo.
Il disegno domina l’oggetto, l’osservatore è chiamato a studiare le singole opere con attenzione, cercando tra esse il simile ed il dissimile, seguendo il profilo delle fluide linee e immaginando con gli occhi della mente quale strumento ne abbia consentito la realizzazione. Le forme scultoree dei circa venti oggetti che compongono la collezione sono perlopiù ottenute da asportazione progressiva di materia da interi monoliti. La perfezione plastica, continua, della linea che li determina solo la tecnica contemporanea la può permettere. Ogni elemento della collezione rimanda a un’essenza, a un tratto d’ispirazione al Palladio e ne diviene interpretazione. Per primo gli studi di Galiotto ha poggiato su solide basi grazie agli apporti del professor Franco Barbieri e del Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio per quanto attiene alla cultura storica e del professor Paolo Cornale geologo del C.S.G. di Vicenza per quella materica. Galiotto ha dunque proseguito con la propria visione del Palladio come proto-designer, studiando aspetti della sua attività talora ritenuti marginali e individuando in alcune opere del maestro vicentino un tratto distintivo che si ripete con continuità, il cosidetto “profilo ricorrente”.
Dallo studio e ridisegno di queste linee sono nati i principi di base per la creazione della serie di oggetti litici della collezione, legata al “classico” dunque ma anche tutta contemporanea.

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Alcuni elementi della collezione esposti a Vicenza presso la Loggia del Capitaniato (dicembre 2008)

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I programmi di modellazione tridimensionale sono stati sicuro strumento d’intermediazione tra la mano dell’interprete, quindi il disegno sul piano, e gli utensili delle macchine per il taglio che lavorano sugli assi spaziali; a valle l’intelligenza e creatività del progettista a proporne le soluzioni formali.
Ogni variabile per la realizzazione di solidi tridimensionali partendo da linee e curve, è rintracciabile nella serie di oggetti palladiani.
Le figure geometriche alfabeto di questa composizione, sono divenute oggetto in tre dimensioni grazie al gioco di costruzione di solidi di differente complessità geometrica; linee e curve che dal piano si fanno volume per estrusione, raccordando sezioni lungo complessi percorsi, rivoluzionandone i profili, ma anche complessi solidi d’origine che divengono tessiture di linee sul piano. Al modello prefigurato dal progettista ha poi seguito il lavoro paziente delle macchine, dove anche gli scarti, gli elementi sottratti scavando il monolite originario, divengono parti del progetto o nuovi elementi anch’essi della collezione.
I litotipi adottati per declinare le forme del design litico d’ispirazione palladiana sono i più vari, non solo i graniti, i marmi, le arenarie e i calcari italiani, quanto le intense e policrome pietre di provenienza straniera, orientando verso nuovi orizzonti sperimentali soggetti classici, declinando ancora una volta il Palladio in lingua straniera. Anche il disegno di ciascun’opera è pensato in funzione del litotipo che l’azienda produttrice è attrezzata a lavorare, dimostrandone al meglio le competenze tecnologiche.
Durezza della materia e fluidità della linea, della piega continua della materia litica, trovano un punto d’incontro in questi elementi rivolti prevalentemente all’arredo casa e giardino – il binomio pietra-ambiente bagno trova rinnovata conferma -, funzionali in quanto “oggetti” ma soprattutto scultorei e unici, assolutamente originali.

di Veronica Dal Buono

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