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17 Novembre 2008

Opere di Architettura

Centro scolastico a Marguerittes (1998-1999)
di Gilles Perraudin*

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perraudin_1.jpg
L’ingresso del complesso scolastico

Regolare nell’impianto come le più antiche città fondate della Francia meridionale, il complesso sorge isolato nel paesaggio della garigue nimoise, fatto di terra ambrata e di basse chiome cangianti dal verde al grigio argenteo. Immersi in un antico uliveto battuto dal mistral, spazi per lo studio e per la vita quotidiana sono organizzati in corpi indipendenti, articolati da strade interne, corti e giardini su di una vasta superficie dal perimetro quadrato.
Gli edifici, concepiti per semplici serie divolumi in infilata, si elevano di un solo piano rispetto alla quota del terreno. Si tratta di architetture perfettamente commisurate al profilo degli alberi, di quegli ulivi che si estendono all’intorno ed entrano nelle corti ad aumentarne la suggestione di veri patii mediterranei.
Per realizzare la struttura verticale di questi edifici dall’altezza contenuta sono sufficienti pochi ricorsi di un’opera isodoma ciclopica costituita da blocchi di 50 centimetri di spessore, per 1 metro di altezza, per 2 metri di larghezza. Una muratura portante in cui Perraudin utilizza ancora una volta il calcare locale, una tenera “molassa conchigliata” di colore biondo.
L’attività estrattiva, concentrata nei territori di Vers-Pont-du-Gard, e finalizzata prevalentemente alla realizzazione di elementi decorativi, porta al declassamento di una notevole quantità di materiale litico non commercializzato per la presenza di sacche di argilla o di conchiglie irregolarmente distribuite. Una cospicua produzione di pietra di scarto è utilizzata innovativamente dall’architetto francese come giacimento di materiale da costruzione, ecologico ed economico nei costi di estrazione, di posa in opera e di manutenzione. Il calcare di Vers viene cavato per segagione automatica in grandi monoliti, facilmente trasportabili e direttamente montati in cantiere, senza ulteriori lavorazioni. Così, in un processo costruttivo rapido e meccanizzato, grazie all’utilizzo di gru, l’edificio cresce per blocchi posati a secco e lasciati a vista, senza intonaci e tinteggiature che necessitino di onerosi cicli manutentivi. Un semplice giunto, predisposto ai fini dell’impermeabilizzazione all’aria, sigilla le commessure del paramento esterno e di quello interno a montaggio ultimato.

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Pianta del complesso scolastico

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Nel centro di formazione di Marguerittes Perraudin sfrutta appieno le potenzialità della pietra massiva, le sue qualità statiche di gravità e la sua immagine di elemento naturale perenne, la sua elevata inerzia termica e fonica necessaria in un luogo caratterizzato da alte escursioni di temperatura e dalla vicinanza di una strada a scorrimento veloce. Soltanto la normativa nazionale, dimentica dei magistrali dispositivi murari lapidei dell’antichità, impedisce di sviluppare il sistema costruttivo in maniera congrua, di completarlo cioè con gli architravi monolitici previsti. I cordoli di coronamento in calcestruzzo imposti dalle autorità edilizie sono comunque nascosti da bianche coperture metalliche e da pensiline trasparenti.

Alfonso Acocella

Note
*Il saggio è tratto dal volume di Alfonso Acocella, L’architettura di pietra, Firenze, Lucense-Alinea, 2004, pp. 624.

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