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25 Ottobre 2007

Eventi Pietre dell'identità

Puglia di Pietre di Puglia
Un successo a Marmomacc “oltre le attese”

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Mostra alla 42 ° edizione di Marmomacc 2007

Successo internazionale per la mostra organizzata dalla Regione Puglia “Puglia di Pietra” e curata dall’arch. Domenico Potenza alla 42ª edizione di Marmomacc, all’interno del polo fieristico di Verona. Un notevole passo in avanti verso la direzione della promozione e della valorizzazione dei territori di Puglia e dei suoi prodotti e la riscoperta di una nuova stagione architettonica che pare sembri segnare, dopo il grande insegnamento del passato che va dal barocco leccese al romanico barese, il passo per un futuro di qualità urbana per le nostre città e per le architetture che la definiscono. Su questo aspetto la mostra “Pietre di Puglia” ha proposto una sintesi di un lungo lavoro sulle nascenti architetture in Puglia e su quelle già realizzate, in cui in maniera molto evidente il trinomio pietra progetto prodotto ha determinato gli esiti di un nuovo percorso contemporaneo del progetto in “pietra di puglia”. In una quasi involontaria coincidenza, questa nuova ricercata progettualità ed attenzione verso il prodotto lapideo pugliese ha avuto la possibilità di misurarsi, all’interno delle iniziative culturali promosse da Marmomacc 2007, con due altri grandi eventi paralleli alla mostra “Puglia di Pietre”, ovvero, da un lato con le architetture selezionate per la decima edizione del Premio Internazionale di Architettura in Pietra, denominata “il senso della materia” e dall’altro con una mostra intitolata “la naturale seduzione della pietra” architetture contemporanee di Spagna, selezione di progetti dei maggiori architetti spagnoli che nel recente passato hanno segnato il destino architettonico di un nazione e facendo diventare la Spagna regina mondiale di un nuovo fermento artistico ed architettonico. Pertanto, la Puglia delle Pietre, con i suoi territori con i suoi materiali e con le sue architetture ha tenuto testa a questa “invasione architettonica spagnola” all’interno dei padiglioni di Veronafiere e l’appezzamento testimoniato dagli addetti ai lavori, dagli operatori culturali, dai progettisti piuttosto che dagli amministratori o dagli imprenditori accorsi alla manifestazione è stata la testimonianza che il lavoro avviato in Puglia possa augurarsi un futuro ed una considerazione nuova nello scenario internazionale dell’architettura contemporanea. Difatti, parole di buon auspicio arrivano dal dott. Dario Stefano, presidente IV Commissione Attività Produttive, Regione Puglia: “nella Puglia di Pietre ci sono i segreti ed i saperi della tradizione artistica ed architettonica della nostra Regione verso cui dovrà rivolgersi il nostro obiettivo politico e culturale in modo tale che il settore lapideo faccia da traino alla promozione turistica dell’intera regione. Con l’approvazione del PRAE, viaggeremo sempre più verso il recupero delle identità dei nostri territori ed ai materiali naturali sarà affidato il volano cui consegnare la sostenibilità dei nostri progetti in una ricercata qualità di eccellenza”. Lo stesso vice-presidente alla Regione Puglia Sandro Frisullo ha sottolineato l’intenso legame che da più di un decennio lega in maniera costante ed assidua l’Ente Fiera alla Puglia. “Sempre più ravvicinati e proficui sembrano essere i nostri rapporti con l’annuale appuntamento di Marmomacc. Una condizione che con il passar degli anni ha visto crescere i nostri introiti in termini di export dei prodotti, in un settore in cui ancora molto si può fare se solo si creassero sistemi e sinergie integrate per la costruzione di un marchio di qualità dei prodotti pugliesi, in cui promuovere contemporaneamente territori ricchi di storia, religione, arte ed architetture nuove ed antiche, insieme a quelle che sono le bellezze naturali e paesaggistiche”.

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Sandro Frisullo intervistato da telegiornalisti

L’arch. Domenico Potenza nell’intervento di apertura del convegno sottolinea con forza il contatto che da quasi un ventennio di attività culturali lega la Puglia a Veronafiere “un contatto che vogliamo diventi più solido” e “più a lungo periodo” aggiunge il dott. Luciano Rossignoli dell’Ente Fiera. L’invito invece che rivolge l’arch. Vincenzo Pavan alle istituzione ed ai progettisti della Regione Puglia ” è quello di avviare un processo sempre più costante e duraturo di eventi che non siano solo culturali, ma che associano all’idea del progetto la sua realizzazione in modo tale da ottenere una promozione ed una valorizzazione del prodotto pietra più completa, “così come presenta la mostra organizzata e la qualità dei progetti esposti”. Un ulteriore spunto di riflessione al convegno l’ha dato il prof. arch. Alfonso Acocella con un intervento sulla “conoscenza e la comunicazione per la promozione dell’architettura litica” nello specifico di quella pugliese. L’architetto propone una conoscenza ed una comunicazione immediata ed integrata della pietra e del prodotto inteso come risultato finale di un processo ed un approfondimento a 360° che parte dal materiale e dal luogo di coltivazione sino ad arrivare al processo di trasformazione e lavorazione per approdare all’idea che l’architettura finale è la sintesi ed il segno della materia che l’ha generata. Un percorso che si misura con una comunicazione moderna ed immediata, on-line, on-web su un blog, dove tutto viene analizzato, sviscerato e commentato in maniera capillare, tecnica e scientifica e a tutti viene data la possibilità di accesso diretto con una informazione/formazione subito dei territori dei prodotti, delle pietre, delle architetture e degli architetti.
Progetti di grande qualità e di ricercate soluzioni architettoniche in cui pietra e costruzione sembrano fondersi nel gesto artistico dell’idea che le ha generate. La mostra promossa dalla Regione Puglia in collaborazione con Sprint Puglia, sportello internazionale per l’internazionalizzazione delle imprese, rappresenta una prima selezione di progetti in Pietre di Puglia che apre con l’omaggio all’arch. Alessandro Anselmi per il progetto del cimitero di Parabita a Lecce a quarant’anni dopo la sua realizzazione. Il progetto, inoltre è stato illustrato dall’autore stesso, all’interno del convegno, che ha seguito l’inaugurazione della mostra, il quale con entusiasmo ha riproposto un’autentica lezione di architettura sull’idea che ha generato il cimitero di Parabita e sulle ragioni che sostenevano il gruppo GRAU in quegli anni.

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Alessandro Anselmi e Domenico Potenza

Tra le opere selezionate anche quella dell’aula liturgica di Padre Pio a San Giovanni Rotondo a Foggia realizzata da Renzo Piano un’opera che si contrappone alla precedente per il lasso temporale che le divide e che apre nuove frontiere alla progettazione in pietra. Un punto di riflessione tra le due opere lo pone il progetto per il portale di ingresso di Aldo Rossi a Barialto, Casamassima, un’opera concettuale e di interpretazione storica delle terre e delle architetture di Puglia. A questi tre grossi nomi che la storia dell’architettura ci consegna si affiancano progetti di architetture e di architetti di grande qualità e di grande consapevolezza progettuale. Tra i selezionati ci sono l’arch. Fernando Baldassarre con la Casa sulle ventiquattro scale ad Apricena FG, realizzata in Pietra di Apricena; l’arch. Mauro Sàito con la sistemazione della piazza Catuma ad Andria, BAT realizzata in pietra di Minervino Murge; lo studio Netti Architetti con la casa S3 a Capurso, BA realizzata in pietra di Trani; l’arch. Lorenzo Colonna con l’edificio per uffici e commercio ad Altamura, BA realizzato in radica di Apricena, pietra di Trani e butterato di Trani e Minervino; lo studio Purini/Thermes con il complesso parrocchiale di San Giovanni Battista a Lecce realizzato in pietra leccese e di Apricena; Mario Cucinella Architects con la stazione marittima di Otranto realizzata in pietra di Apricena e pietra di Cursi; l’arch. Toti Semeraro per il recupero della masseria La Castellana a Otranto Lecce, realizzata in pietra di Cursi e di Soleto.

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Padiglione Puglia al 42° Marmomacc di Verona

Un racconto delle nuove architetture in Pietra di Puglia un racconto di architetture che spingono verso un territorio più allargato come quello delle Pietre del Mediterraneo, un territorio in cui la Puglia di oggi sembra riconquistare quel protagonismo che già la storia gli ha consegnato con le grandi “pietre” del passato.

A cura del: Laboratorio progetto cultura
Responsabile della comunicazione: Giuseppe Di Lullo

commenti ( 8 )

30 Ottobre 2007, 17:54

Tiziana Latorre

Ho trovato molto interessante la mostra sulle Pietre di Puglia perchè evidenzia la volontà da parte dei progettisti di utilizzare un materiale che, troppo spesso ritenuto “pesante” e ormai passato, se usato con cognizione di causa riesce a raggiungere livelli di raffinatezza molto alti. Ancora più prezioso, per me, è stato il convegno , vero momento di confronto tra gli attori, che ha permesso di capire come sia forte , da parte di tutti gli “addetti” ai lavori, la voglia di promuovere sempre più l’uso della pietra, in questo caso pugliese, come materiale da costruzione. Ho notato l’interesse del vice-presidente alla Regione Puglia Sandro Frisullo e del dott. Dario Stefano, presidente IV Commissione Attività Produttive, Regione Puglia con cui ascoltavano i vari interventi e spero che questo incontro sia un’ulteriore passo avanti per lo sviluppo del settore lapideo pugliese.
Bellissima la lezione di architettura sul Cimitero di Parabita tenuta dall’arch. Anselmi che ci ha fatto ritornare indietro negli anni, nel momento esatto in cui una delle più importanti opere di architettura italiana veniva concepita e di come dalla semplice analisi di una figura geometrica, il cerchio in questo caso, si riusciva a comporre un’opera d’arte.

30 Ottobre 2007, 20:20

Damiano De Candia

Leggo il commento su Puglia di Pietre, leggo l’entusiasmo che ha spinto persone e istituzioni a “generare” un evento così importante, leggo la “sfida” ai colleghi spagnoli, leggo la voglia di arrivare lontano, la determinazione nel far si che la pietra non sia solo un “materiale” da costruzione, ma diventi simbolo, acquisti significato in rapporto agli uomini che la cavano e la lavorano e ai luoghi da cui si estrae e in cui si usa e, infine, in rapporto ai progettisti che la usano.
Mi viene allora da pensare che una sintesi di tutto questo l’ha fatta Alessandro Anselmi che ancora oggi parla del “suo” Cimitero di Parabita come di opera recente e viva e nello stesso tempo opera da cui bisogna anche distaccarsi, come hanno fatto Renzo Piano a San Giovanni Rotondo o, in scala minore, Fernando Baldassarre ad Apricena e Netti Architetti a Capurso, per far si che questo materiale da costruzione sia adottato anche nelle opere dei nostri giorni.
Sono contento allora di aver avuto l’occasione di assistere a questo evento e di aver ascoltato i promotori e gli invitati discutere del futuro della pietra pugliese, con la speranza che si lavori nella direzione della valorizzazione, anche in considerazione del fatto che, ad eccezione della Provincia di Foggia, non ho visto una uguale partecipazione da parte delle altre province pugliesi.

31 Ottobre 2007, 00:48

Alfonso Acocella

Architetturadipietra.it, che sfiora nel mese in conclusione, le 50.000 visite unitarie mensili di lettori vorremmo si trasformasse sempre più in spazio condivivso e orizzontale dove i lettori si proponessero quali commentatori, produttori di idee e contenuti. Sappiamo che ci vorrà tempo ma sapremo essere tenaci e aspettare queste voci da lontano che ci parlano dell’altrove e del vicino allo stesso tempo. Di noi e di loro. Dell’incontro, sia pur in un luogo immateriale ma non meno concreto dove le idee di ogni individuo si avvicinano, si sfiorano, si accrescono attraverso le idee altrui.
Ritornando a notte fonda a casa e spingendoci nel cyberspazio a fare un giro nei luoghi condivisi del progetto digitale di Architetturadipietra.it vediamo che la Comunità della “Puglia di pietre” riappare con commenti all’orizzonte dogitale della manifestazione di Marmomacc 2007 e questo ci fa piacere.
Aspettiamo, dopo i posizionamenti e le conveergenze del Convegno di Verona, Domenico Potenza portatore di un progetto di riabilitazione e di rilancio sulle Pietre di Puglia a cui vorremmo dare un nostro contributo. Ma Domenico si attarda nella proposizione. Noi lo spingiamo, allora, pubblicamente all’esplicitazione, all’azione.

31 Ottobre 2007, 15:53

eccomi

eccomi, nel senso che non c’è bisogno di aspettare chi continua, nel segreto delle proprie convinzioni, a tessere connessioni sempre più ampie e sempre più forti.
Ho invitato personalmente gli autori dei progetti e coloro che hanno preso parte alla raccolta dei tanti materiali inseriti nel catalogo che accompagna la mostra ad intervenire sul Blog, in una sorta di forum aperto sull’evento veronese.
Mi piacerebbe, ascoltare i loro suggerimenti, le loro opinioni, le loro critiche, soprattutto quando sono precise ed intelligenti come ha fatto Carmen Andriani, indicandomi con consapevolezza i difetti del lavoro piuttosto che i pregi. Difetti dai quali ripartire, con generosità come dice lei, per riuscire condurre “oltre” questo lavoro di promozione e valorizzazione delle architetture di pietra (pugliesi e non).
Molti mi hanno chiamato per congratularsi dell’iniziative e per esprimere finalmente soddisfazione sull’operato della Regione Puglia e sulla qualità del progetto messo in campo, mi piacerebbe che il loro commento possa essere trasversale, messo a conoscenza di tutti per dare a tutti la possibilità di avanzare ipotesi per il futuro.
Sono in attesa è vero, ma solo per favorire le condizioni di un coinvolgimento più ampio e, come ho avuto modo di scrivere sulla introduzione del catalogo, CONDIVISO.

1 Novembre 2007, 20:13

Lorenzo Colonna

Apprezzo tantissimo gli sforzi fatti da Domenico Potenza e da tutti quelli che si sono impegnati per organizzare “Puglia di Pietre” al Marmomacc 2007.
Mi ha fatto molto piacere notare l’interesse che c’è stato anche da parte degli esponenti del mondo politico attorno al tema della Mediterraneità, tema con il quale deve confrontarsi chi si accinge a lavorare nella nostra bellissima regione senza prescindere dall’uso dei materiali lapidei locali.
Va dato il merito al curatore della mostra di aver dato visibilità a dei lavori che, fatta eccezione per la nuova aula liturgica di Padre Pio e per il Cimitero di Parabita, hanno il loro fascino nell’essere dei piccoli interventi, nel loro misurarsi con le necessità concrete delle realtà della provincia, nella coniugazione del buon disegno con la scarsità delle risorse a disposizione, nel loro forte legame con i materiali e i colori del territorio su cui giacciono.
Ho provato una grande emozione nell’ascoltare le parole di Alessandro Anselmi nella presentazione del capolavoro del Cimitero di Parabita, che rimane sicuramente uno dei progetti d’affezione delle giovani generazioni di architetti che studiano in Puglia, nonostante il bombardamento sulle riviste e sul web delle mode provenienti dal Nord-Europa.
Sarebbe opportuno che davvero si desse seguito all’idea di rendere itinerante quella bellissima mostra e credo anche che sia dovere dello sportello Sprint Puglia, magari con il contributo degli organizzatori della mostra e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, di attivarsi per presentare la mostra “Puglia di Pietre” assieme al bellissimo libro che l’accompagna al Castello Svevo di Bari, perchè penso che sia un modo per dare visibilità alle problematiche del settore al fine di incrementare lo sviluppo e la valorizzazione dei prodotti Pugliesi.

2 Novembre 2007, 13:20

Matteo Gravina

Sono, ormai parecchi anni, che frequento la fiera del marmo che si svolge a Verona, prima da semplice visitatore, poi come piccolo ” attore ” in alcune iniziative di promozione della pietra, nello specifico di quella di Apricena, dove vivo. La mia amicizia con l’Arc. Domenico Potenza,promotore e divulgatore dell’uso di queso materiale, mi ha coinvolto in mostre , manifestazioni, convegni e quant altro che potesse riguradare la conoscenza della pietra di Apricena, gene del nostro d n a. Ho voluto premettere quanto sopra, per esprimere un giudizio personale, magari un suggerimentoi; vorrei tanto che al crescente successo delle iniziative svoltesi a Verona in questi anni,e ai relativi consensi alle manifestazioni quali la Pietra armata, Pietre di Puglia,al coinvolgimento delle maestranze e dei rappresentanti della Regione Puglia,si accompagnasse una risposta concreta , una realizzazione ” attuata” di questo progetto che mira alla valorizzazione dei materiali lapidei di Puglia, in termini di sviluppo e crescita di risorse economiche per la collettivita’, altrimenti tutto cio’ restera’ solo accademia.

8 Novembre 2007, 23:55

Raffaello Scolamacchia

Ho avuto il piacere di occuparmi della produzione del video “Pietre di Puglia” che ha costituito parte dell’allestimento per il padiglione di Domenico Potenza al Marmomacc’07, e ciò mi ha dato anche l’opportunita di ri-scoprire il paesaggio della Puglia. Cercarvi la pietra è fin troppo semplice, dato che la si trova ovunque. Vederla, e farla filtrare in una lettura “architettonica” è stato invece un esercizio stimolante e molto gratificante. Io credo che che i discorsi che si fanno sul piano dell’architettura costruita debbano valere a maggior ragione per il paesaggio (anch’esso, come ovvio, “costruito”) e che si debba perciò auspicare un rinnovato interesse alla riscoperta e alla valorizzazione degli elementi che maggiormente lo caratterizzano, considerandone nel complesso le valenze paesistiche. Un muretto in pietra a secco e uno di cemento non sono la stessa cosa, no?

9 Novembre 2007, 12:24

michele fini

Sono molto contento degli sforzi che si stanno facendo, ovvero che stanno facendo varie personalità con a capo l’arch. Domenico Potenza, per la conoscenza e valorizzazione delle Pietre di Puglia.
Ma questo non basta. Mi voglio soffermare sulla conoscenza e la valorizzazione. Il Marmomacc è certo una vetrina molto importante, ma quando ci sarà una fiera in Puglia delle sue Pietre? Io provengo da Apricena, uno dei maggiori bacini marmiferi in Italia, ma ancora non vedo alcuno sforzo a tal riguardo. Sempre sul tema della conoscenza, vedo molti operatori nel settore lapideo che difettano di conoscenze tecniche e culturali. Quando si aprirà una scuola della Pietra, che istruisca progettisti, artigiani e qualsivoglia operatore del settore? Ancora, mi sembra non ci sia un museo della Pietra, inteso come luogo di conoscenza ed incontro. Sul tema della valorizzazione, comunque legato alla conoscenza, vanno fatti ulteriori sforzi laddove mancano le capacità di una organizzazione integrata. Cioè mi sembra che a volte mancano degli anelli del processo produttivo: ritardi nelle consegne, problemi con i trasporti del materiale, inapacità di sostenere ricerche sul materiale litoide…
Insomma bisogna fare ancora molto di più affinchè le Pietre di Puglia tornino a risplendere nella nostra regione e non solo.

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